Itinerario 16 – da Sorrento a Sant’Agata via Fregonito e Li Schisani
Itinerario 25 – da
Sorrento a Sant’Agata via Circumpiso (Casarufolo)
Itinerario 26 – da Sorrento a Sant’Agata via Cala (22) e Zatri
Dopo aver sommariamente descritto l’itinerario 15 via Priora e Acquacarbone, ecco gli altri 3 che
collegano Sorrento e Sant’Agata. Come scritto nel precedente post, questi
sono un po’ più ripidi del 15 (7,7%
di pendenza media) ma non per questo meno interessanti, non solo per la
panoramicità, ma anche per altri motivi diversi fra loro. Ognuno di essi presenta
un tratto molto ripido mentre il resto della salita (continua) è mediamente più
dolce. Le pendenze medie complessive sono 8,4% per Li Schisani, 10,1% per Zatri
e 12,3% per Circumpiso.
Procedendo per ordine di codice e da ovest verso est, il primo itinerario è quello che inizia appena fuori dalla zona urbanizzata, ai piedi della imponente falesia che chiude la valle a sudovest, brillantemente superata dalla storica serpentina selciata e perfettamente mantenuta via Monte Sant’Antonio, che infine si addolcisce giungendo al limite dell’abitato di Priora, nei pressi di S. Maria del Toro. Di lì in poi il percorso (via Li Schisani) corre quasi parallelo a quello di Acquacarbone, ma a valle del Nastro Verde. Le viste di Sorrento dalle decine di tornanti di Monte Sant’Antonio sono senza dubbio il fiore all’occhiello di questo itinerario.
Al contrario, la parte più ripida (ed egualmente selciata e zigzagante) del 25 si trova nella parte alta del percorso, localmente conosciuta con il soprannome di Circumpiso, il vero nome è via Casarufolo, stesso nome del vallone e rivolo che in città passa sotto piazza Tasso e sfocia alla Marina Piccola. Questo è l'indiscusso percorso storico fra Sorrento e Sant’Agata, una volta il più frequentato, tutt’oggi il più diretto.
Infine eccoci all’itinerario 26 che è l’unico dei 4 per Sant'Agata ad essere a oriente del
vallone e presenta il suo tratto ripido a metà del percorso, dovendo superare
(saggiamente in diagonale) la ripidissima falesia fra la valle dei borghi
rurali e Monte Tore. In effetti si stacca dal 22 a Cala ed
il percorso più logico e breve dal centro di Sorrento è quello che passa per
Cesarano. Lungo via Zatri si nota un’antica e caratteristica calcara (foto al lato), ancora in
buono stato di conservazione. Anche questa ascesa offre spettacolari viste su tutta
la piana di Sorrento, ma con angolo opposto e da maggior altitudine di quelle di
Monte Sant’Antonio (16).
Seppur succintamente descritti in salita, ovviamente i tre itinerari possono essere percorsi anche in direzione opposta, casomai salendo in bus e tornando a Sorrento a piedi, ma è bene ricordare che non sempre la discesa è meno faticosa della salita e che certamente, in caso di fondo umido, aumenta il rischio di qualche scivolata.
16 Sorrento – Sant’Agata
via Li Schisani (ca. 3,4 km)
Porta di Parsano, piazza Antiche Mura, via degli Aranci, via Parsano, via S. Antonio, via Monte Sant’Antonio, via Fregonito, S. Maria del Toro, via Crocevia, via Li Schisani, via Moscarella, via Pagliaio di Santolo, via Termine, corso Sant’Agata, largo Padre Ludovico da Casoria (Sant’Agata)
25 Sorrento – Sant’Agata
via Circumpiso (ca. 2,8 km)
Porta del Piano (piazza Tasso), viale Caruso, via Fuorimura, via Santa Lucia, via Talagnano, via Casarufolo (Circumpiso), via Pagliaio di Santolo (inizia tratto comune con 16), via Termine, corso Sant’Agata, largo Padre Ludovico da Casoria (Sant’Agata)
26 Sorrento – Sant’Agata
via Zatri (ca. 2,1 km da incrocio Cala/Atigliana sul 22)
dal circuito 22 - Borghi della valle di Sorrento (da Sorrento si aggiungono 2.000m via Cesarano o 3.300 via Baranica), incrocio via Palomba / via Cala per via Atigliana, via Zatri, Nastro Azzurro, via Termine, corso Sant’Agata, largo Padre Ludovico da Casoria (Sant’Agata)
TOLOMEO 2021 è un progetto elaborato da Giovanni Visetti, su incarico di Penisolaverde S.p.A. per conto del Comune di Sorrento
Grazie alla lungimirante ripresa ed evoluzione del progetto Tolomeo i camminatori, sia i neofiti che quelli di vecchia data, hanno la possibilità di percorrere le vie rurali ed i sentieri penisulari con maggiore serenità, complice la rassicurante presenza delle mattonelle segnavia e la disponibilità della accurata cartografia a corredo degli itinerari proposti. Altro non trascurabile valore aggiunto è costituito dalla puntuale descrizione delle caratteristiche salienti dei vari percorsi, spesso in grado di unire i medesimi punti dell'ameno territorio, consentendo una preliminare pianificazione davvero alla portata di tutti, al fine di poter scegliere l'itinerario maggiormente consono alle proprie capacità o desiderio esplorativo: la rete sentieristica e rurale è talmente variegata e stimolante che, come già ho sottolineato in altro contributo on line, verrebbe voglia di camminare sino allo sfinimento tanto risulta appagante l'esperienza, e si "rischia" quasi una Sindrome di Stendhal al cospetto dei contesti paesaggistici, artistici e storici in cui ci si imbatte. Un ulteriore arricchimento potrebbe venire dalla creazione di itinerari e/o circuti tematici inerenti caratteristiche tipiche locali, quali ad esempio le torri anticorsare, sia quelle costiere che i presidi interni, i luoghi tipici della attività estrattiva tradizionale (le residue calcare, cave) che per anni ha rappresentato una significativa risorsa economica (al riguardo ho trovato molto interessante il resconto di Giuseppe Pignatelli: https://www.academia.edu/11113333/Lattivit%C3%A0_estrattiva_tradizionale_in_penisola_sorrentina), gli ambiti superstiti della agrumicoltura (agrumeti, grotte e depositi tufacei, le soluzioni architettoniche che consentivano di "spanciare" i pergolati sino all'esterno delle mura di delimitazione), gli edifici religiosi etc.. Compatibilmente con quanto possibile in termini burocratici e legislativi, ed ovviamente in base alle disponibilità finanziarie delle amministrazioni comunali coinvolte, potrebbe essere utile, al fine di minimizzare la percorrenza dei tratti stradali più trafficati, uno screening teso a verificare opportunità di convenzionamento con i privati per realizzare "bretelle" pedonali appunto attraverso suoli privati per garantire continuità rurale o sentieristica agli itinerari. Grazie mille per tutto quanto sinora fatto ed i futuri sviluppi che sono certo non mancheranno !
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