tag:blogger.com,1999:blog-15664742208747858712024-03-16T19:50:29.109+01:00Discettazioni errantidi Giovanni VisettiGiovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.comBlogger1284125tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-84293954310460241822024-03-05T13:45:00.002+01:002024-03-05T13:45:39.183+01:0014.000 alberi in 14 ha, altro progetto impossibile ... almeno per come è redatto<p><span style="font-family: verdana;">Stimolato dall’articolo apparso sul <i>Il Mattino</i>, stamane
scrivo del <b><i>Progetto di riforestazione del Monte San Costanzo</i></b> (proposto dal Comune di Massa Lubrense) del
quale già avevo notato alcune illogicità nei vincoli imposti dal bando e le
avevo fatte presente a vari tecnici, laureati e politici interessati che, già a
prima lettura, avrebbero dovuto accorgersi dell’irrealizzabilità del programma
in questione, a maggior ragione chi fra loro conoscesse l’area dell’intervento.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Non disquisisco in merito alla legittima e opportuna idea
di piantare alberi, ma semplicemente della impossibilità di soddisfare le
condizioni imposte dal bando in base alle quantità e misure stabilite ... ai
miei tempi compitino proponibile anche ai discenti delle scuole medie. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">I 14.000 alberi (in realtà 10.000 alberi e 4.000 arbusti)
dovrebbero essere piantati su un’area di 14 ha (ha = ettaro = 10.000 mq), ad una
distanza fra loro di 7 – 10 metri (gli arbusti potrebbero stare anche a soli 3
metri).<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Dividendo la superficie di 140.000 mq (14 x 10.000) fra i
soli 10.000 alberi, si evince che ciascuno avrebbe a disposizione 14 mq, che
corrispondono ad un quadrato di 3,74 m di lato, quindi appena poco più della
metà della distanza minima richiesta ...<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Con procedimento inverso, ipotizzando di piantumare a una
distanza di 7 o 10 metri, per ciascun albero avremo bisogno di 49 mq (7 x 7) nel
primo caso e di 100 mq (10 x 10) nel secondo il che evidenzia l’impossibilità di
realizzazione del progetto. Infatti, quanti alberi si potranno piantare in
ciascun ettaro? Nel primo caso (arrotondando la superficie necessaria a 50 mq)
se ne potranno sistemare 200 e nel secondo appena 100, per un totale
rispettivamente di 2.800 e 1.400 alberi nei 14 ha complessivi.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSRy4SjnNXoe55wbFqOZlkcKTisHoRLiRehZ-rE6M3KqmmPjGjF4DIY13UbYFFZmd8iY896jaq_Uh49QOvkU_phJ9zj3OcLDuYphFDJziAfzUFEs7Jz-ZgKE-6v5Z_p-skM-RtA1XlpjsKbfZziPRBfyGen4GFOf1-p1PvIRkM6gDBeRUvB-gZdFZp4O_C/s940/pineta2022giugnoaree.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="802" data-original-width="940" height="546" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSRy4SjnNXoe55wbFqOZlkcKTisHoRLiRehZ-rE6M3KqmmPjGjF4DIY13UbYFFZmd8iY896jaq_Uh49QOvkU_phJ9zj3OcLDuYphFDJziAfzUFEs7Jz-ZgKE-6v5Z_p-skM-RtA1XlpjsKbfZziPRBfyGen4GFOf1-p1PvIRkM6gDBeRUvB-gZdFZp4O_C/w640-h546/pineta2022giugnoaree.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Risulta quindi più che evidente che le condizioni sancite
nel bando non possono essere numericamente soddisfatte, se non con sostanziali
deroghe e/o creativi escamotage. Si deve oltretutto considerare che nei
suddetti calcoli non ho inserito i 4.000 arbusti e che, in effetti, per la <b><i>riforestazione</i></b>
si prevede di “... <i>rimboschire, nei tratti privi da copertura arborea o
ricoperti da rovi, ...</i>” che stimo in non più di 3 o 4 ettari, ma certamente
meno della metà dei 14 dell’intera pineta. (valuta le proporzioni nella mappa)<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">In ultimo, ma non di minor importanza, gli apparati
radicali di varie delle 10 essenze previste nel progetto avrebbero bisogno di
un tipo di terreno ben differente da quello pietroso della pineta di San
Costanzo che presenta anche tante rocce affioranti. Ne deriva che risulterebbe
abbastanza difficile piantare "<i>in zolla (alberi) con circonferenza del
tronco a 1 m di 16-18 cm e altezza 2,5/3 m</i>” come stabilito. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Qualcuno ha anche inopinatamente proposto di sfruttare il
declivio a valle della pineta senza rendersi conto dell’impossibilità di
piantumare alberi in quella zona, non solo per la tipologia di terreno (ancor
più pietroso e roccioso di quello dell’area alberata) ma soprattutto per la
fortissima pendenza. In questo caso, per fortuna, un giovane agronomo coinvolto
nel progetto ha apertamente condiviso le mie perplessità visto che aveva già
calcolato che tale china presenta l’80% di pendenza media ed è quindi difficile
lavorare lì in sicurezza, a meno di voler trovare operai, attrezzi e alberi da
piantumare affastellati sulla spiaggia grande di Jeranto. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Pur apprezzando le intenzioni, mi chiedo quali <i>esperti</i>
abbiano redatto il bando (mi dicono europeo), quali dirigenti di quale
ministero o ufficio abbiano copiato le loro corbellerie senza porsi alcun problema
e sarebbe anche interessante conoscere chi ha approvato questo specifico
progetto ... è possibile che NESSUNO dei suddetti si sia accorto di niente? <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Sono tutti semplici passacarte ai quali basta accontentare
i politici o i loro superiori a buttare fumo negli occhi ai cittadini, si deve
intravedere una certa malafede perseguendo interessi puramente economici o sono
realmente incompetenti? </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><o:p></o:p></span></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-673593575610681632023-12-01T10:55:00.002+01:002023-12-01T20:06:43.840+01:00Predicare bene e razzolare male<p><span style="font-family: verdana;">Questo è ciò che fanno gli amministratori sorrentini in
merito all’escursionismo. Nel <a href="https://www.comune.sorrento.na.it/novita/comunicati-stampa/turismo-progetto-10-comuni-il-sindaco-coppola-porta-senato-lesperienza-di">sito ufficiale del Comune di Sorrento</a>, così come
riportato anche da vari siti di informazione online, si legge la sottostante dichiarazione del Sindaco in occasione dell'evento "<i>Italia e Francia, giganti del turismo globale</i>", svoltosi a Roma al Senato della Repubblica, parlando di strategie di comunicazione e di marketing territoriale destinate alla Francia.:</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><blockquote><span style="font-family: verdana;">"<i>... Abbiamo deciso da tempo di puntare su cultura e
natura - ha spiegato il sindaco Coppola - Musica, letteratura, arte e storia,
senza dimenticare le tradizioni gastronomiche del nostro territorio, <span style="background: yellow; mso-highlight: yellow;">unite alla promozione di
itinerari di trekking e di progetti di tutela ambientale costituiscono la cifra
distintiva di tutte le iniziative promosse dalla nostra amministrazione</span>.
...</i>”</span></blockquote><span style="font-family: verdana;"><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBG2-ipOZgsGvOL-AqrU5tWA3Std_15rFeUyfRaDYSOM3WRDo8kUf9FnsgzqM_jg5i4BVdxSTwgcqs1_2JawFRePPLHk4BOzJo7se5nQt0mPgq10sZccs0uXZ6IUks1byiQDR0qKhBzmscqtsauWnkMv_YIG27ipqhkGcCaHk1OusSyiIBqzgx1DwaCah/s947/19042.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="947" height="474" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBG2-ipOZgsGvOL-AqrU5tWA3Std_15rFeUyfRaDYSOM3WRDo8kUf9FnsgzqM_jg5i4BVdxSTwgcqs1_2JawFRePPLHk4BOzJo7se5nQt0mPgq10sZccs0uXZ6IUks1byiQDR0qKhBzmscqtsauWnkMv_YIG27ipqhkGcCaHk1OusSyiIBqzgx1DwaCah/w640-h474/19042.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Ma non è stato lui a ordinare di interdire il transito
lungo il sentiero CAI 300 (tratto Borra – Malacoccola – Pizzetiello dell'Alta Via dei Monti Lattari / Sentiero Italia), facendo propria la proposta dei dirigenti del III e
IV dipartimento arch. Filippo De Martino e ing. Graziano Maresca?</span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: black;">Come si conciliano impegni e buone intenzioni con insulse
chiusure e mancate riaperture di varie strade comunali (catastali) e sentieri? </span>La mia <a href="https://www.giovis.com/pizz/Coppola276prot64924.pdf"><b>richiesta di revisione dell’ord. 276</b></a> (protocollata
oltre un mese fa) è rimasta senza riscontro, né verbale né, ovviamente, scritto.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Infine, mi corre l’obbligo (etico) di sottolineare, con
gran delusione, il disinteresse di tanti, dal CAI ad associazioni locali, escursionisti indipendenti, guide e pseudo-guide che pure dovrebbero avere interesse (per molti anche
economico) a <span style="background-color: #fcff01;">mantenere inalterato un legale e libero accesso e transito per
tutti i sentieri e percorsi rurali.</span> Probabilmente tanti pensano che convenga ignorare
i divieti e comportarsi come per la questione ormai storica della strada di
Casanucillo e di continuare a frequentare noti percorsi come il Sentiero degli
Dei, Ieranto, Campanella, via Krupp a Capri, ecc. anche in occasione delle ricorrenti temporanee
chiusure.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">A qualcuno potrà forse interessare leggere anche i seguenti miei due post pubblicati immediatamente dopo la <a href="https://www.giovis.com/pizz/Ord276%20Sirenuse.pdf"><b>famigerata Ordinanza n. 276 del 23 agosto</b></a>, nei quali tratto più approfonditamente delle incongruenze e infondatezze incluse nella stessa:</span></p><p class="MsoNormal"></p><p class="MsoNormal"></p><p></p><p></p><ul style="text-align: left;"><li><b style="text-align: -webkit-center;"><a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2023/09/sentiero-sirenuse-pensar-male-degli.html"><span style="font-family: verdana;">A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina</span></a></b></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2023/08/chiusura-del-sentiero-delle-sirenuse.html">il circuito delle Sirenuse sarà veramente chiuso???</a></b> </span></li></ul>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-85737841874582889372023-10-08T20:47:00.000+02:002023-10-08T20:47:40.008+02:00A piedi per i Monti Sireniani – circuito del 15 ottobre 2023<p><span style="font-family: verdana;"><b>Sorrento
– Sant’Agata – Guardia – Torca - Casarlano – Sorrento (18,5 km con 900m
dislivello ca.)</b></span></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">4,1
km Sorrento – Sant’Agata (4,1 km)</span></span></span></li><li><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">5,5
km Sant’Agata – Guardia (9,6 km)</span></span></span></li><li><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">6,6
km Guardia - Casarlano (16,2 km)</span></span></span></li><li><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">2,3
km Casarlano - Sorrento (18,5 km)</span></span></span></li><li><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">+ 2,8
km circuito 11 delle Mura (optional)</span></span></span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">Attenzione!
A causa della dubbia transitabilità del CAI 300 fra Torca e Colli di
Fontanelle, nonché dell’incendio di fine settembre che ha bruciato tutta la
vegetazione attorno al Pizzetiello, il percorso precedentemente annunciato è
stato modificato. Da Torca si andrà a Casarlano via pineta delle Tore e Zatri e,
per compensare i km persi, è stato allungato il collegamento fra Sant’Agata e
via Pigna, passando per Canale, Calella e S. Maria della Neve.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Lo
sviluppo del circuito è minore di quello del sabato (distanze aggiornate sopra),
ma presenta maggior dislivello (900m ca.) ed è più movimentato dal punto di
vista altimetrico. In considerazione dei numerosi tratti sterrati, talvolta
impervi, assicuratevi di calzare scarpe con suole adatte. <o:p></o:p></span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFGk0SsXmnijmQ8ywlVfbycgR6hqaSBMIImWD7Me3EhSeX8D3CZp8BhToRjx_98FKMjRihntcrQ6xp3PS0CmKoSQC4PQZrmOY2qmZIY7V_SeF4qQPV1w5tVmrW48EmA0iPGwcihxOjwAbuoVN5n37cDhiQbxvsylNVJ8icL524IzcCHKx4OCsGNirDBqeZ/s1800/17060.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFGk0SsXmnijmQ8ywlVfbycgR6hqaSBMIImWD7Me3EhSeX8D3CZp8BhToRjx_98FKMjRihntcrQ6xp3PS0CmKoSQC4PQZrmOY2qmZIY7V_SeF4qQPV1w5tVmrW48EmA0iPGwcihxOjwAbuoVN5n37cDhiQbxvsylNVJ8icL524IzcCHKx4OCsGNirDBqeZ/w640-h426/17060.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Il <b>raduno
</b>resta confermato in <b>piazza Tasso</b> (area pedonale, presso la statua del poeta)
dalle 9.00, per avere il tempo di godersi un caffè ed eventualmente integrare le
scorte alimentari che avrete portato da casa); <b>partenza alle 9.30</b>, puntuali
come da tradizione delle escursioni di Camminate.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Si inizia
con la prima parte dello storico percorso del Circumpiso per poi
deviare, a circa metà di esso, su una misconosciuta traversa di collegamento
con Li Schisani e quindi attraversare il Nastro Verde per immettersi sul
piacevole tratto sterrato al limite dei boschi misti di Acquacarbone e Olivella,
tradizionale collegamento fra <b>Priora </b>e <b>Sant’Agata </b>fino a mezzo secolo fa. <o:p></o:p></span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Lambito
il centro della frazione (394m slm), si devia per Canale (antichi lavatoi e
sorgente) ma prima di raggiungere <b>Pastena</b>, si svolta verso Monticchio per la
Calella (tratto sterrato con passaggio nell’alveo di un rivolo, solitamente
asciutto) e, tornati su fondo duro, si inizia a salire verso <b>Santa Maria della
Neve</b> (423m) per poi portarsi sul versante salernitano della penisola e a
Pedara, tornando così sul percorso originale. Seguita via Pigna fino al
termine, si torna su sterrato percorrendo il crinale del Cafariello con i suoi
ampi panorami sul Golfo di Salerno e, ovviamente, Li Galli e l’isolotto Isca, portandosi
sull’Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) che si seguirà in direzione
Campanella per poche centinaia di metri per raggiungere il punto panoramico di
<b>La Guardia </b>(197m slm) per la sosta <i>marenna</i>. <o:p></o:p></span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYvvpE5RFSvcrApXVFZ3-HCsRTVhrMyUY6fOyyCM8JEMaAAOhZt68icqu_B4iKeiIFH6qMqddhIhwXiLuPoR4rSJfYlXiHmU69fk8v490_hNS7zxdPVYlX5dj2TPpPFr0faxXfUh_DWgwpLnso-YAROYacTzEUJ26CkwGATTC06pMS98M3pRsSUP3jqWIM/s1800/17043.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYvvpE5RFSvcrApXVFZ3-HCsRTVhrMyUY6fOyyCM8JEMaAAOhZt68icqu_B4iKeiIFH6qMqddhIhwXiLuPoR4rSJfYlXiHmU69fk8v490_hNS7zxdPVYlX5dj2TPpPFr0faxXfUh_DWgwpLnso-YAROYacTzEUJ26CkwGATTC06pMS98M3pRsSUP3jqWIM/w640-h426/17043.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Dopo
la pausa, si torna indietro e si segue l’Alta Via fino a <b>Torca </b>(tratto centrale
sterrato e ripido) e quindi con un misto di stradine e sentieri si affronta
l’ultimo dislivello (anche questo con tratto centrale ripido, ma asfaltato) per
giungere al limite della pineta delle Tore (493m slm) e, superato il crinale, tornare
sul versante napoletano.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Un
passaggio attraverso un castagneto faciliterà il raggiungimento di via Zatri,
collegamento storico fra la zona di Sant’Agata e le frazioni alte di Sorrento a
est del vallone Casarufolo (dei mulini). Prima parte asfaltata in comoda
discesa, seconda parte con fondo misto, a tratti ripida, al cui termine ci si
immette sul circuito dei <b>Borghi della Valle di Sorrento</b> (itin. 22) per
seguirlo fino a piazza Tasso passando per Baranica, <b>Casarlano</b>, via delle <i>Sciuscelle</i> e
Lavaturo. <o:p></o:p></span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-bookmark: _Hlk147659299;"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Abbiate
inoltre presente che, ritornati a piazza Tasso, i più volenterosi potranno aggiungere
i 2,8km del circuito delle <b>Mura e Porte di Sorrento</b> (itin. 11),
facile, interessante, sempre su fondo duro e con minimo dislivello,
interpretandolo come opportuno defaticamento.</span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: #666666; font-size: 10pt;"><o:p><span style="font-family: verdana;"></span></o:p></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5DyyAH2a1tx1QkzEe4ROmGGqeKzkpey3ZNzvsPph1xrdPJUqRHDNE_pTQWuggXhMlOdINH2r3jAo7lW7bk50cVnoj3gwkOssxOOw8Xp65WVRnfY8Xayl5porVSpaKus9r9U9tddOIlW1sjNlAx10yC2etZ7DRUhUk5eMT25qL6hCtGfWANBhCl9qhQuE/s1400/Bdef.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="1007" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5DyyAH2a1tx1QkzEe4ROmGGqeKzkpey3ZNzvsPph1xrdPJUqRHDNE_pTQWuggXhMlOdINH2r3jAo7lW7bk50cVnoj3gwkOssxOOw8Xp65WVRnfY8Xayl5porVSpaKus9r9U9tddOIlW1sjNlAx10yC2etZ7DRUhUk5eMT25qL6hCtGfWANBhCl9qhQuE/w460-h640/Bdef.jpg" width="460" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /></span><p></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="background: white; text-align: center;"><a href="http://www.giovis.com/maps/Sireniani15ott.pdf" target="_blank"><i><span style="color: red; font-family: verdana;"><b>clicca qui per scaricare la mappa pdf in HD</b></span></i></a><span style="color: #666666; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-55334696794954592172023-10-06T21:33:00.006+02:002023-10-07T07:32:25.893+02:00A piedi per i Monti Sireniani – circuito del 14 ottobre 2023<p><span style="font-family: verdana;"><b>Sorrento - Termini – giro di Santa Croce –
Termini – Monticchio – Priora – Sorrento </b>(21km con 700m dislivello ca.)</span></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">7,9 Sorrento – Termini (7,9km)</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">2,1 Termini – Vetavole (sosta picnic) (10,0km)</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">2,7 Vetavole – Termini (12,7km)</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">3,1 Termini – Monticchio (15,1km)<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">5,2 Monticchio - Sorrento (21,0km)</span></span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b>Raduno in piazza Veniero </b>(</span><span style="font-family: verdana;">nell’area pedonale di <b>Sorrento</b>, verso la fine di corso Italia, a pochi metri dall’ospedale, 51m slm) </span><span style="font-family: verdana;">dalle 9.30, per avere il tempo di godersi un caffè ed eventualmente integrare la scorta di cibo e bevande che avrete portato da casa, sufficienti almeno fino alla pausa </span><i style="font-family: verdana;">marenna</i><span style="font-family: verdana;">); <b>partenza alle 10.00</b> , puntuali come da tradizione delle escursioni di <i>Camminate</i>.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVEKHruO13jsGUpMh7rBlj4oq73i3UxhOknHIowHFk83hBNhJNdq7Uq8bfA3T20CJxG0QmAz7lEyZaraWIl9-eD0J3g4fz38flKMG0fWu8-EKz2coml4NrOnIf6qH6LPwklkZk0330D1uSXpwcKQzxJ7nhZKJUQ2ABwH4zVJwvF56fblKmsBf1xBfs9o3d/s1800/8234.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVEKHruO13jsGUpMh7rBlj4oq73i3UxhOknHIowHFk83hBNhJNdq7Uq8bfA3T20CJxG0QmAz7lEyZaraWIl9-eD0J3g4fz38flKMG0fWu8-EKz2coml4NrOnIf6qH6LPwklkZk0330D1uSXpwcKQzxJ7nhZKJUQ2ABwH4zVJwvF56fblKmsBf1xBfs9o3d/w640-h426/8234.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Un lungo tratto di circa 6km, per lo più in falsopiano con
solo brevi salite, giungerete a <b>Santa Maria</b> (200m slm), quindi la salita per
<b>Termini </b>(320m slm) sarà affrontata dopo un buon riscaldamento. Dalla piazza della
frazione inizia il <i><b>Giro di Santa Croce</b></i> (poco meno di 5km); dopo qualche altro
centinaio di metri su strada carrabile, sarete su un lungo tratto sterrato, per
il quale sono necessarie calzature appropriate. Dopo poco meno di 3km (10 da
Sorrento) è prevista la sosta per consumare il vostro spuntino (non ve lo
dimenticate). Nella relativamente ampia piana di <b>Vetavole </b>(392m), potrete
scegliere il posto che più aggradiate, con vista su uno dei due Golfi, sulla
baia di Jeranto ai vostri piedi o su Capri che vi sembrerà di poter toccare con
mano. <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrvoRHV3OPlOFCcoljhb89W6z0xCPRif6Gxy45m4jQx-uHQ1fLTHcrvOWYXOb3Cvs4swFuliJL4XOIw-soRCPpvGEuD3_dpG7236fddOg77cA3JEtHHXRvoTGVpROuxcZgVLmMMSWSLzxjgSGkM6tIqRRqnTwSsrRyWKNXIQYNteWqNG5fhWksd6j2lbZ/s1800/8253.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrvoRHV3OPlOFCcoljhb89W6z0xCPRif6Gxy45m4jQx-uHQ1fLTHcrvOWYXOb3Cvs4swFuliJL4XOIw-soRCPpvGEuD3_dpG7236fddOg77cA3JEtHHXRvoTGVpROuxcZgVLmMMSWSLzxjgSGkM6tIqRRqnTwSsrRyWKNXIQYNteWqNG5fhWksd6j2lbZ/w200-h133/8253.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD5Pq_LxmMetD8NFqLKG2xpwuwLaHELKo1HdXnhtXFVhJ6bxrq6QvBtITkDNDeeD6ggLkveYUp_Z8vKusakkHIFljuCb5WPFKQ5brkRAYu6Zdjzv8QJ-K4s3AC6PnV6uMjNUyRGezWRhNw5_kMkGjJMNh_BhtxvL79vHVm_U_SCPz5IXczM7IrcaDot22n/s1800/8264%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD5Pq_LxmMetD8NFqLKG2xpwuwLaHELKo1HdXnhtXFVhJ6bxrq6QvBtITkDNDeeD6ggLkveYUp_Z8vKusakkHIFljuCb5WPFKQ5brkRAYu6Zdjzv8QJ-K4s3AC6PnV6uMjNUyRGezWRhNw5_kMkGjJMNh_BhtxvL79vHVm_U_SCPz5IXczM7IrcaDot22n/w200-h133/8264%20(1).jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Dopo questa pausa si riparte lungo l'Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) che comprende un tratto relativamente esposto, fra il crinale e la pineta. Per quelli che soffrono di acrofobia-vertigini questo è comunque facilmente evitabile aggirando la vetta del Monte Santa Croce lungo il pendio nord-occidentale e ricongiungersi al gruppo alla sella di San Costanzo e salire fino alla cappella in vetta (485 m). Ritornati a <b>Termini </b>potrete prendere un caffè
e riempire le vostre borracce. Un altro tratto panoramico lungo il crinale, con
viste sui due golfi, vi porterà al centro di <b>Monticchio </b>(ultima possibilità per
un caffè e per rifornirsi di bevande) da dove si prosegue per <b>Acquara </b>e poi, attraverso
la semisconosciuta e quindi poco frequentata selva di Lamia, per <b>Priora </b>e S.
