martedì 5 febbraio 2019

10° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (46-50)

Con questi 5 film ho completato la prima cinquantina del 2019. Il gruppo comprende due classici di metà secolo scorso, con quello di Elia Kazan che si è rivelato un’interessantissima e piacevole sorpresa; due dell’inizio di questo secolo e uno della nuova stagione (pessimo). In quanto a quest’ultimo, è inevitabile considerare che non solo i rating delle nuove uscite (comprensibile vista la facilità con la quale si possono alterare i dati online) ma anche i giudizi dei cosiddetti critici e delle giurie siano sempre più inaffidabili. In particolare per gli Oscar, non so quanto abbia fatto bene l'allargamento del numero di "selezionatori", visto che la maggior parte dei cinefili hanno criticato le scelte di quest'anno. Ecco i i film in ordine di mio gradimento.

   

47  Panic in the Streets (Elia Kazan, USA, 1950) tit. it. “Bandiera gialla” * con Richard Widmark, Paul Douglas, Jack Palance, Barbara Bel Geddes * IMDb  7,3  RT 96% * Oscar per la sceneggiatura
Ottimo film classico degli anni '50 con una storia abbastanza originale, almeno per l'epoca, che gli valse l’Oscar. Un intreccio fra piccola criminalità e una minaccia di epidemia letale, che vede come protagonisti (e antagonisti) il responsabile della Sanità (Widmark), il capo della polizia (Douglas), politici, giornalisti e un gruppetto di delinquenti anzianotti e di infimo livello, capeggiati e maltrattati dallo spietato e avido Blackie (Jack Palance, all’epoca appena 30enne, che così segnò brillantemente il suo esordio cinematografico).
La trama si sviluppa con accesi alterchi sia fra chi tenta di trovare il portatore del virus senza creare allarmismi sia fra i criminali che, proprio per tale motivo, non si rendono del perché del grande spiegamento di forze, fino al convulso finale.
Solido film in bianco e nero di un tempo, con attori capaci, buoni dialoghi, diretto da un ottimo regista come Kazan.
Merita senz’altro una visione.

48  Black Book (Paul Verhoeven, Ned, 2006) tit. or. “Zwartboek” * con Carice van Houten, Sebastian Koch, Thom Hoffman * IMDb  7,8  RT 75%  * Young Cinema Award e Nomination Leone d’Oro a Venezia
Interessante film a soggetto “quasi” bellico. Infatti, più che della guerra vera e propria tratta dell’ultimo periodo di presenza dei nazisti in Olanda, con tragici eventi di rastrellamento di ebrei e cruenta lotta partigiana. Si basa su una serie di tradimenti, sorprese e colpi di scena, per lo più causati da doppiogiochisti. Narrato come un unico lungo flashback che si dimostra essere struttura pressoché inutile - e in questo caso deleteria - in quanto fa solo sapere che la protagonista sopravvivrà. Tuttavia si dovrà attendere la conclusione per conoscere le mente perversa che ha causa innumerevoli morti.
Ben diretto e costruito, tuttavia mi è sembrato un po’ esagerato, a discapito della credibiltà.
Vale la pena guardarlo.

      

49  How Green Was My Valley (John Ford, USA, 1941) tit. it. “Come era verde la mia valle” * con Walter Pidgeon, Maureen O'Hara, Anna Lee * IMDb  7,8  RT 100% * 5 Oscar (miglior film, regia, Donald Crisp non protagonista, fotografia, scenografia) e 5 Nomination (sceneggiatura, Sara Allgood non protagonista, sonoro, montaggio e commento musicale)
Questo è un film che non mi aveva mai attirato, ma avendo trovato il dvd e per "rispetto" a John Ford l’ho voluto guardare.
Avventure e disavventure di una famiglia di minatori, stranamente non americana, bensì gallese. La trama è in molti casi abbastanza scontata, piena di valori morali, quasi ottimista nonostante le varie inevitabili tragedie. Non manca un po’ di commedia, soprattutto quando interviene la madre della numerosa famiglia.
Un classico, ma molto, troppo datato.

50  La finestra di fronte (Ferzan Ozpetek, Ita, 2003) * con Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti, Raoul Bova * IMDb  7,4  RT 69%
Molti riconoscimenti, ma la stragrande maggioranza nazionali. Da un buon soggetto, gli autori non sono riusciti a ricavare una sceneggiatura di pari livello. I dialoghi sono veramente banali ma, a una seconda analisi, mi sorge il dubbio che volutamente si sia voluto puntare il dito sulla pochezza di tanti esponenti delle nuove generazioni.  Per come è presentata, la storia appare in più punti troppo inverosimile o, almeno, poco plausibile.
Questo fu l’ultimo lavoro di Massimo Girotti, morto nello stesso anno dell’uscita del film, a 85 anni. Pur fornendo un’interpretazione più che convincente, certamente sarà ricordato per tanti suoi precedenti lavori cinematografici e teatrali e non per questo film.
Se questo fu giudicato uno dei migliori film italiani di allora, c’è poco da stare allegri.
Appena guardabile.

46  Creed II (Steven Caple Jr., USA, 2018) * con Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson * IMDb  7,6  RT 86%
Incuriosito dai buoni rating sia su IMDb che su RT, sono andato a vedere Creed II (l’originale di 3 anni fa non mi era del tutto dispiaciuto).
Non che mi sia un appassionato della serie (della quale ne ho visto pochi) ma almeno il primo e originale Rocky e in parte Creed (2016) avevano una ragione di essere. Questo Creed II, accreditato di un inconcepibile 7,6 su IMDb e l'80% di recensioni positive su Rotten Tomatoes è pressoché inguardabile, per avere una trama inconsistente, troppe scene di ring (nonostante i match effettivi siano solo 2), il buon Sylvester che si difendeva più che degnamente 3 anni fa è oggi assolutamente inespressivo, quasi imbalsamato. Sono costretto a pensare che troppi "critici" siano ormai completamente asserviti alle lobby dei produttori ... e questo non è caso isolato (vedi Nomination Oscar 2019).

I film sono disposti in ordine di (mio) gradimento, il numero indica solo l'ordine di visione. In attesa di importarle nel mio sito, e finché Google+ rimarrà attivo, si può accedere a tutte le altre micro-recensioni cliccando sui poster in queste pagine

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