giovedì 24 ottobre 2019

63° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (311-315)

Come previsto (e annunciato nel precedente post) ecco una cinquina molto varia, con 5 differenti nazioni di produzione, in 4 continenti diversi. Solo l’inglese Wild Rose sembra essere giunto in Italia, degli altri non se ne ha notizia.

   

313  El Cuento de las Comadrejas (Juan José Campanella, Arg, 2019) tit. Int. “The Weasel's Tale”  * con Graciela Borges, Oscar Martínez, Luis Brandoni * IMDb  7,4  RT  83% 
Bella sorpresa, comedia negra nel miglior stile latino, diretta da quel Campanella che in passato ci ha proposto vari bei film con Ricardo Darìn come protagonista.
La storia è semplice (all’apparenza) e singolare: quattro ex professionisti del cinema (un’attrice di buona fama, suo marito anch’egli attore, un regista ed uno sceneggiatore) vivono insieme in una enorme villa d’epoca circondata da un grande giardino. Avranno a che fare con una coppia di subdoli rampanti giovani che ambiscono ad acquistare la proprietà. Battute taglienti, ricordi personali carichi di sarcasmo, sottili ma non troppo velate frecciate al mondo del cinema e situazioni al limite del grottesco non fanno mai scendere il ritmo fino alla resa dei conti finale … con vari colpi di scena (come se non bastassero le tante sorprese precedenti). I quattro navigati e bravi attori sono perfetti nei loro ruoli e l'ottima sceneggiatura non fa mancare qualche scena quasi thriller.
Godibilissimo pur non essendo un capolavoro, beato chi lo riesce a trovare, meglio se in edizione originale.

314  Photocopy  (Tamer Ashry, Egitto, 2019) * con Mahmood Hemaidah, Sherine Reda, Farah Youssef  * IMDb  7,6 
Al contrario di The Nile Hilton Incident visto ieri, questo film è al 100% egiziano, ambientato in un quartiere residenziale (d’epoca) dove tutti conoscono tutti e per lo più si aiutano a tirare aventi. Commedia delicata ma con tanti risvolti seri, tratta di immigrazione, studi, pensioni che non arrivano, malattie, solitudine e una storia d’amore.
Il protagonista è un ex proto e linotipista di un quotidiano che, andato in pensione, gestisce un negozio di fotocopie e dattilografia con pochissimi clienti. Siede spesso davanti al suo locale interagendo con i vicini dai quali è generalmente benvoluto.
Buona la sceneggiatura molto scorrevole che include considerazioni serie oltre alle necessarie gag da commedia. Penso che questo sarà ancor più difficile da recuperare del succitato El Cuento de las Comadrejas.

      

315  (Innocent) Witness  (Han Lee, Corea, 2019) tit. or. “Jeunging” * con Woo-sung Jung, Hyang-gi Kim, Kyoo-hyung Lee  * IMDb  7,3 
Una quindicenne autistica è testimone della morte per soffocamento di un anziano dirimpettaio. Attorno a lei (che potrebbe far capire se si tratti di omicidio o suicidio) non solo si scatenano procuratore e avvocato difensore (pro bono) ma vengono anche a galla bullismo scolare, pregiudizi, interessi degli avvocati.
Forse è stata messa troppa carne a cuocere … c’è abbastanza impegno nel descrivere il punto di vista degli autistici, ci sono molte scene relative alle battaglie legali, tante altre si riferiscono ai sentimenti di chi sta attorno e alle relazioni familiari. Di conseguenza ci sono troppi alti e bassi, si passa spesso rapidamente dal una situazione seria alla commedia (il procuratore è quasi una macchietta).
Commedia drammatica? Dramma leggero pieno di buoni sentimenti? Difficile da definire, comunque si lascia guardare, ma non è certo imperdibile.

311  Wild Rose  (Tom Harper, UK, 2018) tit. It. “A proposito di Rose” * Jessie Buckley, Matt Costello, Jane Patterson * IMDb  7,3  RT  93% 
Questo è un film dal quale mi aspettavo di più, ma è stato una mezza delusione. Ragazza madre di Glasgow, fanatica della musica country, esce di prigione e tenta di mettere la testa a posto. Trova anche qualcuno che entusiasticamente la aiuta … riuscirà a trovare la sua strada?
Musica più che orecchiabile (se piace il genere country), divertente il contrasto fra la parlata scozzese della protagonista e la sua pronuncia assolutamente americana quando interpreta canzoni country. I personaggi di contorno non sono incisivi, la sceneggiatura è sostanzialmente debole.
Non è da buttare, ma si può perdere senza rimorsi.

312  Long Day’s Journey Into Night  (Gan Bi, Cina, 2018) * con Wei Tang, Jue Huang, Sylvia Chang * IMDb  7,2  RT  93%  * passato a Cannes nella sezione Un Certain Regard
Il peggiore di questo lungo viaggio … pretenzioso, noioso, le poche scene esterne sono per lo più notturne, gli interni sempre scuri, lento, quadri fissi spesso lunghi e lente carrellate, recitazione poco coinvolgente, sceneggiatura vaga.
Suggerisco di evitarlo.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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