Restando in tema pietre miliari del cinema indiano, ai precedenti 2 ho aggiunto Sholay, film cult e di cassetta, ma certamente di valore artistico inferiore agli altri. Mi sono poi imbattuto in una raccolta di commedie di Cantinflas fra le quali ne ho scovate 4 non ancora viste, alcune in HD e con rating medi 7,1 su IMDb, e così ho completato il secondo centinaio di film del 2022!
Sholay (Ramesh
Sippy, Ind, 1975)
Oltre a dare la stura al genere del cosiddetto curry western (film indiani, ambientati in India, in stile spaghetti western) questo fu quello che dopo ben 15 anni superò il primato di Mughal-e-Azam al botteghino, anche perché il prezzo dei biglietti era ovviamente aumentato. C’è uno spietato villain che, con la sua banda, taglieggia gli abitanti di un villaggio, c’è un ex poliziotto in cerca di rivincita nei suoi confronti, due criminali ingaggiati da quest’ultimo per catturare il cattivo e, ovviamente, un paio di conne per due storie d’amore. Come in ogni Bollywood classico sono aggiunti intermezzi musicali e da commedia. Queste ultime sono la pecca, anche perché inutilmente stiracchiate in un film di 3h30’ … ma evidentemente avevano ragione i produttori visto che hanno avuto tanto successo.
Come già scritto in una precedente occasione, penso sia necessario ripetere che Cantinflas è stato il più amato comico messicano con un suo attivo una cinquantina di film; ha lavorato anche a Hollywood e a sua più famosa interpretazione internazionale (per la quale vinse il Golden Globe come miglior attore) è quella nei panni di Passepartout in Il giro del mondo in 80 giorni (1956, di Michael Anderson, 5 Oscar e 3 Nomination) al fianco di David Niven. Nella maggior parte dei casi ha interpretato personaggi popolari di buon cuore, sempre abbastanza illetterato da poter avere la possibilità di esibirsi nel suo eloquio contorto e inconcludente, pieno di errori grammaticali e sintattici, interpretando le parole con il significato che più gli convenisse. Molti dei suoi discorsi sono quindi intraducibili in altri idiomi e per questo i suoi film vengono talvolta associati a quelli dei fratelli Marx. Questa particolarità ha addirittura a generato una serie di vocaboli poi accreditati perfino dalla Real Academia Española; nel dizionario ufficiale sono quindi inseriti il sostantivo cantinflas (“persona che agisce o parla come Cantinflas, in modo insensato e incongruente senza dire niente di concreto”) e vari derivati fra i quali il sostantivo cantinfleo e il verbo cantinflear. Sta sempre dalla parte dei poveri degli sfortunati e di quelli comunque oppressi da potenti e malavitosi o dal sistema in generale. Charlie Chaplin affermò disse di considerare Cantinflas il più bravo comico vivente.
¡Así es mi tierra! (Arcady Boytler, Mex, 1937)
Secondo suo film,
quindi non ancora vero protagonista pur risaltando nel cast; la sua strepitosa
carriera sarebbe iniziata 3 anni dopo con Ahí está el detalle,
diretta da Miguel M. Delgado con il quale poi collaborò in altri 32
casi. Il film non fu molto apprezzato avendo molti alti e bassi nella
sceneggiatura, nonostante il cast con tanti affermati caratteristi e la buona
regia di Arcady Boytler, uno dei russi immigrati in Messico, noto soprattutto
per La mujer del puerto (1934).
Un día con el diablo (Miguel M.
Delgado, Mex, 1945)
Cantinflas viene incastrato con una
sostituzione di persona; viene arruolato di forza, vola al cielo e dopo essere
stato accettato da San Pietro ha anche un incontro con il diavolo. Non fra i
migliori, troppo surreale rispetto alle più apprezzate farse in stile quasi
neorealistico.
El bombero atómico (Miguel M. Delgado, Mex, 1952)
Nei suoi film Cantinflas
ha interpretato quasi ogni tipo di professionista (perfino deputato, medico,
sacerdote e ambasciatore) e lavoratore (spazzino, fotografo, charro o semplicemente
un analfabeta o profugo). A volte la bontà dei suoi personaggi si rifletteva anche
nella vita reale come nel caso della produzione di questo film; dopo essersi
reso conto del pessimo stato della caserma dei pompieri e della mancanza di
automezzi decenti, ne comprò di nuovi e fece ricostruire la caserma donando poi
il tutto alla città. In effetti interpreta un pompiere solo in parte del film
in quanto inizia come strillone per poi diventare pompiere e infine ispettore
di polizia. Nonostante i disastri che combina, riesce sempre a far carriera e
infine a sgominare una pericolosa banda di criminali.
El portero (Miguel M.
Delgado, Mex, 1953)
L’essere portiere tuttofare in un condominio popolare e molto movimentato, pone Cantinflas al centro di questo mondo fra feste in cortile, corteggiamenti, morti, prepotenze, gelosie e chi più ne ha più ne metta.
E questo è un esempio dell'eloquio di Cantinflas nella lunga scena del tribunale in Ahí está el detalle, nella quale, alla fine, anche gli avvocati di accusa e difesa nonché il giudice vengono contagiati e cominciano a cantinflear.
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