domenica 20 ottobre 2019

61° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (301-305)

Cinquina particolare composta da film già visti 7 anni fa e ri-guardati con piacere, scindibile in due blocchi più o meno omogenei, ma con film talmente diversi da non permettermi di stilare una classifica … ognuno eccelle nel suo campo. Due commedie/parodie americane di genere, al limite del demenziale ma ben realizzate, si oppongono tre film cinesi di grande impatto visivo.
Ho deciso quindi di proporre le micro-recensioni in ordine di visione, cominciando con le commedie (dello stesso anno) e poi i cinesi in ordine cronologico.

   

301  Machete (Robert Rodriguez, USA, 2010) * con Danny Trejo, Robert De Niro, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Steven Seagal, Don Johnson, Jeff Fahey, Cheech Marin  * IMDb  6,6  RT  73% 
Se qualcuno ha pensato di poterlo prenderlo sul serio ha senz’altro sbagliato e, logicamente, lo ha stroncato. Quelli che, al contrario, hanno saputo cogliere tutte le volute esagerazioni, le inversioni di ruoli, le assurdità, le caricature, gli stereotipi e via discorrendo si sarà certamente divertito e lo avrà di conseguenza apprezzato. Scorrendo velocemente le recensioni ho addirittura letto una recensione che lo definisce “razzista” nei confronti degli americani perché tutti quelli cha appaiono nel film sono assassini, suprematisti, trafficanti, criminali che sfruttano gli immigrati, se non li uccidono prima.
In quanto alle inversioni di ruolo a cui accennavo, Robert De Niro è un politico vittima di un attentato mentre fa propaganda elettorale (al contrario di Taxi Driver), quelli che abitualmente vestono i panni di paladini della giustizia (Steven Seagall, Don Johnson, …) appaiono come criminali senza scrupoli, della peggiore razza, le donne (tutte giovani e appariscenti) sono presentate sempre in abiti succinti se non addirittura nude come un vero exploitation movie, le scene di azione sono fra lo splatter e il trash. Le battute brevi e di effetto non si contano e varie di esse diventarono subito cult.  
Come spesso accade per questo generi di prodotti, il finale non riesce a restare allo stesso livello della prima ora, nella quale succede di tutto e di più.
Tuttavia, prendendolo complessivamente per quello che è, ci si diverte, specialmente se si ha una certa conoscenza dei vari generi che palesemente prende in giro.

302  Tucker and Dale vs. Evil (Eli Craig, USA, 2010) * con Tyler Labine, Alan Tudyk, Katrina Bowden * IMDb  7,5  RT  85% 
Al contrario di Machete, questo film è più incentrato sul genere horror ma, similmente, rovescia i ruoli. Fin dall’inizio appare chiaro che i due hillbilly sono tanto buoni e innocui quanto abbastanza incapaci, specialmente nelle relazioni sociali. Questa loro attitudine stravagante viene continuamente mal interpretata da un gruppo di studenti di college in vacanza e sarà causa di una serie incredibile di incomprensioni, conclusioni affrettate ed equivoci che, a loro volta, porteranno a incidenti e morti di ogni genere, quasi tutte tendenti al gore e allo splatter. Una volta capito l’andazzo, è facile prevedere chi sarà il prossimo a soccombere anche se non sempre si sa esattamente come.
Certamente è più ingegnoso e compatto di Machete, più adatto al vasto pubblico, particolarmente apprezzato dagli amanti del genere terror … i riferimenti a noti film sono chiari, a cominciare da The Texas Chain Saw Massacre (1974, tit. it. Non aprite quella porta).
Anche questo molto particolare, ha i suoi meriti e chi è di ampie vedute (cinematografiche) non se lo dovrebbe perdere. Lo confermano i rating, con un più che meritato 85% di recensioni positive su RT (su 110) e con la prima che recita: Here's something you don't see every day: a genial, politically correct splatter comedy.


   


303  House of Flying Daggers (Zhang Yimou, Cina, 2004) tit. it. "La foresta dei pugnali volanti" * con Ziyi Zhang, Takeshi Kaneshiro, Andy Lau * IMDb  7,5  RT  95%  * Nomination Oscar per la fotografia
Film di grande bellezza visiva, per l'ambientazione complessiva, per i costumi, per gli interni, per le coreografie (di battaglia e di danza tradizionale), per i colori e per gli scenari. Non meraviglia affatto l'inserimento nella cinquina dei candidati all'Oscar per la fotografia e non so se è stata giusta l'attribuzione della statuetta 2005 a The Aviator (2004, Martin Scorsese). La trama è estremamente complessa e stracolma di sorprese e colpi di scena, fra tradimenti, doppiogiochisti, passioni e vendette. I duelli diventano spesso dei veri e propri balletti, gli scontri nelle foreste, in particolare quello fra i bambù spettacolari coreografie. 
Il gusto di Zhang Yimou per le scene nella natura e per i suoi colori è ben noto, ma in questo film raggiunge forse i suoi livelli più alti. Ottima anche a recitazione del trioo di protagonisti.
Da non perdere.

304  Red Cliff  (I) (John Woo, Cina, 2008) tit. it. "La battaglia dei tre regni" * con Tony Leung, Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Fengyi Zhang * IMDb  7,4  RT  91% 
305  Red Cliff  (II) (John Woo, Cina, 2009) * con Tony Leung, Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Fengyi Zhang * IMDb  7,6  RT  91% 
Molti loo conoscono come un solo film essendo stato proposto nelle sale europee in una versione ridotta di 2h28'. In effetti, però, in Asia le due parti (rispettivamente di 2h22' e 2h26') sono uscite in due anni successivie hanno avuto circolazione indipendente. Io mi sono preoccupato di comprare le versioni originali che in totale hanno quindi ben 2 ore e 20 minuti in più di ciò che si è visto in Italia, di conseguenza è chiaro che questo kolossal cinese è stato martoriato e tagliuzzato senza pietà (e chissà con quale criterio) e qualcosa di quanto vado a scrivere potrà essere una novità anche per chi ha visto il film in sala.
Il film è nel complesso affascinante, con un'ottima fotografia, scenografie e costumi non sono da meno, le scene di massa sono molto ben realizzate e la parte navale di grande interesse. Gli attori sono fra i migliori dell'epoca e offrono prove impeccabili e, non da ultimo, la sceneggiatura è eccellente alternando analisi dei protagonisti e discorsi politici a strategie militari e scene d'azione. Volendo trovare una pecca, forse sono proprio queste ultime ad essere talvolta un po' lunghe, ma comunque le battaglie occupano una minima parte del film.
Non ho visto la versione ridotta, ma mi sento di consigliare senza alcun dubbio la visione delle due parti separate. Come appena detto, al massimo si sarebbe potuta tagliare qualche decina di minuti di scontri sul campo di battaglia, ma le altre 4 ore e passa sono assolutamente necessarie e mai ripetitive o noiose. 
Di quanto è stata ridotta la spettacolare battaglia con la formazione a scudo di testuggine? Spero che, almeno, non abbiano tagliato niente della scena con tre soggetti (di parti avverse) pronti ad essere sgozzati ... chi agirà per primo e come? (in parte ricorda il "triello", the three-way shootoutdi Il Buono, il Brutto e il Cattivo, 1966).

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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