Ho analizzato un nuovo stralcio della carta borbonica a partire
dalle Tese di Pimonte che a quell'epoca erano una mulattiera principale, tant'è che venne riportata (molto fedelmente) con il simbolo utilizzato per i percorsi
più importanti: linea continua con linea punteggiata parallela.
Possiamo anche leggere vari toponimi interessanti a partire da quello al
lato del tratto iniziale rettilineo: Via nova del Demanio che ne attesta l'uso pubblico. La forra che
tuttora si attraversa percorrendo l’antico Ponte del Piano per accedere alle Tese vere e proprie viene similmente
detto Vallone del Demanio, chiuso fra Pantanelli a ovest e la
Ceppa a est.
I tornanti si sviluppano attraverso Puntapiana di Sotto e Puntapiana
di Sopra (Punta Piana o Pizzo Piana sulle carte moderne) per
infine scollinare nei pressi di M.E FAJTO dove iniziano i
problemi di toponomastica.
Il succitato Monte Fajto si dovrebbe riferire
alla cimetta (1222m) a sudest del punto di arrivo delle Tese, sulle carte moderne indicata come Porta di Faito. La sella poco pronunciata a sudest dell’altura
viene denominata Cierco (quercia). Io non riesco a leggere ulteriori lettere, ma
sulla cartografia moderna nella stessa area appare Cercasole (che suona quasi come Cerasuolo, rilievo ben definito culminante a 1213m, quasi un
chilometro più a sudovest). Come, quando e perché sia nato questo Cercasole non ve lo so proprio dire.
Per gli ufficiali topografi borbonici la cima (1278m) sulla quale
è stato costruito il Santuario di San
Michele (completato solo nel 1950) è la Punta di Fajto e gli stessi riportano
il toponimo Porta di Fajto nella sella fra Castellone e l’altura dell’attuale Santuario (dell’ubicazione di
quello antico mi occuperò in un prossimo post).
Gli altri toponimi del Faito che potete leggere in questo stralcio
di carta concordano abbastanza con i moderni sia per grafia che per ubicazione:
Acqua
la Londra (Lontra)
Campo del Pero (identico)
P.a della Bandiera (Punta Bandera)
LA
BANDIERA (Bandera)
M.E CERASUOLO (identico)
CASTELLONE (identico)
In conclusione l'interrogativo più interessante, e al momento per me irrisolto, resta l'attribuzione del toponimo Porta di Fajto.
Da un punto di vista strettamente geografico una "porta" è di solito un passo, un valico e ciò farebbe propendere per quello subito a monte dell'Acqua delle Scorchie, chiuso fra l'altura del Santuario e Castellone.
Al contrario, dal punto di vista dell'uso e della viabilità, sarebbe logico abbinare il nome al punto sommitale delle Tese, quasi come se il crinale San Michele - Piazzale dei Capi fosse un muro di cinta del Faito.
Mi congratulo per il bellissimo blog e per il prezioso lavoro finora svolto. Grazie. Ernesto Dello Jacono.
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