Assa (Sergey Solovev, URSS, 1987)
Cult giovanile, almeno per quelli che
hanno vissuto gli anni della rivoluzione culturale, in particolare musicale,
degli anni ’80. Allo sdoganamento della musica giovanile undergroung e rock (Viktor
Tsoy, elemento di spicco del rock sovietico è fra i protagonisti del film)
si affiancano una storia d’amore impossibile, uno sguardo al mondo della
malavita con intrusione del KGB, un salto all’indietro nel tempo di quasi due
secoli, con la rappresentazione dell’assassinio dell’imperatore Paolo I, Zar di
tutte le Russie, nel 1801 e, come se non bastasse, due sequenze di cinema
sperimentale – “psichedelico” che rappresentano altrettanti sogni del musicista.
In chiusura, una dirigente legge tutte le regole alle quali dovevano sottostare
quelli che si esibivano in pubblico.
Welcome, or No Trespassing (Elem Klimov, URSS, 1964)
Per puro caso, subito dopo la conclusione
di Assa con le regole che gli artisti dovevano seguire nelle loro
performance, ho guardato questo film satirico ambientato in un campo estivo per
bambini e bambine, diretto da un inflessibile (e ottuso) direttore. Anche quei
giovanissimi devono sottostare ad innumerevoli regole, alcune delle quali
giuste e logiche per una buona educazione e convivenza, altre frutto della
pedissequa applicazione dei dettami del Partito. Divertente e ben girato
peccato per la conclusione non all’altezza della prima ora.
BEG - The Flight (Aleksandr
Alov, URSS, 1971)
Il film giunse nei cinema d’oltrecortina
in due parti separate ma fu poi presentato a Cannes l’anno successivo come
opera unica di 3h16’. Il soggetto è liberamente tratto da tre lavori di Bulgakov,
non strettamente collegati fra loro: La Guardia Bianca (1925), La
fuga (1927) e Il Mar Nero (1936). In particolare il progetto di adattamento
teatrale del primo fu censurato dallo stesso Stalin e neanche l’intervento di
Gorki sbloccò la situazione. Materia del contendere era il modo nel quale
venivano rappresentati gli ufficiali della Guardia Bianca. La prima parte
riguarda il caos provocato dalla fine della rivoluzione mentre nella seconda si
seguono le vicende di alcuni “fuggitivi” sulle coste del Mar Nero e a Parigi. Storicamente
interessante e molto ben realizzato, con le consuete ottime interpretazioni
degli attori russi. Merita la visione anche per lo spaccato che offre delle
relazioni sociali militari, rivoluzionari e borghesi dell’epoca.
Papà... è in viaggio d'affari (Emir Kusturica, Yug, 1985)
Nonostante vanti la Nomination Oscar
fra i film stranieri e la Palma d’Oro e Premio FIPRESCI a Cannes, non mi ha
convinto del tutto e non mostra la verve e l’esplosivo humor nero dei film
successivi che lo hanno reso famoso.
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