Già oltre 25 anni
fa, nell’introdurre il mio saggio relativo ai giochi di strada di una volta “Barracca ‘o rutunniello, cavallo cavallo mantieneme ‘ntuosto e altri giochi dimenticati” (libro completo scaricabile gratuitamente in pdf) scrivevo:
“... questo breve testo è stato scritto anche con una vena polemica nei confronti di tutti quei ragazzi d'oggi che non sanno divertirsi, che non sanno più stare bene neanche fra loro, che si ‘nzallaniscono sprecando ore e ore con i videogiochi o guardando dei pessimi cartoni animati.”
Se allora mi lamentavo dei soli videogiochi e tv che tenevano i giovani
lontani da attività ludiche più socializzanti, movimentate, buone per la sana
crescita fisica, creative e secondo me divertenti; oggi a quei “guai” si sono
aggiunte bici elettriche, monopattini elettrici, carrettini elettrici, adesso
ci mancavano solo gli hoverboard, tecnicamente ed in italiano “tavola biciclica
autobilanciata”.
Al contrario di tutte le suddette diavolerie moderne, per i carruocioli, carrettelle (o comunque si chiamino nelle varie regioni, soapbox car per gli anglosassoni) di una volta il divertimento più grande era costruirli, il che includeva la ricerca di materiali (di risulta), l'assemblaggio, la rifinitura e la decorazione finale. Chi ha avuto la fortuna di vivere quell'epoca sa che ogni carrettella era originale, unica e, per quanto brutta e sbilanciata, orgoglio del "costruttore".
Al contrario di tutte le suddette diavolerie moderne, per i carruocioli, carrettelle (o comunque si chiamino nelle varie regioni, soapbox car per gli anglosassoni) di una volta il divertimento più grande era costruirli, il che includeva la ricerca di materiali (di risulta), l'assemblaggio, la rifinitura e la decorazione finale. Chi ha avuto la fortuna di vivere quell'epoca sa che ogni carrettella era originale, unica e, per quanto brutta e sbilanciata, orgoglio del "costruttore".
Pochissimi giocano a
pallone (se non nelle scuole calcio), e ancor più raramente si vedono ragazzini
semplicemente correre inseguendosi o sfidandosi, giocando a guardie e ladri, acchiapparella o rubabandiera.
Quando le nuove leve
perderanno del tutto l'uso delle gambe (e del cervello)?
E se qualcuno obiettasse
che quanto detto vale solo per i maschietti (seppur non in tutti i casi)
aggiungo che non si vedono neanche ragazzine giocare saltando la corda, né con il cerchio, né alla campana (o settimana)!
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