George Rhoads (classe 1926) è un grande artista contemporaneo fuori dal comune ... pittore, scultore, maestro di origami ma soprattutto genio delle “sculture audiocinetiche” come questa 42nd Street Ballroom.
Detta definizione già fornisce un’idea dei lavori che lo hanno reso famoso ma penso sia opportuno scendere un po’ più nei dettagli. Si tratta di complessi percorsi (alternativi gli uni agli altri) predisposti per lo più per oggetti sferici, come biglie o palle da biliardo, che rotolano per gravità causando direttamente o indirettamente dei suoni, ma talvolta anche per acqua. L’unica parte in movimento è di solito una semplice catena mossa da un motorino elettrico che aggancia le sfere (o pompa l’acqua) e le porta all’altezza massima dalla quale queste iniziano la loro discesa più o meno veloce e più o meno “contorta” fino a tornare in linea per essere poi riportate in alto.
Chiaramente, nel breve filmato non ho potuto mostrare tutti i movimenti e spesso il suono non corrisponde a ciò che si vede in quanto ci sono sempre numerose palle in movimento. Comunque sono ben distinguibili la catena di sollevamento, la piastra gialla di selezione percorsi, spirali, giri della morte, passaggi su barre metalliche tipo xilofono, campanelli, gong, una specie di bascula che si muove quando da un lato saranno 4 pale che la faranno abbassare, campane tubolari, scivoli tipo toboggan, martelletti, pendoli e altro.Detta definizione già fornisce un’idea dei lavori che lo hanno reso famoso ma penso sia opportuno scendere un po’ più nei dettagli. Si tratta di complessi percorsi (alternativi gli uni agli altri) predisposti per lo più per oggetti sferici, come biglie o palle da biliardo, che rotolano per gravità causando direttamente o indirettamente dei suoni, ma talvolta anche per acqua. L’unica parte in movimento è di solito una semplice catena mossa da un motorino elettrico che aggancia le sfere (o pompa l’acqua) e le porta all’altezza massima dalla quale queste iniziano la loro discesa più o meno veloce e più o meno “contorta” fino a tornare in linea per essere poi riportate in alto.
Descriverò per semplicità una delle sue prime sculture, la già citata 42nd Street Ballroom, visibile in una sala del Port Authority Bus Terminal, al centro di Manhattan, 42nd Street, ancora nello stesso posto dove la ricordavo dalla mia prima visita a New York, 30 anni fa, novembre 1985.
In questo caso ha utilizzato palle da biliardo (pool, 125, quelle classiche americane numerate da 1 a 15) tirate su da “forchette” a due rebbi, distanziate fra loro in maniera non regolare. Il percorso inizia su una piastra triangolare gialla in pendenza dalla quale sporgono asticelle metalliche disposte in struttura diagonale che portano ciascuna palla a imboccare un percorso diverso. Quindi è già chiaro che il tempo che trascorre fra la partenza di una biglia e la successiva varia, anche se il ciclo poi si ripete, e che gli effetti sonori di ciascuna discesa saranno ben distinti.
L'opera, commissionata proprio per questa destinazione, diede grande fama e notorietà a Rhoads che da allora ne ha prodotte
tante altre, anche di grandi dimensioni, oggi presenti in aeroporti,
musei (anche al MoMa)
e luoghi pubblici non solo negli Stati Uniti, ma nelle più svariate parti
del mondo ... Singapore, Tokio, Osaka, Città del Messico, Siviglia,
Taipei.
Qui a destra vedete la scultura Newton Daydream, esposta nel Clark Planetarium di Salt Lake City, alta una decina di metri e con uno sviluppo di percorsi di circa 100 metri.
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