mercoledì 14 gennaio 2015

Al lupo, al lupo! … Al fuoco, al fuoco!

Pur non meravigliandomi più di niente (avendo una certa età e una certa esperienza di vita) continuo a non trovare ragioni o motivi per l’insensata abitudine di fare di un evento (seppur spiacevole) una catastrofe. Quante volte vi sarà capitato di leggere titoli come “Crolla palazzo”, ma poi scoprire che si trattava di un paio di calcinacci caduti da un cornicione, o “Strage di …” attribuito alla morte di un paio di esemplari di qualsivoglia specie dimenticando (o ignorando) il reale significato della parola: “Uccisione di una grande quantità di persone o di animali”. E non voglio, in questa sede, allargare il discorso al pessimo e fuorviante uso che anche testate nazionali, in particolare parlando di sport, fanno di termini come “eroe” associandolo a uno strapagato atleta. Definizione di eroe: "chi, in imprese guerresche o di altro genere, dà prova di grande valore e coraggio affrontando gravi pericoli e compiendo azioni straordinarie."
Dal titolo avrete probabilmente presagito che in questo caso mi riferisco invece alle solite descrizioni di incendi “devastanti” che "desertificano aree immense" e "riducono in cenere decine di ettari di macchia e boschi" ...
Badate bene, non giustifico assolutamente i piromani e non sarò certo io ad oppormi a qualsivoglia punizione esemplare gli si voglia infliggere ... ma perché chi ci fornisce opportunamente la notizia, che è bene che venga divulgata quanto più possibile, non si limita a descrivere cosa è veramente successo e quali sono le effettive conseguenze?
A lungo andare chi crederà più ai titoli e alle descrizioni catastrofiche?
In questo specifico caso, i tanti che nei giorni scorsi hanno percorso il Nastro Azzurro o la Meta-Amalfi in prossimità dei Colli di San Pietro si sono resi conto che i danni alla vegetazione di Monte Vico Alvano sono limitati ad uno spicchio del suo versante occidentale, esettamente il cuneo fra la seconda e terza Tesa come è possibile vedere da questa foto.


Servono frasi come "rischia di minacciare le case ed il Castello Colonna" o peggio "l'incendio si è allontanato dalle case dirigendosi verso la croce ed estinguendosi dopo aver bruciato tutto" riportate e copiate da vari siti, blog e giornali online?? Voglio sottolineare il "bruciato tutto" ... vi sembra una descrizione accurata e veritiera? O è tutto tornato verde in una sola settimana? In merito a quest'ultima ipotesi nutro seri dubbi.
In questo album Google+ ho pubblicato 40 foto per far vedere parte di ciò che è realmente andato a fuoco (purtroppo), ma anche e sopratutto mostrare che tutta la parte alta è solo secca (come è normale che sia in questa stagione), che il sentiero è perfettamente transitabile e, con le foto panoramiche, che resta una delle più belle e facili escursioni della parte sorrentina dei Monti Lattari.

Come già ebbi modo di scrivere di recente, io sono come San Simone ... prefirisco controllare di persona. Come avrete notato, quando ho notizia di qualche "disastro" che interessa natura e/o sentieri alla prima occasione vado a verificare e poi cerco di descrivere la situazione nel modo più preciso (reale) possibile avvalendomi anche di foto e talvolta di cartine realizzate all'uopo (vedi mappa essenziale a sinistra. Vi rassicuro infine confermando che la passeggiata è tuttora fattibile, senza neanche il pericolo di sporcarsi. I vari (soliti) inneschi in sequenza sono stati piazzati al margine della seconda Tesa ed il fuoco non ha superato il muretto che delimita a valle la terza Tesa. Tutta la parte sommitale non ha subito il benché minimo danno.
Andate quindi a Monte Vico Alvano e chissà che non riusciate ad evitare qualche ulteriore incendio o ad avvisare chi di dovere prima che il fuoco si propaghi. So di persone che avevano in programma tale escursione ma, a causa delle notizie allarmistiche (Cui prodest?), hanno cambiato percorso.

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