Tornato
a casa dopo un paio di mesi all’estero ho trovato il mio piccolo orto un po’ abbandonato
ma con ottima e abbondante produzione. Sapendo come vanno le cose sono sempre
attento ad avere ortaggi che hanno bisogno di poca cura e quindi prosperano,
grazie soprattutto al buon clima e all’ottima terra, anche se nessuno se ne
occupa.
Trascorso un mese durante il quale ho mangiato una gran quantità di cavolfiori (cucinati
in molti modi diversi) e anche abbastanza finocchi, alcuni dei quali di dimensioni
inusitate, ora sono alle prese con le fave ... e ne avrò ancora per molto.
Dopo
averle gustate in vari maniere, più o meno tradizionali, ho cominciato a
combinare i vari classici ingredienti in modo diverso, con alcune aggiunte di
mio particolare gradimento, che mi hanno molto soddisfatto.
Visto
che penso che nella cucina tradizionale, con ingredienti classici, c’è ben poco
da “inventare” ma si può solo assemblare in modo nuovo e sicuramente qualcuno
in passato, da qualche parte, ha già fatto lo stesso, non mi vanterò di aver
creato chissà quale prelibatezza ma semplicemente sottopongo ai lettori il mio
risultato, che ognuno potrà ulteriormente modificare a proprio piacimento. Ergo,
non ha nome né dosi precise (non facciamo i farmacisti!) in quanto trovo
ridicole quelli che scrivono p.e. “una cipolla” (ce ne sono di infinite qualità
e ovviamente dimensione), né tempi di cottura ... bisogna avere sensibilità e
palato, acquisibili solo con esperienza e creatività. Ma su questo ci sarebbe
da scrivere pagine e pagine.
Tornando
al piatto mostrato nella foto in alto, devo dire che mi ha enormemente soddisfatto e penso che sarà
difficile migliorarlo ... per i miei gusti. Ecco come ho proceduto ad
aggiungere i vari ingredienti in una ampia padella con fondo spesso:
- ho scaldato in pochissimo olio un po’ di guanciale fino a quando ho ottenuto abbastanza grasso per soffriggere un paio di spicchi d’aglio, seguiti da olive nere infornate, pomodori secchi ed infine abbondante cipolla grossolanamente tritata.
- ho tirato il tutto con un po’ di vino e poi, oltre al mio immancabile peperoncino, aggiunto un po’ sale per favorire il rilascio del liquido della cipolla
- ho abbassato la fiamma, coperto e lasciato così per qualche minuto
- infine, a fuoco più forte, ho aggiunto le fave freschissime e mescolato bene fino a farle insaporire al punto giusto senza renderle “sfatte”.
olive
infornate: le compro sfuse al mercato, fino a mezzo kg per volta. Appena
tornato a casa le snocciolo a mano dividendole almeno in due parti (basta
premerle forte e l’osso viene fuori) e
le sistemo in un barattolo aggiungendo un poco d’olio e eventuali aromi. Quelle
che compro più spesso (vendute per “marocchine”) hanno già dei semi di aneto, a
proprio gusto si può aggiungere peperoncino, origano o altri aromi.
pomodori
secchi: procedimento simile a quello delle olive. Li compro sfusi, li taglio a
pezzi con lati di 1-2 cm, e li presso in un barattolo aggiungendo un po’ d’olio
e aromi.
fave
fresche: i tempi di cottura dipendono ovviamente dal punto di maturazione,
dimensione e freschezza. Le mie di ieri erano relativamente grandi ma colte
alle 10, sbaccellate a mezzogiorno e cotte alle 13. Sono di quelle che mangiamo
anche assolutamente crude.
Questi
stessi ingredienti (evidentemente i miei favoriti) li ho utilizzati combinati in vari modi anche per piatti "sperimentali" a base di enormi cavolfiori (fino a oltre 1,5kg, puliti) e finocchi (quello
della foto, così come lo vedete, pesava 1,350kg ed anche le parti più esterne
erano tenerissime).NOTE
L'olio è ovviamente di oliva. Io uso quello locale (della Penisola Sorrentina, zona D.O.P.) in questo caso il mio, ottimo anche se non è etichettato come "extravergine".
Per
quanto riguarda olive infornate e pomodori secchi, trovo che quello appena descritto è un
modo facile ed economico di avere sempre pronti questi due ingredienti che si
possono aggiungere in tanti sughi, minestre e insalate (in questo caso i
pomodori si devono prima “rianimare”).
Si fa il lavoro una sola volta, si conservano i barattoli in frigo, e se ne aggiunge la quantità desiderata senza essere schiavi dei prodotti preconfezionati (e molto più cari).
Si fa il lavoro una sola volta, si conservano i barattoli in frigo, e se ne aggiunge la quantità desiderata senza essere schiavi dei prodotti preconfezionati (e molto più cari).
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