Maria del Toro dove inizia la discesa finale per Sorrento, percorrendo le spettacolari
tese di Monte Sant’Antonio.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju1NbHNK4BoExW2NmXfN8z4LbwGFTY9es4H47ZusWWg8suqRY_dtPwN6hfd-jYs25OclWHiUx9-VHT3FRmjSdDmD9mZKrvkI1ly5j-q4DWY2Yj_4V7CU_7lwX3uCEl9jVg1O78f5-wu8C9is2r08btNrq6H00UelRcieePFg-VipDVnKj4bGmakSmXa_P5/s1400/Adef.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="1400" data-original-width="896" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju1NbHNK4BoExW2NmXfN8z4LbwGFTY9es4H47ZusWWg8suqRY_dtPwN6hfd-jYs25OclWHiUx9-VHT3FRmjSdDmD9mZKrvkI1ly5j-q4DWY2Yj_4V7CU_7lwX3uCEl9jVg1O78f5-wu8C9is2r08btNrq6H00UelRcieePFg-VipDVnKj4bGmakSmXa_P5/w410-h640/Adef.jpg" width="410" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br /><div style="text-align: center;"><b><i><a href="http://www.giovis.com/maps/Sireniani14ott.pdf"><span style="color: red; font-family: verdana;">clicca qui per scaricare le mappa pdf in HD</span></a></i></b></div></span><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-46166390717130410312023-09-04T06:26:00.004+02:002023-09-04T09:45:31.650+02:00Sentiero Sirenuse - “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”<p><span style="font-family: verdana;">In attesa che al comune di Sorrento qualcuno si renda
conto dell'insensatezza dell’ordinanza n. 276, torno sull'argomento riassumendo
alcune incongruenze e riportando una “<i>malignità</i>” che sta circolando
e prendendo piede, tenendo conto di quanto soleva ripetere Andreotti. La possibile
“<i>malignità</i>” consiste nel pensare che la chiusura imposta tramite
ordinanza ai proprietari dei fondi <b>lungo tutto il tratto non comunale</b> e non solo in pochi
metri effettivamente più accidentati (certamente non più pericolosi della
maggior parte dei sentieri dei Monti Lattari) serva solo per giustificare una futura
chiusura da parte di qualche proprietario, in modo da facilitare possibili abusi
correndo meno rischi di essere visto e denunciato.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAPXLFnp2Rz5mnTB4PdUvRfDcrwcXr0yEffeh8GFU4JcZ2U1zt_hsLlvX_i0EGTsr5GQoNuRaEOrZBlRuzLzrgfm5vpSy7KAHKKgxO7DiIN3gWZcaevG7rtg39KMf8X9GP2iUis7WhYvaOI7AqH69KzOZdTM-6WFWBSKRtftzX5XCwdYFO7fW0YjAh2hD/s944/SirenusexORD.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="613" data-original-width="944" height="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyAPXLFnp2Rz5mnTB4PdUvRfDcrwcXr0yEffeh8GFU4JcZ2U1zt_hsLlvX_i0EGTsr5GQoNuRaEOrZBlRuzLzrgfm5vpSy7KAHKKgxO7DiIN3gWZcaevG7rtg39KMf8X9GP2iUis7WhYvaOI7AqH69KzOZdTM-6WFWBSKRtftzX5XCwdYFO7fW0YjAh2hD/w640-h416/SirenusexORD.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Nella mappa qui in alto è evidenziata la divisione del
sentiero così come è indicato nella relazione. Dopo l’inizio in territorio santanellese, si
passa a quello sorrentino con il primo tratto (“<i>tra prati, boschi e scarpate
naturali</i>”) fino al Pizzettiello; il secondo tratto è definito di “<i>natura
più ripida ed accidentata, ...</i>” ma certamente non è mai (e quindi non) a rischio
di caduta dalla falesia (a meno che non lo si abbandoni!). Il terzo tratto definito
“<i>pericoloso</i>” come il secondo, pur essendo in piano e ben tracciato, abbastanza
largo e solido da essere normalmente percorso da quad. Una vera e propria
falsità, evidente anche dalle seguenti 3 immagini ricavate da <i>GoogleEarth</i>;
chiunque può rendersi conto <b>con assoluta certezza</b> della non pericolosità di quest’ultima sezione,
che non è stata “<i>oggetto di ispezione</i>", e non "<i>supporre con ragionevole certezza che sia in cattivo stato manutentivo</i>". Chi deve stendere una relazione va a <b>verificare lo stato dei luoghi</b>, non può <b>supporre</b>!<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv_zr7-Z1b2-4S9WD3ufjxf6gSlHbyojfTdJezFEyxd6kOZkkCXuy3EMzZs9nodQif8nFYUHLwq2737DT02-Ppt7NAtbU0dw8Y7_YU2zOqo4VgzGlx3EIBbg4N3fIZ8rylronlTdXc9GKs8v1OVGGVwI_uRiVlXL-45DachOFUOCWIhE6Vgn2eeigM59h1/s1300/SENTper1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="575" data-original-width="1300" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv_zr7-Z1b2-4S9WD3ufjxf6gSlHbyojfTdJezFEyxd6kOZkkCXuy3EMzZs9nodQif8nFYUHLwq2737DT02-Ppt7NAtbU0dw8Y7_YU2zOqo4VgzGlx3EIBbg4N3fIZ8rylronlTdXc9GKs8v1OVGGVwI_uRiVlXL-45DachOFUOCWIhE6Vgn2eeigM59h1/w640-h284/SENTper1.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHIBaVMvRERzssyYIi59N52Q_kRYdKBBaemYOvKjT3o1GJ8ImEYvVMmLUmDp2AH6jAP-P-AHPGVOcglf_K9LOV-8fNSxTcSpYsJHqrUoojucwCQRkO9Wjn-euf-3fJtdOTxq0xXjGQ5m6rxDFXwLeXuUJWrDr3GNiBsSPsu0kbqwS3rhOZqqr0dgrRiLeC/s1300/SENTper2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="575" data-original-width="1300" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHIBaVMvRERzssyYIi59N52Q_kRYdKBBaemYOvKjT3o1GJ8ImEYvVMmLUmDp2AH6jAP-P-AHPGVOcglf_K9LOV-8fNSxTcSpYsJHqrUoojucwCQRkO9Wjn-euf-3fJtdOTxq0xXjGQ5m6rxDFXwLeXuUJWrDr3GNiBsSPsu0kbqwS3rhOZqqr0dgrRiLeC/w640-h284/SENTper2.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix6dJ8zQeb_kvZ7M07qyxOsIfTtAz0eSCVkq8-PVvdnRRXypIEnUrN_BGa4gVfRwmJ-XmBk81bRlpnechrSl85tBYd883o9wdREW23Fdon6aiIXzHfPw_Wnqfd2UeE1z31A42atsvLudMADOTaNJTWJ50f_HuCz9L5GJulElt6o2Ys3syVszWlOctGZeFm/s1300/SENTper3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="575" data-original-width="1300" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix6dJ8zQeb_kvZ7M07qyxOsIfTtAz0eSCVkq8-PVvdnRRXypIEnUrN_BGa4gVfRwmJ-XmBk81bRlpnechrSl85tBYd883o9wdREW23Fdon6aiIXzHfPw_Wnqfd2UeE1z31A42atsvLudMADOTaNJTWJ50f_HuCz9L5GJulElt6o2Ys3syVszWlOctGZeFm/w640-h284/SENTper3.jpg" width="640" /></a></div><br />Fra i tanti commenti ricevuti (in vario modo), quelli più
frequenti sono: <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">se si chiude il sentiero per un evento verificatosi <b>al
di fuori di esso</b>, si dovrebbero chiudere la ss 145 Sorrentina ogni volta
che qualcuno si lancia dal ponte di Seiano, via Caselle per i suicidi dal ponte
dell’Annunziata e si potrebbe continuare all’infinito. Quasi ogni giorno si legge
di incidenti mortali in montagna in ogni parte d'Italia, ma nessun sentiero viene chiuso. Cosa ha di
speciale il tratto dell’Alta Via dei Monti Lattari (CAI 300) in questione???;</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">certamente gli interventi del CNSAS sono stati molto più
numerosi su altri sentieri dei Lattari, come Ferriere, Monte di Monticchio e area
San Costanzo, per non parlare del Sentiero degli Dei, anche se ciò deriva ovviamente da una
frequentazione molto maggiore;</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">è stato richiamato l’art. 677 c.p. che però è relativo alla
sola “<i>omissione di lavori in edifici o altre costruzioni che minacciano
rovina</i>” mentre nell’ordinanza si citano solo particelle del catasto terreni
e del sentiero non accatastato. Quale sarebbe il nesso?</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">sono stati sollevati dubbi in merito alla validità della
comunicazione tramite la sola pubblicazione all’Albo Pretorio, nei casi in cui
residenza, dimora e domicilio del destinatario non siano esattamente
individuati;</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">tanti sono tornati sul tema della pericolosità delle
staccionate prive di regolare e seria manutenzione e molti di loro sostengono
che non dovrebbero essere previste se non in casi molto particolari e quelle
esistenti che non possono essere manutenute dovrebbero essere rimosse al più
presto.</span></span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal"><span><span style="font-family: verdana;"><span style="color: red;"><i>Non sarebbe forse il caso di riconsiderare l'ordinanza e
variarla se non addirittura annullarla per le tante illogicità e imprecisioni?</i></span><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">Inoltre, per tutti, sarebbe opportuno approfondire
argomenti quali <b>percezione del rischio</b> e <b>autoresponsabilità </b>in montagna, concetto
strettamente correlato alla <b>libera autodeterminazione dell’individuo</b>, tenendo
comunque presente che:<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">la montagna è di tutti e <b>ciascuno è libero di affrontarla
come crede</b>;</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">l’escursionismo è attività potenzialmente pericolosa nella
quale <b>un certo margine di rischio è inevitabile ed ineliminabile</b>;</span></span></li><li><span style="color: black;"><span style="font-family: verdana;">l'ambiente naturale può essere pericoloso, perfino mortale,
se <b>affrontato con superficialità e senza un'adeguata preparazione</b>. </span></span></li></ul><p></p>
Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-29303190096574051842023-08-28T22:05:00.012+02:002023-09-17T14:04:51.147+02:00Chiusura del Sentiero delle Sirenuse, parte dell'Alta Via CAI 300?<p><span style="font-family: verdana;">Delle tante antipatiche chiusure di sentieri quest'ultima (ordinanza n. 276 Comune di Sorrento, del 23/8/2023),
ufficialmente relativa al <b>Sentiero delle Sirene</b> (in effetti <b>Sirenuse</b>) anche se più propriamente ci si riferisce solo ad un tratto della ben più importante <b>Alta Via dei Monti
Lattari</b> (<b>CAI 300</b>), inserita nel grande progetto del <b>Sentiero Italia</b> (SI), mi
sembra essere una delle più insulse. Viene giustificata dal drammatico evento di
ottobre scorso dell’escursionista che, pur facendo parte di un gruppo guidato, inopinatamente
si allontanò dallo stesso e abbandonò il sentiero (cosa che, se non proprio
vietata, è sconsigliata in qualunque parte del mondo) e malauguratamente precipitò
dalla falesia con conseguenze fatali.</span></p><span style="font-family: verdana;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJxJTMFUDmLhJWo2ITlWIoVksiSyXqe1R5MFGaRw-TWtOrh3QCaEiq_-KZA7lm10fpr2xF6mvcEnNsMt4Xjc4CMUo48IdIbmyOmG7tnjCVvWXmTpJVTbObBWBHKO7yc0QIT6R0e4fwwfmUc-PAdVnRHv8uPGKOJt55qGn-dO78NGJmngpb2vTb2ivAfHnn/s900/303.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJxJTMFUDmLhJWo2ITlWIoVksiSyXqe1R5MFGaRw-TWtOrh3QCaEiq_-KZA7lm10fpr2xF6mvcEnNsMt4Xjc4CMUo48IdIbmyOmG7tnjCVvWXmTpJVTbObBWBHKO7yc0QIT6R0e4fwwfmUc-PAdVnRHv8uPGKOJt55qGn-dO78NGJmngpb2vTb2ivAfHnn/w640-h426/303.jpg" width="640" /></a></div><div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-small;">Il tratto dell'incidente 10 anni fa (MaraTrail di Termini), staccionata già instabile</span></b></div></span><div><span style="font-family: verdana;">Dopo ben 10 mesi si decide che il sentiero è pericoloso e
per l’intero tratto non accatastato (1,5km ca.) si ordina ai proprietari dei
terreni limitrofi o attraversati di recintare le loro proprietà, impedire il
passaggio e apporre cartelli di divieto e pericolo. Nella relazione istruttoria dell'ordinanza si
menziona sì un pericolo, ma non si specifica di quale genere (caduta massi,
smottamenti, presenza di lupi e orsi (?), o ...); quale cartello di divieto
dovrebbero quindi apporre i proprietari dei terreni?</span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjpQor--VkMGq4tpvx5sFFvISAtnGG5lQjpG_b9vQyeQYw3c_H4vOvT_diTO9AbKlRoWcTiBI2JY7xE88rz-mCJoe0R6pU2GyFRkRqmyK33k5dw18IevMcz0kGF5O4-vc2vqAqdxY9T0itZt18EmKxVHbRn-09UuzdShbgGdDR_edZFboeIGWPdJMYaixG/s1269/conclusioni.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="255" data-original-width="1269" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjpQor--VkMGq4tpvx5sFFvISAtnGG5lQjpG_b9vQyeQYw3c_H4vOvT_diTO9AbKlRoWcTiBI2JY7xE88rz-mCJoe0R6pU2GyFRkRqmyK33k5dw18IevMcz0kGF5O4-vc2vqAqdxY9T0itZt18EmKxVHbRn-09UuzdShbgGdDR_edZFboeIGWPdJMYaixG/w640-h128/conclusioni.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">Inoltre, se il tratto oggettivamente più accidentato (vedi foto sopra), ma
non per questo esposto o più pericoloso di tanti altri sentieri della rete
escursionistica del CAI in Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, è lungo solo
un paio di centinaia di metri, perché interessare l'intero tratto non comunale? <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXp3zEOi5R5SGpQVIrUIa2HBgViJj_ReXzV3k7a-OIXu2B9Wj-ngIaYRGY56ko6RqefmhKLJU3KjwLRSbxiuCT8J8EeVLfp7K3HNb5rrg7C2f8Pj_qNprds2YRYsJFr8KKS6_xFCfIHASVT4NQPyU_GaI0z8brVSkYN-hs122CrA7BZ5JKplTOD0T1KglB/s1286/tratti.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="1286" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXp3zEOi5R5SGpQVIrUIa2HBgViJj_ReXzV3k7a-OIXu2B9Wj-ngIaYRGY56ko6RqefmhKLJU3KjwLRSbxiuCT8J8EeVLfp7K3HNb5rrg7C2f8Pj_qNprds2YRYsJFr8KKS6_xFCfIHASVT4NQPyU_GaI0z8brVSkYN-hs122CrA7BZ5JKplTOD0T1KglB/w640-h224/tratti.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">Oltretutto, dalla relazione si evince che il sopralluogo
della parte bassa - quella più o meno in quota, attorno ai 350 metri di
altitudine - non è stato neanche effettuato tant'è che descrivono i primi 2 tratti e poi aggiungono che "<i>è possibile supporre con ragionevole certezza</i>" (?) che il tratto rimanente "<i>sia anch'esso in cattivo stato manutentivo</i>”. L'asserzione è assolutamente infondata in
quanto il tracciato fra la cosiddetta Casa Rosa e le prime case di Monticello è
largo mediamente 1,5m ed è ben livellato, tant'è che è facilmente percorso dai quad dei
proprietari degli appezzamenti per le proprie necessità. <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipr64xRSMq7fSooTYM4rR4CNZHbltJ3nbABXQl8KKdjsyU5Ej6-3efCUXPWo2m5Za-UdvjOqoHfjkLFuMlLwy7M_tZxMIVoHWRO4IG1VnlHg-iXEpz7BJH6CQ2e6GHGJlja5KoVCvVFFoquzAaVPzNpsb_OAs1OxH6ucFirXX_vocSzaFQYVItbYqWAoZb/s1263/supp.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="151" data-original-width="1263" height="76" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipr64xRSMq7fSooTYM4rR4CNZHbltJ3nbABXQl8KKdjsyU5Ej6-3efCUXPWo2m5Za-UdvjOqoHfjkLFuMlLwy7M_tZxMIVoHWRO4IG1VnlHg-iXEpz7BJH6CQ2e6GHGJlja5KoVCvVFFoquzAaVPzNpsb_OAs1OxH6ucFirXX_vocSzaFQYVItbYqWAoZb/w640-h76/supp.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">Si ordina di mettere in sicurezza il sentiero anche se l’escursionista
è precipitato da un piccolo belvedere naturale <b>al di fuori di esso</b> ... ma che
significa “<i>mettere in sicurezza</i>” un sentiero con le sue staccionate? Quale legge o
regolamento stabilisce i parametri? E quindi, cosa si dovrebbe effettivamente
fare? E poi, quali "<i>tecnici abilitati</i>" avrebbero titolo per rilasciare la richiesta certificazione dell’avvenuta “<i>messa in sicurezza</i>”? Se semplicemente si eliminassero visto che da anni non solo sono oggettivamente inservibili, ma dannose in quanto forniscono una falsa sicurezza? La responsabilità non sarebbe di chi le ha installate senza preoccuparsi della successiva manutenzione? <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">Al punto 3) delle conclusioni si ribadisce la necessità
di provvedere “all’esecuzione di inter(v)enti di messa in sicurezza delle
staccionate presenti”, dimenticando che le suddette furono montate dalla
<b>Comunità Montana Penisola Sorrentina</b> (soppressa nel 2008) che comprendeva 10
Comuni, fra i quali anche <b>Sorrento </b>e <b>Sant’Agnello</b> e che gli stessi avrebbero dovuto
provvedere alla manutenzione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">L’installazione di recinzioni che impediscano l’accesso
alle aree in esame, significherebbe recintare ognuna delle 23 particelle? Nella
zona speciale di conservazione (<b>ZSC) IT8030006 - Costiera Amalfitana tra Nerano
e Positano</b>? Vi sembra una idea opportuna?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">Volendo interdire il passaggio su quel sentiero, non
sarebbe stato molto più semplice e “onesto” (senza coinvolgere i privati) emanare
una semplice ordinanza di chiusura, con segnaletica apposta dal <b>Comune di
Sorrento</b> alla fine del tratto coincidente con la <i>comunale Calcara di Torca</i>,
unico accesso occidentale, e chiedere al <b>Comune di Sant’Agnello</b> di procedere
similmente dal lato opposto?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;">Ci sarebbe altro da evidenziare, specialmente in merito a
leggi secondo me richiamate a sproposito e a leggi pertinenti ma non prese in considerazione, a cominciare dalla <i>Legge </i><i>26 gennaio 1963, n. 91</i> “<b>Riordinamento del Club Alpino
Italiano</b>” che attribuisce al CAI la competenza della piccola manutenzione dei sentieri, che comprende la segnaletica</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ahP3iUO8KEtkAGQ2yN1SWm31QO3ch5ntVIXhRW3cxF54O2XIPALJwX2QvjHuvo_jKO5cbrs_ioQt_2SXLLcdpB29MxYo0xkCSayPa_SuqHJSejZMU_epvJQQ2i6_d8MSxKOe0EjOAp0pVnEyo8v_Q26k9t9sqKJ0VXOtFnMkvejHHg4Nf8TGdUK-sRSq/s946/Art2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="278" data-original-width="946" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-ahP3iUO8KEtkAGQ2yN1SWm31QO3ch5ntVIXhRW3cxF54O2XIPALJwX2QvjHuvo_jKO5cbrs_ioQt_2SXLLcdpB29MxYo0xkCSayPa_SuqHJSejZMU_epvJQQ2i6_d8MSxKOe0EjOAp0pVnEyo8v_Q26k9t9sqKJ0VXOtFnMkvejHHg4Nf8TGdUK-sRSq/w640-h188/Art2.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">e la <i>Legge Reg.
14 del 24 giugno 2020</i> “<b>Norme per la valorizzazione della sentieristica e della
viabilità minore</b>”, della quale qui di seguito riporto alcuni stralci. </span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2wCyp7ltVaRuff2zSQE1NFyvTIdMavsYL-gu5aw38ht5tYdGz4MhQT_jQKyUzBTIfOlmJnAkpC4gVG__hQEn0UKguw2O7KawLtDS-hkpHxBDLxQYZzKahdV8p1aS1yCePuemzG4rnrUn827c__K8m5DlSV_Smpa8TkwNU_XMSWM4cT5XbIbi_sgVa1jUi/s1264/art3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="color: black; font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="269" data-original-width="1264" height="136" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2wCyp7ltVaRuff2zSQE1NFyvTIdMavsYL-gu5aw38ht5tYdGz4MhQT_jQKyUzBTIfOlmJnAkpC4gVG__hQEn0UKguw2O7KawLtDS-hkpHxBDLxQYZzKahdV8p1aS1yCePuemzG4rnrUn827c__K8m5DlSV_Smpa8TkwNU_XMSWM4cT5XbIbi_sgVa1jUi/w640-h136/art3.jpg" width="640" /></span></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqojwaB9K_kW4S4Kka3fGmYrV47KPrd8AMoRgq4W11jwJT0WGEwgrHUlOyzTlenGyS0OBZKL6QauZgCbKddeoSkHcdAcNGdnX-wY_AIit8rJnhTF2webr53w7vUf47DSrzt1tmBs-chmGP_AyRnyilSIh3k90TCrJetrhyysbNvnb2_X0S2_ETipv_sznb/s905/defSentieri.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black; font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="905" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqojwaB9K_kW4S4Kka3fGmYrV47KPrd8AMoRgq4W11jwJT0WGEwgrHUlOyzTlenGyS0OBZKL6QauZgCbKddeoSkHcdAcNGdnX-wY_AIit8rJnhTF2webr53w7vUf47DSrzt1tmBs-chmGP_AyRnyilSIh3k90TCrJetrhyysbNvnb2_X0S2_ETipv_sznb/w640-h424/defSentieri.jpg" width="640" /></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhQHRpmwfmLza6_EUS9ntF7Cyp285dRbQdFQOOQmN-WfisYqHBfbOXgIM0hFA_DM1uSoLBHw6SvmhCm6by80MGKJYYcJ-3xDKW3Mth8F9SB8dh2hC7gj1x9HZ501sy7Gvia97bPPHAJGu8xG9RMOtDSd69ps2XBwMUUkE9wA8Lca9ByrHPqV3dj3K7hlkf/s1191/art5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="765" data-original-width="1191" height="412" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhQHRpmwfmLza6_EUS9ntF7Cyp285dRbQdFQOOQmN-WfisYqHBfbOXgIM0hFA_DM1uSoLBHw6SvmhCm6by80MGKJYYcJ-3xDKW3Mth8F9SB8dh2hC7gj1x9HZ501sy7Gvia97bPPHAJGu8xG9RMOtDSd69ps2XBwMUUkE9wA8Lca9ByrHPqV3dj3K7hlkf/w640-h412/art5.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: red;">Prendete queste considerazioni per quello che valgono, visto che non sono valutazioni di un "tecnico abilitato" iscritto ad un albo professionale, ma per lo più semplicemente frutto di oltre 40 anni di esperienza di escursionista, guida ambientale e cartografo, in Italia e all'estero, e di una buona dose di buonsenso. </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="color: red; font-family: verdana;">Penso di aver reso l’idea della mia contrarietà al contenuto dell’Ordinanza, sia per la sostanza che per i modi, e quindi di aver risposto ai tanti che nei giorni scorsi mi hanno interrogato in merito.</span></div><p></p></div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-63082306038172568492023-06-29T18:47:00.004+02:002023-06-29T19:55:30.908+02:00A piedi per i Monti Sireniani - circuito B, domenica 15 ottobre<p><span style="font-family: verdana;"><b><i>Sorrento – S. Agata - Torca – Colli di
Fontanelle – Casarlano - Sorrento</i></b><b><i> </i></b></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Itinerari Tolomeo nn. 25 – 16 – 15
- 300 – 29 – 22 – 11</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2lUHQGuAJz7Ooh2eMnhQKYC19Y1f3eOyYnZDf0255UtH0bRSXsGQlY0AylKmFwNoYtfT5u29M9kO7oxbJvDQ2JsbZN3WUbZzfMPXs0zcfqS4iEz7gNLMBW6JxaR3pO1IpFJo-dHEuV2AaYt0FB_mC30_-rqrDvs2agqxFyWvDozx5XQbuz2VbIemWMkfk/s1800/cafar.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2lUHQGuAJz7Ooh2eMnhQKYC19Y1f3eOyYnZDf0255UtH0bRSXsGQlY0AylKmFwNoYtfT5u29M9kO7oxbJvDQ2JsbZN3WUbZzfMPXs0zcfqS4iEz7gNLMBW6JxaR3pO1IpFJo-dHEuV2AaYt0FB_mC30_-rqrDvs2agqxFyWvDozx5XQbuz2VbIemWMkfk/w640-h426/cafar.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Dalla
centralissima piazza Tasso di <b>Sorrento </b>si segue la prima parte dello storico
percorso del <i>Circumpiso </i>(itin. <b>25</b>) per poi deviare, a circa metà
percorso, su una misconosciuta traversa di collegamento con Li Schisani (<b>16</b>),
percorso classico fra Sant’Agata e S. Maria del Toro, attualmente interrotto.
