sabato 4 maggio 2019

36° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (176-180)

Cinquina dedicata in gran parte a Fritz Lang con tre suoi film muti degli anni '20 e due film recuperati in volo: Vice (Oscar 2019 per il trucco) e Dying to Survive (aka Drug Dealer), un recentissimo cinese non male.

   

179 I Nibelunghi 1: Sigfrido (Fritz Lang, Ger, 1924) tit. or. “Die Nibelungen: Siegfried” * con Paul Richter, Margarete Schön, Theodor Loos * IMDb 8,1
180  I Nibelunghi 2: La vendetta di Crimilde (Fritz Lang, Ger, 1924) tit. or. “Die Nibelungen: Kriemhilds Rache” * con Margarete Schön, Gertrud Arnold, Theodor Loos * IMDb 7,9 
La sceneggiatura di questo kolossal epico diviso in due parti, si basa soprattutto sulla versione teutonica della saga dei Nibelunghi, tramandata fin dal XIII secolo in molti paesi del nord Europa in tante varianti. Ciò che continua a non essermi chiaro nella storia è il senso dell'onore, della giustizia e della vendetta. In tanti casi questi vengono proposti (in modo determinante) secondo una logica apparentemente contrari alla morale comune e a quello che sarebbe più umano aspettarsi.
Come chiaramente indicato dai titoli dei due film, questi si occupano di eventi ben distinti, anche se il secondo è conseguenza di ciò che accade nel primo. In Sigfrido hanno più spazio i singoli e i rapporti fra loro sono oggetto di maggiore attenzione, mentre nella Vendetta di Crimilde la storia è un po’ ripetitiva  e alle scene quasi di massa degli scontri cruenti fra gli Unni di Attila e i Nibelunghi è dedicata quasi tutta la seconda parte.
Veramente affascinanti nella loro semplicità le scenografie, sia quelle degli interni, sia quella della foresta nella quale si svolge la caccia; il drago, tuttavia, è molto alla buona. 
A chi conoscesse poco l'essenza della storia, ricordo che nel complesso si tratta di un dramma continuo, fra assassinii, tradimenti e vendette, spesso fra consanguinei. Stranamente, la seconda parte de I Nibelunghi è uno dei pochissimi film muti di Fritz Lang per i quali il regista non si occupò anche della sceneggiatura.
Direzione perfetta, interpretazioni più che buone per lo stile dell'epoca. 

      

178 Destino  (Fritz Lang, Ger, 1921) tit. or. “Der müde Tod” * con Lil Dagover, Walter Janssen, Bernhard Goetzke * IMDb 7,7  RT 89%
Film quasi ad episodi, con un tema comune: amore (quasi impossibile) e morte. A  parte l'introduzione e il finale, che si svolgono in un paese qualunque come recita il cartello, le tre storie sono ambientate in luoghi molto diversi fra loro: in un paese musulmano, a Venezia durante il carnevale e in Cina. Ciò consente a Lang di essere molto vario nell'organizzazione di ambienti, costumi e personaggi. Il taglio è decisamente drammatico, ma anche la pare romantica ha la sua importanza. Viene giudicato il primo buon film del grande regista tedesco, quello che lo fece conoscere internazionalmente. Ho in mente di cercare ora Vier um die Frau  (Quattro intorno a una donna), dello stesso anno. Negli anni successivi Lang avrebbe poi diretto i suoi grandi film muti: Dr. Mabuse (1922), i due Nibelunghi (1924), Metropolis  (1927), Spione (1928) e Una donna sulla luna (1929). Pur avendo diretto anche molti ottimi film oltreoceano, a mio parere questi muti degli anni ’20 sono tutti fra i suoi migliori film.

176  Dying to Survive aka Drug Dealer (Muye Wen, Cina, 2018) tit. or. “Wo bu shi yao shen” * con Zheng Xu, Yiwei Zhou, Chuan-jun Wang * IMDb 8,1 
A metà strada fra dramma e commedia, affronta da un punto di vista "umano" il problema delle multinazionali che, grazie ad un quasi monopolio garantito e protetto da potenti lobby, mantengono dei prezzi inaccessibili per farmaci salvavita.
In questo caso il medicinale serve a combattere la leucemia, e l'azienda produttrice svizzera lo commercializza in Cina a un prezzo tale da mandare in rovina una famiglia e allo stesso tempo ostacola l'importazione legale di un identico farmaco dall'India che costa il 95% in meno ... 2.000 contro 40.000! Un po’ per caso si forma una banda di contrabbandieri che include un commercianti di afrodisiaci, un malato di LMA, un sacerdote, una spogliarellista e un "giovinastro". Fra scene tragiche, quasi strappalacrime, e qualche fase poliziesca c'è anche spazio per l’entrata in gioco di un vero truffatore, problemi familiari e vari viaggi in India.
Penso che questa miscela era il preciso obiettivo di Muye Wen (anche co-sceneggiatore) e in questo senso lo trovo ben bilanciato. Non insiste nei drammi dei malati, né biasima i contrabbandieri, né esagera con la commedia; forse è un po' troppo ottimista-buonista, ma certamente le case farmaceutiche sono messe alla gogna (a torto o a ragione che sia).
Senz'altro un buon primo lungometraggio per il giovane regista cinese. 

177  Vice (Adam McKay, USA, 2018) tit. it. “Il vizio del potere” * con Christian Bale, Amy Adams, Steve Carell, Sam Rockwell  * IMDb 7,2  RT 66% * Oscar per il trucco e 7 Nomination (miglior film, Christian Bale protagonista, Amy Adams e Sam Rockwell non protagonista, regia, sceneggiatura e montaggio)
Era in lista la molto tempo, ma non ero proprio ansioso di guardarlo. Me lo sono sorbito in aereo, ben sapendo che non c'era molto da apprezzare in quanto alla scenografia, quindi lo schermo piccolo non sarebbe stato letale. L'ho trovato un interessante e ben realizzato riassunto (molto stringato per la verità) della carriera politica di Dick Cheney. Tuttavia non mi è piaciuto il montaggio con troppi inutili andirivieni temporali. Bravi gli interpreti a cominciare a Christian Bale (ma non è una novità) anche se qualche personaggio mi è sembrato un po' sopra le righe. Un lavoro forse lodevole ma sterile in quanto troppo ridotto, che quindi resta vago; non si possono trattare i retroscena politici di una decina di elezioni presidenziali e varie guerre in poco più di due ore, includendo anche i problemi familiari e di salute di Cheney.
Certamente senza infamia, ma senza particolari lodi, non riuscendo ad essere un vero film, e neanche un documentario.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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