Penso che siano ben pochi, se esistono, i
cinefili o semplici appassionati di cine che sostengano il contrario. Anche se in
Italia ci fossero i migliori doppiatori del mondo, come molti sostengono, la
versione originale è tutt’altra cosa, perfino in un idioma del quale non si
conosce una singola parola. Il tono e il livello della voce, la
compenetrazione dell’attore nel ruolo sulla scena non può essere riprodotto in studio da
un doppiatore, per quanto bravo sia.
Pur riconoscendo che i sottotitoli in parte distolgono l’attenzione dello spettatore dalle immagini, in particolare per i film molto parlati o con serie di battute molto rapide, in molte pellicole di qualità si perdono le performance vocali di attori di gran livello, inequivocabilmente e giustamente migliori dei propri doppiatori anche se non per demerito di questi ultimi.
Proprio ieri ho visto Infamous (di Douglas McGrath, USA, 2006) con Toby Jones, Daniel Craig, Sandra Bullock, Peter Bogdanovich, Sigourney Weaver, film del quale propongo due trailer. Ecco il primo, in versione originale:
L’interpretazione di Toby Jones è superlativa e assolutamente particolare (come il personaggio interpretato, lo scrittore Truman Capote) e non penso sia possibile doppiarlo. Se avete un minimo di tempo e pazienza, e ovviamente interesse, comparate l'originale con alcune scene identiche doppiate in italiano (voce di Claudio Insegno) e giudicate voi ...
Per mio gusto, anche nei casi in cui ho a disposizione sia versione doppiata che sottotitolata, scelgo la seconda, perfino quando non conosco la lingua originale. Per esempio in un qualunque film di Kurosawa (specialmente in quelli ambientati nel Giappone medioevale) penso sia fondamentale ascoltare la caratteristica cadenza e le tonalità del giapponese, veloce, con frasi che spesso sembrano tronche, e non il ben più dolce italiano.
Passando ad altro esempio di diverso genere, qualche giorno fa ho visto “Urga”, film del 1991 di Nikita Mikhalkov di produzione franco-russa, doppiato (abbastanza male) in spagnolo. Ma c’era un problema ben più significativo: nella versione originale si parlavano ben tre diversi idiomi (russo, mongolo e cinese) e ciò creava delle incomprensioni che spariscono nella versione monolingua. Spesso i protagonisti (in particolare il camionista russo) ripeteva le stesse parole chiedendo al suo interlocutore se avesse capito (cosa logica nell’originale), ma nella versione doppiata parlano tutti un perfetto castigliano e quindi ciò non ha assolutamente senso e si perde molto dell’amichevole “conflitto culturale”.
Similmente si perde molto in casi di
personaggi particolari e quando ci sono significative differenze di cadenze o
accenti che hanno un chiaro peso nell’originale (anche per questioni culturali)
e che sono quasi impossibili da riportare in altra lingua.
Ciò è valido anche in verso opposto: pensate ad un qualunque film
italiano nel quale ci sono persone che parlano in dialetto e in italiano
corretto, o con cadenze che lasciano chiaramente trasparire la loro provenienza
regionale che ha una certa importanza nella trama.
In altra lingua si
perdono tutte le sfumature e ciò che si è fatto talvolta dall’inglese all’italiano
doppiando parlate degli stati del sud degli USA con dialetti dell’Italia meridionale
è del tutto ridicolo e privo di senso.
Infine, un altro problema ricorrente, in particolare per pellicole d’epoca, è quello della traccia unica e della presa diretta. In questi casi i rumori di fondo e voci degli attori erano appunto in una sola traccia audio e difficilmente separabili successivamente. Di conseguenza, in parecchi film di qualche decennio fa eseguendo il doppiaggio si perdevano i rumori di sottofondo e di ambiente.Non da ultimo, ricordo a tutti che guardare film in versione originale e sottotitolati è un ottimo metodo per migliorare la propria pronuncia se si conosce la lingua e impararla se la si conosce poco e in ogni caso ampliare il proprio vocabolario.
Chi è veramente interessato ad apprendere lingue straniere può anche guardare il film con audio originale e sottotitoli nello stesso idioma (che molte volte includono modi di dire diversi e non esattamente le stesse parole), scegliere i sottotitoli per non udenti (si imparano tanti verbi e aggettivi) e infine coloro che sono abbastanza bravi hanno la possibilità di fare un esercizio non facile ma estremamente proficuo per l'elasticità mentale: guardare il film con audio originale e sottotitoli in idioma diverso (non italiano).
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