Soy Cuba (Cuba/URSS, 1964)
di Mikhail Kalatozov
IMDb 8,2 RT 100%
Scovai questa perla della cinematografia nella videoteca della Cineteca Nacional Mexico, una co-produzione cubano-sovietica, composta da 4 storie che si svolgono sull’isola caraibica a fine anni ’50, nel periodo della fuga di Batista e l’avanzata di Fidel Castro. Chiaramente si tratta di visioni parziali e di parte della vita cubana, di taglio più o meno propagandistico a seconda dei casi (ma, vista epoca e produttori, non poteva essere altrimenti). La sua eccezionalità non risiede nella sceneggiatura, comunque più che buona, bensì nella qualità delle riprese, in particolare quelle della prima metà. Gli ambienti si alternano, si inizia con i grandi hotel dell’epoca di Batista frequentati da ricchi americani in cerca di avventure es(r)otiche, si passa al dramma di una famiglia estromessa dalla piantagione di canna da zucchero della quale si occupava, si torna in città per le violente proteste studentesche e si finisce con la guerriglia nella selva.
Caratteristiche comuni sono un uso pressoché continuo di grandangolo su camera a mano e piani sequenza affascinanti, il tutto sostenuto da una perfetta fotografia bianco e nero. Verticalità e linea d’orizzonte orizzontale sembrano essere un’opzione raramente presa in considerazione dal regista. Con il fermo immagine, quasi da ogni scena si potrebbero ricavare tante foto degne di essere presentate in un’esposizione.
Superconsigliato, cinematografia eccezionale!
Qui potete guardare o scaricare la versione originale (480p)
Da questa pagina potete invece scaricare i sottotitoli,anche italiani
#cinegiovis #cinema #film
Ciao Giovanni,
RispondiEliminacerco sempre di seguire i tuoi suggerimenti cinematografici, che trovo molto interessanti e rispondenti ai miei gusti, e devo dire che con questo Soy Cuba mi hai fatto scoprire un vero capolavoro che non conoscevo.
Hai già evidenziato l'avanguardia della tecnica, con i magnifici piano-sequenza ed i punti di ripresa mai banali, e la superba fotografia in b/n (personalmente la fotografia è la prima cosa che apprezzo in un film).
Aggiungo solamente che mi ha colpito la potenza lirica di molte scene - fra tutte: quelle in cui il 'campesino' incendia il proprio campo e la propria abitazione ma poi non riesce ad uccidere il cavallo- ed il valore storico del film che si pone proprio a cavallo di quegli anni che videro Cuba conoscere prima la rivoluzione di Fidel Castro e poi il progressivo allontamento del Paese dagli Stati Uniti ed il conseguente allaccio delle relazione con l'URSS. Una 'guerra', talvolta fredda, che in maniera divesa si riflette in tutti e quattro gli episodi del film per culminare nel quasi melodrammatico finale.
Grazie per il commento. Continua a seguire le mie "discettazioni" da cinefilo, c'è tanto altro che si conosce poco, pur essendo disponibile in rete.
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