venerdì 12 giugno 2020

2 sentieri poco frequentati ma molto utili, da non far scomparire

Appello alla collaborazione” rivolto ai camminatori con vero spirito FREE, non potendo certo contare su escursionisti improvvisati, su chi pretende di avere il copyright su sentieri e tracce, su guide dell’ultima ora che si spacciano per onniscienti e sciacalli vari che anche se avessero notizie di ostacoli, problemi o pericoli o, al contrario, di situazioni che potessero avvantaggiare altri le tengono strettamente per sé, per non parlare di quelli che saccheggiano idee, mappe e foto altrui attribuendosene i meriti.
Nei giorni scorsi, per motivi diversi, ho considerato l'importanza logistica di due brevi segmenti di sentiero una volta inclusi nei percorsi CAI e successivamente abbandonati, come fu il caso del vecchio 00 su Monte Santa Croce, parte alta del crinale e poi tratto rasente la rete del cosiddetto radar. Più impegnativo dell'attuale tracciato, fu recuperato un paio d'anni fa con gran soddisfazione di molti, e certamente chi ha ancora gambe dopo l’ascesa da Punta Campanella lo percorre con piacere. (leggi post)

I tratti ora in questione sono:
* la cosiddetta bretella FREE fra Crocella e Capo Muro 
* la parte bassa delle Tese di Pimonte, ex CAI 34
Bretella FREE
Tratto di soli 300 metri che tuttavia fa risparmiare quasi 100 m di dislivello e 800 m di distanza a chi lascia il 300 per dirigersi a Capo Muro (leggi il post)
Domenica scorsa i camminanti hanno completato il percorso Santa Maria del Castello - Capo Muro - PalmentielloMoiano che quindi includeva questo tratto. Hanno segnalato tagli ancora in corso e che, oltre al sottobosco, i molti tronchi a terra rendono poco chiara l'individuazione della bretella FREE.
Sono convinto di ricordare che tale sentiero facesse parte dell'Alta Via originaria, ricalcando un vecchio tracciato riportato sulle carte dell’epoca come la CTR e che compare ancora sulle tavolette IGM al 25.000, almeno fino al 1996 (vedi stralcio in basso).
I ciclici tagli dei castagneti, i piccoli smottamenti di terreno, le tracce create dai muli che trascinano i tronchi a valle, lo scarso transito di escursionisti e la vegetazione invasiva resero problematica l’individuazione della traccia fino a farla scomparire. Attualmente il CAI propone il collegamento Crocella - Capo Muro percorrendo il 300 fino al bivio Palmentiello, continuando verso il Catiello per poi scendere ripidamente in una lama piena di pomici.
Penso sia interesse comune rendere visibile e mantenere percorribile la bretella FREE.
Tese di Pimonte, ex CAI 34
Fino a pochi anni fa le Tese di Pimonte si affrontavano a partire dal parcheggio di fronte al ristorante San Michele, lungo la SP 366 di Agerola. La parte bassa dell’ex CAI 34, quella che ci interessa, correva rettilinea per massima pendenza fra una serie di terrazze coltivate ed un fosso. Nell'ultimo aggiornamento di sentieri e numerazione CAI, il percorso origina da Castellammare (334), passa per la sella di Monte Coppola e poi al lato dello stadio di Tralia (frazione di Pimonte) per poi portarsi sulla mulattiera in corrispondenza della prima tesa.
Mi è stato segnalato, ed era presumibile, che il vecchio tracciato essendo ancor meno percorso di prima è ora più soggetto a essere invaso da vegetazione. Tuttavia, per chi arriva con mezzi pubblici, e non a piedi da Castellammare, rappresenta una conveniente alternativa per accedere alle Tese, in quanto inizia presso una fermata SITA e fa risparmiare varie decine di metri di dislivello e varie centinaia di percorso.
Senza voler cambiare niente della situazione attuale (segnatura e carta CAI), penso sia opportuno che i veri camminatori di tanto in tanto percorrano anche il vecchio 34 contribuendo a mantenerlo aperto e segnalando eventuali problemi tramite i soliti tamtam in internet.

