Solemates = compagni di suola (senza la "c", quindi di "scarpa", sottintendendo cammino in senso lato). Questo è il nome
di uno dei due gruppi con i quali solevo andare in escursione 9 anni fa.
L’arguto nome è un gioco di parole che spinge chi lo ascolta a pensare -
erroneamente - al più comune soulmates (“compagni dell’anima” nel
senso di “amici del cuore, più cari”) in quanto le due parole soul
e sole,
nonostante il diverso spelling, hanno
esattamente la stessa pronuncia (follie dell’inglese).
Ed è proprio
così, come per l’amicizia e l’affetto non c’è codifica, né burocrazia similmente
si tratta di un gruppo “virtuale”, non c’è un presidente, né una sede, ne una
tassa d’iscrizione, né un sito web, né tessere ... si deve solo conoscere
qualcuno del gruppo e quindi venire a conoscenza di un’escursione e alla prima
occasione chiedere di ricevere la newsletter settimanale. Durante tutti questi
9 anni mi è arrivata puntualmente ogni week-end il messaggio nel quale Tom Mendes confermava l’escursione successiva - si va ogni mercoledì - e raccontava in modo spiritoso
come si era svolta la precedente, aggiungendo eventuali avvisi e concludendo con il
possibile calendario delle successive 3 o 4 escursioni.
Questo preambolo
è importante per capire lo spirito con il quale si va in escursione qui; tutti amici, spirito di collaborazione, sempre pronti ai party estemporanei a
fine camminata ma anche a quelli organizzati da coloro che abitano nei pressi
di un sentiero. Per mia somma sfortuna, mi sono perso per pochissimo il 18imo
anniversario dei Solemates mercoledì scorso con un’ottantina di partecipanti, al
termine di una passeggiata costiera a nordest dell’isola. Il sistema è stato il
solito: ognuno porta uno o più pupu, porzioni di cibo cucinato o
crudo, verdure o dolci non importa, in sostanza un potluck.
Ieri mi sono
quindi presentato all’appuntamento all’inizio del sentiero di Lanipo (percorso che ho “odiato” la
prima volta che ci andai in quanto era un striscia di fango quasi ininterrotta) con un po’ di anticipo, come qui fanno tutti per poi partire in perfetto
orario, e con mia soddisfazione ho trovato molti dei solemates che frequentavo
di più e ho avuto notizie degli quelli assenti. C’erano almeno una cinquantina
di attrezzatissimi camminatori di età variabile dai 20 fino ad oltre 80 fra i
quali ho trovato molte facce che ricordavo bene (talvolta ricordando anche i
nomi) mentre altri ricordavano di aver camminato insieme a me. Con Tom, Judy e
Brian abbiamo ricordato vari episodi e mi hanno messo al corrente dei movimenti
degli altri amici.
Ho rivisto il
mio “idolo” Allen, il simpaticissimo
giapponese (foto a sx) che nonostante i suoi 77 anni continua ad andare in
giro con un carico impressionante. Nell’enorme zaino trasporta praticamente,
parte del carico complessivo lo vedete pendergli davanti e usa “bastoncini”
speciali che si è costruito per rimanere giovane ed essere in forma quando
diventerà grande (sue testuali parole). Fate caso ad essi e vedrete che sono in
effetti dei tubi di ferro in pezzo unico, non telescopici, e le protuberanze
sotto le impugnature sono dei pesi cilindrici che ha aggiunto "per dare un po’
di peso”. Me ne ha porto uno e direi che pesava circa 4kg, se non di più!
Mi hanno detto
che la qui famosa Peggy (ultranovantenne), già scalatrice e grande
camminatrice, continua ad andare in giro per tutta Honolulu a piedi e di tanto
in tanto si aggrega alle escursioni più impegnative ...; il mio amico
John, 84enne professore universitario di microbiologia e autore di numerosi
testi relativi alle piante endemiche delle Hawaii e altri di cultura locale,
non è venuto perché impegnato in una ennesima ricerca su un altro sentiero.
E per finire “come
è piccolo il mondo” ... un gruppo dei Solemates più attivi, dei quali
conosco almeno la metà e mi meravigliava non trovarli lì con noi, attualmente
si trova in Nuova Zelanda per un gemellaggio fra hikers e, quarda caso, con l’A.T.C.
(Auckland Tramping Club) associazione della quale fui socio l’anno dopo essere stato la prima volta alle Hawaii.
Approfittando
del fatto che la maggior parte dei percorsi sono lineari (di cresta o di fondo
valle) la possibilità di perdersi è più che remota e ognuno può procedere al
proprio passo e fermarsi quando e quanto vuole, allungando la fila a dismisura.
Non si sentono mai le insopportabili richieste/intimazioni “Aspettatemi”,
“Muoviti!”, “Non correte”, e via discorrendo.
Ai Solemates
hawaiiani si aggregano molti viaggiatori/escursionisti occasionali o abituali e
sono sempre accolti a braccia aperte da questa comunità multiculturale (vedi
post precedente), più o meno metà di origine giapponese e metà americana anche
se non mancano australiani, neozelandesi e canadesi e, più raramente europei.
Tutto ciò per
dire che l’aria (in senso figurato) che si respira qui è ben diversa da quella
che si immagina pensando alle Hawaii tutte spiagge e palme, che c’è gente
che si trasferisce qui proprio per apprezzare la vita all’aria aperta in modo
attento e rispettoso della natura e di frequente (e non c’è da meravigliarsi)
camminando camminando si ha modo di conversare piacevolmente con gente colta e con
esperienza nei più diversi campi arricchendosi ulteriormente.
Morale: se e
quando ne avete l’occasione camminate in ambiente naturale e possibilmente in
buona compagnia, poiché l’attività fisica all’aperto fa bene alla vostra salute
fisica e psichica e, se siete capaci di socializzare, vi può arricchire
culturalmente e, a giudicare dall’età media del gruppo, allunga la vita ...
provare per credere.
Nel 2008, illuminato da questo tipo di approccio, al mio ritorno promossi il gruppo FREE, acronimo di Free Ramblers, Escursionisti Epicurei, concentrando nelle 4 parole (in effetti 3 in quanto ramblers ed escursionisti sono sinonimi) lo spirito dei partecipanti.
PS - quelli che ieri hanno percorso solo la prima parte di Lanipo sono stati ancora una volta quelli sotto i 40
ma, oggettivamente, devo dire che quella di ieri non era proprio una
passeggiata nel parco ...
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