sabato 22 ottobre 2016

Cerriglio, sorprese e misteri

 
***  Ultim'ora: l'acqua sta scorrendo! 
 Ecco i primi zampilli!  ***
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Gli annunciati lavori di ripristino del flusso d'acqua al Cerriglio sono ormai terminati da alcuni giorni, ma prima di riattivarlo si è, giustamente, proceduto alla pulizia della vasca (già completamente asciutta da vari anni) e alla rimozione di parte dello strato di calcare bucherellato. Tuttavia, l'acqua ancora non scorre in quanto, dopo aver rimosso detriti, immondizia e incrostazioni dalle pareti del bacino, sono apparse cinque colonnine in materiale misto, soprattutto tufo, un tempo intonacate, che quindi dovevano sostenere qualche cosa prima che questa fosse coperta dal travertino a sua volta rivestito dalla coltre di muschi e capelvenere che proliferava grazie al continuo flusso d'acqua e l’ambiente umido. 
Se era facilmente ipotizzabile l’esistenza di una qualche struttura, certamente nessuno si aspettava questo che vedete nella foto!
Leggendo queste poche righe appare chiaro che la terminologia non è accurata e che le valutazioni non sono quelle di un esperto, sono solo le impressioni che ho avuto nei giorni scorsi visitando il Cerriglio durante l'effettuazione della pulizia, ogni volta che percorrevo il tragitto fra casa mia e la piazza. Prima di arrivare a questa piacevolissima sorpresa, rimuovendo lo strato di tufo calcareo che rivestiva la fontana erano man mano apparsi elementi sorprendenti, di generi molto diversi.
   
   
Prima è affiorato un pezzo di terracotta che di primo acchito ha dato adito a varie illazioni e teorie, ma che si è subito rivelato essere parte di un coppo che ne copriva un altro ed era sormontato da un doccione, il tutto completamente ostruito, posizionati in epoca relativamente recente sui depositi calcarei. La non appartenenza alla struttura originaria è apparsa evidente dal fatto che riceveva l’acqua dal solco centrale scavato nella massa coperta dai muschi e dalla mancanza di una qualunque traccia di un ovvio elemento simmetrico dall’altro lato. La certezza definitiva la si è avuta poco dopo, quando sotto al suddetto solco è apparso un tubo in PVC bianco! 
   
Nella foto si nota bene anche lo spesso strato di calcare compatto al suo interno e il cemento nero che lo circondava. Rimuovendo tubo e cemento si è creato un foro che ha evidenziato una cavità e appena è stato possibile infilarci una mano, al semplice tatto si è percepita la sagoma del fondo, liscio e ondulato, quasi senza calcare. Pertanto è stato facile rimuovere la “volta” di travertino estremamente poroso, che quindi si sbriciolava senza sforzo, e in poco tempo è apparsa la conchiglia e subito dopo la piccola nicchia che la limita verso monte. 


C’è ancora tanto da rimuovere, specialmente nei lati, e chissà quanto altro da scoprire. Molti non si rendono conto della velocità con la quale queste “sorgenti pietrificanti” fanno aumentare il volume dei depositi calcarei (travertino o tufo calcareo che dir si voglia). Basti pensare che nella spalla sinistra, dopo aver rimosso già vari centimetri dello strato poroso nel quale si notavano ancora tanti steli di capelvenere, è addirittura apparso un cucchiaino di plastica, di quelli piatti per gelato, ... certamente di poche decine di anni fa.
Se da un lato può dispiacere il fatto che non rivedremo più quel tappeto verde dalla forma indefinita che ha caratterizzato per tanti anni il Cerriglio, certamente tutti dovremmo essere ben lieti che sia stata riportata alla luce la vaschetta a forma di conchiglia e che complessivamente ci sia ora molta più aria e luce attorno alla sorgente che ci consente di immaginare meglio lo splendore che doveva avere in origine. Nelle colonne laterali e nella volta della nicchia-abside di fondo si vedono numerose conchiglie (vere) decorative ed è facile dedurre che doveva essere quasi tutta a vista e non certo coperta dal calcare. 
Ora si dovranno attendere le decisioni degli esperti che dovranno stabilire se e quanto procedere nell’opera di rimozione del calcare, in modo da poter mostrare il “monumento” almeno con un’esteriorità abbastanza simile a quella originaria.
Certamente resta da sapere da dove scorresse effettivamente l’acqua (quel buco, non centrato, nella parte alta dell’abside è certamente posticcio), cosa ci fosse fra la vaschetta-conchiglia e l’abside, come fosse decorata quest’ultima e tanto altro che non sto qui ad elencare.
   
Considerata la somiglianza con le decorazioni dei ninfei di epoca romana, dall’alto della mia ignoranza chiedo: “è possibile che si tratti di qualcosa di più antico della data riportata sulla fronte dei due mascheroni marmorei laterali?” ... prendetela come una semplice provocazione ...

2 commenti:

  1. Ma che bello ! Bravi ! Peccato che non sapevo niente, avrei seguito molto volentieri l'evoluzione dei lavori. La capelvenere era bellissima, ma la vasca a conchiglia merita, è veramente splendida...chissà cos'altro di bello c'è da scoprire ! Bravo Giovanni.
    Ciao Vicky

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  2. Grazie per il "bravo", ma i meriti sono di altri, a cominciare da chi ha deciso"finalmente" di riportare l'acqua al Cerriglio dopo vari anni di abbandono e chi ha eseguito con cura e professionalità il lavoro di ripulitura della vasca (cosa non facile dovendo procedere a tentoni e con molta cautela).
    Io mi sono limitato ad attirare l'attenzione sul luogo mesi fa e oggi (con gran piacere) a cercare di rendere partecipi residenti, turisti e frequentatori abituali di Massa della "scoperta" e conclusione dei lavori, con questo post e con varie foto
    (https://plus.google.com/+GiovanniVisetti/posts?hl=it)

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