392 Silvia Prieto (Martín Rejtman, Arg, 1999)
* con Rosario Bléfari, Valeria Bertuccelli, Vicentico * IMDb 7,0
Film dalla sceneggiatura molto
interessante con tanti “doppioni” e con un intreccio di personaggi e situazioni
ripetitive molto ben organizzate. Il titolo si riferisce al fatto che la
protagonista Silvia Prieto cerca di metti in contatto con la sua omonima (apparentemente
unica). Nel contesto generale si incrociano i cammini di ex mariti, conoscenze
occasionali e si formano nuove coppie. Non solo vari personaggi scompaiono e ricompaiono
in situazioni quasi sorprendenti, ma anche alcuni oggetti cose come per esempio
la giacca gialla di Armani e la statuetta "Silvia Prieto". Costruzione
molto creativa con dialoghi essenziali ma ben situati quindi sostanzialmente
molto ingegnoso girato in uno stile quasi da Nouvelle Vague, a tratti sembra
composto di sketch separati che tuttavia poi rivelano la loro importanza nella
trama generale. Forse i salti temporali sono poco evidenti e per questo in
alcuni punti perde di continuità.
Martín Rejtman è abbastanza stimato in patria pur essendo poco
produttivo avendo scritto e diretto soli 6 film in oltre 30 anni.
Interessante visione. Non risulta
essere giunto in Italia.
395 Slava
(Kristina Grozeva e Petar Valchanov, Bul, 2016) tit. it. “Glory - Non
c'è tempo per gli onesti” * con Stefan Denolyubov, Margita Gosheva, Alexandra
Angelova * IMDb 7,6 RT 94%
Film del quale si parlò tanto un paio
di anni fa, sia per l’originale storia sia per essere uno dei pochissimi film bulgari
giunti in occidente. Questa dark comedy ha in effetti due protagonisti - antagonisti;
come tutti sanno uno è un ferroviere che trova una consistente somma di denaro
e la restituisce e l'altra è la responsabile delle relazioni con il pubblico
del Ministero dei Trasporti che vuole sfruttare l'episodio a proprio vantaggio.
Per cause fortuite, che si aggiungono
alla sua arroganza e superficialità, le cose non vanno come sperava e non solo
lei ma anche il povero ferroviere si troveranno per questo nei guai. Piacevole
e ben realizzato anche se forse si è calcata un po' troppo la mano sull'anziano
lavoratore presentato non solo decisamente balbuziente ma anche poco sveglio.
Meraviglia
il fatto che sia stato scelto quale proposta bulgara per gli Oscar visto che
propone una società corrotta a tutti i livelli, dalla classe politica a quella
operaia, inclusa quindi anche la polizia.
Merita una
visione, se non altro per curiosità.
391 Dancer in the Dark (Lars von Trier, Den,
2000) * con Björk, Catherine Deneuve, David Morse * IMDb 8,0 RT 69%
* Nomination Oscar miglior
musica; Björk miglior attrice e Palma d’Oro a Lars von Trier a Cannes
Quasi non sembra un film di Lars von Trier, le “tragedie”
sono limitate e sono abbastanza prevedibili e “volontarie”. La parte da musical,
più che fuori luogo, mi sembra slegata dal contesto; si salva la regia, sulla
quale si può sempre contare per i film del regista danese.
In effetti è la sceneggiatura (opera
dello stesso von Trier) ad essere discutibile.
Non fra i migliori
del regista. Evitabile.
393 Hunger (Steve McQueen, Irl/UK, 2008) *
con Stuart Graham, Laine Megaw, Brian Milligan * IMDb 7,6 RT 90%
* Premio FIPRESCI e Golden
Camera, Nomination Un Certain Regard a Cannes; Premio Gucci a Venezia
Eventi reali legati alla annosa
"guerriglia" fra I.R.A. (Irish Republican Army) e U.D.A. (Ulster
Defence Association) in Irlanda del Nord. Il film si occupa esclusivamente dei
reclusi dell'IRA che nel 1980 portarono avanti fino a estreme conseguenze uno
sciopero della fame che contò ben 9 morti.
Il grosso limite del film consiste nel
fatto che non vengono minimamente presi in considerazione gli eventi degli anni
precedenti e non si specificano neanche gli effettivi motivi delle condanne.
Resta quindi solo l'aspetto umanitario/legale, tralasciando completamente
quello politico/terroristico. Oltre a mostrare le pietose condizioni dei
carcerati (molte per loro propria scelta come rifiuto di pulizia e vestiti) nel
film non c'è quindi molto di concreto, se non l'oltre quarto d'ora della
discussione filosofico/religiosa del leader del movimento Bobby Sands (che fu
eletto membro del Parlamento mentre era in carcere) con un sacerdote.
Evitabile, specialmente se sensibili.
Se interessati al tema, sarà meglio leggere qualcosa di serio pubblicato dalle
diverse parti in causa … meglio confrontare i vari punti di vista.
394 Knives
Out (Rian Johnson, USA, 2019) tit. it. “Cena con delitto”
* con Daniel Craig, Chris Evans, Ana de Armas * IMDb 8,1 RT 97%
Assoluta delusione … stupido,
pretenzioso, personaggi poco credibili, interpretazioni spesso sopra le righe,
non capisco l’entusiasmo di molti, né i rating assolutamente esagerati.
Suggerirei di non perderci tempo e denaro ...
Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog.
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