Dopo aver guardato i 4 neo noir di David Lynch, sono andato a scavare nelle liste di film dello stesso genere che si trovano in rete. Scartando quelli visti di recente e quelli che non mi convincevano sono comunque riuscito a estrapolare 15 titoli che ho cominciato a guardare in ordine cronologico. Quindi questa è la prima di tre cinquine di neo noir, quasi tutti i film vantano ottimi rating e tanti premi, fra i quali anche vari Oscar.
Se7en (David Fincher, USA, 1995)
David Fincher è uno di quei registi che produce
poco (18 film in oltre 30 anni) e, nonostante tanti successi (Fight Club,
Zodiac, The Game …) e 3 Nomination Oscar (Benjamin
Button, The Social Network e Mank), è poco
conosciuto. Questo film si trova addirittura al 19° posto della classifica IMDb
dei migliori film di tutti i tempi. La sceneggiatura è ottima e, anche se spesso
propone scene a dir poco raccapriccianti, mantiene sempre viva l’attenzione del
pubblico con tanti twist e colpi di scena nonostante il passo apparentemente
lento. Alla qualità complessiva del film contribuiscono, e non poco, le interpretazioni
di Morgan Freeman e Brad Pitt (protagonisti) e quella di Kevin
Spacey sebbene relegato in una breve parte nel finale. Un detective a pochi
giorni dal pensionamento e uno appena arrivato (inizialmente in contrasto fra
loro) uniscono le loro forze quando si rendono conto di avere a che fare con un
sadico serial killer che agisce secondo un suo piano preciso. Bestiale il
finale sia dal punto di vista cinematografico che da quello della perversa logica
del criminale. Nomination Oscar per il montaggio. Film da non perdere, ma non
per stomaci deboli.
Mona Lisa (Neil Jordan, UK,
1986)
Produzione inglese,
con un ottimo cast autoctono che conta su star come Michael Caine e soprattutto
Bob Hoskins (Nomination Oscar come protagonista,
premiato come miglior attore anche a Cannes, BAFTA e Golden Globes), ma c’è
anche il caratterista Robbie Coltrane, quello che ormai tutti conoscono
come il Rubeus Hagrid di Harry Potter. Singolare trama che vede un
tracagnotto uomo di mezza età appena uscito di galera diventare l’autista
personale di una call girl di colore che frequenta ambienti ben diversi
di quelli ai quali lui era abituato. Tante sono le cose che vengono fuori e George
(Bob Hoskins, l’autista) avrà modo di dimostrare la sua devozione alla
sua (non ufficialmente) protetta. A farne le spese saranno vari uomini che
tenteranno di infastidirla o addirittura minacciarla. Un film che procede in
crescendo, secondo uno schema per niente tradizionale. Interessante visione.
House of Games (David Mamet, USA, 1987)
Anche in questo
film ci sono psicologi, ma stavolta hanno a che fare con truffatori
professionisti invece che con i soliti assassini psicopatici. La psicologa di
turno entra in contatto con un giocatore di poker al quale un suo paziente deve
una cospicua somma. Visto il suo interesse professionale, il truffatore e i
suoi complici le mostrano una serie di imbrogli, dai più semplici e diretti a
quelli organizzati con messe in scena che necessitano più persone. Restando
affascinata da quell’ambiente, si trova poi implicata in una frode mirata ad
ottenere una grossa somma di denaro. Non si contano le sorprese e i rovesciamenti
di situazioni, fino ai colpi di scena finali. Bravi i protagonisti, pochi dei
quali sono attori noti al grande pubblico; 4 premi a Mamet a Venezia e
Nomination Leone d’Oro
True Romance (Tony Scott,
USA, 1993)
Film in tipico
stile tarantiniano, sceneggiato dallo stesso Quentin Tarantino, ma lungi
dall'essere a livello dei migliori diretti dai suoi adepti (p. e. vari di Rodriguez).
Può essere interessante sapere che è parte di una sceneggiatura molto più
lunga, l’altra parte è stata lo script di base per Natural Born Killers
(1994). True Romance parte discretamente, si affloscia, si
riprende con il duetto fra Dennis Hopper e Christopher Walken,
per poi riperdersi prima di giungere allo scoppiettante finale splatter.
All'epoca, Scott doveva essere un tipo molto apprezzato a Hollywood,
almeno socialmente, per essere riuscito a coinvolgere tanti attori noti che
certo hanno partecipato più o meno a titolo di amicizia. Oltre i due succitati,
appaiono più o meno brevemente altri che certamente non avrebbe potuto
permettersi con il suo budget: Brad Pitt, Gary Oldman, Samuel
L. Jackson, Val Kilmer ... Christian Slater e Patricia
Arquette sono invece i protagonisti, ma non convincono. A tratti divertente
e originale, guardabile ma secondo me sopravvalutato ... non vale il 7,9 di IMDb
né il 93% di RottenTomatoes.
Manhunter (Michael Mann,
USA, 1986)
Ancora detectives,
psicologi e psicopatici in questo film, il primo basato sul romanzo Red
Dragon (1981, di Thomas Harris), che solo dopo il successo di The
Silence of the Lambs (1991, di Jonathan Demme, 5 Oscar), adattato
dallo stesso libro, è stato parzialmente rivalutato dopo essere passato quasi
inosservato all’uscita. Qui Hannibal Lektor è interpretato da Brian Cox che certo non può competere con la famosa performance
di Anthony Hopkins nel 1991, nei panni di Hannibal Lecter. Effettivamente,
chi li ha visti entrambi non potrà che preferire il secondo, sotto ogni punto
di vista, ma oggettivamente Manhunter non è malvagio.
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