venerdì 20 dicembre 2019

Yosemite, idee per apprezzare questo noto Parco lontani dalla folla

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Il mio viaggio in U.S.A. 2008 mirava senza dubbio all’escursionismo e dopo un paio di visite ad amici in Vermont e Chicago che inclusero passeggiate relativamente facili mi diressi nel SW per camminare seriamente, in ambienti più “selvaggi” e certamente a quote più elevate. Cominciai con Lake Tahoe, CA dove già trovai neve e ghiaccio che non si erano ancora sciolti pur essendo metà giugno e tale situazione si ripropose più volte nel Yosemite N.P. visto che spesso mi muovevo attorno ai 3.000m e poi in Colorado dove andai fin oltre i 4.000.


Gli eventuali interessati tengano presente questa situazione per i parchi del SouthWest: ad alte quote vari sentieri sono ancora coperti di neve e qualcuno è addirittura ufficialmente chiuso. Un altro problema per chi volesse visitare i National Park è quello del sovraffollamento fra giugno e agosto a causa delle vacanze scolastiche; spesso risulta quasi impossibile trovare alloggio, perfino i campeggi attrezzati sono tutti prenotati e i pochi posti disponibili sono cari o lontani.
Per questo motivo feci base a Lee Vining, praticamente a vista di Mono Lake, una ventina di km a est di Tioga Pass (3.031m, ingresso al parco). Quindi, sia per vicinanza sia per essere dissuaso dal grande affollamento della Yosemite Valley (a ca. 70km, 1.200m slm, più vicina alla costa californiana, centro operativo del parco) e dalla scarsa visibilità causata dalle dense nuvole di fumo (il 2008 fu l’anno dei grandi incendi in quella parte della California) mi dedicai soprattutto a camminare nella parte alta del parco e nella vicina Inyo Forest. Rimasi così sempre al di sopra dei 2.500m, ad eccezione del giorno in cui scesi a valle per ammirarne i punti più noti e le sue tante cascate (Glacier Point & Illilouette Fall e Nevada Fall & Vernal Fall, foto in basso, nella prima si nota il fumo degli incendi, non si trattava di foschia!).

   
   

Come si nota scorrendo le foto, gli hiker nella parte alta erano pochissimi e spesso non c’era nessuno in vista se non qualche esemplare di fauna selvatica come cervi, marmotte, scoiattoli, uccelli e qualche serpente come l'innocuo e pacifico garter snake (Thamnophis sp., in basso); comunque, sappiate che ci sono pure orsi (che raramente si fanno vedere), leoni di montagna e serpenti a sonagli che è quasi impossibile incontrare.

   


Alla fine sono stato estremamente soddisfatto di aver scelto questa soluzione “alta” anche se molti la sconsigliano a chi non riesce a soggiornare all’interno del parco. La Tioga Pass Road (Route 120, di solito chiusa fino a maggio) è una comodissima strada, panoramica e piacevole da percorrere in auto specialmente per chi è abituato alle strette, tortuose e trafficate strade della Costiera o quelle secondarie alpine. Non capisco quelli che consigliano di fare base a Mariposa (70km) o Merced (150km) da dove affronteranno molto più traffico; soluzione buona solo per turisti che vogliono visitare il parco in un giorno (secondo loro, si estende per oltre 3.000kmq) … e nella folla!

   

A chi vorrà seguire i miei suggerimenti, consiglio tutte le passeggiate che ho intrapreso, in particolare quelle della zona dei laghi Cathedral Lakes e Gaylor Lakes (foto sopra), la facile e lineare Mono Pass hike (che arriva a 3.231) e l’ascesa al Lembert Dome (2.880m), facilmente combinabile con Glen Aulin - Dog Lake. In quanto al Lembert Dome (foto in basso), si tratta di uno dei tanti esempi di enormi blocchi di roccia granitica presenti nel parco; offrono una presa perfetta e quindi è praticamente impossibile scivolare, ma attenti a non cominciare a "rotolare" ... non avrete possibilità di fermarvi! Come si vede anche in altre foto, queste rocce affioranti facilitano il passaggio ai margini dei laghi e laghetti e talvolta consentono l'attraversamento di piccoli corsi d'acqua senza bagnarsi ed in tutta sicurezza ... praticamente una pacchia per chi è abituato alle rocce calcaree. 

    

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