Su di lui è stato scritto tanto e a distanza di
oltre 150 anni della sua condanna e conseguente esecuzione ancora è molta
l’attenzione rivolta a questo caso emblematico e senza dubbio singolare. Pochi
anni fa è stato addirittura deciso di pubblicare integralmente tutti gli atti
del processo che sono presto diventati quasi un bestseller.
Cercherò di riassumere gli eventi ed elencare
fatti più salienti.
Romasanta era, a detta di tutti,
persona garbata e gentile, di corporatura molto minuta (gli atti dicono 137 cm)
e pare quasi assodato che soffrisse di pseudoermafroditismo femminile che
portava alla secrezione abnorme di ormoni maschili, virilizzando il suo aspetto
e provocando episodi di forte aggressività. (scusate eventuali inesattezze
mediche, ma penso che la traduzione dia l’idea della situazione). Ciò
spiegherebbe anche la sua attitudine “quasi femminile” e predisposizione a
svolgere compiti di solito affidati alle donne come tessere, lavorare a maglia,
cardare la lana.
Si sposò ma, ovviamente, non ebbe figli e
quando rimase vedovo si diede al commercio ambulante e al contrabbando con fra
Spagna e Portogallo e nel corso del processo fu accusato non solo dei 9 omicidi
di donne e minori (che confessò pochi giorni dopo essere stato arrestato il 2 luglio
1852) ma anche di essere un sacaúntos
(o sacamanteca), loschi personaggi ai
quali si attribuiva il commercio del grasso dei corpi umani come unguento
miracoloso. Delle varie vittime (che depredava di tutto, anche dei vestiti che
poi rivendeva) furono trovate solo poche ossa e nessun altro resto.
Proprio questa l’osare troppo lo fece scoprire
in quanto un fratello di una delle donne da lui uccise riconobbe gli abiti
della sorella. Di solito circuiva donne non sposate, già un po’ avanti con gli
anni e ragazze madri promettendo loro un buon lo presso un parroco di qualche
paese abbastanza distante da non poter essere ben conosciuto. Con una serie di
false lettere convinceva le donne a vendere tutto e ad intraprendere il viaggio
con lui per poi ritornare dopo una decina di giorni con una ennesima falsa
lettera della ormai defunta ai parenti.
Lo studio “fisico
e filosofico” di Blanco Romasanta
fu curato da sei giudici che, non volendo, scrissero un ottimo testo letterario
ma dopo vedersi convertita la pena in carcere a vita per indulto della Regina,
entrò in scena un certo monsieur Philips, un “esploratore dei labirinti mentali” che praticava l’ipnotismo. Romasanta raccontò della sua prima
trasformazione che avvenne nel corso di uno dei suoi viaggi, quando nel bosco
si trovò di fronte due lupi minacciosi. Fu a quel punto che si buttò a terra,
si rotolò e si contorse fino a tramutarsi egli stesso in lupo e con gli altri
due cacciò per una settimana. Al termine di questa esperienza ritornò nelle sue
sembianze e scoprì che anche gli altri due erano in effetti uomini, per
l’esattezza tali Antonio e don Genaro, entrambi originari di Valencia.
Romasanta morì di cancro allo
stomaco il 14 dicembre 1863, nel carcere di Ceuta.
Questo è un ottimo e dettagliato articolo che
ho trovato su un sito dedicato agli assassini seriali.
Della storia di Romasanta (limitatamente al periodo degli omicidi) sono stati realizzati due film il più famoso dei quali è “El bosque del lobo” (1970, di Pedro Olea) con una delle prime interpretazioni drammatiche di José Luis López Vázquez (foto al centro), l’altro ha come titolo proprio “Romasanta” (2004, di Paco Plaza)
Della storia di Romasanta (limitatamente al periodo degli omicidi) sono stati realizzati due film il più famoso dei quali è “El bosque del lobo” (1970, di Pedro Olea) con una delle prime interpretazioni drammatiche di José Luis López Vázquez (foto al centro), l’altro ha come titolo proprio “Romasanta” (2004, di Paco Plaza)
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