Quindi lo si segue fin dove possibile e si sale sul Nastro Verde per
attraversarlo e immettersi sul <b>15</b> che si segue fino a Sant’Agata con
tanto sterrato al limite dei boschi misti di Acquacarbone e Olivella. Si supera
il centro collinare e si inizia a scendere sul versante salernitano percorrendo
la prima parte del <b>Giro dell’Isca</b> (Cafariello, foto in alto ) fino a La Guardia sull’<b>Alta
Via dei Monti Lattari</b> (<b>CAI 300</b>). </span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXkKL49Ffbps4vbf1cgmTw-I_Y1S0_oRQspm38OeV72gendTbRMnRa5E5qpprKv8yDHiM3uetHUYr906z9kESf9VS9lZmE8U4-rspYwAZ-S6OL-W4vAs-c6YHlqb4vNbIE58sb3ZBZ6x8XRJg60L9_CRRkQN8WdYY9ALmpiXUCsW3_hH0wvtYmPgFW-z1J/s1800/isca.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXkKL49Ffbps4vbf1cgmTw-I_Y1S0_oRQspm38OeV72gendTbRMnRa5E5qpprKv8yDHiM3uetHUYr906z9kESf9VS9lZmE8U4-rspYwAZ-S6OL-W4vAs-c6YHlqb4vNbIE58sb3ZBZ6x8XRJg60L9_CRRkQN8WdYY9ALmpiXUCsW3_hH0wvtYmPgFW-z1J/w640-h426/isca.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Dal punto panoramico di La Guardia (foto sopra) si torna
indietro e si segue la suddetta Alta Via fino a <b>Colli di Fontanelle</b>,
passando per Torca, Monticello, Marecoccola e Pizzetiello. </span><span style="font-family: verdana;"><span>Si prosegue quindi lungo
l’itinerario </span><b>29</b><span> per Sant’Angelo e Gradoni fino a Casarlano,
dove ci si immette sul circuito dei </span><b>Borghi della Valle di Sorrento</b><span> (</span><b>22</b><span>)
per seguirlo fino a Piazza Tasso passando per la </span><i>via delle sciuscelle</i><span> e
Lavaturo. </span><span face="Verdana, sans-serif">Lo sviluppo dell'anello principale è di circa 17km, ma
con maggior dislivello (900m ca.) rispetto all’escursione </span><b>A</b><span face="Verdana, sans-serif"> del
sabato e con gran parte dell’itinerario lungo i pendii su sentieri sterrati fra
tanta gariga e macchia mediterranea. Dalla stessa piazza Tasso, ai più
volenterosi verrà offerta la possibilità di aggiungere il </span><b>circuito
delle Mura e Porte di Sorrento</b><span face="Verdana, sans-serif"> (itin. </span><b>11</b><span face="Verdana, sans-serif">) per arrivare ad
una ventina di chilometri complessivi.</span></span><div><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjeXqJEQcI1kZFi9TSoZbaTXgrwZTsqawZmLm0qDcW2yPYER2kn8PZjmZ_NbjxjcOXTxxjVQ8PwHz1qu828-vp6mecd_K6WLU6utuVkSZp8CUapO9PhrgRXzo9Bbz7qrc0-Hm09DISzscLzS9NKWvFlkOkNZ6y0YqNWdbbEGXiRE_Bad191G84R1KApPIi/s1800/pizzfarag.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1800" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjeXqJEQcI1kZFi9TSoZbaTXgrwZTsqawZmLm0qDcW2yPYER2kn8PZjmZ_NbjxjcOXTxxjVQ8PwHz1qu828-vp6mecd_K6WLU6utuVkSZp8CUapO9PhrgRXzo9Bbz7qrc0-Hm09DISzscLzS9NKWvFlkOkNZ6y0YqNWdbbEGXiRE_Bad191G84R1KApPIi/w640-h426/pizzfarag.jpg" width="640" /></span></a></div><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span face="Verdana, sans-serif" style="font-family: verdana;">Probabile <i>pausa marenna</i> (picnic) sul <b>Pizzetiello</b> (foto sopra)</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span face="Verdana, sans-serif" style="font-family: verdana;">Anche in questo secondo giorno si propongono quindi una gran varietà di ambienti, rurali, storici, urbani e naturalistici, lungo vari sentieri panoramici che portano a punti dai quali la vista può spaziare sui 2 Golfi e le loro isole.</span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKlwZTfJK_yiluAPRAB-zopeNlo3iLi1JJNu6RFduxR7Rao0XTCKjjjJzl7u7yo473qnuMUntdSfqNsXpsbVDAXtH0NfNfS9eqG1ThnZTA_1YwvkwP7ycUkkeCj2tjikBj0C0ZyBtBRyzSGFb8Lh8xxI_Cn_m426e21lpIpXc25mitdSrsebaK-wlOVAXR/s1500/2ggTolomeoCWpercB.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="1312" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKlwZTfJK_yiluAPRAB-zopeNlo3iLi1JJNu6RFduxR7Rao0XTCKjjjJzl7u7yo473qnuMUntdSfqNsXpsbVDAXtH0NfNfS9eqG1ThnZTA_1YwvkwP7ycUkkeCj2tjikBj0C0ZyBtBRyzSGFb8Lh8xxI_Cn_m426e21lpIpXc25mitdSrsebaK-wlOVAXR/w560-h640/2ggTolomeoCWpercB.jpg" width="560" /></a></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://www.giovis.com/maps/2ggTolomeoCWpercB.jpg" target="_blank"><i>clicca qui per la mappa a miglior risoluzione</i></a></span></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: left;"><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">Sviluppo <b>circuito B</b>: <b>17km </b>(+2,8
opzionali) (con dislivello di ca. 900m) <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><ul style="text-align: left;"><li><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">4,7 km Sorrento – Sant’Agata (4,7 km)</span></li><li><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">2,6 km Sant’Agata – Guardia (7,3 km) </span></li><li><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">5,1 km Guardia – Colli di Fontanelle (12,4
km) </span></li><li><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">4,6 km Colli di Fontanelle - Sorrento (17,0
km) </span></li><li><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">2,8 km circuito 11 (facoltativo) (19,8
km)</span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Verdana",sans-serif"><o:p></o:p></span></p></div><p></p></div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-66252258399576630052023-06-27T13:34:00.006+02:002023-06-27T13:42:00.883+02:00A piedi per i Monti Sireniani - Circuito A, 14 ottobre 2023<p><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="font-family: verdana;">Sorrento – Massa - Termini – giro di
Santa Croce – Termini – Monticchio – Priora – Sorrento</span></i></b></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span face=""Verdana",sans-serif"><i><span style="font-family: verdana;">Itinerari Tolomeo nn. 13 – 37 – 77 –
47/57 – 14 – 16 </span><o:p></o:p></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;">Questo primo circuito per i <b><i>Monti
Sireniani</i></b> si estende da <b>Sorrento</b> verso sud-ovest nel territorio
lubrense fino a circumnavigare l’ultima altura della Penisola (<b>Monte Santa
Croce</b> – <b>San Costanzo</b>), praticamente circondata dalle acque dei golfi
di Napoli e di Salerno, a pochi chilometri dall’<b>isola di Capri</b>. Il
percorso avrà uno sviluppo complessivo di circa 20km, non ancora valutato con
precisione in quanto fra le Tore di Casa e Monticchio ci sono varie possibili
soluzioni che saranno valutate in autunno, in base alle condizioni dei
sentieri.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;">La passeggiata inizia a <b>Sorrento</b>
da piazza Veniero (area pedonale, a pochi metri dall’ospedale) con l’itinerario
<b>13 </b>che si seguirà<b> </b>fino ai Molini; tramite una breve poco
frequentata derivazione si raggiunge il casale di Mortora dove ci si immette sull’itinerario
<b>37</b> e lo si segue fino a <b>Termini</b> (8 km ca.). Prima di
intraprendere il Giro di Santa Croce (circuito <b>77</b>, che sarà percorso per
intero, con oltre 4km di sentieri sterrati naturali), breve pausa per una sosta
al bar e/o per rifornirsi di cibo e bevande per lo spuntino sul “Monte”, probabilmente a Vetavole (foto) di lì
a un’ora circa. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRS0y4N9PoSI1KmI0WAlMLeRiU5D69wOIMm_x5EjFJBTpXHapPmpmiH3uvQNq3HpokvZa1Saz6cwR9V4z6fLHLMxJ90wXPstYwBp5Ea8efJbekURhOPPDoNgATxr7KnEIX8NXfyfoDnrDJbW7TCtLO7-g-U61lox__AYyREkKbalf0iJ1eGzajr2I111gn/s1200/Vetmarenn.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRS0y4N9PoSI1KmI0WAlMLeRiU5D69wOIMm_x5EjFJBTpXHapPmpmiH3uvQNq3HpokvZa1Saz6cwR9V4z6fLHLMxJ90wXPstYwBp5Ea8efJbekURhOPPDoNgATxr7KnEIX8NXfyfoDnrDJbW7TCtLO7-g-U61lox__AYyREkKbalf0iJ1eGzajr2I111gn/w640-h320/Vetmarenn.jpg" width="640" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br />Tornati a <b>Termini</b>, il percorso
del ritorno a <b>Sorrento</b> sarà ben distinto da quello dell’andata sviluppandosi
quasi parallelamente a esso a quote maggiori, attraversando i borghi di <b>Monticchio</b>,
<b>Acquara</b> e <b>Priora</b>. Come già evidenziato, dalle Tore di Casa
(itinerari <b>47</b>/ <b>57</b>, coincidenti dalla prima parte) si può
raggiungere la <b><i>Saponera</i></b> (Monticchio) via Arenaccia e Pontescuro, via
Metrano o via Tuoro e Caprile per portarsi poi a Priora/Crocevia seguendo l’itinerario
<b>14 </b>fin poco dopo la selva di Lamia. Ci si collega quindi con il <b>16</b>
in prossimità di S. Maria del Toro e seguirlo fino alla fine percorrendo le
innumerevoli rampe dell’antica mulattiera di <b>Monte S. Antonio</b>, godendo
continuamente della vista dall’alto del centro storico di Sorrento, nonché
degli altri centri della piana di <b>Sorrento</b> e delle alture alle loro
spalle.<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJoJ-QVHboXBeJ6FWGcyG142Myyy5OJsRaColZJY_IZyx-OOlN-GTc59vodUNM-q6PQPlbeTDebjlHIw5LTBP7lJo3W4xtCLsJEXPCTScKHKIqG0IiIhrLZ3TyvwAVeWjQOoagNHTNp6VNVlh749lsjkAcu-hmA-buAGcqQrBQVxSmx9Q6RNPE2uRsKxYh/s1945/2ggTolomeoCWbozza.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="1800" data-original-width="1945" height="592" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJoJ-QVHboXBeJ6FWGcyG142Myyy5OJsRaColZJY_IZyx-OOlN-GTc59vodUNM-q6PQPlbeTDebjlHIw5LTBP7lJo3W4xtCLsJEXPCTScKHKIqG0IiIhrLZ3TyvwAVeWjQOoagNHTNp6VNVlh749lsjkAcu-hmA-buAGcqQrBQVxSmx9Q6RNPE2uRsKxYh/w640-h592/2ggTolomeoCWbozza.jpg" width="640" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><div style="text-align: center;"><a href="https://www.giovis.com/maps/2ggTolomeoCWbozza.jpg" target="_blank"><i>clicca qui per mappa a miglior risoluzione</i></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div></span><div><span style="font-family: verdana;">Sviluppo <b>circuito A</b>: <b>21km</b> +o-
300m (700m dislivello ca.)</span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="font-family: verdana;">7,9 km Sorrento – Termini (7,9km)</span></li><li><span style="font-family: verdana;">2,1 Termini – Vetavole (10,0km)</span></li><li><span style="font-family: verdana;">2,7 Vetavole – Termini (12,7km) </span></li><li><span style="font-family: verdana;">3,1 Termini – <i>Saponera</i> (15,1km +o-
300m) <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></li><li><span style="font-family: verdana;">5,2 <i>Saponera</i> - Sorrento (21,0km)</span></li></ul><p></p>
</div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-61130290794128361752023-06-24T13:15:00.001+02:002023-06-24T13:31:26.941+02:00A piedi per i Monti Sireniani<p><span style="color: #274e13;"> <b style="text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;">2 circuiti
da Sorrento lungo gli itinerari del Tolomeo</span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;">In concomitanza con la <b><i>Giornata
Nazionale del Camminare 2023</i></b><i> </i>del 14 e 15 ottobre, <b>Camminate</b>
e <b>SorrentoWalks</b> propongono una 2 giorni<b style="font-style: italic;"> a piedi sui Monti Sireniani</b>,
lungo sezioni di una dozzina di diversi itinerari della più recente versione del <i>Progetto
Tolomeo </i>di Giovanni Visetti, opportunamente uniti da collegamenti di simile
qualità. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjji6Vznf7dwVPheOw8-Ew7aopuwHnq8YkIPis01pVwhUyLllOpN4GEs7Gk1NGkXECTNmbis-EBb-GaAGpIBdd_uj8Wn6D7Y2oJzh2V4leksdx7a-OHdy3mY-xNQXuvIJuvXINtcEt4-Yvu-dBcvjN6keHrvQzQord9t6ZY27OBR0VjBnZB765S47eSW16k/s1200/vetavole.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjji6Vznf7dwVPheOw8-Ew7aopuwHnq8YkIPis01pVwhUyLllOpN4GEs7Gk1NGkXECTNmbis-EBb-GaAGpIBdd_uj8Wn6D7Y2oJzh2V4leksdx7a-OHdy3mY-xNQXuvIJuvXINtcEt4-Yvu-dBcvjN6keHrvQzQord9t6ZY27OBR0VjBnZB765S47eSW16k/w640-h426/vetavole.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Si
tratta di due circuiti di una ventina di km ciascuno, entrambi con inizio da <i>Sorrento,</i> tuttavia ben distinti avendo un unico minimo punto di contatto nella parte urbana. Quello di sabato sl
sviluppa verso sud-ovest nel territorio lubrense fino a circumnavigare l’ultima
altura della Penisola (Monte Santa Croce – San Costanzo). </span><span style="font-family: verdana;">Domenica si andrà
invece a sud-est, portandosi sul versante salernitano, percorrere 5 km dell’</span><i style="font-family: verdana;">Alta
Via dei Monti Lattari </i><span style="font-family: verdana;">– </span><i style="font-family: verdana;">Sentiero Italia</i><span style="font-family: verdana;"> e tornare a </span><i style="font-family: verdana;">Sorrento</i><span style="font-family: verdana;">
dopo aver toccato le alture santenellesi. Circa 50% degli itinerari si
sviluppano su selciati tradizionali e carrabili secondarie fra uliveti,
limoneti e giardini, quasi 30% di sentieri sterrati fra boschi misti e macchia
mediterranea ed il resto su rotabili e area urbana.</span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUmH6qFvDDIP3TDqOgsbXcI_JgBk0ssuFkd4TpwwCa1Mx8ZEHjntDGzDn6LrByo7eGBJYndmWpc7_iza1W1VQGLSoN_z40VUpFJQPosAlbSbhmExpbwwWTBEGQphQHL2LSjMkqj8lh25XSh8HEGovIwWmczoTD5XhoTJOFEfdzoXd-U3Neu2pIpkJ6iP_J/s1200/pineta.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUmH6qFvDDIP3TDqOgsbXcI_JgBk0ssuFkd4TpwwCa1Mx8ZEHjntDGzDn6LrByo7eGBJYndmWpc7_iza1W1VQGLSoN_z40VUpFJQPosAlbSbhmExpbwwWTBEGQphQHL2LSjMkqj8lh25XSh8HEGovIwWmczoTD5XhoTJOFEfdzoXd-U3Neu2pIpkJ6iP_J/w200-h133/pineta.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCIYRJgyZfIO6Cy9z6Rzp3BXWr2O7W7FDh-w2jZdJCMl1jg_tXzSGAXn5mNYiqKZrP7M32P_4iqq_46_ozgcAACBB6JpGzt65fmg_CDor4HT71-MUCH1Jh9RXN6PMxxLMOm7INoNNKw4vgO5pCGuiZrABitAwwSw0H76zXLIRM-GGEpLt-riBGRyLadKW7/s1200/pizz.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCIYRJgyZfIO6Cy9z6Rzp3BXWr2O7W7FDh-w2jZdJCMl1jg_tXzSGAXn5mNYiqKZrP7M32P_4iqq_46_ozgcAACBB6JpGzt65fmg_CDor4HT71-MUCH1Jh9RXN6PMxxLMOm7INoNNKw4vgO5pCGuiZrABitAwwSw0H76zXLIRM-GGEpLt-riBGRyLadKW7/w200-h133/pizz.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Oltre
ai complessivi 6,5 km dell’<i>Alta Via dei Monti Lattari</i>, i circuiti
comprendono l'intero <i>Giro di Santa Croce </i>con <i>Monte San Costanzo</i>
e la parte più panoramica del <i>Sentiero delle Sirenuse</i>. Anche dalle
sezioni rurali si potrà godere di ulteriori viste su Capri, Ischia e Procida, la
costa napoletana e il Vesuvio; dal versante meridionale, oltre a Li Galli e la
Costiera Amalfitana, in caso di buona visibilità lo sguardo potrà spaziare fino al
Cilento e Punta Licosa (estremità del Golfo di Salerno, a 60 km).<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1h6fHVfnEidFma1_G2gra3p5kn8DzVDGD7dLQAatcmF8EBPFycONZLzMhxpwqb-Ob9ErhtJhKARsKnAAI56-WhmCzGoFvODoH6yxQiOgv8dYDuBILRwyDyCYU6jhy5ltgZ0WmFIWIaXLxKDKdP_FTjhpdLsxmCXoOylTDoJG0Czgc_aIQDYAUCJY66781/s2400/maatx3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="2400" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1h6fHVfnEidFma1_G2gra3p5kn8DzVDGD7dLQAatcmF8EBPFycONZLzMhxpwqb-Ob9ErhtJhKARsKnAAI56-WhmCzGoFvODoH6yxQiOgv8dYDuBILRwyDyCYU6jhy5ltgZ0WmFIWIaXLxKDKdP_FTjhpdLsxmCXoOylTDoJG0Czgc_aIQDYAUCJY66781/w640-h214/maatx3.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />A
breve saranno rese note le descrizioni degli itinerari che, per ora, includono
ancora varie opzioni da decidere più in là.</span><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-49469190107808829312023-06-10T21:04:00.000+02:002023-06-11T10:01:38.110+02:00Musei e sorprese - il Louvre di Parigi<p><span style="font-family: verdana;"><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Sono un
instancabile ed entusiasta visitatore dei musei di qualunque tipo, basta che
siano ben strutturati e organizzati. Anche quelli più piccoli, seppur
monotematici o strettamente legati al territorio possono riservare interessanti
e piacevoli sorprese. Certo si deve avere un minimo di curiosità, voglia di
apprendere e predisposizione ad addentrarsi in campi fino a quel momento
inesplorati o totalmente sconosciuti. </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Tutte
attitudini che gioverebbero a chiunque. </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Ho
visitato musei aerospaziali, archeologici, etnologici, navali, antropologici,
militari, di scienze naturali, di tecnologia, del mare, di arte moderna e arte
antica; sono entrato in sottomarini, mulini ad acqua e a vento, miniere, grotte
naturali, catacombe, e non c’è stata volta che non abbia arricchito il mio
bagaglio culturale, la mia esperienza e soprattutto la mia capacità di
giudizio, nel senso di valutazione ed, in linea di massima, apprezzamento.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #666666; font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hNG3tz0qmsc7ZzRStCF5o0EFPvee8PPqEj4BGxpdQOujih1xIrnfl1VG4vPPUJ6msLCdozvO_SFqGbNW5Cd7Bryyx2c63FshkpXwEqbtTVSi7mzNH5h7JZcQnFtZ9Wp-tfrqH-4pil0XXwEXjDWH3tq4KMpodnNhrsoARTNNS-HbTSVfkEykMyIL1Q/s900/8312x2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9hNG3tz0qmsc7ZzRStCF5o0EFPvee8PPqEj4BGxpdQOujih1xIrnfl1VG4vPPUJ6msLCdozvO_SFqGbNW5Cd7Bryyx2c63FshkpXwEqbtTVSi7mzNH5h7JZcQnFtZ9Wp-tfrqH-4pil0XXwEXjDWH3tq4KMpodnNhrsoARTNNS-HbTSVfkEykMyIL1Q/w640-h426/8312x2.jpg" width="640" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br />Se è
normale rimanere incantati nel vedere per la prima volta un bel quadro o
un’area archeologica o semplicemente il mare o la neve, vedere cose simili con
maggior frequenza non ne diminuisce il valore facendole sembrare tutte uguali,
al contrario contribuisce in modo sostanziale a valutazioni più attente e a
convincersi sempre di più che la perfezione non esiste. Anche le cose più
belle, pur apparendo affascinanti, saranno paragonate ad altre che per certi
aspetti le eguagliano o in qualche particolare le superano. <span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Ciò può
essere senz’altro condizionato dalla nostra memoria in quanto gli infaticabili
visitatori di musei, parafrasando un aforisma relativo ai viaggiatori,
“hanno visto più di quanto ricordino, e ricordano più di quanto hanno visto”.
E’ comunque indiscutibile che la quantità migliora la loro capacità di
giudizio.</span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #666666; font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNBHP-BmjkxUqrvdSeoInaEtlI0XCOess6Ey_EOqIqULyRZ7_pBa8oTREDHNPnhVISpKXRgl52I9MRjarseq9XmOYrAxYYj5AlTYdwiSVE_cMfmHsRoO8IsLs888hHLX_Ln6yObDWNDJdlPXGJ0cR9qZYJaE5PsI0S60B7W1KGHwpNme3ZAuz6aQ-Q6g/s900/8287.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNBHP-BmjkxUqrvdSeoInaEtlI0XCOess6Ey_EOqIqULyRZ7_pBa8oTREDHNPnhVISpKXRgl52I9MRjarseq9XmOYrAxYYj5AlTYdwiSVE_cMfmHsRoO8IsLs888hHLX_Ln6yObDWNDJdlPXGJ0cR9qZYJaE5PsI0S60B7W1KGHwpNme3ZAuz6aQ-Q6g/w200-h133/8287.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt0XZDHIitU_6PrJEmTVWBxP0RHiUcUTsTzr37crPnvpiFRSfo-lOT9iUszAT_eRP2yYliMC1vY_tshWTICj1TWtv8UN3VzVh4jaNHiE9jM7ZApofNz9OfKWsqU5mIRTegt3lC4cTtq1e2tKRrabaKVFQhaDtVFXmVyjJhrdVQ5JIKpwrgRatsFlYIvw/s900/8307.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt0XZDHIitU_6PrJEmTVWBxP0RHiUcUTsTzr37crPnvpiFRSfo-lOT9iUszAT_eRP2yYliMC1vY_tshWTICj1TWtv8UN3VzVh4jaNHiE9jM7ZApofNz9OfKWsqU5mIRTegt3lC4cTtq1e2tKRrabaKVFQhaDtVFXmVyjJhrdVQ5JIKpwrgRatsFlYIvw/w200-h133/8307.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Lo
spunto per questa breve discettazione me l’ha fornito il ritrovamento
(finalmente) della cartella con le foto scattate al Louvre nel 2012, ed in
particolare quelle di questa statua originalissima, se non altro per essere fra
le poche sopravvissuta quasi intatta per circa 4300 anni (che non dimostra
assolutamente). <span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">La
statua di <b><i>Ebih-Il, nu-banda</i></b> (alabastro, lapislazzuli, conchiglie
e bitume - foto in alto) è infatti datata 2330-2250 a.C. e proviene da Tempio di Ishtar di
Mari (città sumera). Pensate che sono dovuti passare quasi 4000 anni prima che
varie “culture occidentali” raggiungessero livelli espressivi vagamente simili. </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Fra le
tante opere affascinanti e straordinarie viste al Louvre, questa è quella che
più mi colpì e sorprese (la dovreste vedere dal vero). </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">Qui </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;">trovate una serie di </span><a href="https://photos.app.goo.gl/5ebwCvwAaFNaNH5C6 " target="_blank"><b>foto delle opere più originali o particolari</b></a><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #666666;"> che sono
riuscito a fotografare nonostante la luce scarsa, i riflessi e i tanti altri
visitatori.</span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #666666; font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6VNgg-iZB8EU8v10vRmA0vjTJ82mmo357vVJaBuAztekfmiubV61J9qn-G59N5WiV-ZkqABSQ1enRUnHO71sm0ghYHxSVewtN5qjrr9dVWwidkBNVvACjj4ts4piSRkQa_J3U3R8FfRr7Jb7PBwL7gznldOGejJepMb_dHQ5PBaAVbNbFuIChOvEN2w/s960/8239lu.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="960" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6VNgg-iZB8EU8v10vRmA0vjTJ82mmo357vVJaBuAztekfmiubV61J9qn-G59N5WiV-ZkqABSQ1enRUnHO71sm0ghYHxSVewtN5qjrr9dVWwidkBNVvACjj4ts4piSRkQa_J3U3R8FfRr7Jb7PBwL7gznldOGejJepMb_dHQ5PBaAVbNbFuIChOvEN2w/w640-h212/8239lu.jpg" width="640" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br />Per
inciso, passai l’intera giornata al Louvre senza riuscire a visitare gli ultimi
due piani (ci feci solo un velocissimo giro dopo che gli altoparlanti
cominciarono ad invitare ad uscire). Non ho assolutamente rimpianto di non essere
andato a vedere <b><i>Monna</i></b> <b><i>Lisa</i></b> e aver dato solo un
fugace sguardo alla <b><i>Nike di Samotracia</i></b>. </span><o:p></o:p><span style="color: #444444; font-family: verdana;">Se
avrete occasione di andarci, vi consiglio di girare fra le sale, visitare le collezioni
meno famose e soprattutto di non sottovalutate ciò che non conoscete. Se
quelle opere sono esposte al Louvre, ci sarà pure un buon motivo!</span><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-49803907130434765932023-06-10T08:32:00.006+02:002023-06-10T12:10:18.329+02:00Carnaval de Santa Cruz de Tenerife<div style="background-color: white; color: #666666; margin: 20px 0px 0px; position: relative; text-align: left;"><div class="MsoNormal"><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_BGtYlx04JOwAytgcUjCRWbDMGmvYb2Smgxlowr5Fqah7uhhtot5YZ7Bah3pjuxXge0rXMfZpIUnMkLklrpj1QjvCMsyMHC-e8gcm9gEyjWsLlKO_t1ed7CX5FX9UKin4kjnz5LFo5ZZJ9ghdrO3INcph9s6pYIi1Y2rkx4J5g52Zjcz8-QBX15QRVg/s900/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_BGtYlx04JOwAytgcUjCRWbDMGmvYb2Smgxlowr5Fqah7uhhtot5YZ7Bah3pjuxXge0rXMfZpIUnMkLklrpj1QjvCMsyMHC-e8gcm9gEyjWsLlKO_t1ed7CX5FX9UKin4kjnz5LFo5ZZJ9ghdrO3INcph9s6pYIi1Y2rkx4J5g52Zjcz8-QBX15QRVg/w640-h426/1.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Pur coinvolgendo migliaia di persone è una festa ordinata, molto
piacevole, organizzata per il godimento di protagonisti e spettatori, ariosa,
allegra, colorata e rumorosa al punto giusto. Ma la cosa più bella è che
effettivamente è una festa per tutti e di tutti e traspare chiaramente l’enorme
lavoro, fatto con passione, che c'è alle spalle. Ed è ancora più bello
vedere la partecipazione convinta e sentita di persone di ogni genere e
professione che probabilmente in tante altre parti del mondo sarebbero forse più
"riservate".<span style="line-height: 107%;"><o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;">Sfilavano tipi di tutte le età, razze, peso, sesso, stazza,
avvenenza o bruttezza, altezza, dai ballerini acrobatici ai portatori di
handicap, dagli ottuagenari ai lattanti (comunque in costume) in passeggino.
