Accaduto
un paio di giorni fa: “Un gruppo di scout di Scampia
si smarrisce. Raggiunti nella notte sono tutti in buone condizioni”
Online si leggono resoconti leggermente diversi, per esempio per
PositanoNews sono partiti da Marina del Cantone “Verso le 15 il gruppo –
composto da 12 scout (età media 13 anni) e 2 accompagnatori – si è diretto
verso Torca.” invece per corsoitalianews sono “… partiti dalla frazione di
Torca intorno alle 15, mentre percorrevano uno dei sentieri che conduce verso
il mare, si sono imbattuti in una tempesta di pioggia e vento che li ha
smarriti.” (sic, strano uso del verbo …). Ma pare che poi tutti concordino nel dire che “Verso le 22 gli
accompagnatori, visto che non riuscivano a ritrovare la strada, hanno lanciato
l’allarme.” e che “I dispersi sono stati raggiunti verso le 3 di notte.”
A prescindere dalla direzione di marcia e dagli orari esatti (il
fatto in sé è certo) vorrei sottoporvi un quesito.
Voi avreste
lasciato un luogo abitato e facilmente raggiungibile con un qualunque mezzo di
trasporto per avventurarvi lungo un percorso attraverso una zona notoriamente impervia, che non conoscevate
a sufficienza, guidando un gruppo di minorenni affidato (!!!) al vostro
buonsenso e giudizio (!!!!!!!), sotto un’acqua battente, partendo alle 15?
Non penso
che risponderete “e perché no?” affermando così che in una situazione simile anche
voi vi sareste allegramente messi in marcia seguiti da una dozzina di sventurati innocenti
(12-13 anni). Ma se per voi questa sarebbe stata una scelta
logica, non prevedendo nessun problema, sono sicuro che sareste anche capaci di
sostenere che solo per malasorte alle 17 si è fatto improvvisamente buio! Chi
avrebbe mai potuto prevedere che a metà novembre il sole potesse calare così
presto se fino al giorno prima il tramonto era previsto dopo le 20? (il che è
vero se si guardano previsioni ed effemeridi di Sorrento, Australia …)
Inoltre
io mi chiedo: se i nostri eroi, avevano perso la retta via di giorno, come
pensavano di ritrovarla di notte? Pur volendo sostenere che con o senza luce non
c’è una grandissima differenza, è pur vero che certamente il buio non aiuta, quindi
perché attendere fino alle 22 prima di allertare i soccorsi? E qualcuno degli
incauti genitori degli scout ha denunciato i due accompagnatori, quantomeno ai
loro superiori?
Non
voglio certamente fare prediche o fingere di essere perfetto, ma avendo una
ventennale esperienza di guida ed escursionista indipendente penso di avere titolo per affermare e sostenere che se da soli o in
compagnia di pochi amici esperti (ma nel vero senso della parola, che quindi possano
dare una mano e non essere di intralcio) ci si può anche imbarcare in qualche
impresa sconsiderata, certamente accompagnando altre persone, in particolar
modo minori che in quei frangenti sono a tutti gli effetti sotto la propria
tutela, non bisogna assolutamente metterle in condizioni di rischio inutile.
Le
associazioni scout svolgono senz’altro un ruolo importante nella formazione
giovanile promuovendo, fra l’altro, le attività all’aria aperta a in
particolare in ambiente naturale, molto trascurate da altri. Purtroppo però,
capita spesso di leggere notizie come queste, talvolta senza lieto fine. Nel corso
degli anni tantissimi scout mi hanno chiesto informazioni su vari percorsi dei
Lattari e spesso ho dovuto insistere nel consigliare loro di andare a
verificare il percorso prima di portarci altri ragazzi. Questa dovrebbe essere
la normale prassi da seguire, praticata dalla maggior parte delle guide che
conosco, e in questo modo i rischi di perdersi si riducono al minimo.
Chi istruisce i capi scout dovrebbe evidenziare questo punto fondamentale della previa ricognizione dei sentieri sottolineando la fondamentale importanza della sicurezza e della prudenza (che vanno a braccetto) non permettendo a novelli Rambo di mettere a repentaglio l’incolumità dei più piccoli.
