Ieri,
inserendo le didascalie sulle immagini del video di Crapolla mi sono trovato un
po’ in difficoltà. I depositi medioevali del piccolo approdo vengono
attualmente indicati come monazeni, termine che poco mi convince almeno
scritto in questo modo. Ho quindi
effettuato una breve ricerca, iniziando dall’Andreoli (Vocabolario
Napoletano-Italiano, 1887):
Magazzeno, e più pleb. Muvazzeno, Magazzino
Deriva dall'arabo makhāzin, depositi e nella
interessantissima (a dir poco) tesi di dottorato di Adriana Cascone (2008) Lessico dell’agricoltura a Soccavo e
Pianura sono elencate numerose varianti:
manazzèrə s.f. ‘magazzino’ (→ mərcàtə, vastàsə). L’informatore fa riferimento alle rimesse in cui vengono depositate le merci al mercato, ad esempio i prodotti destinati all’esportazione (→ marcamèntə) (S 1*). ♦ Vol malazzeno, magazzeno; And ~, mavazzeno, muvazzeno; Alt munazzèro; mâzzèno; D’Asc ~, mavazzèno, munazzèro; NDC magazzenu; VDS ~; macazzinu, malanzènu.
E nella "Grammatica diacronica del napoletano" (Adam Ledgeway):
… benché la /g/ sia indipendentemente caratterizzata da una tendenza più generale a mutarsi in /v/ quando seguita da vocale labiale come testimoniano le seguenti coppie allotropiche (dove la seconda forma di ciascuna coppia risulta generalmente più tipica dell’uso plebeo): bagaglio / bavaglio, burgo / buvero, guzzo / vuzzo, magazzeno / muvazzeno
In una commedia di Francesco Cerlóne (Napoli 1722 - m. dopo il 1778):
Malazzeno vo dicere no luoco addò se mettono legna, cravune, eccetera.
Ancora prima G.B. Basile aveva scritto:
Venuto a Napole, se ne jette abbascio ó Mercato, e ghiette a nu malazzeno che benneva semmente.— Princepe , rice 'o cafone 'nfaccia ò patrone r' 'o malazzeno, tenisseve semmente 'e chiuove ?
malazzeno - s.m. deposito di merce varia (anche mazzeno)
/ B. 161: mahzan, pl. mahazin - magasin, cellier. Il termine malazzeni indica anche un'area nei pressi di
Agnone Cilento dove vi è presenza di ruderi non identificati.
Finanche in Sicilia … “C’erano
i malazzeni,
dove venivano selezionati gli agrumi e la frutta per l’esportazione o ripuliti
ortaggi e frutta per la conservazione”.
In conclusione ritengo che Monazeno debba considerarsi una
(brutta) trascrizione italianizzata di Munazzeno (con la /u/ e doppia /z/), termine usato per lo più in penisola sorrentino-amalfitana e riferito a depositi e ricoveri per barche e attrezzi da pesca. Infatti, tutti le varianti sopra citate iniziano per /ma/ o /mu/ e mai per /mo/. E la /z/ è quasi sempre doppia.
Da qualche parte leggendo qualcosa su Furore, trovai che monazeno vuol dire vivere in solitudine. Magazzino mi sembra più logico. liberata
RispondiEliminaParlando della mia infanzia, vissuto in provincia di Avellino dove ancora vivo, mi è vinto in mente una parola dialettale "monazeo" non "monazeno" e significava locale adibito a deposito, sopratutto alimentare. Termine ormai in disuso. Ma usato dai miei nonni negli anni 60.
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