Molti, a giudicare dal portamento e dalla considerazione nella quale erano
tenuti, davano l'idea di essere nella vita stimati professionisti o persone di
successo, ma a Carnevale a Santa Cruz sono tutti uguali.</span><span style="line-height: 107%;"></span><o:p></o:p></span></p>
<o:p><span style="font-family: verdana;">
</span><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhatJxYTVQbiBNmYxqPgYQdueOMfOQH2oomw3KFVFqj2RtQ7iHob_xIEonFMxDTcssxKvZDGV9uu7d-NU659XROQaEjbNGWvABwajj6glGBIVhBOisLR3QGZwaYfqSIxS-Tz-xgkzyK82ZzCONtjVrm4cDqCKuZBwfKpamk1WNh3VXpBFiuYUsT9t2L2Q/s900/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhatJxYTVQbiBNmYxqPgYQdueOMfOQH2oomw3KFVFqj2RtQ7iHob_xIEonFMxDTcssxKvZDGV9uu7d-NU659XROQaEjbNGWvABwajj6glGBIVhBOisLR3QGZwaYfqSIxS-Tz-xgkzyK82ZzCONtjVrm4cDqCKuZBwfKpamk1WNh3VXpBFiuYUsT9t2L2Q/w200-h133/2.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlhM8bKT_cigb-VcR8Lmt6x_XFxnT-1MDaaHLrA2ihay4YXm9pWi1ZEAdTnyogBancHjv7up5prDZUdUkrlL5QFSVEDplonGBDMGAQj1bjCQESwdayf_0Oz0fIrQlba0bji5c897hvgBHhmsUsFUc_dsvRXnmUZF6B3AIEuknvt9BcFdM96nbRY_ZxrA/s900/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlhM8bKT_cigb-VcR8Lmt6x_XFxnT-1MDaaHLrA2ihay4YXm9pWi1ZEAdTnyogBancHjv7up5prDZUdUkrlL5QFSVEDplonGBDMGAQj1bjCQESwdayf_0Oz0fIrQlba0bji5c897hvgBHhmsUsFUc_dsvRXnmUZF6B3AIEuknvt9BcFdM96nbRY_ZxrA/w200-h133/3.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />I gruppi in costumi molto colorati - in maggioranza “sontuosi” e
ottimamente realizzati, di livello teatrale - si alternavano con ballerini che
eseguivano coreografie di tutti i generi, gruppi infantili, scolastici, corali
con musicisti al seguito, gruppi di <i>tercera edad</i>. E nessuno si
preoccupava del proprio aspetto fisico, peso, età, altezza o forma; ognuno dei
partecipanti era assolutamente a suo agio nel costume carnevalesco che
indossava con gran disinvoltura.</span></o:p><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;"></span><o:p></o:p></span><p></p>
<o:p><span style="font-family: verdana;">
</span><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;">Non era presente né la volgarità né l'ostentazione del
travestimento. Tutti si miscelavano alla perfezione: ballerine ampiamente
sovrappeso, <i>drag queen</i> ottuagenarie, infanti e adolescenti,
immigrati, distinti esponenti della terza età e signore raffinatissime che
procedevano con un incedere sicuro dal quale traspariva il gran numero di
sfilate alle quali avevano partecipato.</span><span style="line-height: 107%;"></span><o:p></o:p></span></p>
<o:p><span style="font-family: verdana;">
</span><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="line-height: 107%;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibVadQlnYv4sNZSVT7pChQ_ByuCy2_Q8o0LEK44pYpn08EiN0yUdHmNcJr1IG1zCa-u-M5BWEcdjcZ1onL5pvnHal_o_uqWqFw72vxd1m_D2AGeue9UBCjPHwpeOiDBN205mD8RNkFJm8lk18yB0h2VVQoe2JVnEErI_y4s9zv5256FY8GHLtb6WZMzg/s900/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibVadQlnYv4sNZSVT7pChQ_ByuCy2_Q8o0LEK44pYpn08EiN0yUdHmNcJr1IG1zCa-u-M5BWEcdjcZ1onL5pvnHal_o_uqWqFw72vxd1m_D2AGeue9UBCjPHwpeOiDBN205mD8RNkFJm8lk18yB0h2VVQoe2JVnEErI_y4s9zv5256FY8GHLtb6WZMzg/w200-h133/4.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3HRjWYwAdg3Wl-sRgg4q0HRLjFIND5QXpeYcFUiknWZ0CWlca31C_eiNr7EI0GwmPABqY0I0hK08UM7H8rM4R_wM9vSuvUUtaF_kSkGtxMJH0JanH8542gTsAEJXSPB66bYNZf0kqlTMwRy6OUx8oaTAYPVgS2hGKOaFsRujTADl_amwxewpb873rsg/s900/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3HRjWYwAdg3Wl-sRgg4q0HRLjFIND5QXpeYcFUiknWZ0CWlca31C_eiNr7EI0GwmPABqY0I0hK08UM7H8rM4R_wM9vSuvUUtaF_kSkGtxMJH0JanH8542gTsAEJXSPB66bYNZf0kqlTMwRy6OUx8oaTAYPVgS2hGKOaFsRujTADl_amwxewpb873rsg/w200-h133/5.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9IwJ6Agrls4PigovUEU6UV-uNfDBludqPmhXHHbZGZfaTUCy8l9ULsVhimfldMk3gmmLrThk6ahUcjvPfxz5ObE-_8PiNHUU4SlnDoWVYq2LVMvtXSYKygxYI9R3AOaU4HmaB2lGXF1-oyOXXMgEamrmPswrJND-C6iirlbkl5A7POkO9MDwKRTFVfQ/s900/6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9IwJ6Agrls4PigovUEU6UV-uNfDBludqPmhXHHbZGZfaTUCy8l9ULsVhimfldMk3gmmLrThk6ahUcjvPfxz5ObE-_8PiNHUU4SlnDoWVYq2LVMvtXSYKygxYI9R3AOaU4HmaB2lGXF1-oyOXXMgEamrmPswrJND-C6iirlbkl5A7POkO9MDwKRTFVfQ/w200-h133/6.jpg" width="200" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ2RJKd6oV89jQFclkzBl-AYWJ3pHaHRBZtVes9gL5GkE0UHN9v6qoMznQpFbBvxx554HPIbD8Vc3rvjRqrcGMNUhCE9h13NEALp52hbmtM-c038hkbI7qvQy07Hz25be8HF9pU1G6IlhmcU2xnJ83X_V3yuvjwJZt_B8SmYGU_MZ9bBV0l_5mz78x-Q/s900/7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ2RJKd6oV89jQFclkzBl-AYWJ3pHaHRBZtVes9gL5GkE0UHN9v6qoMznQpFbBvxx554HPIbD8Vc3rvjRqrcGMNUhCE9h13NEALp52hbmtM-c038hkbI7qvQy07Hz25be8HF9pU1G6IlhmcU2xnJ83X_V3yuvjwJZt_B8SmYGU_MZ9bBV0l_5mz78x-Q/w200-h133/7.jpg" width="200" /></a></div><br />Oserei definirli professionisti del Carnevale, ma riferendomi
esclusivamente alla professionalità con la quale ricoprono il proprio ruolo e
non certo perché percepiscono un compenso, al contrario quasi sicuramente ci
rimettono di tasca propria. </span></o:p><span style="font-family: verdana;">E si può essere certi che fra poco già cominceranno a pensare al
carnevale 2015, se non lo stanno già facendo.</span><p></p><o:p>
<o:p><span style="font-family: verdana;">
</span><p class="MsoNormal" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; margin-bottom: 0cm;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: verdana;">Scorrendo le <a href="https://photos.app.goo.gl/DBcxjbfBXoyeSJyi8" target="_blank"><b>oltre
50 foto di questo album</b></a>, suggerisco di osservare i particolari e
anche i protagonisti che sono ai margini dell’inquadratura, meritano tutti.</span></span><span style="font-size: 13.5pt; line-height: 107%;"><o:p></o:p></span></p></o:p></o:p></o:p></div></div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-24454321084384824032023-06-05T21:44:00.004+02:002023-06-05T21:49:50.049+02:00La sindrome dell’eterno viaggiatore (rilancio post)<p><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">Iniziai a scrivere qui quasi 10 anni
fa (13 agosto 2013), con un classico <a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2013/08/benvenuti-nel-mio-blog.html"><i>Benvenuti nel mio blog</i></a> e motivai la scelta del nome con la
doppia possibile interpretazione di <b><i>erranti</i></b>, che si può riferire
sia a " <i>chi ha una animo da girovago, errabondo</i>", sia a chi
forse "<i>sbaglia, devia dal vero, si inganna …</i>" entrambi, con
una certa ironia, calzanti a pennello. Elencai svariati temi che avrei potuto
trattare saltando con disinvoltura da un argomento all'altro spinto dalla mia
predisposizione alla <i>serendipity</i> e dal mio inesauribile desiderio di
conoscere e quindi trattare di tradizioni, musei, viaggi, musica, cucina, natura,
curiosità e chi più ne ha più ne metta.</span></p><p><span style="background-color: white; color: #20124d; font-family: Verdana, sans-serif;">Scorrendo
i post dei primi anni, ho notato che alcuni contenevano alcuni link a pagine,
immagini o video ormai cancellati e ho pensato di riproporre quelli (a mio
parere) più interessanti correggendoli, integrandoli e aggiungendo immagini di
qualità migliore di quella disponibile all’epoca. Procedendo in ordine cronologico
inizio quindi con la rielaborazione di un post/panegirico relativo al
viaggiare, una vera e propria dipendenza per alcuni con mentalità da
viaggiatori, ben diversa da quella dei semplici turisti. </span></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><b><i><span style="color: red; font-family: "Verdana",sans-serif; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">El
sindrome del eterno viajero</span></i></b><span style="color: #20124d; font-family: "Verdana",sans-serif; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> (<i>La sindrome dell’eterno
viaggiatore</i>) è un piacevole e interessante cortometraggio del 2013 che ne
illustra abbastanza chiaramente <i>sintomi e conseguenze </i>e ci
informa che a tutt’oggi non c’è cura conosciuta ma, tranquilli, “<b><i>E’ una
malattia … che ti salva la vita</i></b>” e, per esperienza diretta, posso
certamente confermare.</span></p>
<div style="text-align: center;"><span style="color: #20124d; font-family: verdana;"><iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/7dKGcg_jBhw" width="480"></iframe></span></div><div><span style="color: #20124d; font-family: verdana;"><span style="background: white;">Pur essendo in spagnolo con sottotitoli in inglese credo che
fra l’uno e l’altro tutti potranno capire abbastanza e, anche perdendo parte
del contenuto, restano le esplicative immagini che scorrono in modo molto
fluido e piacevole. Vale la pena di guardarlo ... e</span><span style="background-color: white;">cco
qualche frase </span><span style="background-color: white;">tradotta </span><span style="background-color: white;">in italiano:</span></span></div>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">Il
bello dello stare lontano da ciò che conosco è che ad ogni passo mi aspetta
qualcosa di nuovo.</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">... perdere
la nozione del tempo, ogni giorno della settimana sembra lo stesso, non sapere
che mese è. È incredibile, ma succede.</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">Sono
qui in questo posto alieno e probabilmente non ci tornerò più. Devo assaporare
ogni momento e ricordarlo per molti anni.</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">La
Sindrome è la sensazione di non essere a proprio agio in nessun posto perché si
vorrebbe essere da un’altra parte.</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">Abitudini
diverse che al principio mi sorprendono, le stesse alle quali mi abituo in poco
tempo e faccio mie.</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">La
mia casa è qui, dove sono adesso. Non ho bisogno di vivere tanto tempo nello
stesso posto per potermi integrare</span></li><li><span style="color: #20124d; font-family: verdana;">Parlo
di più con i miei amici stando a 10.000km di distanza che stando a due
isolati</span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #20124d;">Sono
in generale abbastanza d’accordo sulla descrizione della <i>Sindrome</i> avendo
una 50ina di anni di viaggi sulle spalle e mi rendo conto che i <i>sani</i> (nel
senso di <i>non infetti</i>) non ci capiscono, probabilmente non ci
possono capire. Non comprendono la nostra facilità ad adattarci a ritmi, climi,
culture, cibi diversi e a sentirci a casa (= dove dormirò stanotte) in
qualunque parte del mondo.</span><span style="color: #666666;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #20124d;"><span style="font-family: verdana;">Anche
se talvolta torno negli stessi luoghi so che è impossibile ritrovare la stessa
atmosfera (persone, luce, suoni, odori, …); non posso certo mettere a confronto
le sensazioni vissute a Ciudad de México nel 1983 con quelle del
2018, o paragonare la Parigi degli anni ’70 e quella del 2012. Fra le
tante affinità di pensiero con gli autori del video, mi hanno particolarmente
divertito i commenti in merito all'impellenza di evitare i
connazionali … come se fossero degli appestati, in particolar modo se sono
turisti e non viaggiatori. Non si va a migliaia di chilometri di distanza per
parlare delle stesse cose e nella propria lingua! I viaggiatori non sono
quelli che mangiano pizza o pasta alla carbonara (che quasi
dovunque all'estero è proposta con la panna e senza pecorino)
per poi lamentarsi della scarsa qualità. Questo vale similmente per gli
americani che si fiondano nei McDonalds e Starbucks, per i tedeschi che
ordinano wurstel, gli inglesi con i loro sandwich e, ovunque nel mondo, a fine
pasto un cappuccino!!! ignorando tutte le delizie del palato locali, fresche e
ben preparate che non troveranno mai da nessuna altra parte. E anche per
quanto riguarda il voler essere in un altro posto sono d’accordo, ma ci tengo a
sottolineare che non è perché si è scontenti, bensì perché si pensa già
alla prossima meta.</span></span></p><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-55243627483708371412023-05-31T22:10:00.005+02:002023-06-01T07:09:03.072+02:001° Gran Tour Sorrento Walks - 17 giugno 2023<p><span style="font-family: verdana;">Come luogo di ritrovo, partenza e arrivo la scelta è caduta su piazza Veniero al termine del corso Italia (lato ospedale di Sorrento) in quanto in piena area pedonale, abbastanza ampia e in
prossimità di fermate bus SITA ed EAV, nonché di un capiente parcheggio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;">Come già annunciato, il percorso
inizia con la storica <i>via 'e miezo</i> (itin. <b>13</b>), quindi trav. Capo,
via Capodimonte, via Pantano e via Fontanella in territorio sorrentino, poi, superato
il rivolo <i>Spartimiento</i>, l’antica strada comunale <i>da San Montano al
Ponte Sia Popa</i>, via San Montano e via Molini fin quasi al centro di <b>Massa
Lubrense</b>. Considerata anche la chiusura per lavori dell’ultimo tratto, ci si
porta direttamente sull’itin. <b>23 </b>passando per Visigliano e un brevissimo
tratto della rot. Massa – Turro. Dopo questi primi 4 chilometri circa, che dopo
la salita iniziale presentano solo vari saliscendi, si imbocca quindi via
Bagnulo che sarà percorsa nella sua interezza fino all’incrocio con via
Arorella e via Montecorbo (km 5,3), dove si abbandona l’itin. <b>23</b> del <a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2021/04/la-logica-dei-codici-itinerari-del.html" target="_blank"><b>Progetto</b>
<b>Tolomeo 2021</b></a> e ci si incammina verso <b>Priora</b> passando per Prasiano, con lo spettacolare panorama dai pressi della cappella di San Giuseppe (vedi sotto). <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggm-lKCbkmfRUTlB1rtpR810Li143nMJWEizXAhOE5L0Q-nLSYU_HjJC9e_DcOgUAcQSKSXtdI9rjU5oTCuL-mqoDawKuDqqZFgGBs7SH6c9HrvxFJTIky_t8bK3nWrBWpnrTsYM7TYVCPMmFhJz1jhKByhqRYQiyc-dK0tP-XXLk72QgmnVb_DwKm1Q/s2400/daPrasiano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="2400" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggm-lKCbkmfRUTlB1rtpR810Li143nMJWEizXAhOE5L0Q-nLSYU_HjJC9e_DcOgUAcQSKSXtdI9rjU5oTCuL-mqoDawKuDqqZFgGBs7SH6c9HrvxFJTIky_t8bK3nWrBWpnrTsYM7TYVCPMmFhJz1jhKByhqRYQiyc-dK0tP-XXLk72QgmnVb_DwKm1Q/w640-h266/daPrasiano.jpg" width="640" /></span></a></div><span style="font-family: verdana;"><br />Attraversato il Nastro Verde si torna così
in territorio sorrentino e in corrispondenza della chiesa di Sant’Attanasio (km
6,2), si intercetta l’itin. <b>15</b> che da qui in avanti ricalca quello che
era il collegamento principale con Sant’Agata prima della realizzazione del
Nastro Verde verso la metà del secolo scorso (trav. Priora, via Acquacarbone, via
Olivella). Per circa 2 chilometri questo storico itinerario si sviluppa ancora
in buona parte fra uliveti e boschi misti con pendenza abbastanza regolare e
include lunghi tratti sterrati. <o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhYRICy-2-aGYQXw-i5nBTGZuPZNy9bujoxvu9Hg_9kEaOywPMc3yeWRMj3Yh8r1nMGOv5sNSVM0dXc3PL-huc_1lUojEicvUC_ULoXS1jQwByvgMhip7HNoUv6haEAIJmRQS1junducMdnnM5lAlktFzcyiKZCiP9EYYXrCyxlM-7MKv2B28Z3JfbOQ/s640/acquacarbone.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: verdana;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhYRICy-2-aGYQXw-i5nBTGZuPZNy9bujoxvu9Hg_9kEaOywPMc3yeWRMj3Yh8r1nMGOv5sNSVM0dXc3PL-huc_1lUojEicvUC_ULoXS1jQwByvgMhip7HNoUv6haEAIJmRQS1junducMdnnM5lAlktFzcyiKZCiP9EYYXrCyxlM-7MKv2B28Z3JfbOQ/w640-h480/acquacarbone.jpg" width="640" /></span></a></div><div style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: verdana;">via Acquacarbone</span></div><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: verdana;"><span face=""Verdana",sans-serif">Giunti al centro di Sant’Agata (km 8,6),
è prevista un'opportuna sosta per rifocillarsi </span><span face="Verdana, sans-serif">(innumerevoli le possibilità) e poi si
riprenderà il cammino percorrendo per intero il panoramico itin. </span><b>26</b><span face="Verdana, sans-serif">
(Zatri), passaggio unico e oggi semisconosciuto verso i borghi collinari di </span><b>Sorrento</b><span face="Verdana, sans-serif">.
Al termine dell’unico breve tratto di discesa ripida (km 10,6), ci si immette
sul circuito dei </span><i>Borghi della valle di Sorrento</i><span face="Verdana, sans-serif"> (itin. </span><b>22</b><span face="Verdana, sans-serif">) e
se ne segue il percorso ondulato fino a Baranica. Qui inizia la discesa verso
il centro percorrendo la panoramica e poco trafficata rotabile di Casarlano
fino all’omonimo belvedere (km 12,2) dove ha inizio la caratteristica </span><i>via
delle sciuscelle</i><span face="Verdana, sans-serif">.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;">Si è ormai alle porte del centro
urbano e, dopo essere passati per Lavaturo (toponimo derivante dagli antichi
lavatoi pubblici) e a monte dello storico cimitero di Sorrento, via Marziale conduce
fino all’attraversamento di via degli Aranci nei pressi della stazione della
Circumvesuviana. Raggiunta in poche centinaia di metri piazza Tasso (km 14,0), l'anello
del <b><i>Gran Tour</i></b> si completa con la parte nord del circuito delle <i>Mura
e Porte di Sorrento</i> (itin. <b>11</b>) fino a tornare a piazza Veniero (km
15,7).<o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;">Scarica la
<a href="https://www.giovis.com/maps/2023GTrid.jpg" target="_blank"><b><i><span style="background-color: #fcff01; color: #2b00fe;">mappa HD con il percorso</span></i></b></a> del <b><i>Gran Tour</i></b><o:p></o:p></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;">Scarica i
<b><i><a href="https://www.giovis.com/maps/2023GTSWprofilo50pc300.jpg" style="background-color: #fcff01;" target="_blank"><span style="color: #2b00fe;">profili altimetrici</span></a></i></b> (mattina e pomeriggio)</span></p><p align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;">
Coordinamento di </span><b><span style="font-family: verdana;">S<i>orrrentoWalks</i></span></b><span face=""Verdana",sans-serif"><i><span style="font-family: verdana;">, <b>Pro Loco Due Golfi</b> e <b>Camminate</b></span></i></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-22125889957946566392023-05-25T18:11:00.002+02:002023-05-31T22:49:27.813+02:00Gran Tour SorrentoWalks - sabato 17 giugno 2023<p><span style="font-family: verdana;">Sto completando la definizione del percorso del <b><i>I
Gran Tour SorrentoWalks</i></b> di sabato 17 giugno, una passeggiata ad anello
di una quindicina di chilometri che unisce tratti più o meno lunghi di sei
diversi itinerari del <b>Progetto</b> <b>Tolomeo 2021</b>, già sistemati e
segnalati da <b>Penisolaverde</b> oltre un anno fa. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18Y5Q9K74I-CmC7FXwwH8x6cfX6ePqRK9YSzEFcjaQY_5Z64TC-U3yBRWXs87RTNo--ELY5cmZi-hL8QHNUdKVEUrCk2lp1XrsoOao8MKf5rj9o05QuMUxxErZqlOtbin8xxEzWGwYKt6oeQzFsy8umWsx3OXNAmkBf9EU0wXXSwiUZPrZJjHxtgxCA/s2048/sciuscella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18Y5Q9K74I-CmC7FXwwH8x6cfX6ePqRK9YSzEFcjaQY_5Z64TC-U3yBRWXs87RTNo--ELY5cmZi-hL8QHNUdKVEUrCk2lp1XrsoOao8MKf5rj9o05QuMUxxErZqlOtbin8xxEzWGwYKt6oeQzFsy8umWsx3OXNAmkBf9EU0wXXSwiUZPrZJjHxtgxCA/w640-h426/sciuscella.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />In partenza da <b>Sorrento</b> si affronta la storica <i>via
'e miezo</i> (itin. <b><span style="color: red;">13</span></b>) fin quasi al centro di <b>Massa Lubrense</b> per
poi passare all'altro classico collegamento di Montecorbo (itin. <b><span style="color: red;">23</span></b>).
