In
tanti hanno di recente ricordato Romero a seguito della sua morte (16 luglio
u.s.) ed è in particolare a loro che mi rivolgo, in quanto immagino siano suoi
estimatori. Dopo aver guardato ieri La notte dei morti viventi oggi
pomeriggio, tenuto in casa dagli acquazzoni, è stato il turno di Vampyr, indecente versione italiana di Martin (George A. Romero, USA, 1978), con John
Amplas, Lincoln Maazel, Christine Forrest.
Una
di quelle operazioni commerciali (?) che trovo a dir poco scandalose e che mi
fanno “imbestialire”, chiunque sia l’autore dell’originale.
Il
film di Romero è stato accorciato di oltre 13 minuti (da 1:34:46 a 1:21:38), e
passi, ma quel che è peggio è stato ri-montato in modo assolutamente difforme
dalla “logica” successione di scene previste dal regista e sceneggiatore.
Pensate che la scena di apertura di Martin è stata spostata al minuto 12 di
Vampyr! Addirittura hanno aggiunto una battuta chiaramente non originale in
quanto il capotreno si rivolge al protagonista con un ridicolo “Buongiorno Martin!”.
I
flashback in bianco e nero sono ripetuti e sparpagliati, alcuni avvenimenti
sono completamente saltati, la musica originale di Donald Rubinstein è stata
sostituita con quella ossessiva dei nostrani Goblins, divenuti famosi un paio
di anni prima per la colonna sonora di Profondo rosso di Dario Argento. Perfino il poster italiano è assolutamente fuorviante in quanto non nel film non appare alcun pipistrello, né veri canini da vampiro.Purtroppo
ho guardato il dvd italiano senza neanche sapere tutto ciò, mi ha subito meravigliato
la durata ridotta rispetto a quanto indicato su IMDb, durante la visione molte scene
mi sono sembrate non legate a dovere al contesto e alla narrazione e più di una
volta ho visto qualche protagonista parlare (muoveva chiaramente le labbra
rivolgendosi ad altri) ma non si sentiva una sola parola doppiata. Finito il film (che in questa versione prende quota solo nella seconda parte) mi sono subito precipitato a cercare notizie su IMDb ed altri siti affidabili. Per prima cosa ho letto la dettagliata synopsis e mi sono reso conto di quante situazioni fossero state eliminate e di come le rimanenti fossero riordinate in modo pressoché insulso.
Invito
chi conosce solo la versione italiana Vampyr a guardare quella originale
americana Martin, anche semplicemente su YouTube e sono certo che noterà immediatamente la differenza.
Venendo
alla sostanza, anche in questo film, di 10 anni successivo al suo esordio con Night
of Living Dead, Romero stravolge i luoghi comuni e gli stereotipi -
praticamente li ridicolizza - e nel corso di tutto il film non chiarisce la
vera essenza del giovane (?) Martin, il quale afferma di avere 84 anni.
Il
finale delle due versioni è in sostanza simile (non potevano cambiarlo) e consiste
in una serie di colpi di scena, tendenti quasi alla black comedy più che all’horror.
Martin o Vampyr che sia merita certamente un’attenta
visione in quanto la mano di Romero si fa notare, ripresa per ripresa. Ai
più attenti suggerisco di guardarli entrambe e a breve distanza, e quindi trarre
le proprie conclusioni.
Per me, comunque, l’unico e solo Vampyr resterà quello
originale del maestro Carl Th. Dreyer, del 1932.
Nessun commento:
Posta un commento