Dopo la smentita/conferma
del Sindaco di Massa Lubrense (smentita del titolo di Agorà,
conferma del fatto che “per taluni sentieri potrebbe essere previsto un
ticket di ingresso per i turisti e/o non residenti …”) e la precisazione
dell’Ass. al Turismo che chiarisce che ci si riferisce anche alle spiagge
libere (vero e opportuno oggetto delle limitazioni) dichiarando “strategia
di fruibilità in sicurezza dei sentieri di Ieranto e Crapolla e
conseguentemente delle spiagge libere che li caratterizzano”, mi è
sembrato il caso di esternare alcune considerazioni in base a quanto mi è dato di
intendere per il campo legale e quanto so per quello di interesse strettamente escursionistico. Apprezzerò chi vorrà correggere, precisare o integrare quanto segue.
Dal post Spiagge libere e
spiagge private … ho estrapolato il paragrafo relativo al demanio
marittimo (link all’articolo integrale).
Secondo quanto stabilito
dall'art. 882 del codice civile, il lido del mare e la spiaggia fanno parte del
demanio marittimo dello Stato: sono, cioè, beni di proprietà dello Stato (o
delle Regioni, delle Province, dei Comuni), inalienabili, inespropriabili
e destinati a servire bisogni della collettività. E se è vero che lo
Stato può affidare le spiagge in concessione a privati, i poteri dei
concessionari incontrano però il limite invalicabile della libera fruibilità
da parte dei cittadini della battigia.
Lo stabilisce l'art. 1,
comma 251, della legge 296/2006, che fa obbligo ai titolari delle concessioni
"di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il
raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione,
anche al fine di balneazione"; e lo ha ribadito più recentemente
la legge 217/2011, dove - alla lettera d) dell'art. 11, II comma - si legge
che: "fermo restando, in assoluto, il diritto libero e gratuito di
accesso e fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione".
Pur non essendo certo un
giurista, penso che da ciò sia lecito dedurre che se per la battigia esiste il diritto
libero e gratuito di accesso e fruizione anche in presenza di area in
concessione a monte, a maggior ragione non ci dovrebbero essere impedimenti
(e tantomeno pagamenti) per raggiungere un’area demaniale quale è la spiaggia di Ieranto
(catastalmente foglio 18, Part. 193).
Ma c’è di più.
Dallo stesso foglio
catastale chiunque può rendersi conto che il “sentiero” altro non
è che la strada comunale da Ieranto a Nerano, censita al n.71 dell’elenco
del 1911, quindi di categoria pari a qualunque altra strada comunale. Sarebbe
mai immaginabile imporre un pedaggio per passeggiare lungo Corso Sant’Agata,
dove certamente c’è un affollamento molto maggiore che lungo il “sentiero”
per Ieranto?
E non finisce qui.
La suddetta strada non raggiunge
la spiaggia! Infatti, appena terminati gli uliveti sulla destra (per chi
scende), c’è il bivio FAI/spiaggia. Via Ieranto è quella che piega a
sinistra, portando all’ingresso dell’Area FAI e, proseguendo a valle
della torre di Mont’Alto, a Penna (il terzo dei 3 Pizzi)
dove termina; a destra c’è la malandata cosiddetta scala dei minatori. La
strada, quindi, dall’ingresso FAI in poi si mantiene a una quota di
circa 90m s.l.m. ed ad una distanza di oltre 300m in linea d’aria dalla
spiaggia. Se si vogliono controllare gli eccessivi affollamenti di bagnanti, perché
penalizzare gli escursionisti che vogliono semplicemente andare a Penna,
a Mont’Alto o visitare l’Area FAI senza essere assolutamente
interessati alla balneazione?
Inoltre, anche se la spiaggia potesse
accogliere (rispettando la distanza di sicurezza Covid) max 100 persone (forse
ho esagerato), mantenendo una distanza molto superiore (4 metri) lungo via
Ieranto (2km circa) si potrebbero incolonnare ben 500 escursionisti nell’assoluto
rispetto delle disposizioni Covid.
Potrei aggiungere che
eventuali limitazioni danneggerebbero ingiustamente e inopinatamente il FAI
e i suoi visitatori, chi volesse andare a via Fellarino (traversa di via
Ieranto) e proseguire per le Grotte dei Crapari e San Costanzo,
i tanti che amano passeggiare lungo il primo chilometro quasi pianeggiante di via
Ieranto.
A mio parere, gli opportuni
controlli per limitare il sovraffollamento della spiaggia si dovrebbero
realizzare nelle immediate vicinanze della stessa, eventualmente e per
facilità, facendo giungere i controllori via mare. Non si dovrebbe assolutamente limitare il transito a monte ed in particolare lungo via Ieranto (strada comunale).
Mi riservo di affrontare
simile analisi per Crapolla ed eventualmente per Punta Campanella, se sarà
necessario.
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