In questa sesta cinquina scegliere i primi
due è stata cosa facilissima in quanto si trovano, meritatamente, fra i primi
200 film di sempre (secondo IMDb) e per di più gli altri tre sono commedie
dark non perfettamente riuscite. Due di queste, per pura coincidenza, pur
essendo di taglio molto differente, propongono una situazione comune: un
innocente coscientemente accetta di confessare un crimine e quindi di andare in
prigione al posto di un altro ... ma quando torna in libertà ...
Ecco i 5 in ordine di mio gradimento.
Spielberg avrebbe
avuto miglior sorte in un’altra cinquina, ma si è trovato davanti un avversario
quasi insuperabile. Stalker è un film affascinante sotto ogni punto di vista, con
una fotografia eccezionale (sia le parti in bianco e nero all’inizio e alla
fine che quelle a colori nella lunga parte centrale), testi significativi a
prescindere dall’azione (per la verità poca), regia perfetta. Ho letto un
commento interessante, con il quale sostanzialmente concordo: del film si
possono anche guardare solo le immagini o prendere in considerazione solo i dialoghi,
in entrambe i casi si recepiscono i più che apprezzabili contenuti.
Ogni inquadratura,
da quelle fisse alle lunghe lentissime carrellate, è significativa, ogni
dettaglio conta. L’acqua, fotografata in modo sensazionale, è onnipresente.
Ogni frase può essere sviluppata in elucubrazioni etiche e filosofiche e quindi
dar inizio a discussioni senza fine. Lo stesso Tarkovski non ha mai voluto
fornire spiegazioni precise in merito alle idee esposte nel film che è
indubbiamente lento e, per qualcuno, lungo (2h35’) ... ma a ragion veduta, non
poteva essere realizzato altrimenti.
Chiunque ami il
Cinema (volutamente con la C maiuscola) dovrebbe guardare questo film anche se
capisco che a qualcuno può pesare. La buona notizia è che la MosFilm ha reso di
pubblico dominio una ottima copia del film in HD 720p che si trova su YouTube,
con oltre una dozzina di sottotitoli (l’italiano tuttavia non è ben
sincronizzato). Vi invito a fare almeno un test cliccando sul video in basso, apprezzerete subito la qualità
delle immagini, anche in fullscreen.
27 Saving
Private Ryan (Steven Spielberg, USA, 1998) tit. it. “Salvate il soldato Ryan” * con Tom
Hanks, Matt Damon, Tom Sizemore * IMDb
8,6 RT 93% * 5 Oscar (miglior
regia, fotografia, montaggio, suono, effetti speciali) e 6 Nomination (miglior
film, sceneggiatura originale, Tom Hanks protagonista, scenografia, trucco,
commento sonoro) * 29° nella classifica IMDb dei migliori film di sempre
Senz'altro un ottimo
film, meravigliano i mancati Oscar come miglior film e miglior sceneggiatura
originale che, per entrambe le categorie, furono assegnati a Shakespeare
in Love (che dovrei riuscire a guardare di nuovo in settimana). In
effetti c'è un solo attore di nome (Tom Hanks) non considerando Matt Damon, la
cui parte è brevissima e il personaggio non sviluppato, ma ci sono tanti
coprotagonisti di ottimo livello, come Paul Giamatti, Vin Diesel o Barry Pepper.
Nel complesso,
regge benissimo questi primi 20 anni e mettendolo a confronto con i film
bellici recenti come Dunkirk o Hacksaw Ridge questi
risultano di gran lunga inferiori, sotto ogni aspetto.
26 Abracadabra (Pablo Berger, Spa, 2017) * con Maribel Verdú, Antonio de la
Torre, Priscilla Delgado * IMDb 6,0 RT 100% (ma su solo 5 recensioni)
Avendo letto
alcuni titoli di commenti, non mi aspettavo molto, ma ho voluto guardarlo comunque
per l'eccellente lavoro precedente del regista Pablo Berger (Blancanieves)
e per la coppia di attori protagonisti Antonio de la Torre e Maribel Verdú,
molto bravo e versatile il primo, brava e con una grande mimica facciale la
seconda.
Come c'era da
aspettarsi da Berger, ci sono tante citazioni cinematografiche, le più evidenti
delle quali sono Shining, 2001 Odissea nello spazio, Saturday
Night Fever, L'uccello dalle piume di cristallo,
oltre a vari altri film horror, campo nel quale non sono tanto ferrato da
citarne i titoli.
Parte bene,
presenta una varietà di personaggi singolari e crea ben presto i presupposti
per una commedia nera geniale. Purtroppo, si perde per strada e non riesce a
mantenere le aspettative. La conclusione, con la parte onirica, è piuttosto
deludente.
Nel complesso
appena sufficiente, si lascia guardare.
29 Buffalo ‘66 (Vincent Gallo, USA, 1998) * con Vincent Gallo, Christina Ricci,
Ben Gazzara * IMDb 7,5 RT 78%
Film molto strano,
che mi aveva incuriosito per i numerosi commenti assolutamente discordanti (oltre
300 su IMDb, con tanti 9 e 10 e tanti 1 e 2) e per il cast che non ho idea di
come possa essere stato messo insieme! Il quasi illustre sconosciuto Vincent
Gallo (regista, sceneggiatore, protagonista e autore del commento sonoro) è
riuscito a coinvolgere in Buffalo ’66 vari attori ben più noti
di lui, che appaiono in piccole parti o solo in una singola scena. Oltretutto Ben
Gazzara, Anjelica Huston, Mickey Rourke, Rosanna Arquette, Jan-Michael Vincent (oltre
a Gallo e alla co-protagonista Christina Ricci) sono gli unici professionisti,
mentre quasi per tutti gli altri questa fu la loro unica apparizione sullo
schermo.
La storia si sviluppa
in meno di 24 ore, dal rilascio del protagonista dopo 5 anni di carcere al
confuso finale. Qualche pregio da film indipendente ce l’ha, ma i dialoghi sono
terribili ... ogni concetto è ripetuto almeno due o tre volte, spesso con frasi
assolutamente identiche, nello stile dei piccoli mafiosi di Little Italy ai
quali il cinema ci ha abituato. Le interpretazioni, anche quelle dei “grandi
nomi”, sono molto sopra le righe (spero volutamente) e comunque lasciano molto
a desiderare.
28 Llamenme Mike (Alfredo Gurrola, Mex, 1973) tit. int. “Call me Mike” * con Sasha Montenegro,
Alejandro Parodi, Víctor Alcocer *
IMDb 7,3
In patria
(Messico) è quasi un cult, soprattutto per mettere in mostra (e in ridicolo) la
ben nota corruzione nell’ambito della polizia, e per questo motivo ebbe
problemi con la censura. Al di là della storia in sé e per sé, ci sono brevi
scene geniali di puro humor nero, ma nel complesso è abbastanza scadente e spesso
tende al livello di avanspettacolo.
Volevo recuperarlo
per averne sentito parlare più volte, ma certamente non lo guarderò di nuovo.
Film
evitabile.
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