Sfruttando la bretella di Prasiano si torna in territorio sorrentino e si
raggiunge <b>Priora</b> da dove si andrà a <b>Sant'Agata</b> seguendo il
tracciato della vecchia pedonale di Acquacarbone (itin. <b><span style="color: red;">15</span></b>),
collegamento principale fra le due frazioni prima della realizzazione del
Nastro Verde verso la metà del secolo scorso. </span><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbXDSLePOj7eriU9ZpFhNRwrr-uN5EpTNd1x72VKYulLVeLHOg6EeezpSRujDGuoVcJUOCq1LM0C5eLuljO2J6y4wA5JXzHe-Mp3mwgrstNr7jUYWmAgpgc-PLIx1JMZQWkU82qp3jmbCpYRCe0IFWHzL7eQBbIthiBH-hLwPcK8wmftdRgcGOR_x33A/s1230/22e26.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1230" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbXDSLePOj7eriU9ZpFhNRwrr-uN5EpTNd1x72VKYulLVeLHOg6EeezpSRujDGuoVcJUOCq1LM0C5eLuljO2J6y4wA5JXzHe-Mp3mwgrstNr7jUYWmAgpgc-PLIx1JMZQWkU82qp3jmbCpYRCe0IFWHzL7eQBbIthiBH-hLwPcK8wmftdRgcGOR_x33A/w640-h312/22e26.jpg" width="640" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br />Dopo un'opportuna sosta nel centro collinare, si
sfrutterà per intero il panoramico itin. <span style="color: red;"><b>26</b> </span>(Zatri), passaggio unico e
oggi semisconosciuto verso i borghi collinari di <b>Sorrento</b>. Si seguirà
quindi il relativo circuito (itin. <b><span style="color: red;">22</span></b>) fino al centro passando per <b>Baranica</b>
e <i>le sciuscelle</i> per chiudere infine l'anello con la parte nord del
giro delle mura e porte (itin. <b><span style="color: red;">11</span></b>).<br />
In attesa della definizione degli ultimi dettagli, cominciate a segnare la data
sul calendario. A breve sarà data notizia di orari, distanze e dislivelli, e sarà pubblicata la mappa con il percorso evidenziato di questa nuova proposta curata da <b>Penisola Verde</b>
in collaborazione con <b>SorrrentoWalks</b>, <b>Pro Loco Due Golfi</b> e <b>Camminate</b>.</span><span style="font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="color: #073763; font-family: verdana;"><a href="http://www.giovis.com/maps/SorrSAgnML2021.gif"><i><b>scarica la nuova mappa del Progetto Tolomeo 2021/23 in HD</b></i></a></span></p><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-58878553277761987522023-01-25T22:00:00.001+01:002023-01-25T22:00:12.340+01:00Oscar … e questi sarebbero i migliori film del 2022?<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Se la commedia
grottesca – demenziale in ambiente metaverso </span><b style="color: #1f497d;"><i>Everything Everywhere All at
Once </i></b><span style="color: #1f497d;">è il film che ottiene più Nomination (11) significa che si sta
perdendo il concetto classico del cinema. Non che sia malvagia, ma pur essendo
ben realizzata e sorprendente si dovrebbe dedurre che tutti gli altri siano di qualità
complessiva inferiore. </span><span style="color: #1f497d;">Le previsioni sono
state quindi rispettate e gli altri pluricandidati che seguono sono certamente buoni
ma non per questo memorabili:</span></span></p>
<p class="MsoNormal"></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">All Quiet on the Western Front</span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (9)<o:p></o:p></span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">The Banshees of Inisherin </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(8)<o:p></o:p></span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">Elvis</span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (8)<b><i><o:p></o:p></i></b></span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">The Fabelmans </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(7)<b><i><o:p></o:p></i></b></span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">TÁR </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(6)<b><i><o:p></o:p></i></b></span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">Top Gun: Maverick</span></i></b><i><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (6)<b><o:p></o:p></b></span></i></span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRkQfbYgmLYlnWu_0zfbKo89FOaWoquTXVL00KEg2XZOnV-7_dRnBINtJ7znLKdrTCDeBRJtK78_OtjR44We0JMxpX9wGHwE1yteHuVGBwjvozlbKS0bia8ZAbY1nFeXOOYb8cz7IvR2Y1_a-lmlcEUQ6rsQ91JFrG2bxmjYSBWBd6nRVWg0AGxtaCTA/s1302/Everything%20Everywhere%20All%20at%20Once.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1302" data-original-width="860" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRkQfbYgmLYlnWu_0zfbKo89FOaWoquTXVL00KEg2XZOnV-7_dRnBINtJ7znLKdrTCDeBRJtK78_OtjR44We0JMxpX9wGHwE1yteHuVGBwjvozlbKS0bia8ZAbY1nFeXOOYb8cz7IvR2Y1_a-lmlcEUQ6rsQ91JFrG2bxmjYSBWBd6nRVWg0AGxtaCTA/w132-h200/Everything%20Everywhere%20All%20at%20Once.jpg" width="132" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrWDfNEVTvl3Qbcay5EzxZot-B3g-GYL_nYJSAl2pYA9DOixQSPOAzIiBZY2XjdQLcutPIQBxfflGky49X4aaUkkg1CYfAbokdlm1IDu6W1VDw9Bk9LhZ2Uc6fox1GR9tiSr002hz52ese2jYaP-iPop4ygeaK0S8w2QUu_33vFTMUCHwR6Dmz1ulexA/s900/All%20Quiet%20on%20the%20Western%20Front.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrWDfNEVTvl3Qbcay5EzxZot-B3g-GYL_nYJSAl2pYA9DOixQSPOAzIiBZY2XjdQLcutPIQBxfflGky49X4aaUkkg1CYfAbokdlm1IDu6W1VDw9Bk9LhZ2Uc6fox1GR9tiSr002hz52ese2jYaP-iPop4ygeaK0S8w2QUu_33vFTMUCHwR6Dmz1ulexA/w144-h200/All%20Quiet%20on%20the%20Western%20Front.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWk1n_z48amfjVvgDLmmUWJwjuGXVd3fvVjKf3xfWzgevbJCbjUp41Jf0h-q3ShQaspN3FJ7UtJUOsdHtGoPAngSNIlQRocghSc1925DvBKWfwz0zmcYb6GvmGTDdjkt2O8wawfHV8EgA68zuCghHt6Jv--_n5Pc7K_dZmn8vtxRiK1aESKB-Pt54Zlg/s900/The%20Banshees%20of%20Inisherin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWk1n_z48amfjVvgDLmmUWJwjuGXVd3fvVjKf3xfWzgevbJCbjUp41Jf0h-q3ShQaspN3FJ7UtJUOsdHtGoPAngSNIlQRocghSc1925DvBKWfwz0zmcYb6GvmGTDdjkt2O8wawfHV8EgA68zuCghHt6Jv--_n5Pc7K_dZmn8vtxRiK1aESKB-Pt54Zlg/w144-h200/The%20Banshees%20of%20Inisherin.jpg" width="144" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #073763;">Alcuni, anche
questi come previsto, sono stati scelti solo per alcuni aspetti e quindi in
specifiche categorie (<b><i>Living</i></b>, <b><i>Triangle of Sadness</i></b>, <b><i>The
Whale</i></b>, …). La vera sorpresa
sembra essere il drammatico <b><i>All Quiet on the Western Front</i></b> terzo
adattamento di un romanzo del 1929, dopo l’originale del 1930 ed il primo
remake del 1979. </span><span style="color: #0c343d;">L</span><span style="color: #1f497d;">e aspettative di varie altre megaproduzioni (</span><b style="color: #1f497d;"><i>Avatar</i></b><span style="color: #1f497d;">,
</span><b style="color: #1f497d;"><i>Babylon</i></b><span style="color: #1f497d;">, …) sono andate (giustamente) deluse così come quelle di
film certamente meno promossi che avrebbero meritato qualcosa di più. Non
capisco le Nomination di </span><b style="color: #1f497d;"><i>Glass Onion: A Knives Out Mystery</i></b><span style="color: #1f497d;"> e
quelle dei vari fantasy e ancor meno quella di </span><b style="color: #1f497d;">Paul Mescal</b><span style="color: #1f497d;"> per </span><b style="color: #1f497d;"><i>Aftersun</i></b><span style="color: #1f497d;">
(molto lodato dalla critica, secondo me veramente scadente) mentre ho notato
che vari film non in lingua inglese hanno i loro bravi meriti. Oltre ad </span><b style="color: #1f497d;"><i>All
Quiet on the Western Front</i></b><span style="color: #1f497d;"> (Germania), si distingue </span><b style="color: #1f497d;"><i>Argentina,
1985</i></b><span style="color: #1f497d;"> (Argentina) mentre è stato stranamente lasciato fuori </span><b style="color: #1f497d;"><i>Bardo,
False Chronicle of a Handful of Truths</i></b><span style="color: #1f497d;"> di </span><b style="color: #1f497d;">Iñárritu</b><span style="color: #1f497d;"> (Mexico) pur
avendo ottenuto la Nomination per la fotografia. Altro film che meritava di
essere preso in considerazione fra gli stranieri è </span><b style="color: #1f497d;"><i>Last Film Show</i></b><span style="color: #1f497d;">
(India) un vero omaggio al cinema (proiezioni, non produzioni) senza dubbio più
avvincente di </span><b style="color: #1f497d;"><i>A Quiet Girl</i></b><span style="color: #1f497d;"> (Irlanda), ma non ho ancora visto </span><b style="color: #1f497d;"><i>Close</i></b><span style="color: #1f497d;">
(Belgio) ed </span><b style="color: #1f497d;"><i>EO</i></b><span style="color: #1f497d;"> (Polonia).</span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBtPVI1bJt5NhFtYE7-BorAz1qrHpQIWm-CD3g8y_4yRpUJ2RUHwqPXrdLOGvImpwHf-4Za6svFFlCavUogu0cNGNMkcA1_N98GsFybRjKDYjIGjowqjmFDdCiLLhB2rjZZNHMeFen1DqePs2fx5coFuI5TO4ZVT29IYhxRYRm4pfXBT1a_bB1WsbJFg/s900/Argentina,%201985.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBtPVI1bJt5NhFtYE7-BorAz1qrHpQIWm-CD3g8y_4yRpUJ2RUHwqPXrdLOGvImpwHf-4Za6svFFlCavUogu0cNGNMkcA1_N98GsFybRjKDYjIGjowqjmFDdCiLLhB2rjZZNHMeFen1DqePs2fx5coFuI5TO4ZVT29IYhxRYRm4pfXBT1a_bB1WsbJFg/w144-h200/Argentina,%201985.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX97Wq2T0ncz-4cWsaKoXyYBZbgLlv1pqFoi58xrdOGb8ihJhXh7w4_z5MO4_tV8h7NVJhdff8h8f5E90Qj1t_ToH0cCvFuCgF69Mz0D19MKkDAfd8KEfkzHBDyb9TwoTOu5E9ovzClYmiMu3tqV6rYbPMj8c3C7DgOAe3HH3VFKCyY5-ftNP7znIqGA/s900/Bardo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX97Wq2T0ncz-4cWsaKoXyYBZbgLlv1pqFoi58xrdOGb8ihJhXh7w4_z5MO4_tV8h7NVJhdff8h8f5E90Qj1t_ToH0cCvFuCgF69Mz0D19MKkDAfd8KEfkzHBDyb9TwoTOu5E9ovzClYmiMu3tqV6rYbPMj8c3C7DgOAe3HH3VFKCyY5-ftNP7znIqGA/w144-h200/Bardo.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiws6aNZ9RBOJt8PnQ1rY3G9PyK12_5KrrrwGXXt6HoiEPLwtkKHTMkjWYp1qT5UKRgA9HsWemvrwBYa_N9kFD_9ROdbldUam44Wh_U_ta6_tYxyO0FFEvp8zKafKD2xzoskIwE-4BpOxOLxXut7_YW6e4S-Nz_DmVUIQwCw_i1M0Ix54JNtAyLf1vOg/s900/Last%20Film%20Show.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="621" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiws6aNZ9RBOJt8PnQ1rY3G9PyK12_5KrrrwGXXt6HoiEPLwtkKHTMkjWYp1qT5UKRgA9HsWemvrwBYa_N9kFD_9ROdbldUam44Wh_U_ta6_tYxyO0FFEvp8zKafKD2xzoskIwE-4BpOxOLxXut7_YW6e4S-Nz_DmVUIQwCw_i1M0Ix54JNtAyLf1vOg/w138-h200/Last%20Film%20Show.jpg" width="138" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #073763;">Altra nota
generale è quella della tendenza ad allungare troppo (e spesso inutilmente) le
durate: la media (dico la <b>media</b>) della quindicina che ho guardato più
quelli che non ho alcuna intenzione di guardare come <b><i>Maverick</i></b>, <b><i>Avatar</i></b>,
<b><i>Elvis</i></b>, <b><i>Babylon</i></b> e <b><i>Black Panther</i></b> è di
2h25’ … un’esagerazione, spesso non giustificata dalla qualità.</span><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmpzdBhoDhpxkm9EsK2LMV6Q3bKqISpzCL9A6HxV3XAfRvFnTOGHt0cyn4m7RV5ox0oUCSl16BWht-xVOZnxK71-toYP0oa22Z5SKbkvY72qhhlNpjZ0wFkcZrWu3r_NXnZmezl-jEjKCA6sJppdIJTxYsObgLnsc4HlJww6adzXaKTlmcL9bi_vPH6g/s900/The%20Fabelmans.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmpzdBhoDhpxkm9EsK2LMV6Q3bKqISpzCL9A6HxV3XAfRvFnTOGHt0cyn4m7RV5ox0oUCSl16BWht-xVOZnxK71-toYP0oa22Z5SKbkvY72qhhlNpjZ0wFkcZrWu3r_NXnZmezl-jEjKCA6sJppdIJTxYsObgLnsc4HlJww6adzXaKTlmcL9bi_vPH6g/s320/The%20Fabelmans.jpg" width="231" /></a> </span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgv2K3kNu58u50KzQZtUEzFEdV8qzPA21rIDM3YaTBGrfkkNG7EBQbCGq7NpYvJx66tcPhqLLUhtgjVLx7iStujFcU1h9tiAs4HIaS-6YRJyumuaIuYtn0U79A1n9wmVxtQv9dvNWUYYu1hQKBPbYh2zhit61bGG5KFZbWPk5pBV0Ob8zw3ZrCW3Y20A/s900/Triangle%20of%20Sadness.jpg" imageanchor="1" style="font-family: verdana; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgv2K3kNu58u50KzQZtUEzFEdV8qzPA21rIDM3YaTBGrfkkNG7EBQbCGq7NpYvJx66tcPhqLLUhtgjVLx7iStujFcU1h9tiAs4HIaS-6YRJyumuaIuYtn0U79A1n9wmVxtQv9dvNWUYYu1hQKBPbYh2zhit61bGG5KFZbWPk5pBV0Ob8zw3ZrCW3Y20A/s320/Triangle%20of%20Sadness.jpg" width="231" /></a></div></div></div><span style="color: #073763; font-family: verdana;">In conclusione, fra le dark comedy grottesche consiglierei <b><i>Everything
Everywhere All at Once </i></b>e <b><i>Triangle of Sadness</i></b> ma non <b><i>Glass
Onion</i></b>; fra i drammatici <b><i>The Banshees of Inisherin</i></b> (un
poco dark), <b><i>All Quiet on the Western Front</i></b> e<b><i> TÁR</i></b>. </span><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #073763;">Aggiung</span><span style="color: #1f497d;">ete </span><b style="color: #1f497d;"><i>The Fabelmans </i></b><span style="color: #1f497d;">e
gli </span><i style="color: #1f497d;">stranieri</i> <b style="color: #1f497d;"><i>Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths</i></b><span style="color: #1f497d;">
(molto visionario e surreale, necessaria una seppur minima conoscenza della
storia e della situazione politica e sociale messicana), </span><b style="color: #1f497d;"><i>Argentina, 1985</i></b><span style="color: #1f497d;">
e senz’altro </span><b style="color: #1f497d;"><i>Last Film Show</i></b><span style="color: #1f497d;">, seppur non candidato.</span></span><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span><p></p><div style="text-align: center;"><iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/qUDMzloKBxw" width="480"></iframe></div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-67006895838820788612023-01-02T08:46:00.000+01:002023-01-02T08:46:42.932+01:00Microrecensioni 366-370: chiusura con 5 film di qualità (almeno sulla carta)<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">La media dei
rating di questa cinquina di fine 2022 su RT è di 95%, e tre di essi sono
ambientati nel sud-ovest americano ma in epoche e ambienti sostanzialmente
diversi e, con una certa elasticità, possono essere inquadrati fra i western
revisionisti; Nomination Oscar per </span><b style="color: #1f497d;">Jeff Bridges</b><span style="color: #1f497d;"> in due di essi.
Completano il gruppo una pietra miliare dell’horror e un recente candidato
Oscar cinese (di Hong Kong).</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-TAL8Np2dIqcqLt1KTl_Aqrw2q2GyMCVekQ2fkLUfxaFJa_uYHL5DDS6YQYfu471X-Lo1tlLOq42hyTDOEZ-oPC_ZszPxAtlNA7bB_Kw8llu-KLdTzh1jcxcvEQV7oQyvuACMoNapUab5KVOJYXxeUE2j_gpwaNovFLS1oLboeo0YyVTf_n3c2q0ozQ/s900/True%20grit.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-TAL8Np2dIqcqLt1KTl_Aqrw2q2GyMCVekQ2fkLUfxaFJa_uYHL5DDS6YQYfu471X-Lo1tlLOq42hyTDOEZ-oPC_ZszPxAtlNA7bB_Kw8llu-KLdTzh1jcxcvEQV7oQyvuACMoNapUab5KVOJYXxeUE2j_gpwaNovFLS1oLboeo0YyVTf_n3c2q0ozQ/s320/True%20grit.jpg" width="231" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVg_getXizC3FJb1hIt8uLgHYb3OaffHqaXyfHBtW_dGV_kX_tPiaCHX3eSlFGLta5SHBKAcnM2sMuVUSxQ_kuDlQcMFx0c9hbkKuYmYt5yZBvLMS4leD5qs39YWh7K0BpwRXNCA_x27YICvxEmqGIFUszkk9VnFGfd-51zr0vojIgwsMsIjsuDOcFag/s900/hell%20or%20high%20water.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVg_getXizC3FJb1hIt8uLgHYb3OaffHqaXyfHBtW_dGV_kX_tPiaCHX3eSlFGLta5SHBKAcnM2sMuVUSxQ_kuDlQcMFx0c9hbkKuYmYt5yZBvLMS4leD5qs39YWh7K0BpwRXNCA_x27YICvxEmqGIFUszkk9VnFGfd-51zr0vojIgwsMsIjsuDOcFag/s320/hell%20or%20high%20water.jpg" width="231" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i>True Grit </i></b><span style="color: #1f497d;">(J. Coen & E.
Coen, USA, 2010)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Uno dei famosi
flop Oscar … 10 Nomination, ma nessuna statuetta! Qualcuno l’avrebbe meritato
sicuramente. Remake dell’omonimo del film del 1969 diretto da <b>Henry Hathaway</b>,
con <b>John Wayne </b>(che nell’occasione vinse l’Oscar come protagonista), uno
dei rari esempi di un buon remake, forse addirittura migliore dell’originale.
Qui i protagonisti maschili sono i più che affermati<b> Jeff Bridges</b> e <b>Matt
Damon</b> e la testarda e intraprendente (spesso indisponente) ragazzina è
interpretata dall’allora 14enne <b>Hailee Steinfeld</b>, brava e candidata
Oscar nell’occasione, poi praticamente persa in produzioni poco importanti. I
fratelli <b>Coen</b> sono certo una garanzia e anche stavolta non deludono, ma
molti meriti per la qualità e il successo del film devono essere riconosciuti anche al resto
del cast, dai coprotagonisti ai tecnici. </span><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">Da non perdere.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">Hell or High Water </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(David
Mackenzie, USA, 2016)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">C’è chi lo ha
definito un western moderno, chi un crime-thriller e chi lo ha accostato a <b>Non
è un paese per vecchi</b>, ma io penso che sia un film a sé e che non lo può né
deve essere inserito per forza in un genere specifico. Entra subito nel vivo
dell’azione, senza inutili preamboli, e termina al punto giusto al contrario di
tanti film che si autodistruggono negli ultimi due o tre minuti con finali
pressoché assurdi. A tratti può sembrare quasi una commedia, ma i personaggi
che interagiscono con i fratelli Howard e con i due rangers sono assolutamente
credibili. I dialoghi sono taglienti, a volte cattivi, ma purtroppo abbastanza
veritieri, specialmente in merito al razzismo; ottimo anche il
dialogo-sfida-duello finale. Qualche pecca fra inseguimenti e sparatorie
senz’altro c’è, ma non rovina certamente il film e quale acclamato western o
poliziesco non ha mostrato tiratori infallibili e/o protagonisti che escono
indenni da sparatorie? La fotografia non è memorabile, ma gli scenari e il
fascino dei paesaggi sconfinati sopperiscono ampiamente. 4 Nomination (miglior
film, Jeff Bridges non protagonista, sceneggiatura e montaggio). Suggerirei di
non perderlo!<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1UVVG0ApRKgyK_qQDPuz2H8w1x3g8Mrw6PFaXDztDPsCDyUXMx72yRQHVBpu5GexiP19LIqAiWXVi8M_aP6aA5bM7ru_DxpJcts6op6sNf7IuGCiUjSDfyAA6dkAmUkPDtUnZchF72n_HNL3gcPYROGtpP3r0uLoMiz_Vw0f0uWMW2066IZ-mtCp7Xw/s900/Slow%20West.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="641" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1UVVG0ApRKgyK_qQDPuz2H8w1x3g8Mrw6PFaXDztDPsCDyUXMx72yRQHVBpu5GexiP19LIqAiWXVi8M_aP6aA5bM7ru_DxpJcts6op6sNf7IuGCiUjSDfyAA6dkAmUkPDtUnZchF72n_HNL3gcPYROGtpP3r0uLoMiz_Vw0f0uWMW2066IZ-mtCp7Xw/w143-h200/Slow%20West.jpg" width="143" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4u6sGboZe5ruIqoSXMB-3Le6PzKMrNbn0FMH6Axbx68g2rBVTdRZZq6I52pQcdfFZ9Q1T6nnCS-PLg2IusXAigO5LSoCmi1sfrnCoq1LivjEVyuot4PDfZ8O0xLosDx9i-R2y8kZpNVyMPsZeFq2mxyiuYPj22IJw1HLUo5IYYQMrb1ARTIVHcVp5hQ/s971/Dracula.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="971" data-original-width="630" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4u6sGboZe5ruIqoSXMB-3Le6PzKMrNbn0FMH6Axbx68g2rBVTdRZZq6I52pQcdfFZ9Q1T6nnCS-PLg2IusXAigO5LSoCmi1sfrnCoq1LivjEVyuot4PDfZ8O0xLosDx9i-R2y8kZpNVyMPsZeFq2mxyiuYPj22IJw1HLUo5IYYQMrb1ARTIVHcVp5hQ/w130-h200/Dracula.jpg" width="130" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgET26v5CsTgiqWE7se4rqY8lvqdQ99q6TgHR98CJRnh5w9C_qLliUMLFietVs5scX9-E8cvYf8dLSa2lhYyFhZdbItrTYMo4Q5HwgBu2S6_PEZ9K93H0mC3Br1err9ad2m7Hp8Qya2n1FCjQguKh3QoEb-I_2Ynm7taVTjgQEwGpe7mpJFukNbYE8iyQ/s900/Better%20Days.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="609" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgET26v5CsTgiqWE7se4rqY8lvqdQ99q6TgHR98CJRnh5w9C_qLliUMLFietVs5scX9-E8cvYf8dLSa2lhYyFhZdbItrTYMo4Q5HwgBu2S6_PEZ9K93H0mC3Br1err9ad2m7Hp8Qya2n1FCjQguKh3QoEb-I_2Ynm7taVTjgQEwGpe7mpJFukNbYE8iyQ/w136-h200/Better%20Days.jpg" width="136" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Slow West </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(John Maclean, UK/NZ,
2015)</span><b><i><span style="color: #0f243e;"> </span></i></b><span style="color: #1f497d;"><o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">La strana coppia
di protagonisti vede <b>Michael Fassbender</b> (Nomination protagonista per <b><i>Steve
Jobs</i></b>, 2015, e non protagonista per <b><i>12 Years a Slave</i></b>, 2013)
insieme con <b>Kodi Smit-McPhee</b>, agli inizi della carriera, appena
maggiorenne, oggi noto soprattutto per l’interpretazione in <b><i>The Power of
the Dog</i></b> (2021, Nomination come attore non protagonista). Western
revisionista ambientato nel west americano di fine ‘800, ma girato fra Scozia e
Nuova Zelanda, con una singolare trama: un giovane aristocratico scozzese si
avventura da solo nel selvaggio west per raggiungere la sua amata e lì si
affida ad un avventuriero che gli farà da guida e scorta. I fini poco chiari
del personaggio interpretato da <b>Fassbender</b> e tutti gli sviluppi di
quello che è in effetti un road trip mantengono un continuo clima di suspense,
un po’ come nel sopra citato <b><i>True Grit</i></b>, vista la mancanza di
fiducia fra i giovani e inesperti protagonisti e i loro accompagnatori. Interessante
e certamente originale, non un capolavoro ma certamente vale la pena guardarlo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Dracula </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Tod Browning,
USA, 1931)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Capostipite di
una lunghissima serie di film con il personaggio creato da <b>Bram Stoker</b>,
non contando il <b><i>Nosferatu</i></b> (1922) di <b>Murnau</b> (che,
nonostante il cambio dei nomi dei protagonisti, fu condannato a ritirare e
distruggere le pellicole), un <b><i>Drakula</i></b> ungherese del 1917 (del
quale restano solo pochissime immagini) e un fantomatico film russo di cui si
vocifera, ma del quale non si conoscono né regista, né interpreti, né trama
(quasi sicuramente una fake news). Inoltre fu il primo <i>Dracula</i> parlante,
che inizialmente doveva interpretato da <b>Lon Chaney</b> (grande attore trasformista,
specializzato in personaggi horror) che però morì nel 1930. Gli subentrò così <b>Bela
Lugosi</b> che, grazie a questo ruolo, divenne un’icona degli horror hollywoodiani.
