Sonita (Rokhsareh Ghaem Maghami, Germania-Svizzera-IRAN, 2015)
con Sonita Alizadeh, Latifah
Alizadeh, Fadia Alizadeh
Secondo film di oggi nell’ambito della rassegna Women
in Film, un biopic-documentario sulla vita (più che altro adolescenza
visto che oggi ha 20 anni) della rapper afghana (proprio così) Sonita Alizadeh il cui caso fece clamore,
destò interesse in alcuni membri di associazioni no-profit di difesa dei dritti
civili ed in particolare la Strongheart Group che le assegnò una
borsa di studio.
Non si può chiamare documentario (non c'è commento
esterno) né biopic per riferirsi solo ad un brevissimo periodo della vita di Sonita che grazie alle strofe di Daughters
for Sale (vedi video) da profuga afghana rifugiata in IRAN non solo è
riuscita a sfuggire alla "vendita" come sposa. ma è arrivata al
successo internazionale coronando il suo sogno.
Per questo film, invece dell'usuale micro-recensione
accompagnata da poster e qualche foto, allego il video del pezzo più rappresentativo
composto, come gli altri del film, dalla stessa Sonita che oggi ha 18 anni e vive negli Stati Uniti. Leggete con attenzione i sottotitoli, un ottimo testo scritto da una sedicenne.
La piccola troupe iraniana che la segue nella scuola per ragazzi di strada, orfani e rifugiati continua seguirla quando diventa un caso emblematico ed interessante. Senza documenti, vive con una sorella mentre il resto della famiglia si trova ancora a Herat (Afghanistan) , chiaramente non vuole essere venduta e al contrario di tante altre fa il possibile per opporsi, la scuola l'appoggia ma non può intervenire, né può assecondarla più di tanto nella sua passione poiché, ufficialmente, neanche in IRAN le donne possono cantare in pubblico né incidere dischi.
Il film mette il dito in parecchie piaghe oltre la già citata tratta delle giovani spose. Gli stessi familiari (anche madre e sorelle) non hanno alcuna considerazione per la ragazza e ad aggravare il giudizio su questa “consuetudine” si scopre che il ricavato non serve per il sostentamento della famiglia (come in un primo momento dice la madre) ma per comprare una sposa al fratello maggiore ... si vende una figlia per comprare una nuora!
Al di là di ogni altra considerazione, una vera follia!
Questo buon prodotto cinematografico (ma non certamente eccelso) è senz'altro molto più interessante per i contenuti e ha ottenuto 2 premi al Sundance e un’altra quindicina di vittorie; in Italia ha partecipato nel 2016 al Biografilm Festival dove è stato premiato come miglior film d’esordio.
A chi è interessato alla storia di Sonita
suggerisco di leggere questo post, seppur breve è interessante ed abbastanza
esaustivo
Nessun commento:
Posta un commento