Per entrambi i casi, già so di poter contare sui soliti Matteo (con i FREE Amalfi), gli amici di Agerola (Ass. Sentieri degli Dei), guide coscienziose come Luigi Esposito e pochi altri, gli stessi attivisti del CAI Stabia, nonché sul gruppo virtuale (e virtuoso) dei Camminanti, ma ben vengano altre collaborazioni.
Certo non ci possiamo affidare a quelli che si dedicano esclusivamente a selfie e foto di gruppo, e che non si sognano neanche lontanamente di portare nello zaino un paio di cesoie né di spostare una pietra in posizione pericolosa. 

1 commento:

  1. Due casi, due pesi e due misure.....”chi lascia la via vecchia per la nuova sa cosa lascia e non sa quello che trova”. Grazie Giovanni per lo spunto che ci dai...sono d'accordo ovvio che le puntualizzazioni non possono venire da chi non ci và sui sentieri in questione, e, vale anche per tutti gli altri. Bisogna passarci almeno una volta per capire che alcuni tratti restano non percorsi, perchè li conosciamo in pochi, e quindi finiscono per riempirsi di vegetazione....Forse addirittura vengono puliti sempre e solo dagli stessi passanti...Non si tratta di percorsi come il fantomatico Sentiero degli Dei, dove l'erba non ha il tempo di crescere !!! Vari tratti risultano a mio avviso obsoleti e da modificare come nel caso interessato dal passaggio BretellaFREE, ed il vecchio percorso...Parlando con le persone del posto che passano di li, soprattutto per motivi di lavoro, e con i muli, ho appreso che proprio un tratto della bretella altro non è che una “vecchia via”....quindi...Il risparmio di via da percorrere e di dislivello è palese, anche se lo si percorre nel senso inverso, cioè arrivando da Capo Muro, ovvio. Nel secondo caso, secondo sempre il mio modestissimo parere, a poco conta collegare Quisisana, Tralia mediante il passaggio per il Ponte Borbonico.....Ha senso se si riesce a trovare il passaggio che sicuramente c'era, verso l'altro versante della vallata, cioè Pino ed il Castello di Lettere..Pensando poi al tratto che dal Campo Sportivo di Tralia sale per arrivare alle Tese, è tutto nelle proprietà private, come nel caso del vecchio passaggio da San Michele...con la differenza che qui, si transita al limite della lama, e non tagliando nei poderi...Questo per arrivare al magnifico vecchio ponte che pare fatto apposta proprio per salire alle Tese di cui si parla. I sentieri vengono “spostati letteralmente” vedi il Sentiero degli Dei, che proprio il Cai sulla vecchia carta cita come 02...Si è fatto diventare il 27 per quale motivo ??? Si erano sbagliati quelli che lo avevano pensato più in alto ??? Oppure và di moda spostare l'origine delle vie ??? Resto fermamente convinto che i vecchi passaggi andrebbero tutelati, puliti, manutenuti, e, “pensati” quantomeno come tutti gli altri che in alcuni tratti risultano incontrollabili per la folla che ci arriva, e, procurano solo danni alla società, che deve sorbirsi le spese per “recuperare” i malcapitati escursionisti “co ruot e maccarun”...In ogni caso le decisioni prese non mi meravigliano, la logica “politica di spremere tutto quello che produce soldi”, fa ed autorizza tutte le organizzazioni delegate a, questo ed altro...Chiudo con la speranza di “scoprire altre e più vie vecchie possibili”, di riportarle in “vita”, perchè siccome vecchie, possono aiutarci a disegnare gli attraversamenti storici.,.come la salita da Pino ad Acqua Fredda (vecchio basolato originale del periodo del Ducato Amalfitano) che non interessa a nessuno....Non ci ho mai trovato camminanti...oramai ci si arriva in macchina....Saluto, MatteoFREE

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