Come loro ce ne sono anche in molte altre aree, ma
questi (penso siano sempre gli stessi) sono particolarmente pertinaci, nonché
tendenti alla demenza precoce.
La loro “impresa” più recente è stata
quella di accatastare tante frasche dei pini caduti (l’anno scorso) sul bivio
del CAI 300 che connette la sella di San Costanzo con Nerano.
Le foto che seguono sono state scattate poche ore fa e
dimostrano in modo lampante la pochezza di tali individui subnormali.
La settimana scorsa, in compagnia dei Camminanti,
sono tornato dopo quasi un anno sul suddetto percorso ma non si vedeva traccia del
bivio … solo un ammasso di tronchi e frasche secche.
Ci vollero esattamente 2 secondi per capire che
l’innesto della discesa era stato coperto e quindi, senza pensarci due volte né
perderci d’animo, scavalcammo vari tronchi, sicuri che pochi metri più a valle
avremmo ritrovato il sentiero (foto a sinistra) … e così fu.
Oggi sono tornato sul posto per valutare meglio la
situazione e in pochi minuti, dopo aver riportato alla luce la vecchia
mattonella (danneggiata) che evidenziava il bivio, mi sono reso conto che
l’inizio del sentiero era stato semplicemente (e proditoriamente) coperto più
che altro da frasche accatastate al lato di un tronco caduto proprio sul
tracciato, quasi riempendolo.
In meno di 10 minuti (da solo e senza aver bisogno di attrezzi) ho rimosso buona parte delle frasche e annodato qualche fiocchetto bianco/rosso per facilitare l’individuazione della traccia da parte di coloro che poco conoscono l'area o vanno in giro seguendo una traccia gps.
In meno di 10 minuti (da solo e senza aver bisogno di attrezzi) ho rimosso buona parte delle frasche e annodato qualche fiocchetto bianco/rosso per facilitare l’individuazione della traccia da parte di coloro che poco conoscono l'area o vanno in giro seguendo una traccia gps.
Nelle foto che seguono si possono vedere i risultati di un brevissimo "lavoro" ... in linea di massima, a smantellare ci si mette molto meno tempo che a costruire ... per "loro" ne è valsa la pena?
vista da valle
vista da monte alle 13:08
Tornando a quanto detto in apertura, ricordo che,
ancor prima del cambio secolo, uno o più di tali buontemponi si prese
la briga di coprire i segnavia bianco/rossi del CAI con
vernice verde chiaro, con il solo risultato che anche il meno dotato dei
camminatori novellini avrebbe potuto seguire facilmente il percorso prestando
attenzione ai segni verdi invece che a quelli bianco rossi … si può essere più
dementi? Ci persero il tempo e la vernice, senza considerare il rischio che
corsero nel caso fossero stati colti in flagrante ... ebeti o cretini?
Negli anni successivi ha(nno) sfregiato, rimosso o
distrutto le mattonelle segnavia del Progetto Tolomeo, poi quelle
dell’aggiornamento del 2003 e infine, in tempi recentissimi quelle relative
al Giro di Santa Croce e all’ex-CAI 00. Anche in questi
casi se ne è quindi parlato sui cosiddetti social fornendo lo spunto per una
ulteriore pubblicità a tali percorsi.
In conclusione, pur restando
sostanzialmente anonimi, si sono costruiti una buona fama di deficienti.