I
pigri che vogliono andare in giro per Lisbona senza usufruire dei normali e
"banali" mezzi di trasporto hanno ormai una vasta possibilità di
scelta. Lasciando da parte taxi, metro, tram, bus e via discorrendo e prima di
arrivare alla più recente novità (almeno così mi pare, foto di apertura),
illustro varie altre possibilità più o meno originali.
E’
letteralmente scoppiata la mania dei cosiddetti tuk-tuk (termine importato dal
sudest asiatico) che, rispetto alla mia ultima visita di un paio di anni fa, si
sono a dir poco decuplicati. Quelli costruiti su telaio della classicissima Ape
Piaggio che già imperversano in Italia a metà del secolo scorso, in particolare
in località turistiche, soprattutto quelle isolane, sono forse raddoppiati di
numero sono stati ampiamente superati da tricicli ben più grandi, moderni e
potenti, per fortuna con motore elettrico. Si stanno rapidamente diffondendo e
grazie alla maggiore superficie della carrozzeria si stanno sbizzarrendo a
renderle piacevoli alla vista con un tocco di arte tradizionale. Guardate per
esempio queste due che appaiono ricoperte di azulejos con i classici
motivi portoghesi.
Per
un tour in gruppo, evitando i visti e rivisti bus scoperti panoramici, ci si
può imbarcare (nel vero senso della parola) su questo mezzo anfibio capace di
percorrerele strade di Lisbona cosi come di navigare sul Tejo (fiume Tago).
Per
essere invece più indipendenti senza ricorre alle solite bici (elettriche o meno)
e motorini ci sono questi piccoli monoposto elettrici indipendenti e queste macchinette
biposto con motore a 2 tempi (molto rumorose e puzzolenti) che tuttavia ho quasi sempre visto andare in
carovana, guidati da un accompagnatore e seguiti da altro assistente.
Infine,
se non si vuole fare il giro in Segway (aka biga, ormai inflazionato) anche in
questo caso incolonnati dietro una guida, ecco la SITGO sua evoluzione sulla
quale tuttavia si sta seduti invece che in piedi che, a prima vista, mi sembra
estremamente scomoda, specialmente per quelli un po' più alti.
Mi
diverte osservare queste novità, ma soprattutto guardare quelli (più o meno
incapaci) che utilizzano i suddetti mezzi indipendenti in modo poco adeguato se
non pericoloso per se e per gli altri, piombando nel traffico o sui marciapiedi
affollati con “grande gioia” di automobilisti e pedoni.
Io
preferisco continuare ad andare a piedi, ma devo stare sempre più attento in
quanto non si sa da dove arriverà il prossimo pericolo!
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