In effetti le sue apparizioni sul grande schermo iniziarono prima degli anni
’20 in Ungheria; emigrato negli Stati Uniti, nel 1927 fu protagonista a
Broadway di una versione teatrale di <i>Dracula</i> (non fedelissima al romanzo
di <b>Bram Stoker</b>) che ebbe tanto successo da contare ben 268 repliche
prima di andare in tour per gli Stati Uniti e quindi fu la prima scelta essendo
venuto a mancare <b>Chaney</b>. La sceneggiatura fu adattata da detto lavoro
teatrale, che aveva trama e personaggi non fedelissimi al romanzo, e si notano
così varie differenze con le versioni successive più note. Per esempio, è
Renfield ad andare in Transilvania per la firma del contratto e non Harker che
è invece pretendente di Mina e non già marito come nei <i>Nosferatu</i>. Personalmente
preferisco la trama di questi ultimi (<b>Murnau</b>, 1922, e <b>Herzog</b>, 1979),
il primo secondo me migliore di tutti, forse equiparato solo dal remake con <b>Klaus
Kinski</b>. Comunque, questo di <b>Tod Browning</b> (che l’anno successivo
avrebbe girato il suo capolavoro <b><i>Freaks</i></b>) merita senz’altro una
visione. Prima o poi dovreste guardarlo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Better Days </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Derek Tsang,
Cina, 2019)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Candidato
all’Oscar fra i miglior film stranieri e inopinatamente ritirato dalla
selezione ufficiale di Berlino (pare per censura cinese), affronta palesemente
il problema del bullismo scolastico con affermazioni in merito alla sua
diffusione in qualunque parte del mondo sia nei titoli di testa che di coda. Fa
scoprire che anche nell’organizzatissimo sistema dell’istruzione superiore
cinese è presente tala piaga ma, come in tanti altri casi, il merito di
affrontare temi scottanti dei quali poco si parla non equivale ad avere
conseguenti meriti di ottimo film (vedi per esempi <b><i>Spotlight</i></b>,
Oscar come miglior film e sceneggiatura nel 2016). Certo non so come ragionano
e si comportano i giovani cinesi, ma mi sembra che i loro comportamenti (e
quelli della polizia) abbiano spesso poco di razionale. In sostanza lo
definirei un discreto film, certamente sopravvalutato.</span></span><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; font-size: 11pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><o:p></o:p></span></i></b></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-88421689130506093082022-12-31T21:23:00.005+01:002022-12-31T21:23:40.635+01:00Microrecensioni 361-365: intrattenimento con commedie, sci-fi e buona musica<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Come intermezzo,
prima di chiudere l’anno con altri film di qualità, ho messo insieme tre</span><span style="color: #1f497d;"> </span><span style="color: #1f497d;">commedie grottesche abbastanza originali spesso
al limite del demenziale e certamente non superlative, uno sci-fi di oltre 20
anni fa che sembra anticipare l’attualissimo </span><i style="color: #1f497d;">metaverso</i><span style="color: #1f497d;"> e un dvd musicale
(fra biografia e spettacolo) di un </span><i style="color: #1f497d;">cantaora</i><span style="color: #1f497d;"> di flamenco appartenente a
una grande famiglia di artisti.</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSJd30xQT4iClva4Dj2EoTPuT0t96S8hgFZtMZgpa_hyoZAPhu3JqOSOXa7Qu-0dxbA10-C4hW40Y4-HAP5fx6f74-XSszCSCjz05C8qw_SwCbP5ZRUriLw4Pu59wWOEvkB-5sHuFexZnZQNipHoBQ5dwxGTnN9inj62tvNXScU0Nd4D4XRESVuVEHnA/s900/existenz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSJd30xQT4iClva4Dj2EoTPuT0t96S8hgFZtMZgpa_hyoZAPhu3JqOSOXa7Qu-0dxbA10-C4hW40Y4-HAP5fx6f74-XSszCSCjz05C8qw_SwCbP5ZRUriLw4Pu59wWOEvkB-5sHuFexZnZQNipHoBQ5dwxGTnN9inj62tvNXScU0Nd4D4XRESVuVEHnA/s320/existenz.jpg" width="231" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcgi1XnvIyHllTBSYn7lqSNesJJsHyhjAoUBdqBvLzwPfIMB3_cT5wU9ZhXjSaBvTf5AsIMGY0WZ-NPmO5CY5aeA4YMPlMqWkdnZdTU8smIsGrlOoKvODu1j7zXQL3p_0E2nOokgFFsgHW3jkdrbxfvwX3oJHEGXT1IiVgfv_dsikzJw_-byloOf2_ow/s900/Casacueva%20y%20Escenario.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcgi1XnvIyHllTBSYn7lqSNesJJsHyhjAoUBdqBvLzwPfIMB3_cT5wU9ZhXjSaBvTf5AsIMGY0WZ-NPmO5CY5aeA4YMPlMqWkdnZdTU8smIsGrlOoKvODu1j7zXQL3p_0E2nOokgFFsgHW3jkdrbxfvwX3oJHEGXT1IiVgfv_dsikzJw_-byloOf2_ow/s320/Casacueva%20y%20Escenario.jpg" width="231" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i>eXistenZ </i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(David Cronenberg,
Can/UK, 1999)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Non fu tanto ben
accolto da critica e pubblico questo sci-fi scritto e diretto da <b>David
Cronenberg</b>, eppure mi piacque (pur non essendo il mio genere) e l’ho
guardato di nuovo con piacere. Si sviluppa quasi completamente nella realtà
virtuale e in una ulteriore realtà virtuale a partire da questa. Tante
situazioni futuristiche (poco reali) e personaggi dal comportamento molto
strano costituiscono l’ambiente che vede contrapposti i produttori di giochi in
ambienti virtuali e i loro feroci oppositori che vogliono solo la realtà; tutti
pronti ad eliminare gli avversari in maniera violenta. Alcune scene possono
risultare sgradite per chi è di stomaco debole, ma nel complesso hanno una loro
giustificazione per la funzionalità della contorta e sorprendente trama. Oltre
ai protagonisti <b>Jude Law</b> e <b>Jennifer Jason Leigh</b>, si apprezzano
anche <b>Ian Holm</b> e <b>Willem Dafoe</b> in parti secondarie. Orso
d’Argento a Berlino, 4° miglior film dell’anno per <i>Cahiers du Cinéma</i>.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="ES" style="color: #0f243e;">Casacueva y Escenario </span></i></b><span lang="ES" style="color: #1f497d;">(Morente, Spa,
2008)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Ottimo dvd che
raccoglie tre diverse esibizioni di <b>Estrella Morente</b>, per una durata
totale di oltre 2 ore. Quasi la metà è montaggio dei pezzi interpretati nel
corso di un concerto tenutosi nel Patio del Aljibe De La Alhambra di Granada nel
2004; le altre due parti sono invece informali, praticamente riunioni familiari
con pochi amici intimi, ovviamente tutti artisti del flamenco. Pezzi
estemporanei e qualche passo di danza oltre alla protagonista vedono impegnati
noti chitarristi come <b>Juan Habichuela</b> e <b>Miguel Carmona</b>, varie <i>cantaoras</i>
fra le quali spicca l’ineffabile <b>Isabel la Golondrina</b>. Queste due parti
furono registrate in una cueva originale del Sacromonte di Granada (abitazione
rupestri del quartiere tipicamente gitano) e nella casa del padre di <b>Estrella</b>,
il famoso <b>Enrique Morente</b>, regista del dvd. Partecipano anche i germani
di <b>Estrella</b> (<b>Soleá</b> e <b>Kiki</b>), nonché <b>Aurora Carbonell</b>,
madre dei tre, già <i>bailaora</i> conosciuta come <i>la Pelota</i>. Tutto si
svolge quindi in una atmosfera rilassata, cordiale e scherzosa, palesemente
genuina. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs4UabUdCvo7sYIxk5Me-e7zM21tBTOFKp7aypOkzBrxhsv_7LWRZAqzd5eqCP-wNTOAWxtqzfyK5_x2svB-l0YvJICFwPlN8PCjq7ZT3nAK2TD88Y4KANBOcdwUzzQL0tyndbwotl0fSVlJkAv9RbtooFRqpnhh7HPvRyaljgSZafVoE1rI4Dswk55Q/s900/Be%20cool.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs4UabUdCvo7sYIxk5Me-e7zM21tBTOFKp7aypOkzBrxhsv_7LWRZAqzd5eqCP-wNTOAWxtqzfyK5_x2svB-l0YvJICFwPlN8PCjq7ZT3nAK2TD88Y4KANBOcdwUzzQL0tyndbwotl0fSVlJkAv9RbtooFRqpnhh7HPvRyaljgSZafVoE1rI4Dswk55Q/w144-h200/Be%20cool.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoA-aQaZZon6XDo4JTU2TfcYeywv269n0uElYIBZAEMtNZ2UDMYRftYSVVgN95td559yUPJ8xHzNaFAX5fSKwNvZoD0pF88B7xgfBf6W5EngKgrS6s56jcJqfGQI1KA41RAnb1dHtJi02ZfKn6rPk59Q9bfU6MF_trrBFP3SkOnAf3OxqNnXYTG1vqug/s900/Rocknrolla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoA-aQaZZon6XDo4JTU2TfcYeywv269n0uElYIBZAEMtNZ2UDMYRftYSVVgN95td559yUPJ8xHzNaFAX5fSKwNvZoD0pF88B7xgfBf6W5EngKgrS6s56jcJqfGQI1KA41RAnb1dHtJi02ZfKn6rPk59Q9bfU6MF_trrBFP3SkOnAf3OxqNnXYTG1vqug/w144-h200/Rocknrolla.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMVgXoC6p-Q_ATtV0CWX3CKvGb6TEVo7lDLu2OjW04gd5Bz6aZUyZk7UHXoDR-xWPS1TZbqguWgF0veY8aQyKjOKcuGrT28m7T9qICsLVnODVvmjI8H-JRNT9rMLj6TeagBnB_pNA2ekbES3FSSbfnudn1h8qH7R4D8eH1qTBdPM7n9dhiWua9Yb_Ekg/s896/Promettilo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="896" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMVgXoC6p-Q_ATtV0CWX3CKvGb6TEVo7lDLu2OjW04gd5Bz6aZUyZk7UHXoDR-xWPS1TZbqguWgF0veY8aQyKjOKcuGrT28m7T9qICsLVnODVvmjI8H-JRNT9rMLj6TeagBnB_pNA2ekbES3FSSbfnudn1h8qH7R4D8eH1qTBdPM7n9dhiWua9Yb_Ekg/w145-h200/Promettilo.jpg" width="145" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">Be Cool </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(F. Gary Gary,
USA, 2005)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Commedia crime
grottesca, realizzata da un eclettico regista/produttore, che è riuscito anche
in questo caso a coinvolgere tanti volti noti di Hollywood (attori e
commedianti bravi e meno bravi) in un progetto confuso, satirico e a volte
divertente includendo ridicole morti e violenze fra numerosi stereotipi del
mondo delle produzioni cinematografiche e musicali, fra usurai, mafiosi russi,
aspiranti attori, bande di ipermuscolosi afroamericani che vanno in giro con
potenti Hummer, grosse pistole ben in evidenza e musica a tutto volume. Vale la
pena di citare almeno i più conosciuti elementi del cast che si sono prestati a
questo pastiche: <b>John Travolta</b>, <b>Uma Thurman</b>, <b>Harvey Keitel</b>,
<b>The Rock</b>, <b>Danny DeVito</b>, <b>James Woods</b>, <b>Steven Tyler</b>, <b>Vince
Vaughn</b>. In quanto a <b>F. Gary Gary</b>, ha iniziato dirigendo video
musicali pluripremiati e di grande successo, solo successivamente si è
cimentato in vari film d’azione (e di cassetta) fra i quali <b><i>The
Negotiator </i></b>(1998), <b><i>The Italian Job</i></b> (2003) e <b><i>Straight
Outta Compton</i></b> (2015), il suo più quotato, Nomination Oscar per la
sceneggiatura. <b><i>Be Cool</i></b></span><b><i><span style="color: #0f243e;"> </span></i></b><span style="color: #1f497d;">fu stroncato dalla critica americana
e ha ancora rating bassi, tuttavia ha incassato il doppio di quanto speso per
la produzione.</span><b><i><span style="color: #0f243e;"><o:p></o:p></span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Rocknrolla </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Guy Ritchie,
UK, 2008)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Terzo film a
tema malavita londinese, fra balordi e mafia russa, con tanta violenza, truffe
e spargimenti di sangue, dopo <b><i>Lock Stock</i></b> (che fece conoscere <b>Guy
Ritchie</b> e lanciò <b>Jason Statham</b>) e <b><i>Snatch</i></b> con <b>Brad
Pitt</b> e <b>Benicio del Toro</b>. Non vale gli altri due che almeno erano una
novità; la violenza (per quanto palesemente finta) è esagerata e le vicende dei
due russi indistruttibili a metà film è del tutto ridicola. Peccato perché l’intricata
struttura di minacce, collusioni e tradimenti poteva essere sceneggiata molto meglio.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="PT" style="color: #0f243e;">Promettilo (Zavet) </span></i></b><span lang="PT" style="color: #1f497d;">(Emir Kusturica,
Ser, 2007)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Altro film al di
sotto degli standard del regista. Qui <b>Kusturica</b> non riesce ad incidere,
storia troppo surreale anche se alcune trovate possono essere viste come
geniali e divertenti, passi che diventino una specie di tormentone. La musica
balcanica è piacevole come al solito e la <i>brass band</i> commenta tutto in
modo appropriato l’intero film. Come scritto nel preambolo, anche questa è una
commedia leggera, senza pretese, adatta per il clima festivo di questo periodo.
Guardabile.</span></span><b><i><span style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><o:p></o:p></span></i></b></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-51575044286440179262022-12-27T15:03:00.002+01:002022-12-27T15:03:36.161+01:00Microrecensioni 356-360: cult che non hanno quasi niente in comune<p><span style="color: #1f497d;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: verdana;"> <span style="text-align: left;">Mettendo in
ordine cronologico le ultime visioni programmate per il 2022, sono capitati
insieme per puro caso. Paesi di produzione ben diversi, generi di molto
differenti, solo le date ne accomunano tre (anni ’80). La cinquina è composta
da un kolossal epico giapponese, una commedia grottesca che in Argentina tutti
conoscono, un cult maledetto americano, una produzione internazionale tratta da
un romanzo di </span><b style="text-align: left;">Umberto Eco</b><span style="text-align: left;">, il famoso film di </span><b style="text-align: left;">Herzog</b><span style="text-align: left;"> girato fra
Ande e Amazzonia. Media rating IMDb di questo gruppo: 7,8!</span></span></div><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikC__JZrBEhhj0B9x_7jrstWRfPXFfO305r0zPBxxLS1fVc0k6saZ8d6pYsvbcZfzAqBDDEOhXINiBPJfX800JfzqV3mz1W7d98GZM2hK3bRHNWddcFDljyMDplHgKntZstQ7OGBscBRr_67aw_xLl3GvQhJj-WtAfl2mVu0pSbIaxcZ2LQA5-3nrQfg/s900/Freaks.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikC__JZrBEhhj0B9x_7jrstWRfPXFfO305r0zPBxxLS1fVc0k6saZ8d6pYsvbcZfzAqBDDEOhXINiBPJfX800JfzqV3mz1W7d98GZM2hK3bRHNWddcFDljyMDplHgKntZstQ7OGBscBRr_67aw_xLl3GvQhJj-WtAfl2mVu0pSbIaxcZ2LQA5-3nrQfg/s320/Freaks.jpeg" width="228" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIsR7OcO3MWRq9gtskXeMYZ31IwmTRc9UYVWSCZV6qR4tWG7CJQxkrVS34j6kR4IHZAv29CsHPKVcYCYZU_BQavZyZxCC7SeZGiaO2pSKp7zwfHsNbIdAlJ6I3BQEY2Cg6oaEG1yL5o5IaW0GbDzCxYoVUtWfUSv-Qr8ilCYj7etrlGVmHUYtEIBdcCw/s910/aguirre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="910" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIsR7OcO3MWRq9gtskXeMYZ31IwmTRc9UYVWSCZV6qR4tWG7CJQxkrVS34j6kR4IHZAv29CsHPKVcYCYZU_BQavZyZxCC7SeZGiaO2pSKp7zwfHsNbIdAlJ6I3BQEY2Cg6oaEG1yL5o5IaW0GbDzCxYoVUtWfUSv-Qr8ilCYj7etrlGVmHUYtEIBdcCw/s320/aguirre.jpg" width="229" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Freaks </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Tod Browning,
USA, 1932)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><span style="color: #1f497d;">Tod Browning</span></b><span style="color: #1f497d;">, dopo aver lasciato l’agiata
famiglia a 16 anni per unirsi (per amore) ad una compagnia di circensi, entrò nel
mondo del cinema come attore apparendo in una cinquantina di corti fra il 1913
e il 1915, ma la svolta ci fu con la partecipazione allo storico <b><i>Intolerance</i></b>
(1916) di <b>D. W. Griffith</b>; lasciò definitivamente la recitazione per dedicarsi
alla regia preferendo i generi crime, mistery e horror. I suoi pochi film muti
che ebbero un vero successo furono quelli con il formidabile <b>Lon Chaney</b>
(<b><i>The Unholy Three</i></b>, 1925, e <b><i>The Unknown</i></b>, 1927 – meritano
entrambi una visione) e poi divenne famoso per il suo <b><i>Dracula</i></b> (1931,
il primo americano su tale personaggio), con <b>Bela Lugosi</b>. Forte della
fama ottenuta si imbarcò nel folle progetto di <b><i>Freaks</i></b>, in origine
lungo 1h40’ ma quasi immediatamente ridotto a un’ora circa a seguito delle
proteste e dello scandalo suscitato non solo per aver mostrato tanti deformi
(che impersonavano i <i>buoni</i>) opposti alla bellezza e alla forza dei <i>cattivi</i>,
ma anche per aver inserito torture e addirittura vivisezioni (nelle parti
tagliate). Praticamente da allora sparì dalla circolazione lavorando pochissimo
ed in incognito, così come del film se ne persero quasi le tracce fino alla
riproposizione 30 anni più tardi. Nel 1962, infatti, cominciò a circolare di
nuovo ricevendo soprattutto il plauso delle nuove correnti europee e diventando
di fatto un cult.</span><b><i><span style="color: #0f243e;"><o:p></o:p></span></i></b></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Aguirre, furore di Dio </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Werner Herzog, Ger, 1972)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Altro film diventato
una pietra miliare, sia per l’ambientazione, che per qualità nonostante il
ridottissimo budget, per come fu realizzato in ambiente naturale ostile con una
troupe tecnica di sole 8 persone, per l’incontro/scontro fra il regista e <b>Klaus
Kinski</b> … due geni fuori di testa che avrebbero lavorato insieme in vari
altri film fuori della norma. L’essenza della trama è tratta da una relazione
di metà ‘500 relativa alla ricerca del mitico El Dorado; <b>Herzog</b> elaborò
la trama estrapolando solo la parte in cui Lope de Aguirre, nel 1561, decise di
ribellarsi a Filippo II re di Spagna e conquistare gran parte dell’America
meridionali per sé. Spettacolari le scene sulle Ande, nella foresta amazzonica
e sulle zattere discendendo i corsi d’acqua, tutte più o meno improvvisate,
adattandosi alle situazioni. Per fornire una minima idea della follia del
progetto (brillantemente portato a termine, con buona dose di fortuna),
sottolineo che il budget fu di appena 370.000 dollari, di cui un terzo era la
paga di <b>Kinski</b>. La troupe dormiva sulle zattere o accampamenti di
fortuna, il <i>bagno</i> era la piccola capanna che si vede nel film, non c’erano
controfigure; per le riprese fu utilizzata la mitica cinepresa rubata da <b>Herzog</b>
alla scuola di cinema di Monaco … altro che megaproduzioni e effetti speciali
generati da CGI! <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; color: #0f243e; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUQa_KuCQNRrjqYDeJu9SC9MPS5ZiTpVByMooSsWPsTuYAL-9Q8egMmXvzmTXIatTuoOe1r8XTNI0u2Ldh7-GKXRWQbIXpagBgJ_exXqR_Y7l0O4kYzI60xl17vYCNJ5cNF2vcSaHroI8RjgeCb7HDNZQLCBlMKTIi3FAP5KTYO64fbJblZz9iSeddrg/s900/il%20nome%20della%20rosa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUQa_KuCQNRrjqYDeJu9SC9MPS5ZiTpVByMooSsWPsTuYAL-9Q8egMmXvzmTXIatTuoOe1r8XTNI0u2Ldh7-GKXRWQbIXpagBgJ_exXqR_Y7l0O4kYzI60xl17vYCNJ5cNF2vcSaHroI8RjgeCb7HDNZQLCBlMKTIi3FAP5KTYO64fbJblZz9iSeddrg/w144-h200/il%20nome%20della%20rosa.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOHLcif8kXFlg_kSRbtL6A2bozxI3QQZpNT0gqeTKZqNRXKY6GLSBjaYnj2Amb_DMcogdXCUQJASd4WGj7LkHfmeEsQwNMq2791uos46bLzBAYZXUo22Lh42N_4-i2COkTOtWszzuFqLJ45jI2KSES0BqGXRHLfEAELQ4KQrTSoBJKQaX4YlxAoI8xKQ/s900/esperando%20la%20carroza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="614" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOHLcif8kXFlg_kSRbtL6A2bozxI3QQZpNT0gqeTKZqNRXKY6GLSBjaYnj2Amb_DMcogdXCUQJASd4WGj7LkHfmeEsQwNMq2791uos46bLzBAYZXUo22Lh42N_4-i2COkTOtWszzuFqLJ45jI2KSES0BqGXRHLfEAELQ4KQrTSoBJKQaX4YlxAoI8xKQ/w136-h200/esperando%20la%20carroza.jpg" width="136" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg61B9cqmVFjthl3szbHneSPeJlCLokzGq8DeUt_jrGYyOq6Ayv-20Jnc5hIwAH22mqiPaVrwZECZ5CfrWht_ThuxrwBancmXfGYF6tvKIDdZQylyGcznvTn1jE2XyNfzlWFZr6nR9msKngy7upYd71GQsTXPdNNSHayOlrF-cDO5ygKuXCyJ7VLnHdvg/s900/kagemusha.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg61B9cqmVFjthl3szbHneSPeJlCLokzGq8DeUt_jrGYyOq6Ayv-20Jnc5hIwAH22mqiPaVrwZECZ5CfrWht_ThuxrwBancmXfGYF6tvKIDdZQylyGcznvTn1jE2XyNfzlWFZr6nR9msKngy7upYd71GQsTXPdNNSHayOlrF-cDO5ygKuXCyJ7VLnHdvg/w144-h200/kagemusha.jpg" width="144" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #20124d;">Il nome della rosa </span></i></b><span style="color: #20124d;">(</span><span style="color: #1f497d;">J. Jacques Annaud, Ita/Fra, 1986)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Questa megaproduzione
richiese 5 anni di preparazione, la costruzione di una replica dell’abbazia di Rocca
Calascio su un colle presso Fiano Romano (il più grande set esterno dopo
<b><i>Cleopatra</i></b>, 1963), lunghissime selezioni per il cast per cercare attori dai
volti inquietanti. Gli interni furono invece girati in una vera abbazia fondata
nel XII secolo, quella di Eberbach in Germania. Basato sul primo romanzo di
Umberto Eco (l’unico ad avere un adattamento cinematografico) non soddisfece
l’autore perché non riuscì a proporre tutti i complessi temi trattati nel
libro, ma questo è quello che succede normalmente (e ovviamente) quando si
tenta di concentrare in un paio d’ore i contenuti di centinaia di pagine che
trattano argomenti vari, dal potere temporale della Chiesa alla persecuzione
dei presunti eretici, fra filosofia e Inquisizione, senza dimenticare la
ricerca degli autori di misteriosi omicidi. Film certamente intrigante, che
certamente avvince la maggior parte del pubblico più per il lato crime che per
quello puramente culturale.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Esperando la carroza </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Alejandro Doria, Arg, 1985)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Commedia
grottesca classica argentina che ruota attorno ad un’anziana signora che
nessuno dei figli vuole in casa propria e le nuore ancora meno. La coppia che
all’inizio del film la ospita è in ristrettezze finanziare e con una figlia di
pochi mesi da accudire. </span></span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">In crisi isterica,</span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;"> </span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Susana (che è la nuora più giovane) si precipita quindi a casa dei cognati che aspettano anche gli altri cognati
per un pranzo domenicale per implorare (o costringere) una delle altre coppie a
farsi carico della suocera e alle accesissime discussioni si aggiunge la
comunicazione di una tragica notizia. Da apprezzare in lingua originale
(castigliano rioplatense). Tratto da un lavoro teatrale di successo, non fu
immediatamente ben accolto ma col passare degli anni è diventato un vero cult anche
perché propone uno spaccato sociale degli anni ’70-’80. Continua ad essere
proposto in tv e ci sono addirittura gruppi di fan che periodicamente si
riuniscono per replicare i dialoghi del film, vestiti come i suoi personaggi,
nei luoghi in cui fu girato.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Kagemusha </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Akira Kurosawa,
Jap, 1980)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Pur essendo
grande estimatore di <b>Kurosawa</b>, devo dire che i suoi kolossal non valgono
i suoi noir, né i suoi film di samurai, pur essendo comunque molto superiori
alla media. Si perde un po’ nelle tante riprese delle masse di soldati in
continuo movimento, sempre con i loro bravi vessilli attaccati sulle spalle. Certamente
spettacolari sono i costumi ma, al contrario, sembra ci sia poca cura per gli
interni e spesso il ritmo della narrazione rallenta a tal punto da considerare
che forse le tre ore di durata non fossero strettamente necessarie. Nomination
Oscar miglior film straniero e scenografia, Palma d’Oro a Cannes.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-58513860878064481342022-12-25T13:57:00.000+01:002022-12-25T13:57:25.546+01:00Microrecensioni 351-355: ancora noir e altri film poco visti<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Ci sono un insolito
noir tedesco dell’ottimo </span><b style="color: #1f497d;">Fassbinder</b><span style="color: #1f497d;">, un classico noir francese (che non
conoscevo) del solito </span><b style="color: #1f497d;">Clouzot</b><span style="color: #1f497d;">, un recente neo-noir coreano, un film di </span><b style="color: #1f497d;">John
Schlesinger</b><span style="color: #1f497d;"> difficile da inquadrare in un particolare genere, precedente a
quello che gli diede imperitura fama (</span><b style="color: #1f497d;"><i>Midnight Cowboy</i></b><span style="color: #1f497d;">, 1969, </span><i style="color: #1f497d;">Un
uomo da marciapiede</i><span style="color: #1f497d;">) e un documentario musicale su una star ultracentenaria
della musica tradizionale indiana.</span></span></p><p class="MsoNormal"><b><i><span style="font-family: verdana;"><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuhWeXFdvyLdh8cJQ2Hw_6g8CgFzO97Tc9kBIvkgSlbpnwkDwTCGxy-k3hRHYMdNUT73AO8DkljysD1ZPgwv8t8nki3uanfqwNxlaw3x6NUFoBuMxe87lynZrxw9A3xF6q26XGSk7tJFusP41rqp1q_ShLjTA9P_cgG-284baMyeT2xAfwbXVDF4aTrA/s900/Veronika%20Voss.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="648" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuhWeXFdvyLdh8cJQ2Hw_6g8CgFzO97Tc9kBIvkgSlbpnwkDwTCGxy-k3hRHYMdNUT73AO8DkljysD1ZPgwv8t8nki3uanfqwNxlaw3x6NUFoBuMxe87lynZrxw9A3xF6q26XGSk7tJFusP41rqp1q_ShLjTA9P_cgG-284baMyeT2xAfwbXVDF4aTrA/s320/Veronika%20Voss.jpg" width="230" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP5pLGSZ6oQmq4Mnfn1rTKqJJai4XahqPiW8mvNsx3-3yJ4PA6F-ijSEzf5tjsPvvr7fwUtJZzZNr5FSrPB5nmZqaL4mF0XN2P26df9auDbfY257pefL0kHDo2wZAzZ9w7nhvh9sSruooBCk1rUttIBjXMHN2Pg2U0iPfv_FCZMc2iYriP4O-wY1AUSg/s900/Les%20espions.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP5pLGSZ6oQmq4Mnfn1rTKqJJai4XahqPiW8mvNsx3-3yJ4PA6F-ijSEzf5tjsPvvr7fwUtJZzZNr5FSrPB5nmZqaL4mF0XN2P26df9auDbfY257pefL0kHDo2wZAzZ9w7nhvh9sSruooBCk1rUttIBjXMHN2Pg2U0iPfv_FCZMc2iYriP4O-wY1AUSg/s320/Les%20espions.jpg" width="231" /></a></span></i></b></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"><br />Veronika Voss</span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (Rainer
Werner Fassbinder, Ger, 1982)</span><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"><o:p></o:p></span></i></b></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Pellicola
conclusiva della trilogia di <b>Fassbinder</b> (<b><i>Maria Braun</i></b> - <b><i>Lola</i></b>
- <b><i>Veronika Voss</i></b>) che si differenzia dalle precedenti per avere un
risvolto noir e per essere girato in bianco e nero (eccellente). Inoltre fu il
suo penultimo film, seguito solo da <b><i>Querelle</i></b> uscito pochi mesi
dopo, successivamente alla sua morte per overdose, a 37 anni (10 giugno 1982). Giudicato
da molti l’elemento più debole della trilogia, la sua quota artistica comunque
non se ne distacca molto e penso che sia una questione puramente soggettiva.
