Crithmum maritimum ... il nome non dirà niente alla maggior
parte di voi, ma forse qualcuno lo conosce con il suo nome comune: finocchio marino. Si tratta di una pianta che cresce spontanea lungo i litorali
mediterranei, anche molto vicino all'acqua in quanto alofila (resistente
all'aria salmastra).
Ieri proprio
all'inizio della mia escursione fotografica, prima di intraprendere il sentiero
costiero fra Cala Sant Esteve e Cala Rafalet ho notato due persone, a
una certa distanza fra loro e armati di grandi buste, che raccoglievano erbe al
limite della cantera (una vecchia
cava di pietre). Come era facile immaginare, sono sceso sulle rocce e ho
"intervistato" il giovanotto che staccava con cura le foglie più
tenere del fonoll marì (nome in catalano del Crithmum).
Mi ha spiegato che
ne utilizza le foglie per preparare dei sottaceti molto apprezzati, caratteristici della
gastronomia maiorchina eppure quasi sconosciuti a Menorca (notizia confermata dal mio anfitrione). Lui è uno dei
pochi a produrli (ma solo per uso proprio) con la collaborazione e sotto la
guida della moglie (mallorquina). La
sua ricetta è estremamente semplice: tenere in aceto (di vino) le foglie per
almeno 6 mesi, ma lui le tiene un anno prima di utilizzarle come aperitivo con
il classicissimo pan amb oli (pane e olio).
Ho quindi effettuato
una breve ricerca e, come al solito quando si tratta di prodotti tradizionali,
ce ne sono tante diverse, seppur di poco.
Riassumendo:
- nella maggior parte dei casi si lavano semplicemente le foglie
- alcuni dicono che lo si debba fare con acqua di mare per farle mantenere più consistenti
- per lo stesso motivo altri aggiungono sale e pochi ceci (3, 5 o 7 - comunque sempre in numero dispari ...)
- qualcuno raccomanda di asciugarle accuratamente prima di coprirle con l’aceto
- altri le tengono in acqua e sale per un mese e poi le mettono sotto aceto e così possono durare fino a 3 anni
- in alternativa, qualcuno le sbollenta brevemente
- anche la fase di macerazione varia da un minimo di un mese fino all’anno (forse eccessivo) del giovanotto che ho incontrato
- la suddetta macerazione varia comunque anche in funzione della concentrazione dell’aceto che va dal 100% fino ad una miscela molto blanda di 7 parti d’acqua per una di aceto (12,5%)
Già pronti per il consumo sono
abbastanza cari e costano mediamente 15 Euro/kg.
Anche lungo le coste
italiane c’era l’abitudine di utilizzare il finocchio marino, ma a quanto ho
letto pare che lo si continui a usare quasi esclusivamente nelle Marche e
soprattutto in Puglia.
Le foglie fresche
possono essere aggiunte alle insalate o a sughi per la pasta, a mo’ di prezzemolo.
C’è anche chi le frigge in pastella (dovrebbero avere un sapore simile ai
carciofi).
Altre brevi notizie: il Crithmum maritimum ha proprietà depurative,
digestive, diuretiche, stimolanti in quanto agisce sulle ghiandole endocrine e
sulla tiroide; è ricco di iodio, oligoelementi, sali minerali, beta-carotene,
proteine, aminoacidi e vitamina C e per quest’ultimo motivo fin dall’epoca dei
romani fu utilizzato dai marinai come antiscorbutico.
NB - tutto quanto scritto deriva da quanto ho appreso mediante chiacchierate con menorquini (non erboristi, né medici, né botanici) e da notizie recuperate in rete. Se qualcuno volesse "sperimentare", prima di procedere sia ben sicuro di utilizzare la pianta giusta e si informi in merito alle proprietà effettive ed eventuali controindicazioni!