Chi istruisce i capi scout dovrebbe evidenziare questo punto fondamentale della previa ricognizione dei sentieri sottolineando la fondamentale importanza della sicurezza e della prudenza (che vanno a braccetto) non permettendo a novelli Rambo di mettere a repentaglio l’incolumità dei più piccoli.
...Che dire....non capire che non si parte a quell'ora per affrontare un percorso simile e con tempo variabile poi....mi auguro solo che questi "capi divisione" non si proclamino più "accompagnatori"....a meno che non volevano con questa uscita creare una situazione per istruire i poveri malcapitati ad un "corso di sopravvivenza"...che poi nemmeno è riuscito...invito questi signori a leggere gli art. 5 e 6 del DECALOGO FREERAMBLERS...mai così appropriato....saluto Mastone
RispondiEliminaQuale Tecnico del Soccorso Alpino e conoscitore della zona, sono stato contattato dal responsabile ragionale chiedendomi se ero in Penisola per recuperare i dispersi, essendo giá rientrato a Capri, ho chiesto il numero di cellulare del Caposcout, per vedere se potevo dare una mano "in remoto". Avendo le coordinate della posizione del gruppo, sono corso a casa, stavo mangiando una pizza' e ho inserito le coordinate sia sul gps che sul pc, e mi sono reso conto che gli scout si trovavano prorpio sotto la fine di Via Spina.
RispondiEliminaHo chiamato il caposcout per avere maggiori informazioni chiedendo da dove fossero partiti e mi ha riferito che hanno intrapreso il sentiero da Torca. Sapendo precisamente dove stavano, ho offerto loro di guidarli telefonicamente alla fine del sentiero, magsri inviandogli vari punti gps per portsrli su via spina, ma il Capo mi ha detto che preferivano essere recuperati e che avrebbero atteso in loco i soccorsi, nel frattempo é partita una squadra da castellammare, mentre i VvF stavano a Termini.
Superando il traffico e la frana i soccorritori del Cnsas sono giunti alle 00,30' insieme ai vvf spostatisi da Termini e hanno raggiunto il gruppo scendendo dagli uliveti alla fine di Via Spina. Questi i fatti, le cosiderazioni personali, non credo che con quel tempo si sarebbe dovuta iniziare una escursione su un sentiero del genere e chi gestisce dei ragazzi dovrebbe avere il buon senso, così come lo dovrebbero avere certe guide, di non affrontare certi percorsi con condizioni meteo avverse.
Luigi
Dopo il chiarimento di Luigi non credo ci sia molto da aggiungere, forse: le mappe vanno studiate a casa e il tramonto non aspetta nessuno.
RispondiEliminaAndrea Milano
Il problema degli scout è vecchio e non VOGLIONO, essi stessi, risolverlo: sono incapaci di programmare un'escursione, non conoscono neanche i rudimenti dell'orientamento in montagna e sono male organizzati. Posso dire ciò a ragion veduta perchè molti capi dei gruppi scouts si sono rivolti al CAI di Castellammare per acquisire le conoscenze base di un buon accompagnatore: mancavano spesso alle lezioni, erano poco attenti e, sembravano, più propensi alla socializzazione tra loro che alle problematiche della sicurezza in montagna. Un socio CAI, per fare l'accompagnatore di alpinismo giovanile (giovani iscritti al CAI dagli 8 ai 17 anni) deve frequentare un corso al quale si accede già con documentata esperienza personale, ed avrà istruttori nazionali che insegnano l'orientamento, la psicologia di gruppo, la conduzione, la metereologia, come procedere su roccia fino al 2°-3° grado di difficoltà, su neve e su ghiaccio, come prestare il primo soccorso e come allertare i soccorsi!!!
RispondiEliminaCondivido a pieno che la ricognizione preventiva e la valutazione della sicurezza sono elementi fondamentali per un'escursione, e aggiungo che purtroppo i capogruppo hanno fallito un obiettivo importante della loro associazione, cioè avvicinare i ragazzini alla natura allo scopo di farla apprezzare e rispettare. Non biasimo quei ragazzini che dopo un'avventura simile, penseranno che i sentieri siano simili a buchi neri pronti a inghiottire i passanti! Anna Naclerio
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