Egualmente sono convinto che <b>Fassbinder</b> sia stato un regista ampiamente
sottovalutato dal grande pubblico, nonostante l’ottimo livello media della sua
produzione, ricchissima considerato il relativamente breve periodo di attività
(1969-82). Tornando al film, ho trovato avvincente la sceneggiatura (dello
stesso <b>Fassbinder</b>) molto ben decritta per immagini, con cose dette e non
dette, bugie lampanti, pause e sorprese. Nulla da eccepire in quanto alle
interpretazioni. Particolarmente buona la fotografia e la gestione delle luci,
con tante immagini nelle quali il bianco è preponderante e splendente, attorno
a soggetti scuri. Da non perdere, possibilmente dopo aver visto anche gli
altri.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Les espions</span></i></b><span style="color: #1f497d;"> (Henri-Georges
Clouzot, Fra, 1957</span><span style="color: #0b5394;">) <o:p></o:p><span lang="EN-GB"><b style="font-style: italic;"> </b>(tit. it.<i> Le spie</i>)</span><span lang="EN-GB"> </span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Uno dei meno
conosciuti, e oggettivamente non dei migliori, noir di <b>Clouzot</b>. Pur
contando su una ottima e intricata trama piena di suspense è il personaggio del
protagonista che lascia a desiderare, comportandosi continuamente da ingenuo e
sprovveduto, dopo essersi messo volontariamente in un giro di spionaggio
internazionale. In breve, e non è uno spoiler poiché così inizia il film, uno
psichiatra proprietario e direttore di una clinica, accetta di nascondere per
pochi giorni uno scienziato in fuga da oltre cortina in cambio di un milione di
franchi. In poche ore si troverà la grande casa invasa da spie introdottesi sostituendo
il personale di prepotenza, visitandola di forza o di nascosto, o come nuovi pazienti,
mentre all’esterno abbondano passanti sospetti, operai su scale e tetti delle
case circostanti, bambini che lasciano messaggi. Il problema è che non può
sapere tutte queste spie (che si conoscono fra di loro) sotto quale bandiera
agiscono. Si assiste quindi a continui twist, minacce, assassini lampanti e
morti sospette. Nonostante il comportamento irragionevole del dottore successivamente
al chiaro accordo, il film merita comunque la visione. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><i><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #0f243e;"></span></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZjrNOgt2IoLmIIF4rXDMZnjTYYR133l8duSrzm91Zsz9PhnBu_9NIfDny8AskiO8DH7VUosu1oFm4DRVHPRqZFF5aNOy8sjZ9UPTRFUFWl6-8lCrjidANcUCfgrlq5Ck_ezQ848jEm-eNohDQMR_sKzvUnmAqSgGLUgQf9sJvgBoNJ91O4LW3UsfbNg/s1320/Darling.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1320" data-original-width="900" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZjrNOgt2IoLmIIF4rXDMZnjTYYR133l8duSrzm91Zsz9PhnBu_9NIfDny8AskiO8DH7VUosu1oFm4DRVHPRqZFF5aNOy8sjZ9UPTRFUFWl6-8lCrjidANcUCfgrlq5Ck_ezQ848jEm-eNohDQMR_sKzvUnmAqSgGLUgQf9sJvgBoNJ91O4LW3UsfbNg/w136-h200/Darling.jpg" width="136" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUVg-Tc_ivlTodm6Aq_CSHAVQzCNT4cWbf4HtxZoIoWTMFP7JgDM8dpixAiidociC1NC-CkjGw-2d5ki00GpsMcufViitwyOtJdoP6P-2pyIoD76mxzt637PhX-fnk77phVtU8S8_9t5INjMLffa89pZNu82x06ysaKajr0YeGwBdarA6l6q9VHuEFHg/s787/Rasan%20Piya.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="574" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUVg-Tc_ivlTodm6Aq_CSHAVQzCNT4cWbf4HtxZoIoWTMFP7JgDM8dpixAiidociC1NC-CkjGw-2d5ki00GpsMcufViitwyOtJdoP6P-2pyIoD76mxzt637PhX-fnk77phVtU8S8_9t5INjMLffa89pZNu82x06ysaKajr0YeGwBdarA6l6q9VHuEFHg/w146-h200/Rasan%20Piya.jpg" width="146" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFdU9aba89thvcc1iFqTkDQ2jgPLLxFbZJjEkiM-lf1gxJguMzvnVv7XZ7a5oPqpX0Jgifkyor6U7DWVj2rEXToyPJocbtDZYrE_SNn_E2-CJ5z1iKpYCdLycs3oJgid_tHDOHNq2gFkLll4SjU3McmzzNxhxwGHwfUnukRqfX71U89wythD6YPGbgsQ/s900/Nido%20di%20vipere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFdU9aba89thvcc1iFqTkDQ2jgPLLxFbZJjEkiM-lf1gxJguMzvnVv7XZ7a5oPqpX0Jgifkyor6U7DWVj2rEXToyPJocbtDZYrE_SNn_E2-CJ5z1iKpYCdLycs3oJgid_tHDOHNq2gFkLll4SjU3McmzzNxhxwGHwfUnukRqfX71U89wythD6YPGbgsQ/w144-h200/Nido%20di%20vipere.jpg" width="144" /></a></span></i></b></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Darling</span></i></b><span style="color: #1f497d;"> (John
Schlesinger, UK, 1965)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Esemplificazione
dell’arrivismo, della scalata sociale ad ogni costo, passando sopra ad ogni convenzione
sociale e/o valutazione legale. L’ipocrisia e l’infedeltà regnano sovrane, la
leggerezza con la quale in un certo ambiente (o in qualunque ambiente?) si
tessono e si distruggono rapporti personali è sbalorditiva eppure probabilmente
molto vicina alla realtà. Più che convincenti le interpretazioni di <b>Julie
Christie</b>, <b>Dirk Bogarde</b> e <b>Laurence Harvey</b> nei panni dei
personaggi principali, ma è tutta la descrizione dell’ambiente (oggettivamente
abbastanza squallido) a sembrare più che credibile. Il film ottenne 3 Oscar (<b>Julie
Christie</b> miglior attrice protagonista, sceneggiatura e costumi) e 2
Nomination (miglior film e regia), oltre a 4 BAFTA e un Golden Globe. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span style="color: #0f243e;">Rasan Piya </span></i></b><span style="color: #1f497d;">(Niharika Popli,
Ind, 2015)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Interessante
documentario che vede protagonista il famosissimo compositore, poeta e vocalista
indiano <i>Ustad Abdul Rashid Khan</i>, rappresentante la 14ima generazione di una stirpe
di musicisti, morto l’anno successivo alla realizzazione del documentario, alla
veneranda età di 107 anni. Chiaramente, per apprezzarlo si deve avere un minimo
di orecchio e conoscenza della musica indiana e dei suoi strumenti tradizionali
quali sitar, tablas e il più recente harmonium, inizialmente introdotto nell’area
dagli europei e poi adottato in tutto il sub-continente. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"><b style="font-style: italic;">Beasts Clawing at Straws
</b>(tit. it.<i> Nido di vipere</i>)</span><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (Kim Yong-hoon, Kor, 2020)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Altro neo-noir
potenzialmente buono, ma secondo me sminuito dalle troppe evidenti
esagerazioni. Ottima la sequenza di intrecci più o meno casuali fra i vari
protagonisti che entrano in contatto o cercano di recuperare un borsone pieno
di soldi. Meno buona la messa in scena sia per quanto riguarda la gestione
degli attori che le riprese in esterno. Il nuovo cinema coreano produce e ha
prodotto di meglio. Guardabile, certamente non imperdibile.</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-63004933849122051202022-12-23T09:28:00.001+01:002022-12-23T09:28:27.182+01:00Microrecensioni 346-350: ottime commedie surreali e cult + un dramma USA/cileno<p><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">In questo gruppo
i primi 4 sono tutti surreali e cult, in maniere e proporzioni diverse. Unisco
il commento dei due spagnoli, entrambi diretti dal geniale e creativo </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Javier
Fesser</b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">, non per niente proveniente dal settore pubblicitario di livello
internazionale. In merito a uno dei cult ho già pubblicato post specifico,
l’altro è stata una piacevole sorpresa, facente parte di quella serie di film
assolutamente originali prodotti in Cecoslovacchia (parliamo degli anni ’60) nell’ambito
della </span><i style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Czech New Wave</i><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">, fra i cui leader c’era </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Milos Forman</b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> poi emigrato
in USA nel 1968 dove avrebbe diretto </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>One Flew Over the Cuckoo's Nest</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">
(1975, Oscar per la regia + altri 4), </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>Ragtime</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> (1981) e </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>Amadeus</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">
(1984, Oscar per la regia + altri 7).</span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="ES" style="color: #0f243e; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-style: italic; font-weight: bold; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmtAAx3Y61VK0DCEUKJq8LshAZBq8MV8EteitPS1bbPQJ4fJpXaXdWAXUvnRZUzeY9nZYX9ekDRwFFBtEHTcGIqKfSTzPzs1Yqx3cmsBtsUCN2nI3Mb-XAzRXgdJCjKvR_f1mfnLXHOvdkV50hTNRwlK2XTpR4B9qRiRQlxUTPiFmLQ0bJelhVVYp7ew/s900/El%20secdleto%20de%20la%20tlompeta.jpg" imageanchor="1" style="font-size: 11pt; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="624" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmtAAx3Y61VK0DCEUKJq8LshAZBq8MV8EteitPS1bbPQJ4fJpXaXdWAXUvnRZUzeY9nZYX9ekDRwFFBtEHTcGIqKfSTzPzs1Yqx3cmsBtsUCN2nI3Mb-XAzRXgdJCjKvR_f1mfnLXHOvdkV50hTNRwlK2XTpR4B9qRiRQlxUTPiFmLQ0bJelhVVYp7ew/s320/El%20secdleto%20de%20la%20tlompeta.jpg" width="222" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhswr8BNLvTv9fKhLcZT6mhTpFOMznoXCqXB3nHmpZd1eDlhRe1-ROfMxIgWbL-VzFfBU53nOA6thkxT0upfrBDd_jxnj_B_kWPOlTGuwyGRb9FB2mB33ImugDvnoQYpfi7gb8kzqalw8rI2N4qgQmb8R-Qm7Ym_yx-T8uwkQXPRGoBYeL85ZanbXzg0g/s900/el%20milagro%20de%20p%20tinto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhswr8BNLvTv9fKhLcZT6mhTpFOMznoXCqXB3nHmpZd1eDlhRe1-ROfMxIgWbL-VzFfBU53nOA6thkxT0upfrBDd_jxnj_B_kWPOlTGuwyGRb9FB2mB33ImugDvnoQYpfi7gb8kzqalw8rI2N4qgQmb8R-Qm7Ym_yx-T8uwkQXPRGoBYeL85ZanbXzg0g/s320/el%20milagro%20de%20p%20tinto.jpg" width="231" /></a> </div><ul style="text-align: left;"><li><b style="font-style: italic; font-weight: bold;"><i><span lang="ES" style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: ES; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">El secdleto de la tlompeta </span></i></b><span lang="ES" style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">(Javier Fesser, Spa,
1995) corto, 17’<b style="font-style: italic;"><o:p></o:p></b></span></li><li><b style="font-style: italic; font-weight: bold;"><i><span lang="PT" style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: PT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">El milagro de P. Tinto </span></i></b><span lang="PT" style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">(Javier Fesser,
Spa, 1998)<b style="font-style: italic;"><o:p></o:p></b></span></li></ul><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Finalmente ho
trovato online il film in HD e colto l’occasione per godermi di nuovo questa
originalissima commedia semi-demenziale, eppure arguta, piena di dark humor e,
soprattutto, di surrealismo. La prima visione mi era “capitata” in volo e
quindi, sul piccolissimo schermo, avevo potuto apprezzare solo parte delle
tante scritte e dettagli, nessuno dei quali casuali. In breve, ed evitando spoiler, tratta di una coppia molto particolare
seguendola dai tempi delle elementari fino ad età avanzata. Con la loro storia
si intrecciano quelle di tanti altri personaggi ancor più singolari
(extraterrestri, evasi da un manicomio, operaio tuttofare ultranazionalista e
razzista, prete despota, …) il tutto in modo quasi romantico nonostante il gran
numero di incidenti e morti violente. Uno dei protagonisti va in giro con una
bombola di gas, interpretato dallo stesso attore che nel precedente corto <b><i>El
secdleto de la tlompeta</i></b> fuggiva dalla <i>Guardia Civil</i> con 2
bombole, e ciò ricorda tanto <b>Javier Bardem</b> in <b><i>No Country for Old
Men</i></b> (2007).<br />
Le riprese variano dal bianco e nero dei flashback in un non meglio
identificato paese dell’est Europa (almeno a giudicare dal singolare idioma,
sottotitolato anche se, essendo fasullo, è in gran parte comprensibile) ai
colori sparati, brillanti e molto contrastati in pieno stile pubblicitario. Il
film è un susseguirsi di eventi geniali, mai tirati troppo per le lunghe,
qualcuno ripetuto a mo’ di tormentone, ma sempre in situazioni diverse. Sono inclusi
miracoli (o presunti tali), un intervento della NASA, treni che passano ogni 25
anni, viaggi nel tempo e chi più ne ha più ne metta. Non da ultimo, si deve
apprezzare la composizione del cast nel quale, fra fisionomia e trucco, non c’è
una sola persona <i>comune</i> o volto <i>banale</i>. Secondo me sono assolutamente
imperdibili, almeno il film.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><i><span style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRyySDHqFAxumeCYgwWJEd6W3QOlLATq6z14F88D7WdNPm82IIZzB0jgBOQbMxYhSseDbwEPIG-FLD2wQipfahxm8z1-BIRylSVHWlr2pE_8GTunURd_-VHKgDznYXz6raPAMc9uYac8WevU_OkK8KSXHj7QVKGweHUEqJTN-8QbxTHPMMSdBJ-y0jPg/s900/The%20Cassandra%20Cat.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRyySDHqFAxumeCYgwWJEd6W3QOlLATq6z14F88D7WdNPm82IIZzB0jgBOQbMxYhSseDbwEPIG-FLD2wQipfahxm8z1-BIRylSVHWlr2pE_8GTunURd_-VHKgDznYXz6raPAMc9uYac8WevU_OkK8KSXHj7QVKGweHUEqJTN-8QbxTHPMMSdBJ-y0jPg/s320/The%20Cassandra%20Cat.jpg" width="231" /></a></i></b></div><b><i>The Cassandra Cat</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"> (Vojtech Jasný, Cze, 1963)<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Film
apparentemente per famiglie e bambini, ma con non tanto velata critica politica e sociale.
Al seguito di artisti girovaghi viaggia un gatto con gli occhiali che, quando
gli sono sottratti, mette in mostra le vere personalità dei presenti facendoli
apparire completamente viola (ipocriti), gialli (infedeli), grigi (disonesti) o
rossi (quelli che amano). Ciò porta scompiglio nella piccola cittadina, dato
che molti tentano di nascondere il proprio colore e quindi la loro vera indole,
ma c’è anche aperto contrasto fra il direttore della scuola (uomo del regime) con
i suoi accoliti che vorrebbero eliminare il gatto e tutti i bambini e gran
parte degli abitanti che vorrebbero salvarlo. </span><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Tranne la scena centrale con
danza delle persone colorate (un po’ più lunga del necessario) è una piacevole
commedia che sfrutta anche la location della spettacolare piazza di Telc (Rep.
Ceca), quella poi utilizzata anche da </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Herzog</b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> per alcune scene </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>Nosferatu</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">
(1979) e quasi tutto </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>Woyzeck</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> (1979). Premio speciale della Giuria
a Cannes. Segnalo altro film della </span><i style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">Czech New Wave</i><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;">, ancora più folle di questo;
mi riferisco a </span><b style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"><i>Happy End</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> (1967, Oldrich Lipský), film interamente
montato con scene proiettate temporalmente al contrario!</span></p>
<p class="MsoNormal"><b><i><span lang="ES" style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: ES; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge_uAIiBnbyzxYSB5lSC7lRiZlWzS4gATl-aE2Snupys75rSIeav7F-4xizPDiemDcL3PKHqMzXAxbT2WTuYfBeq8ZeHcUsorQMOJQig34R0jQoDt-AbMQWJOjIsch8iMI9ISkrcx8WIkZTLxkFGxLApWoPKOyXgtmN_Sw3rbAvip6R2VNkDMVRc9Qxw/s891/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladrones.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="891" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge_uAIiBnbyzxYSB5lSC7lRiZlWzS4gATl-aE2Snupys75rSIeav7F-4xizPDiemDcL3PKHqMzXAxbT2WTuYfBeq8ZeHcUsorQMOJQig34R0jQoDt-AbMQWJOjIsch8iMI9ISkrcx8WIkZTLxkFGxLApWoPKOyXgtmN_Sw3rbAvip6R2VNkDMVRc9Qxw/s320/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladrones.jpg" width="233" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfOk1R5CdJyGgIWMbABp_LqEYCMX-ers8v_E-IeXUeIJW9Iy9L2hBL0l-3WgclFh00iY7Daqj9-WDMk0HO5eqMbdMMxiIJ5Hu9NDGX6yWbxgufWmP6VrKDzXc7_ljKUWDHS6ETaef1Bj_xMiDxzF-2gh1JpNDrTl0yf021w1iiYKptuyLm6qIeDzibw/s900/Gloria%20Bell.jpg" imageanchor="1" style="font-size: 11pt; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="652" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfOk1R5CdJyGgIWMbABp_LqEYCMX-ers8v_E-IeXUeIJW9Iy9L2hBL0l-3WgclFh00iY7Daqj9-WDMk0HO5eqMbdMMxiIJ5Hu9NDGX6yWbxgufWmP6VrKDzXc7_ljKUWDHS6ETaef1Bj_xMiDxzF-2gh1JpNDrTl0yf021w1iiYKptuyLm6qIeDzibw/s320/Gloria%20Bell.jpg" width="232" /></a></i></b></div><b><i><br />En este pueblo no hay ladrones </i></b><span lang="ES" style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-ansi-language: ES; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">(Alberto Isaac, Mex,
1964)<o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Ne ho ampiamente
parlato nel <a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2022/12/film-cult-latino-con-interpreti.html"><b>post precedente</b></a> …<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><i><span style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">Gloria Bell</span></i></b><span style="color: #1f497d; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt;"> (Sebastián
Lelio, USA, 2018)</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Come vari
registi sudamericani che dopo uno o due successi internazionali si fanno
irretire dalle case produttrici occidentali, ma non riescono più a mantenere la
qualità inziale. <b>Sebastián Lelio</b> che deve la sua notorietà
internazionale soprattutto a <b><i>Una mujer fantástica</i></b> (Oscar + 3
Premi a Berlino) dopo essersi fatto conoscere con <b><i>Gloria</i></b> (2013,
altri 3 Premi a Berlino). Ha diretto il suo primo film in inglese nel 2017 (<b><i>Disobedience</i></b>)
seguito da questo <b><i>Gloria Bell</i></b>, che altro non è che il remake
americano del suo stesso <b><i>Gloria</i></b> cileno. Nonostante le buone
performance dei due protagonisti Julianne Moore e John Turturro, i rispettativi
personaggi sembrano un po’ fuori dalla realtà e il film non convince più di
tanto. Remake praticamente inutile, come la maggior parte dei remake.</span><b><i><span style="color: #0f243e; font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 11.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><o:p></o:p></span></i></b></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-22435525893702590742022-12-21T09:16:00.003+01:002022-12-21T09:23:19.371+01:00Film cult latino ... con interpreti d'eccezione!<p><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="ES" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD-dBhxcTbDLIpIB2r2ipfcQKPramiNOKrCzEVE1UTDJ3TKvTt1fvXZSEjn3D1_m4a_pMmwzkEXuRn0_UVeaD6d1N1bEYKUBL-ztte8EAoqi_lIbvNyMdkBGAgAnT0MZF04RMHmIiPKM9b_2oO2-0PUWUFKzRLVsxB8VQFyY24A_H_6VkKlv3kFWVnjA/s891/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladrones.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="891" data-original-width="650" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD-dBhxcTbDLIpIB2r2ipfcQKPramiNOKrCzEVE1UTDJ3TKvTt1fvXZSEjn3D1_m4a_pMmwzkEXuRn0_UVeaD6d1N1bEYKUBL-ztte8EAoqi_lIbvNyMdkBGAgAnT0MZF04RMHmIiPKM9b_2oO2-0PUWUFKzRLVsxB8VQFyY24A_H_6VkKlv3kFWVnjA/w291-h400/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladrones.jpg" width="291" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i>En este pueblo no hay ladrones </i></b></span><p></p><p><span style="font-family: verdana;"><span lang="ES" style="color: #1f497d;">(Alberto Isaac, Mex,
1964)</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">In questo film c’è
tanta cultura latina, cinematografica e letteraria, considerato che fu realizzato
da un nutrito gruppo di amici di varie nazionalità, che costituivano parte della
nuova intellighenzia messicana negli anni ’60. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Nel 1964 il <i>Sindacato
del Cinema</i> organizzò un concorso di cinema sperimentale e <b>Alberto Isaac</b>
e il critico cinematografico <b>Emilio García Riera</b> decisero di adattare un
racconto del loro amico <i>Gabo</i> (<b>Gabriel García Márquez</b>, all'epoca ancora sconosciuto al grande pubblico) e la scelta cadde su <i>En este pueblo no hay
ladrones</i>. Questo era stato pubblicato nella collezione <i>Los funerales de
la Mamá Grande</i> (1962) e i tre insieme (Gabo, Riera e Isaac) lo adattarono in
sceneggiatura cinematografica. Per la realizzazione riuscirono a coinvolgere (a
titolo gratuito) una quantità di amici artisti, scrittori e cineasti. Ve ne
cito alcuni, fra i più conosciuti, sicuramente nel mondo latino, ma alcuni anche
di livello internazionale: <br /></span></span></p><ul style="text-align: left;"><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Luis Buñuel</b> – non penso abbia bisogno di presentazione … spagnolo profugo
in Messico lì diresse alcuni fra i suoi film più significativi (<b><i>Los
olvidados</i></b>, 1950, e <b><i>El angel exterminador</i></b>, 1962, tanto per
citarne un paio); anticlericale dichiarato, partecipò a condizione di avere il
ruolo del prete e così fu. Appare solo nella scena in chiesa, nella quale è protagonista
di un lungo sermone dal pulpito. (foto seguente)</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Gabriel García Márquez</b> – detto <i><b>Gabo</b></i>, suppongo conosciate anche lui; scrittore colombiano,
Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Interpreta il bigliettaio del cinema, seduto
all’esterno.</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Arturo Ripstein</b> - uno dei più stimati registi messicani, già assistente
di <b>Buñuel</b>, esordì alla regia nel 1965 con un adattamento <b><i>Tiempo de
morir</i></b> (romanzo di <i><b>Gabo</b></i>). Tanti premi ai Festival internazionali fra i quali molti in Europa, dove è tanto stimato da essere spesso invitato come membro della giuria e in
qualche caso come presidente. Premio speciale della Giuria a Venezia 2002.</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><b><span style="color: #1f497d;">Alfonso Arau</span></b><span style="color: #1f497d;"> - regista di <b><i>Como agua para
chocolate </i></b>(1992), ma è stato anche attore in oltre 40 film. Interpreta
l’agente di commercio nella rissa finale.</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Emilio García Riera</b> - critico cinematografico, co-sceneggiatore del film;
interpreta l’esperto di biliardo</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Carlos Monsivais</b> - attore, giornalista e scrittore, grande
collezionista. Nel <i>Museo del Estanquillo</i> vengono esposte a rotazione e
per temi centinaia di dipinti, fotografie, giochi, marionette, modelli, album,
calendari, manifesti, libri e memorabilia provenienti dalla sua collezione
personale.</span></span></li><li><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"><b>Leonora Carrington</b> - pittrice surrealista inglese, naturalizzata messicana</span></span></li></ul><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTfslZAm0TRdM1syh3hu6NSZqjtBP2SxrWJWjBSvalngn9R4-orKzCXTKNqqbOzWFY39W-PJQID1cnaoQUPUquqIx3cefwWMJah_ufUeU8zeHFyzOKrTdJVBwpeiyTdM927t3jxaVdDTFJp-RVFJ0_7hNpyeoH-CewMP2orTa4N8SuDNsiba0r4GCFSA/s1348/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladronesb.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="898" data-original-width="1348" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTfslZAm0TRdM1syh3hu6NSZqjtBP2SxrWJWjBSvalngn9R4-orKzCXTKNqqbOzWFY39W-PJQID1cnaoQUPUquqIx3cefwWMJah_ufUeU8zeHFyzOKrTdJVBwpeiyTdM927t3jxaVdDTFJp-RVFJ0_7hNpyeoH-CewMP2orTa4N8SuDNsiba0r4GCFSA/w640-h426/En%20este%20pueblo%20no%20hay%20ladronesb.jpg" width="640" /></a></div>Fra gli avventori del biliardo e giocatori di domino ci sono:</span><span style="color: #1f497d;"><br /><ul style="text-align: left;"><li><b><span style="color: #1f497d;">Juan Rulfo</span></b><span style="color: #1f497d;"> (scrittore, sceneggiatore e
fotografo), insieme con <b>Borges </b>e lo stesso <i><b>Gabo</b></i>, fu caposaldo della
corrente del <i>Realismo magico</i>; è l'autore del famoso romanzo <i>Pedro Páramo </i>(1955) </span><span style="color: #1f497d;">, adattato a film nel 1967, Nomination Palma d’Oro a
Cannes</span></li><li><b><span style="color: #1f497d;">Abel Quezada </span></b><span style="color: #1f497d;">(famoso caricaturista, fumettista e
scrittore), tanti i suoi disegni esposti al <i>Museo de la Caricatura</i> di
Ciudad de México. Creatore di molti personaggi caricaturali (in basso) </span>interpreti di critica sociale. Proprio per queste prese in giro fu minacciato e censurato dal governo e si trasferì a lavorare a New York, dove collaborò con varie riviste.</li><li><b><span style="color: #1f497d;">Ernesto García
Cabral</span></b><span style="color: #1f497d;"> (caricaturista
e pittore) <o:p></o:p></span></li></ul>
</span></span><p></p>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1AKIydTqObYcqfINKYTHJS3zjT7v4W_hYbbdAUoMP87seW80GsEZlvoBxa4h5mUzZ37aRJS8ewP2aoliSnHt7E7Gv1NOzLAj2b7T4-40UCYcecyCEWGwH-6g-C5zSoA6lH5QRbR2bt0aTWJBNfLbmwrnkDYtZXKo_wwn716VyW3RCpS-MSTGaTqRf8A/s651/aq.jpg" style="font-family: verdana; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="587" data-original-width="651" height="578" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1AKIydTqObYcqfINKYTHJS3zjT7v4W_hYbbdAUoMP87seW80GsEZlvoBxa4h5mUzZ37aRJS8ewP2aoliSnHt7E7Gv1NOzLAj2b7T4-40UCYcecyCEWGwH-6g-C5zSoA6lH5QRbR2bt0aTWJBNfLbmwrnkDYtZXKo_wwn716VyW3RCpS-MSTGaTqRf8A/w640-h578/aq.jpg" width="640" /></a><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Il film
fu girato in appena 3 settimane con un budget molto ridotto, ma ottenne subito
un buon successo. </span></span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">L’ambiente è di quelli preferiti da </span><i style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Gabo</i><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">, un pueblo più o meno desolato con strade polverose e assolate con i rapporti personali non sempre facili. A ciò si aggiunge un evento al limite del surreale, il furto dell’unico set di palle da biliardo (3, da carambola), situato nell’unico locale del paese con tavolo da biliardo. </span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Per rimpiazzarle ci vorrebbero varie settimane e tanti soldi ... gli abitanti del pueblo sono in crisi, si cerca un capro espiatorio e le voci corrono incontrollate! </span><div><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Per la cronaca, il Concorso indetto dal </span></span><i style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Sindacato del Cinema</i><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;"> </span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">fu vinto da </span><b style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Rubén Gámez</b><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">
con il mediometraggio surreale e molto sperimentale </span><b style="color: #1f497d; font-family: verdana;"><i>La fórmula secreta</i></b><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;"> (42’)
pressoché introvabile (ma si può guardare su richiesta alla <i>Cineteca Nacional
Mexico</i>), a partire da un’idea del già citato </span><b style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Juan Rulfo</b><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">.</span></div>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-27663518628195861472022-12-18T19:30:00.002+01:002022-12-18T19:30:42.141+01:00Microrecensioni 341-345: gruppo fra noir e commedia, con un docu-film <p><span style="font-family: verdana;"><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">Due noir di <b>Clouzot</b>,
</span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">uno dei vari ottimi registi francesi di età secolo scorso
stimati dai conoscitori ma poco noti al grande pubblico al di fuori della
Francia, come per esempio <b>Melville</b>. Noir </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">che però hanno anche una buona parte di commedia;
certamente non sono dark e seri come <b><i>Le corbeau</i></b> (1943) e <b><i>Les
diaboliques</i></b> (1955) che sono i suoi più apprezzati lavori del genere. Completano
il gruppo un buon docu-film familiare-naturalistico, un’altra <i>Ealing comedy</i>
e il noir messicano del quale ho già scritto.</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; font-family: verdana; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"></span></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkCfbRKFiiPVozvtzXf_oZq_4HUH2OdPyDe4FEPe9LmQ79U5JTemO9_sTsLPmWlaObXQpsDYV1vldXtaBbAA7XdOXm9MuZZc1TQYcv5uJqyLdQGJpWp9Fnh0Pz6etyvqF062sGE67Dzm_n_R4AjDwV5nvmNZMpHQDnlI6npfvCS9Wh1LN19pIYQFd0GA/s900/Quai%20des%20Orf%C3%A8vres.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkCfbRKFiiPVozvtzXf_oZq_4HUH2OdPyDe4FEPe9LmQ79U5JTemO9_sTsLPmWlaObXQpsDYV1vldXtaBbAA7XdOXm9MuZZc1TQYcv5uJqyLdQGJpWp9Fnh0Pz6etyvqF062sGE67Dzm_n_R4AjDwV5nvmNZMpHQDnlI6npfvCS9Wh1LN19pIYQFd0GA/s320/Quai%20des%20Orf%C3%A8vres.jpg" width="231" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCHG5BiAA1gJe3c9X-MexKAL3050C3evMHwCWMDMpFNgrJ5UyHL_qAI3oQoSys3Ziv7WGxUcEgnguE652i8j0UQWBi-m05JXPBPz1Qe13L8XcsP_j0F0TnCYpPqaKyaSVBras1Jow-u2ivPwzOAzhk9jrWLX25WHBGdiFzQo2ENrveiRIxDrzuZLhiSw/s900/L'assassin%20habite%20au%2021.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCHG5BiAA1gJe3c9X-MexKAL3050C3evMHwCWMDMpFNgrJ5UyHL_qAI3oQoSys3Ziv7WGxUcEgnguE652i8j0UQWBi-m05JXPBPz1Qe13L8XcsP_j0F0TnCYpPqaKyaSVBras1Jow-u2ivPwzOAzhk9jrWLX25WHBGdiFzQo2ENrveiRIxDrzuZLhiSw/s320/L'assassin%20habite%20au%2021.jpg" width="231" /></a></span></i></b></div><p></p>
<p class="MsoNormal"><b style="text-align: center;"><i><span style="font-family: verdana;"><b style="text-align: left;">Quai des Orfèvres</b></span></i></b><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"> </span></i></b><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">(Henri-Georges Clouzot, Fra, 1942)</span></span></p><p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Tratto da un romanzo di <b>Stanislas-André Steeman</b>, con
sceneggiatura e dialoghi (pertinenti e credibili) dello stesso <b>Clouzot</b>.
