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Gli annunciati lavori di ripristino del flusso
d'acqua al Cerriglio sono ormai terminati da alcuni giorni, ma prima di
riattivarlo si è, giustamente, proceduto alla pulizia della vasca (già
completamente asciutta da vari anni) e alla rimozione di parte dello strato di
calcare bucherellato. Tuttavia, l'acqua ancora non scorre in
quanto, dopo aver rimosso detriti, immondizia e incrostazioni dalle pareti del
bacino, sono apparse cinque colonnine in materiale misto, soprattutto tufo, un
tempo intonacate, che quindi dovevano sostenere qualche cosa prima che questa
fosse coperta dal travertino a sua volta rivestito dalla coltre di muschi e
capelvenere che proliferava grazie al continuo flusso d'acqua e l’ambiente
umido.
Se era facilmente ipotizzabile l’esistenza di
una qualche struttura, certamente nessuno si aspettava questo che vedete nella
foto!
Prima è affiorato un pezzo di terracotta che di primo acchito ha dato adito a varie illazioni e teorie, ma che si è subito rivelato essere parte di un coppo che ne copriva un altro ed era sormontato da un doccione, il tutto completamente ostruito, posizionati in epoca relativamente recente sui depositi calcarei. La non appartenenza alla struttura originaria è apparsa evidente dal fatto che riceveva l’acqua dal solco centrale scavato nella massa coperta dai muschi e dalla mancanza di una qualunque traccia di un ovvio elemento simmetrico dall’altro lato. La certezza definitiva la si è avuta poco dopo, quando sotto al suddetto solco è apparso un tubo in PVC bianco!
Nella foto si nota bene anche lo spesso strato di calcare compatto al suo interno e il cemento nero che lo circondava. Rimuovendo tubo e cemento si è creato un foro che ha evidenziato una cavità e appena è stato possibile infilarci una mano, al semplice tatto si è percepita la sagoma del fondo, liscio e ondulato, quasi senza calcare. Pertanto è stato facile rimuovere la “volta” di travertino estremamente poroso, che quindi si sbriciolava senza sforzo, e in poco tempo è apparsa la conchiglia e subito dopo la piccola nicchia che la limita verso monte.
C’è ancora tanto da rimuovere, specialmente
nei lati, e chissà quanto altro da scoprire. Molti non si rendono conto della velocità
con la quale queste “sorgenti pietrificanti” fanno aumentare il volume dei
depositi calcarei (travertino o tufo calcareo che dir si voglia). Basti pensare
che nella spalla sinistra, dopo aver rimosso già vari centimetri dello strato
poroso nel quale si notavano ancora tanti steli di capelvenere, è addirittura
apparso un cucchiaino di plastica, di quelli piatti per gelato, ... certamente di
poche decine di anni fa.
Se da un lato può dispiacere il fatto che non
rivedremo più quel tappeto verde dalla forma indefinita che ha caratterizzato
per tanti anni il Cerriglio, certamente tutti dovremmo essere ben lieti che sia
stata riportata alla luce la vaschetta a forma di conchiglia e che
complessivamente ci sia ora molta più aria e luce attorno alla sorgente che ci
consente di immaginare meglio lo splendore che doveva avere in origine. Nelle colonne laterali e nella volta della
nicchia-abside di fondo si vedono numerose conchiglie (vere) decorative ed è
facile dedurre che doveva essere quasi tutta a vista e non certo coperta dal
calcare.
Ora si dovranno attendere le decisioni degli
esperti che dovranno stabilire se e quanto procedere nell’opera di rimozione
del calcare, in modo da poter mostrare il “monumento” almeno con un’esteriorità
abbastanza simile a quella originaria.
Certamente resta da sapere da dove scorresse
effettivamente l’acqua (quel buco, non centrato, nella parte alta dell’abside è
certamente posticcio), cosa ci fosse fra la vaschetta-conchiglia e l’abside, come
fosse decorata quest’ultima e tanto altro che non sto qui ad elencare.
Considerata la somiglianza con le decorazioni
dei ninfei di epoca romana, dall’alto della mia ignoranza chiedo: “è possibile
che si tratti di qualcosa di più antico della data riportata sulla fronte dei
due mascheroni marmorei laterali?” ... prendetela come una semplice provocazione
...
Ma che bello ! Bravi ! Peccato che non sapevo niente, avrei seguito molto volentieri l'evoluzione dei lavori. La capelvenere era bellissima, ma la vasca a conchiglia merita, è veramente splendida...chissà cos'altro di bello c'è da scoprire ! Bravo Giovanni.
RispondiEliminaCiao Vicky
Grazie per il "bravo", ma i meriti sono di altri, a cominciare da chi ha deciso"finalmente" di riportare l'acqua al Cerriglio dopo vari anni di abbandono e chi ha eseguito con cura e professionalità il lavoro di ripulitura della vasca (cosa non facile dovendo procedere a tentoni e con molta cautela).
RispondiEliminaIo mi sono limitato ad attirare l'attenzione sul luogo mesi fa e oggi (con gran piacere) a cercare di rendere partecipi residenti, turisti e frequentatori abituali di Massa della "scoperta" e conclusione dei lavori, con questo post e con varie foto
(https://plus.google.com/+GiovanniVisetti/posts?hl=it)