Ne
ho parlato più volte, nell’accezione moderna il termine inglese “serendipity”
viene definito così dalla Treccani:
"capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte, spec. in campo scientifico, mentre si sta cercando altro.”
Quasi
ogni giorno ognuno ha occasioni favorevoli, ma tantissimi non sono abbastanza
attenti a notare il diverso e restano passivamente nell’ordinario e nella
routine, focalizzandosi solo su quanto programmato.
Per quanto mi riguarda, sono arrivato a fare tante scoperte, a venire a conoscenza di nuove attività, a prendere in considerazione destinazioni insolite, a praticare sport semisconosciuti o semplicemente sottovalutati fino a quel momento. Ovviamente, più ci si muove, si viaggia, si cammina, si legge, si parla con la gente, più ci sono occasioni di essere sorpresi e affascinati.
Nella
fattispecie mi riferisco ad una passeggiata di un paio di giorni fa, a pochi
chilometri da casa, armato di obiettivo macro e cavalletto.
Partito per andare
a fotografare qualche Centaurium erythraea
(Centauro, foto a sinistra), non comunissimo dalle nostre parti e meno
che mai quest’anno con la siccità che stiamo soffrendo, ho poi deciso di
fotografare un interessante fiore di cardo (foto in basso a sinistra), affiancato da un altro pronto a
sbocciare e, all’improvviso, si è presentata un’ape molto socievole,
quasi esibizionista, che si è lasciata fotografare in tutte le pose possibili e
immaginabili.
Grazie al macro si riescono ad osservare tanti particolari
dell’animale assolutamente non rilevabili ad occhio nudo, per esempio,
osservate quelle specie di "uncini" con i quali l'ape si aggancia al fiore
mentre sugge il nettare.
Nel caso vi possano interessare, altre foto macro del "bottino" dell'escursione di sabato scorso sono nella mia raccolta Google Foto macro, per lo più fiori, e comprendono valeriana rossa, euforbia arborea, becco di gru, rosolaccio, ...
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