Il primo non ha certo bisogno di presentazioni, l’altro potrebbe dirsi un suo omologo d’oltreoceano essendo il più
famoso attore (quasi sempre in ruoli comici) del periodo d’oro del cinema messicano.
Con Cantinflas (all’anagrafe Mario
Moreno, 1911-1993) in quanto a notorietà potevano competere solo due
famosissimi cantanti/attori dell’epoca come Jorge Negrete e Pedro
Infante (anche lui spesso protagonista di commedie). Qualcuno lo ricorderà nel
film Il giro del mondo in 80 giorni nelle
vesti di Passepartout, fedele
servitore del protagonista Phileas Fogg, e per
questa sua interpretazione hollywoodiana si aggiudicò il Golden Globe.
Cantinflas/Passepartout con David Niven/Phileas Fogg (a sx) e con Shirley MacLaine/Aouda (a dx)
Per sottolineare la sua notorietà e popolarità in patria, vi
dico che fra le tante (demenziali) classifiche in rete, nella prima che ho
trovato relativa ai messicani più famosi di sempre, Cantinflas compare addirittura al primo
posto, Pedro Infante al secondo, terza
è Frida Khalo e Pancho Villa solo decimo!
Nel film El señor
fotografo una coppia di novelli sposi arriva nello studio fotografico nel
quale Cantinflas lavora, proprio mentre
si trova da solo. La scena che segue ci ricorda inevitabilmente quella, per noi ben più famosa, in Miseria e nobiltà nella
quale Totò / Felice Sciosciammocca, senza avere alcuna esperienza, si trova a
sostituire il vero fotografo Enzo Turco
/ Pasquale. In entrambe i film i malcapitati saranno derisi e insultati, in particolare lo sposo, e se ne andranno senza foto. Le scene
non sono ovviamente identiche, ma lo spirito è lo stesso, la classica macchina
su treppiede pure e, fatto rilevante, in entrambe i casi lo sposo e il
fotografo si scambiano di posto con il secondo che si mette in posa abbracciato
all’avvenente sposina. Anche se non tutti potranno cogliere le battute di
Cantinflas, soprattutto a causa
della sua caratteristica parlata veloce, confusa e spesso priva di senso, le similitudini
sono evidenti.
Qual è l'originale? Il film di Cantinflas è del 1953, molto più recente della commedia di Scarpetta (1887) che però non includeva la gag
del fotografo. Questa fu aggiunta per la versione cinematografica del
1954, insieme con altre come quella ugualmente famosa della lettera a lu Cumpare nepote.
Sottolineando questa
cronologia non voglio assolutamente evidenziare un "plagio" da parte
di Totò, forse un riconoscimento, un probabile "omaggio" al più
famoso comico messicano dell'epoca. Del resto l'adattamento di scene di altri
film, da un epoca all'altra, in ambienti diversi e da un paese all'altro, è sempre stata prassi
comune e molte volte vuole essere un vero e proprio tributo. Per esempio la
scena della carrozzina che precipita per le famose scale di Odessa (La corazzata Potëmkin,1925, diretto da
Sergej M. Ejzenštejn) è stata riadattata e citata in decine di altri film senza
certamente costituire un plagio. La più conosciuto (seppur secondo me pessimo) “atto di ossequio” è
quello nel film Gli intoccabili
(1987, di Brian De Palma, con Kevin Costner, Sean Connery, Robert De Niro), ma
altrettanto famose sono l’arguta caricatura fatta da Terry Gilliam in Brazil (1985) sostituendo la carrozzina
con un aspirapolvere e la parodia demenziale in Una pallottola spuntata - L'insulto finale non della originale scena
di Odessa, bensì di quella girata da De Palma, con numerose carrozzine ed anche
un tosaerba che rotolano per le scale della stazione.
La corazzata Potëmkin, 1925 (a sx) Gli intoccabili, 1987 (a dx)
Nessun commento:
Posta un commento