Prima di Natale ho iniziato l'esplorazione di una nuova (per me) area di
Tenerife, quella circostante il cono del volcán Chinyero (1.556 m), l'ultimo
nato dell'isola, dopo un “travagliato parto” durato una decina di giorni a fine
novembre 1909 ... il giovincello è quindi prossimo a 110 anni.
Come è normale, gli ampi campi di lava che lo circondano appaiono ancora
quasi del tutto desertici, ma in più punti sono spuntate numerose piante
pioniere (così dette per essere le prime ad attecchire e crescere dopo
un'eruzione) fra le quali le più evidenti sono i pini, che già da prima
costituivano la vegetazione predominante e tutt’ora circondano le colate e gli
ammassi di ceneri e lapilli.
Il Chinyero si trova lungo le falde occidentali del Teide, a meno di 4 km dal limite del
Parque Nacional e a una decina di km dal cono principale che con i suoi 3.718m
viene spacciato dagli spagnoli il più alto vulcano d'Europa, ma se lo è
amministrativamente, di sicuro geograficamente fa parte della Macaronesia o,
tuttalpiù, del continente africano.
Numerosi sentieri segnati (dal Cabildo), piste forestali e altri percorsi
storici consentono l'accesso alla ruta circular Chinyero, un circuito di
quasi 6 km che gira attorno al cono evitando per quanto possibile le piste e
sviluppandosi fra pinete e campi di lava.
I panorami e gli ambienti sono quindi abbastanza vari e sempre
interessanti pur trovandosi in un'area relativamente limitata, sia come
superficie che per altitudine, sostanzialmente fra i 1.200 e i 1.600 metri.
Peccato che, nonostante il bel tempo, ci fossero nuvole alte e compatte che
raramente permettevano il passaggio dei raggi solari. Quindi la visibilità era
più che buona (sullo sfondo di varie foto si vede la cima del Teide, 3.718m) ma
non la luce.
Ho in programma di tornare a breve al Chinyero non solo per
esplorare nuovi itinerari, ma anche con la speranza di scatti migliori.
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