Cinquina mista, ma
con alcuni film che hanno dei punti in comune. Dopo aver apprezzato
Louise Brooks in Diario
di una donna perduta (1929, di G.
W. Pabst) una decina di giorni fa, mi venne voglia di guardare di nuovo
l'altro suo famoso film diretto dal regista austriaco e mi è capitato di
recuperare anche un suo precedente film americano con il quale cominciò a farsi
conoscere, diretta da un altro regista poi divenuto più che famoso e stimato: Howard Hawks.
Un'altra
ri-visione è stata quella della geniale commedia spagnola El mundo es nuestro, mentre
i rimanenti due film (recupero di recenti candidati o vincitori Oscar) sono accomunati dal fatto di avere come protagonisti
anziani più o meno svampiti, di ambienti assolutamente diversi e con “problemi”
altrettanto diversi, ma uno è in b/n e l’altro a colori sgargianti e patinati, uno
con attori per lo più poco noti ma che offrono ottime prove e l’altro con due (quasi)
mostri sacri assolutamente sprecati e una nota attrice una delle sue
interpretazioni più inconsistenti ... Nebraska surclassa Youth!
280 Nebraska (Alexander Payne, USA, 2013) *
con Bruce Dern, Will Forte, June Squibb * IMDb
7,7 RT 91% * 6 Nomination (miglior
film, regia, Bruce Dern protagonista, June Squibb non protagonista, fotografia
e sceneggiatura); Bruce Dern miglior attore a Cannes
Alexander Payne sembra essere specializzato in commedie
amare, spesso in ambiente famigliare (Sideways, The Descendants, ...) ed
in questo campo, pur non raggiungendo vette eccelse, realizza ottimi film,
molto umani, senza grandi esagerazioni, ben narrati.
Bruce Dern con oltre un centinaio di film alle spalle (spesso diretto da ottimi
registi fra i quali Pollack, Hitchcock, Corman, Aldrich e
ultimamente Tarantino) nei quali quasi
sempre ha ricoperto ruoli secondari, prossimo agli ottant’anni si guadagna la
sua brava e meritata candidatura Oscar come protagonista. Ed è lui l’unica “star”, il resto del
cast è composto da attori semisconosciuti, specialmente a livello
internazionale, ma tutti si calano perfettamente nei propri ruoli (perfettamente
descritti) trovandosi evidentemente a loro agio, scommetto che - se indagassi -
scoprirei che la maggior parte di loro sono originari del midwest.
La testardaggine del protagonista che
vuole andare a ritirare il suo premio di 1.000.000 di dollari viene comunque
premiata con i ritrovati rapporti con (alcuni) famigliari e piccole rivincite
con i vecchi amici della sua cittadina di origine. Quasi un road movie, con un
viaggio di 1.300km da Billings (Montana) e Lincoln (Nebraska), passando per il
Sud Dakota.
L’utilizzo del bianco e nero per
narrare questa storia ambientata nel midwest più vero, con tutti i suoi
personaggi e ambienti tipici, è più che appropriato.
Un ottimo
film che merita senz’altro di essere guardato.
277 Il vaso di Pandora (G. W. Pabst, Ger,
1929) tit. or. “Die Buchse der
Pandora” * con Louise Brooks, Fritz Kortner, Francis Lederer * IMDb 7,9 RT
90%
Primo dei due film di Pabst con Louise Brooks, usciti nello stesso anno, questo ben più famoso dell’altro,
Diario
di una donna perduta. In questo caso l’attrice americana, quasi un sex
symbol dell’epoca, con il suo inconfondibile taglio di capelli, interpreta una
donna che attira le attenzioni degli uomini, porta scompiglio, rovina e anche
morte. Basato su due tragedie scritte da Frank
Wedekind nel 1904, questo adattamento rese famoso il personaggio di Lulù (titolo alternativo film) e Louise Brooks, femme fatale che senza
dubbio ha ispirato (anche nell’aspetto) la Valentina
di Guido Crepax.
Pabst mette in scena un lavoro ben bilanciato, con buona descrizione dei
personaggi, utilizzando ancora una volta alla perfezione le limitate tecniche
del muto, tendente molto più al realismo che all’espressionismo giunto ormai quasi
al termine del suo periodo d’oro.
Pietra miliare del cinema muto, da
guardare ... senza ombra di dubbio.
