Il terzo tacchino (vedi precedente post) era accompagnato da altri piatti locali fra i quali vari tipi di poke (pesce crudo marinato) e dalla mitica kava.
Con la dilagante invasione dei cibi orientali ormai il poke
si anche trova in Italia, ma quelli di Oahu sono certamente più
originali e sono fra i miei piatti preferiti.
Oggi molto comune in Giappone anche se, in realtà, è certamente originario delle Hawaii, si trova in varie versioni le cui più diffuse sono quelle a base tocchetti di pesce, soprattutto aku (tonnetto striato) o ahi (tonno pinna gialla), o di polpo (heʻe). Alghe e sale marino sono indispensabili, le salse cambiano molto in base alle aree.
Oggi molto comune in Giappone anche se, in realtà, è certamente originario delle Hawaii, si trova in varie versioni le cui più diffuse sono quelle a base tocchetti di pesce, soprattutto aku (tonnetto striato) o ahi (tonno pinna gialla), o di polpo (heʻe). Alghe e sale marino sono indispensabili, le salse cambiano molto in base alle aree.
Come “aperitivo” mi è stata offerta la mitica kava, bevanda derivata dalle radici del Piper methysticum, pianta originaria delle isole del Pacifico occidentale.
La bevanda è in un certo senso discussa in quanto produce effetti
in parte simili a quelli dell'alcool o di droghe leggere ma certamente non
produce assuefazione né dipendenza, né induce aggressività o propensione alle
liti, piuttosto facilita una calma conversazione a bassa voce, è quasi
soporifera, inducendo una certa sonnolenza … quasi una camomilla. Dicevo
discussa in quanto, seppur tradizionalmente quasi sacra nelle isole del
Pacifico dove viene consumata in abbondanza anche in eventi ufficiali, non si conoscono
a fondo gli effetti del suo consumo massiccio e prolungato. Ciò ha fatto sì che in
vari periodi la kava sia stata bandita e tutt’oggi vari
medicinali a base di estratti di Piper methysticum sono commercializzati
liberamente in alcuni paesi, proibiti in altri.
I presenti alla cena, consumatori settimanali (weekend) e tutti
legati in un modo o nell'altro alle isole dove è culturalmente inserito come Fiji
e Filippine, hanno contribuito con le loro preparazioni (quasi una pasta)
che vengono poi allungate con acqua a temperatura ambiente, e servite da una
ampia coppa conica (kava bowl) che poggia su 4 o più piedi, tutto realizzato da
un unico pezzo di legno. La coppa viene solo risciacquata, ma mai lavata … come
si faceva con le macchinette da caffè napoletane. Solitamente la kava
viene servita in coppette ricavate da noci di cocco tagliate a metà e poi
levigate; molti hanno la loro “tazza personale”, che portano con sé.
Mi era stato anticipato il sapore amaro (gusto che preferisco
insieme al piccante) che per molti “esordienti risulta quasi disgustoso, ma non
mi è sembrato particolarmente tale. Mi sono fermato a tre abbondanti tazze
perché non volevo riempirmi lo stomaco di liquidi primi di mangiare, ma non ho
percepito alcun effetto particolare.
I frutti degli alberi di Citrus maxima (pomelo, pummelo,
jabon, shaddock, pampaleone) sono certamente fra i più grandi visto che
arrivano a pesare perfino 4 chili; quelli che settimanalmente arrivavano al Foster
Botanical Garden (gentilmente offerti da uno dei giardinieri che ne produceva
in abbondanza) si aggiravano sui 2 kg, quello della foto uno dei più piccoli. Il frutto è ormai sempre più in voga per
i suoi effetti benefici, strano che abbia tardato tanto. Si tratta di uno degli
agrumi più antichi, fra i capostipiti, dall’ibridazione del quale derivano sia
il pompelmo (più amaro) che il cedrangolo (arancio amaro) da noi usato
per lo più come portainnesto di tante altre specie di agrumi. Ha aspetto
piriforme, una buccia molto spessa e la pelle che racchiude ciascuno spicchio è
quasi immasticabile e per questo viene di solito rimossa. Molto succoso, ha sapore
molto gradevole e bilanciato: meno dolce delle varie arance, meno aspro di
limoni e mandarini, meno amaro dei pompelmi.
Curiosità:
davanti alla sede storica del municipio (Honolulu Hale), ogni anno viene montata una scenografia nella quale dominano le enormi figure di Shaka Santa (Papà Natale, shaka dall’ormai noto gesto amichevole e augurale) e la sua compagna Tutu Mele, attorniati da tartarughe e pinguini.
davanti alla sede storica del municipio (Honolulu Hale), ogni anno viene montata una scenografia nella quale dominano le enormi figure di Shaka Santa (Papà Natale, shaka dall’ormai noto gesto amichevole e augurale) e la sua compagna Tutu Mele, attorniati da tartarughe e pinguini.
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