Dopo vari giorni di
dieta stretta per lo più a base di verdure e legumi, ho deciso di concedermi un
bel piatto di garbanzas (nella foto in basso quello di Casa Tata), tipica zuppa canaria di ceci, molto
ricca e saporita, già menzionata più volte visto che è uno dei miei piatti
preferiti. Avendo bisogno di molti ingredienti in piccole quantità (cucinando solo per me stesso) ho dovuto rinunciare a qualcosa e adattarmi al compango che si trova nei supermercati (vedi seconda foto).
Il compango asturiano è
un misto di carni suine salate e/o affumicate indispensabili per la corretta
preparazione della fabada (acquisito fra i
piatti nazionali spagnoli) e altre pietanze tradizionali della Spagna del nord
a base di legumi e verdure come il pote asturiano, il cocido lebaniego e il cocido montañés, ma tale
combinazione è utilizzata in tanti altre regioni e anche alle Canarie per
preparare garbanzas. I tre
componenti base sono morcilla, chorizo e tocino, ma possono essere
aggiunti costillas, testa, ecc.
La morcilla asturiana si
presenta come una salsiccia molto scura, dal sapore molto deciso (soprattutto
affumicato) e fa parte della famiglia dei sanguinacci (insaccati, non quello
dolce napoletano). Si prepara a caldo e gli ingredienti principali
dell’imbottitura sono: sangue di maiale, cipolla, tocino e pimentón (misto di spezie
simile all’ajì
latinoamericano e la paprika
ungherese). Deve essere bucata prima di cuocerla, altrimenti “esplode; il suo
sapore è quello prevalente.
Anche il chorizo asturiano ha un
sapore deciso ed è affumicato; si tratta una salsiccia semisecca di carne di
maiale che viene condita con aglio e molto pimentón che conferisce il
caratteristico colore rosso.
Il tocino è simile alla
nostra pancetta tesa o al bacon,
ma in Spagna si usa per lo più a pezzi e non a fette e i tipi più comuni sono
il salato e l’affumicato.
Vediamo ora (in linea di massima) come si prepara
un piatto di garbanzas.
Comincio con il ripetere che in spagnolo i ceci
si chiamano garbanzOs, mentre con il
termine garbanzAs ci si riferisce
alla tipica zuppa di ceci molto popolare in tutte le isole Canarie,
specialmente nelle tascas e
nei guacinches. Dati i suoi
vari ingredienti, è un piatto che risulta difficile da preparare per una o due
persone e, al di fuori delle Spagna, è anche quasi impossibile trovare tutti
gli ingredienti giusti. Come ogni ricetta tradizionale ci sono molte varianti
ed ognuno ha la sua ricetta di famiglia. Oltre agli ovvi ceci, sono
indispensabili vari pezzi di carne di maiale (3 dei quali si possono comprare
insieme compango se si vuole
semplificare …) quali tocino e costillas (pancetta e
costine, si preferiscono quelle salate) e chorizo. Facoltativi sono
la morcilla e il piede di
maiale (manita de cerdo). I ceci e
le carni salate si mettono in ammollo separatamente e dopo varie ore (di solito
una nottata) si mettono a cuocere a fuoco lento in abbondante acqua garbanzos e costillas, nonché le
eventuali manitas. Le altre carni (tocino, chorizo ed eventuale morcilla) si aggiungono
dopo una mezz’oretta.
Nel frattempo, si prepara la cosiddetta fritura, vale a dire un
trito di aglio, cipolla, pomodori pelati e senza semi, peperone (tutto in pezzi
piccoli) soffritto in olio d’oliva. Tolta la padella dal fuoco si aggiunge il
quasi onnipresente pimentón
e poi si aggiunge ai ceci insieme ad una foglia di alloro ed eventuali spezie
come azafrán o cumino.
Infine, si soffriggono delle patate tagliate a tocchetti e si aggiungono al
tutto quando i ceci saranno quasi cotti in modo da addensare il piatto. A fine
si separa la carne dalle ossa (manitas e costillas), si taglia a pezzetti e si
mette di nuovo nella pentola.
Tutti i puristi tinerfeños garantiscono che è
una di quelle pietanze da gustare il giorno dopo averla preparata … ed è
proprio così, si nota la differenza!
Concludo con poche parole in merito alla fabada asturiana (foto
sopra) e anche in questo caso è necessaria una precisazione linguistica. Le fabas sono i fagioli che
in Italia sono venduti come bianchi
di Spagna; le fave si chiamano habas. Quindi, se ordinate
una fabada, non vi
meravigliate quando vi serviranno un piatto a basa di fagioli e non di fave.
Ci sono due differenze sostanziali con fra fabada e garbanzas: i fagioli non
devono mai essere smossi in quanto (essendo più delicati dei ceci) si
romperebbero e le carni (seppur cotte con tutto il resto) si servono in piatto
separato. I puristi asturiani, inoltre, non aggiungono alcuna spezia e neanche
la foglia di alloro.
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