Già ben conosciuto per la mia quasi
onnipresenza sia in sala che alle conferenze stampa dalle azafatas (hostess),
dagli addetti agli ingressi, da vari giornalisti e aficionados, nonché
dall'addetto stampa, quest'ultimo ha avuto la brillante (seppur
gentile) idea di menzionarmi per ben due volte nel corso della breve
introduzione alla proiezione di Miriam miente (sezione ufficiale
del Festival).
Più volte avevo chiacchierato con Rafa
(giornalista della rete Onda Cero) il quale mi aveva anche accompagnato in un
posto 3B (bueno, bonito y barato = buono, carino ed economico), mi aveva
presentato giornalisti specializzati colombiani e peruani, lo staff della
delegazione dominicana e altri suoi colleghi, e per questo ieri sera, nella
hall del Gran Teatro, mi sono permesso di sollecitare un suo intervento per
porre un freno alle frequenti accensioni di smartphone durante le proiezioni,
invitandolo a fare un pubblico appello (rimbrotto preventivo) prima dell'inizio
del film.
Il buon Rafa si è scusato per non
averlo fatto in precedenti occasioni e mi ha detto che già qualcuno si era
lamentato la sera precedente, ma non sapeva che probabilmente ciò derivava dal mio battibecco
letteralmente plateale (trovandoci in platea) a fine proiezione con
un imbecille scostumato che sedeva nella mia fila, per sua fortuna con due
signore e sua moglie fra me e lui. Dopo averlo invitato gentilmente più volte a
desistere dal suo comportamento, a fine proiezione gliene ho dette di tutti i
colori e mentre le due signore redarguivano aspramente la moglie (anche lei
colpevole di più accensioni) l’imbecille bofonchiava qualcosa come i bambini
che mugugnano pur sapendo di aver torto, inventando le scuse più assurde. L’ho aspettato all’uscita per capire
cosa avesse da ridire, ma el cobarde è sgattaiolato via senza farsi vedere.
Rafa ha iniziato la presentazione del
film con un panegirico delle opportunità fornite dai Festival di incontrare cinefili
di altri paesi e mi ha menzionato (come il señor Giovanni de Italia) quale uno
di loro venuto a Huelva apposta per il Festival e presente a quasi tutte le
proiezioni ... e fin qui tutto tranquillo. Poi, finita la breve intervista alla
giovane coppia di registi di Miriam miente accompagnati dalla figlia Lia di 5 mesi, ha aggiunto che lo stesso señor Giovanni gli aveva fatto
presente l'indecenza del diffuso uso di cellulari che illuminano quasi a giorno
almeno un paio di file e, facendo sua la mia protesta, senza tanti giri di
parole ha invitato il pubblico a comportarsi più correttamente ... e a questo
punto è partito uno scrosciante applauso spontaneo, più forte e lungo di quello
di prassi rivolto poco prima ai registi.
Ovviamente non era indirizzato a me
come persona, ma dimostrava l'ampio sostegno alla mia lamentela nei confronti
di quel 5-10% di incivili, purtroppo presenti in quasi qualunque sala (ma in un festival è ridicolo che ciò possa accadere senza che nessuno dica niente).
Spesso avere la faccia tosta di sottolineare
comportamenti scorretti e/o molesti porta a buoni risultati. Alcun la reputano maleducazione,
ma io la vedo come male minore. Ciò spiega gli applausi di tutti quelli che evidentemente soffrivano in silenzio per non avere la sfrontatezza di redarguire gli scostumati e si sono sentiti sollevati dal fatto che qualcuno (in questo caso io) abbia messo le cose in chiaro.