278 El mundo es nuestro (Alfonso Sánchez, Spa,
2012) trad. “Il mondo è nostro” * con Alfonso Sánchez, Alberto López, Alfonso
Valenzuela * IMDb 6,6
Ho voluto ri-guardare questa divertente
commedia negra-crime spagnola, a tratti esilarante, per proporla ad amici che hanno
apprezzato. Peccato che la maggior parte degli italiani non ne conoscano neanche
il titolo e sembra che non esistano neanche i sottotitoli
in italiano, chi ha poca dimestichezza con lo spagnolo (molto andaluso) si deve
arrangiare con quelli in inglese. Lo vidi la prima volta quasi 3 anni fa in USA
... com'è che nella vicina Italia nessuno lo distribuisca pur trattando temi ben
noti anche qui da noi e visto che circolano commedie ben più insulse e spesso volgari
senza neanche essere divertenti?
Chiaramente si
basa su tanti luoghi comuni, ma i personaggi sono estremamente ben assortiti ed
in un modo o nell’altro ognuno ha un suo spazio nella storia di una rapina che,
in modo imprevedibile, si complica sempre di più. Quasi tutto il film è
incentrato su ciò che avviene all’interno della piccola filiale di una banca
nel cuore di Siviglia con continue sorprese e colpi di scena. Oltre ai due
inetti rapinatori arriva un terzo incomodo e poi un cinese che si vanno ad
aggiungere ad una coppia alle prese con in “mutuo a tasso fisso ma variabile”, tre clienti, un trafficante, il direttore, la cassiera
e l’addetta alle pulizie. Nelle poche frenetiche ore durante le quali si
trovano assediati da polizia e reparti speciali, si assiste anche a ciò che
avviene fuori fra i membri delle forze dell’ordine, vari (più o meno incapaci) reporter, i tanti intervenuti che rumoreggiano,
interviste improvvisate e quasi surreali. Insomma, in meno di un’ora e
mezza succede di tutto e di più, parlando di banche, disoccupazione, lavoro
nero, spaccio, riciclaggio, rivalità fra corpi di polizia, processioni, confraternite, omosessualità, tv spazzatura, politici
corrotti, differenze culturali ...
Originale anche l’importanza data al “fanatismo religioso”, ma
non quello degli attentati bensì quello popolare, quasi pagano, dei riti estremamente
sentiti nel sud della Spagna (Andalusia) così come in Italia meridionale; non a
caso (ma pochi lo notano) la colonna sonora è interamente costituita da pezzi
da processione, eseguiti da banda di ottoni e percussioni.
Alfonso Sánchez, attore protagonista e debuttante come regista e sceneggiatore, ci regala questo divertente film corale a tratti quasi sit-com, ma piacevole, rapido, con battute a raffica e in sostanza ben interpretato (ovviamente un po’ sopra le righe).
Alfonso Sánchez, attore protagonista e debuttante come regista e sceneggiatore, ci regala questo divertente film corale a tratti quasi sit-com, ma piacevole, rapido, con battute a raffica e in sostanza ben interpretato (ovviamente un po’ sopra le righe).
Non è facile recuperarlo, ma vale la
pena di fare una ricerca ... consigliatissimo! ovviamente per il divertimento,
non per la pura arte cinematografica.
276 A Girl
in Every Port (Howard Hawks, USA, 1928) tit. it. “Un cuore in
inverno” * con Victor McLaglen, Robert Armstrong, Louise Brooks * IMDb 6,7
Commedia d’epoca in - ovvio - ambiente
marinaresco, con tutto ciò che possa essere lecito aspettarsi: avventure e
disavventure in porti di tutto il mondo, scazzottate, ubriacature, rivalità con
colleghi, infatuazioni, tradimenti, prostitute, postriboli, bar e tutto il
resto. Si deve però dire che il livello è certamente sopra la sufficienza, non
solo grazie alla presenza di Victor
McLaglen e Louise Brooks, ma
soprattutto per la regia di Howard Hawks,
allora agli inizi della sua brillante carriera di regista versatile, includendo
commedie, noir e western di successo.
Tollerato
il genere, si lascia guardare piacevolmente.
279 Youth
(Paolo Sorrentino, Ita, 2015) * con Michael Caine, Harvey Keitel,
Rachel Weisz * IMDb 7,3 RT 72% * Nomination Oscar per canzone originale
Pretenzioso e sostanzialmente noioso, personaggi
fra il ridicolo e il patetico, due ottimi attori quali Michael Caine e Harvey
Keitel sprecati, una delle più inconsistenti prove di Rachel Weisz, regia e sceneggiatura di Sorrentino ben lontane da quelle de La grande bellezza (2013)
... resta un esercizio di fotografia patinata da spot, rotocalco o videoclip.
Da
evitare per non restare delusi o, almeno, guardatelo senza aspettarvi molto.
Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog.
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