Ovviamente,
trovandoci a Figueira da Foz, al limite meridionale della zona tradizionale per
il Leitão da Bairrada, siamo andati subito
alla ricerca di una buona casa de leitao,
e l’abbiamo individuata a Buarcos: Zé dos
Leitões. Questo, come tanti simili, è un ristorante tanto specializzato da
avere nel limitatissimo menù praticamente solo piatti a base di maialino, fra i
quali spiccava perfino una lasanha di
leitão, tutto anche da asporto. Tuttavia, la maggioranza dei clienti
richiedono il classico piatto in cui la carne viene accompagnata da patate
fritte (tagliate tonde), insalata e fette di arancia. Ottima scelta, peccato
che quando siamo tornati la domenica (dopo la gara) avevano già terminato la
loro produzione quotidiana e abbiamo ripiegato sul vicino O Forninho, buono ma non di pari livello. A chi volesse provare il leitão, consiglio di andare in un locale
specializzato, dove si grigliano le carni giorno per giorno con attrezzature
adatte (non tutte le cucine sono attrezzate per poter cuocere a dovere maialini interi).
Passo ora ad una
categoria molto vasta, quella degli arroz
de ..., molto comuni in Portogallo in quanto si adattano facilmente agli ingredienti locali, quindi
scegliete bene. Penso sia bene chiarire che non hanno niente a che vedere con i
risotti e tantomeno con la paella,
essendo in sostanza simili ai vari arroz caldoso (lett. “brodoso”) spagnoli.
La prima sera ho
gustato un arroz de bacalhau com amêijoas, aromatizado com coentros, riso “in umido” - non in brodo - con
baccalà, vongole e coriandolo, cilantro. Considerate che si tratta sempre di un
piatto unico nel quale pesce, carne o altro ingrediente che gli dà il nome,
viene usato in abbondanza, non giusto per dare un po’ di sapore. Ricordo che a Portimao tale tipo di pietanza a base
di riso era una delle mie prime scelta al ristorante Oasis che ne proponeva almeno uno al giorno fra polvo (polpo), mariscos (frutti di mare), bacalhau
(baccalà), tamboril (rana pescatrice
o coda di rospo), amêijoas (bivalvi
molto simili alle vongole), lingueirão
(cannolicchi, il mio preferito, foto sopra), giusto per restare in ambiente
marino.
Similmente, infatti, baccalà e patate vengono mischiati più o meno in pari quantità, ma a seconda dei gusti ciascuno dei due ingredienti può essere fino a una volta e mezza l’altro. Ovviamente si aggiungono uova, un trito di aglio e cipolla e, per aromatizzare, prezzemolo o coriandolo. Infine si friggono. (foto sopra).
Non essendo il caso
di di addentrarmi nelle descrizioni dei tanti altri piatti tradizionali che abbiamo ri-assaporato, come
carne de porco alentejana (spezzatino
di maiale con patate e vongole), feijoada
à transmontana (zuppa di fagioli con vari tipi di carni), cozido à portuguesa (zuppa di verdure e carni
miste, molto varie), bacalhau in vari
modi, ensopado de borrego (minestra
di agnello), concludo questo post menzionando le due novità.
Ho provato gli ossinhos (pezzi di colonna vertebrale del maiale, con una buona quantità di carne attorno - foto a sx) e il cação
(generico per varie specie di pescecane, equivale al tollo canario) che in Portogallo viene per lo più utilizzato nei succitati piatti di arroz.
Chi non ha limitazioni dovute ad allergie, intolleranze, regimi alimentari, pregiudizi, religioni o filosofie di vita, può scegliere a caso in qualunque menù portoghese e non resterà mai deluso. Ricordarsi di annaffiare con vinho tinto (vino rosso), anche quello della casa va bene poiché in genere vale almeno un vino imbottigliato di qualità media e costa molto meno.
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