Sono ottime anche fotografia e interpretazioni, fra le quali spicca quella di
un relativamente giovane <b>Bertrand Blier</b> (30enne), ma sono bravissime
anche le due prime donne <b>Suzy Delair</b> e <b>Simone Renant</b>, nonché <b>Louis
Jouvet</b> (l’ispettore di polizia) e <b>Charles Dullin</b> nei panni del
viscido e inquietante Brignon. Film interessantissimo e di ritmo rapido che non
consente distrazioni da parte del pubblico; quasi in ogni scena c’è qualche
elemento che può essere visto come un indizio, una trascuratezza
dell’assassino, un rischio di rivelare una bugia. A metà strada fra un dramma
della gelosia ossessiva e un noir con mille risvolti e colpi di scena;
situazioni facilitate dalle continue bugie raccontante anche quando non sono
necessarie. Tempi e dettagli sono tutti ben studiati e posizionati alla
perfezione nella scaletta. Premo internazionale per la regia e Nomination per
il Gran Premo internazionale a Venezia.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">L'assassin habite ... au 21 </span></i></b><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">(Henri-Georges Clouzot, Fra, 1942)</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;">Per un crime (in effetti commedia thriller) l’asserzione del
titolo (assolutamente vera) può apparire come un controsenso, ma non è così in
quanto l’indirizzo è quello di una pensione nella quale alloggiano molti tipi
strani e sospetti. Sotto falsa identità l’ispettore si introduce nella comunità
travestito da sacerdote e alternando scene da thriller e da commedia si seguono
gli sviluppi delle sue indagini, piene di colpi di scena e sorprese. Come in <b><i>Quai
des Orfèvres</i></b>, l’elemento di disturbo è il personaggio di <b>Suzy Delair</b>
(l’intrigante moglie dell’ispettore) che si presenta a sorpresa e sotto mentite
spoglie. Molti paragonano </span><b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Clouzot</span></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"> a <b>Hitchcock</b> per il suo far vedere senza mostrare e per
il senso dell’umorismo. Piacevole, ben diretto e ben interpretato.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnVzm8fKFTd0eczmN0Z0NoNeFEFg17KvKbYnfCJ9Gu7SZvv5fMGIikjjOddjQ_RENEev_3hEUdHX_1cV_NsZu7kbgr50WwvDDVr4PkcWM02PtOn3R-zBGsDsgyDhVqa6T481VLf7rN_mwwEzhuD5UVW4wPwLU0lmKNyk5GM7izMM9WSHjT6MxxF0AvMw/s900/Alamar.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnVzm8fKFTd0eczmN0Z0NoNeFEFg17KvKbYnfCJ9Gu7SZvv5fMGIikjjOddjQ_RENEev_3hEUdHX_1cV_NsZu7kbgr50WwvDDVr4PkcWM02PtOn3R-zBGsDsgyDhVqa6T481VLf7rN_mwwEzhuD5UVW4wPwLU0lmKNyk5GM7izMM9WSHjT6MxxF0AvMw/w144-h200/Alamar.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbOMM7APm2lBCzazBz0mhhFJ1HPbxqTgcEPWV4xPg_tIPRnLByh4hCH2Y2NRe4X8DKL5R7qw3mKVC1b0Z8efAWHEXqM5wsSk94BcIsTzbx9wBflaBRzcaohGMJdbGfMND_R5Vu59r77bBqRAVurlImYrWdj9UxHuguLBlN7pzv-SseiuLw7t9SpqW2-w/s900/the%20ladykillers.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="625" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbOMM7APm2lBCzazBz0mhhFJ1HPbxqTgcEPWV4xPg_tIPRnLByh4hCH2Y2NRe4X8DKL5R7qw3mKVC1b0Z8efAWHEXqM5wsSk94BcIsTzbx9wBflaBRzcaohGMJdbGfMND_R5Vu59r77bBqRAVurlImYrWdj9UxHuguLBlN7pzv-SseiuLw7t9SpqW2-w/w139-h200/the%20ladykillers.jpg" width="139" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz0sk4BOTo7mdM6ZSF4-lw-liIWR4OIaYdJoACe9P2jZUG0daI-LD5IX3-ysHJo5HuRVBHIC7q4DJ4Skq-kYZiZmhpz7T58EKd9GXoFzr4nUp7QE9AzZRJMQabOPM4WjkP3oBe9Zim18YercKviHy1sV73NZWk6BnVQEJ0n6sfdsI5I1YHRSfejz12qg/s900/Despu%C3%A9s%20de%20la%20tormenta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="655" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz0sk4BOTo7mdM6ZSF4-lw-liIWR4OIaYdJoACe9P2jZUG0daI-LD5IX3-ysHJo5HuRVBHIC7q4DJ4Skq-kYZiZmhpz7T58EKd9GXoFzr4nUp7QE9AzZRJMQabOPM4WjkP3oBe9Zim18YercKviHy1sV73NZWk6BnVQEJ0n6sfdsI5I1YHRSfejz12qg/w146-h200/Despu%C3%A9s%20de%20la%20tormenta.jpg" width="146" /></a></span></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><p class="MsoNormal"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">Alamar</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"> (Pedro
González-Rubio, Mex, 2009)</span></p></span></i></b></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;">Si potrebbe definire un documentario familiare in quanto i
protagonisti sono quasi esclusivamente un padre messicano (pescatore indigeno)
e suo figlio di 4 anni che normalmente vive a Roma con la madre, ma
temporaneamente sta con lui su una palafitta presso la Costa Maya. Pesca responsabile
e giusto approccio con la natura sono quindi il tema del film, nel quale ognuno
interpreta sé stesso. A parte qualche altro pescatore locale, riveste un ruolo
importante uno più anziano ed esperto che vive nella stessa essenziale capanna
e fa da mentore al padre e figlio. Brevi apparizioni all’inizio e alla fine del
film sono riservate alla madre del fortunato ragazzino, che certamente non avrà
dimenticato l’esperienza del repentino passaggio da una moderna città europea
ad una casa di legno circondata dal mare, praticamente senza niente, dalla
quale parte ogni mattina alla scoperta della barriera corallina, imparando a
sommozzare, a pescare, a pulire il pesce che poi mangeranno. Ci sono anche
escursioni a terra ed il tentativo di addomesticare un guardabuoi (un tipo di
airone). Film d’apertura <i>Generation K</i></span><span style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: "Cambria Math";"><i>‐</i></span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"><i>plus</i> a Berlino.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" lang="EN-GB" style="color: #0f243e; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">The Ladykillers</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" lang="EN-GB" style="color: #1f497d; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"> (Alexander
Mackendrick, UK, 1955) <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Alle 3 <i>Ealing
Comedies</i> guardate di recente ho voluto aggiungere questa, la più famosa, ma
non direi la migliore in assoluto. Rispetto alle altre è troppo grottesca e ciò
sminuisce la qualità complessiva, nonostante la buona sceneggiatura che ottenne
la Nomination Oscar. Oltretutto <b>Alec Guinness</b> è meno brillante del
solito e anche <b>Peter Sellers</b>, nel suo primo ruolo di una certa
importanza in un film, è ben lontano dall’attore che poi diventerà. Ne è stato
prodotto un remake nel 2004 con protagonista Tom Hanks e sceneggiatura dei
fratelli Coen … nonostante ciò è stato un flop come la maggior parte dei
remake. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" lang="ES" style="color: #0f243e; mso-ansi-language: ES; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;">Después de la tormenta</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" lang="ES" style="color: #1f497d; mso-ansi-language: ES;"> (Roberto Gavaldón, Mex, 1955)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;">Di questo ho già trattato, seppur concisamente, nel <a href="https://discettazionierranti.blogspot.com/2022/12/sostituzioni-di-persona-fra-realta.html">post precedente</a>, allargando il discorso ad altri buoni film e scritti su temi simili
cioè sostituzioni di persona e false identità. </span></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-84783985705262480242022-12-14T10:02:00.001+01:002022-12-14T10:06:03.441+01:00Sostituzioni di persona ... fra realtà, letteratura e cinema<p></p><p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-size: 11pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijnMMRP3C5q9P5yHxximppglEqptL-glSRDCgLVWYg0ptADR-Bcp0aai9AFyQbzJoKcHlYJiVxQN3MpPmSfzEyZ1AdcRRV3QP1YDO27Lqnz9EtQsaQq6JJIjgMgW_yQkqTTc4cz66nMcJ9_CeZUeSa86JSJ37Y-JpreX7ucW33VplNJGeFcGxyKXcydg/s900/Despu%C3%A9s%20de%20la%20tormenta.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="655" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijnMMRP3C5q9P5yHxximppglEqptL-glSRDCgLVWYg0ptADR-Bcp0aai9AFyQbzJoKcHlYJiVxQN3MpPmSfzEyZ1AdcRRV3QP1YDO27Lqnz9EtQsaQq6JJIjgMgW_yQkqTTc4cz66nMcJ9_CeZUeSa86JSJ37Y-JpreX7ucW33VplNJGeFcGxyKXcydg/s320/Despu%C3%A9s%20de%20la%20tormenta.jpg" width="233" /></a></div><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #073763;">Fra i tanti autori che nel
corso dei secoli e in varie forme si sono cimentati in questo tipo di storie più o meno
misteriose, talvolta reali e/o irrisolte, si trovano personaggi di tutto rispetto.
La scintilla che mi ha spinto a scrivere questo post è stata la visione di un
bel film che recentemente è stato riproposto in Messico.</span><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Después de la
tormenta</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"> (1955) fu diretto da <b>Roberto Gavaldón</b>, su un soggetto </span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">(<i>El Otro Hermano</i>) </span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;">di <b>Julio
Alejandro</b></span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">,</span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"> fra
gli sceneggiatori preferiti di <b>Buñuel</b> avendo scritto </span><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Nazarín</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"> (1959), <b><i>Viridiana</i></b> (1961),
<b><i>Simón del desierto</i></b> (1965), <b><i>Tristana</i></b> (1970). Questo inusuale
noir </span><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">ambientato sull’isola
caraibica Isla de Lobos, Veracruz, narra di due gemelli che escono a pesca ma,
a causa di una improvvisa tempesta, ne ritorna solo uno, che sembra essere Melchor,
ma sostiene di essere Rafael, e ognuna delle spose pensa sia suo marito. Non a
caso i due fratelli sono interpretati dallo stesso attore (</span><b style="color: #1f497d;">Ramón Gay</b><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">)
mentre le due donne sono in effetti le star (</span><b style="color: #1f497d;">Marga López</b><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;"> e </span><b style="color: #1f497d;">Lilia
Prado</b><span face="Verdana, sans-serif" style="color: #1f497d;">).</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Storia simile, ma a fini economici e non sentimentali e dal
punto di vista femminile, con un’attrice che impersona entrambe le protagoniste,
è un precedente <i>noir </i>diretto da <b>Gavaldón</b>, <b><i>La otra </i></b>(1946), un
classico della <i>Epoca de Oro del Cine Mexicano</i>. La star con doppio ruolo
è <b>Dolores Del Rio</b>, il co-protagonista, <b>Victor Junco</b>. Di questo nel
1964 fu prodotto un remake (<b><i>Dead Ringer</i></b>, diretto da <b>Paul
Henreid</b>) con <b>Bette Davis</b> e <b>Karl Malden</b>. Il soggetto (dell’americano
<b>Rian James</b>) narra due gemelle solo in apparenza identiche, ma di
caratteri opposti; chiaramente la <i>cattiva</i> tenta di prendere il posto
dell’altra. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBcaOI4NTkNt39YZhBN3OspdiHAXSurBifHUmry-LuG_YiuaLyf3yuaulO7isE0dR0em9Nio_omwwN5ENvZVya2CIPq7AN6V7k272JcrYeu-jWkxIQDpGVcH3fcTlxNY0J5mjcdkJS-LcaymzFvC67H7q70NeKkRzi3amhAnLzROE2abB4Z5NRWOTOeQ/s800/La%20otra.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="526" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBcaOI4NTkNt39YZhBN3OspdiHAXSurBifHUmry-LuG_YiuaLyf3yuaulO7isE0dR0em9Nio_omwwN5ENvZVya2CIPq7AN6V7k272JcrYeu-jWkxIQDpGVcH3fcTlxNY0J5mjcdkJS-LcaymzFvC67H7q70NeKkRzi3amhAnLzROE2abB4Z5NRWOTOeQ/s320/La%20otra.jpg" width="210" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkwLKFE7m-lu5Rlcn9qu-4ye05O9fB5Hcy3R-B0yyrcCJ1OQWUMRcC7ygUi2Zkh2sS3JKgTKvI20dJ0ODbRoOCeUP_N5qmJfYSm9KWgjnMpaxYWrDorJ6R7mXNNNvV8je5Iz0BIYL2eUf-rstyQQR_G298FzobeG8OtdImg0tfDsw2FHj_ZTgjZDLelg/s476/Dead%20Ringer.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="476" data-original-width="338" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkwLKFE7m-lu5Rlcn9qu-4ye05O9fB5Hcy3R-B0yyrcCJ1OQWUMRcC7ygUi2Zkh2sS3JKgTKvI20dJ0ODbRoOCeUP_N5qmJfYSm9KWgjnMpaxYWrDorJ6R7mXNNNvV8je5Iz0BIYL2eUf-rstyQQR_G298FzobeG8OtdImg0tfDsw2FHj_ZTgjZDLelg/s320/Dead%20Ringer.jpg" width="227" /></a></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><br /></span></div><span style="font-family: verdana;"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;">Ma non finisco qui, queste storie mi hanno riportato alla mente anche </span><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;">Il
ritorno di Martin Guerre</span></i></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"> (Nomination Oscar, 1982, <b>Daniel Vigne</b>,
Fra) adattato da <b><i>The Wife of Martin Guerre</i></b> (1941) scritto dall’americana </span><b><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Janet_Lewis" title="Janet Lewis"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; text-decoration: none; text-underline: none;">Janet Lewis</span></a></b><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d;"> sulla
base degli atti di un famoso processo del 1560 per sospetto furto d'identità, reale caso trattato anche <b>Alexandre Dumas</b> nella sua serie <i>Les
Crimes célèbres</i>, 1839–1840. <o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;">L’intrigante tema delle <i>riapparizioni sospette</i> fu affrontato perfino
da <b>Bram Stoker</b>, autore di <i>Dracula</i>, un personaggio emblematico della
letteratura gotica. Il suo poco noto racconto <i>The Coming of Abel Behenna</i>
(1893), è incluso nella collezione <i>Dracula's Guest And Other Weird Stories</i>
e, chi volesse, lo può leggere scaricandone qui il <a href="http://www.bramstoker.org/pdf/stories/03guest/06behenna.pdf" target="_blank">testo originale in pdf</a>.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTBlKS39-AdZp771fbu-BJXO2y1nFus-mwiNFrhvt3UvgEuyvrDItwzYoW8_aXLapGEDQJyk4ldO2pOIQStgKOIZgqNGFP80Xq4p9x5341jZhgLBb7fIsZKFagddQiaPJzLCp6FZHggp5yxdm5MeZnwt4X5SPQVIxPcG0NomGqaJWoUHEh8P3xWAHmA/s946/Le%20retour%20de%20Martin%20Guerre.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="946" data-original-width="674" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidTBlKS39-AdZp771fbu-BJXO2y1nFus-mwiNFrhvt3UvgEuyvrDItwzYoW8_aXLapGEDQJyk4ldO2pOIQStgKOIZgqNGFP80Xq4p9x5341jZhgLBb7fIsZKFagddQiaPJzLCp6FZHggp5yxdm5MeZnwt4X5SPQVIxPcG0NomGqaJWoUHEh8P3xWAHmA/s320/Le%20retour%20de%20Martin%20Guerre.jpg" width="228" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvw17rt5yvwt4YhRcRLPKJGx0rLeiXL1tG2023yaiYbrYyZGA1h_yrR90cfzE3lhHx3Y4z84ER4lReu2CNb5WLvzswrQR7wwTNtAehWr_O_aWomkLPi-B38ohcjuAKgJNIcyadjrmu_pGnIKoXyx7NThYjCITqa2OQopM2DUnGTDQJSr-W7DAxPsh9Qw/s1068/kaspar%20hauser.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="760" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvw17rt5yvwt4YhRcRLPKJGx0rLeiXL1tG2023yaiYbrYyZGA1h_yrR90cfzE3lhHx3Y4z84ER4lReu2CNb5WLvzswrQR7wwTNtAehWr_O_aWomkLPi-B38ohcjuAKgJNIcyadjrmu_pGnIKoXyx7NThYjCITqa2OQopM2DUnGTDQJSr-W7DAxPsh9Qw/s320/kaspar%20hauser.jpg" width="228" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /><span style="color: #073763;">Infine, tornando al cinema e pur essendo di tema solo parzialmente
attinente, reputo opportuno citare <b><i>L'enigma di Kaspar Hauser </i></b>(3
Premi a Cannes, 1974, scritto e diretto da <b>Werner Herzog</b>) nel quale si
descrive l’apparizione del misterioso personaggio che fu realmente trovato nel
1828 a Norimberga, interpretato dall’ineffabile <b>Bruno S. </b>(vale la pena
leggere qualcosa sulla vita di questo attore per caso).<b> </b>In questo caso il dilemma era: si
trattava di un povero sventurato quasi incapace o di un astuto impostore?</span><o:p></o:p></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Ovviamente, di film e storie di gemelli che fingono di essere l’altra/o,
o di impostori che provano ad assumere l’identità di altri ne sono a centinaia,
ma questi citati sono certamente fra quelli di miglior qualità. Consiglio di
approfondire <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il tema e guardare e/o
leggere almeno qualcuno dei succitati titoli.</span></p><p></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-33476897237430287292022-12-12T13:09:00.003+01:002022-12-12T13:25:32.255+01:00Microrecensioni 336-340: gruppo estremamente mix, in ogni senso<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0_K9h260t4Ru_Odelnb2sdDQ1OJkhP7TF4Dv850uFqjWdAvWz1uYP905TLVDEa-rbOtlW_R0FRaDa6jffzAHGsWJLNIxvHSuvVj-CkP55xFlx8NlDqadZAX2XSxSWG0-7QywG_aEfDLszoXaeXQj61S4CNdPKl-sSGqVlOuL2qnh-hb0z2k1Xzgrg6A/s900/Vivement%20dimanche!.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="671" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0_K9h260t4Ru_Odelnb2sdDQ1OJkhP7TF4Dv850uFqjWdAvWz1uYP905TLVDEa-rbOtlW_R0FRaDa6jffzAHGsWJLNIxvHSuvVj-CkP55xFlx8NlDqadZAX2XSxSWG0-7QywG_aEfDLszoXaeXQj61S4CNdPKl-sSGqVlOuL2qnh-hb0z2k1Xzgrg6A/w150-h200/Vivement%20dimanche!.jpg" width="150" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;">Probabilmente
chi legge conosce solo <b><i><span style="color: #1f497d;">Picnic at Hanging Rock</span></i></b><span style="color: #1f497d;"> che, ormai quasi 50 anni fa, ebbe un
buon successo … i più giovani, forse, non lo hanno neanche sentito
nominare, nonostante rimanga nella storia come primo film australiano ad ottenere notorietà oltreconfine. Lo accompagnano un film
politico/sociale neorealista che per anni fu bandito negli USA, uno dei migliori </span></span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">provocatori drammi</span><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;"> di <b>Fassbinder</b>, l’ultimo film di <b>Truffaut</b>, tributo
al suo adorato feticcio <b>Alfred Hitchcock</b>. e </span></span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">una commedia prodotta in Bhutan (!).</span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;"> </span><span style="color: #1f497d; font-family: verdana;">Si tratta quindi di 5 film particolari, prodotti in 5 paesi diversi, di temi, ambienti ed epoche assolutamente differenti, poco conosciuti dal grande pubblico, ma in generale apprezzati dal pubblico (media
7,2 su IMDb) e con buone recensioni degli addetti ai lavori (85% su RT).</span><p></p><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">Vivement dimanche!</span></i></b><span style="color: #1f497d;"> (François Truffaut, Fra, 1983)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">In questo suo
ultimo lavoro (sarebbe morto l’anno successivo), un crime con vari aspetti di
commedia, <b>François Truffaut</b> si ispira palesemente e dichiaratamente ad <b>Hitchcock</b>,
che notoriamente riusciva ad inserire dell’umorismo nei suoi crime e thriller. Si
avvale di due ottimi e noti attori (<b>Fanny Ardant</b> e<b> Jean-Louis
Trintignant</b>) nei panni di una intraprendente segretaria che, nonostante sia
stata appena licenziata dal suo datore di lavoro (un agente immobiliare), correndo
vari rischi tenta di aiutarlo a scagionarsi dall’accusa di uxoricidio e vari
altri omicidi. Ambientato nel sud della Francia, direi che tende più alla <i>dark
comedy</i> che al thriller ed è ben lontano dalla qualità hitchcockiana, ma
certamente è una piacevole visione.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-kYlF2HQ1TEG04Ms0oB4iMG6WiS6KRPWGQ5SMs2KW1DPH4tE1nKPVXB9Aw3qW_7jEVQVIuEcyx64_RYlPCLDJ8noMQ_rnUdfsGRgRoKfdVKZUCDCnFTUDvtmlVvoZXQMxAmBQGndFLcA9-iIsV-shEGCo4KSef44l9oN6YaMHkOf68_PDnibDvN11lA/s900/In%20a%20Year%20of%2013%20Moons.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="585" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-kYlF2HQ1TEG04Ms0oB4iMG6WiS6KRPWGQ5SMs2KW1DPH4tE1nKPVXB9Aw3qW_7jEVQVIuEcyx64_RYlPCLDJ8noMQ_rnUdfsGRgRoKfdVKZUCDCnFTUDvtmlVvoZXQMxAmBQGndFLcA9-iIsV-shEGCo4KSef44l9oN6YaMHkOf68_PDnibDvN11lA/s320/In%20a%20Year%20of%2013%20Moons.jpg" width="208" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyCwK0P_8nHhuq7apYh56aDcOxDE2EZKiS1UzHiVDSrEnJbmBgC0ucYe87XqcG95hsktwnqYLcPtD8-w5YbmdcMS8eFygflu1V-Seap2Jg56_21T--OQqgr5YbSXTPAIEgfBcOwNWGrSlI8SVQkWl6GAqlHAM71kFV1YjWikCAp0HSjS0to5fMdIPA8A/s900/salt%20of%20the%20earth.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="627" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyCwK0P_8nHhuq7apYh56aDcOxDE2EZKiS1UzHiVDSrEnJbmBgC0ucYe87XqcG95hsktwnqYLcPtD8-w5YbmdcMS8eFygflu1V-Seap2Jg56_21T--OQqgr5YbSXTPAIEgfBcOwNWGrSlI8SVQkWl6GAqlHAM71kFV1YjWikCAp0HSjS0to5fMdIPA8A/s320/salt%20of%20the%20earth.jpg" width="223" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i>In a Year of 13 Moons</i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;"> (Rainer Werner Fassbinder, Ger, 1978)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">C’è molto della vita privata di <b>Fassbinder</b>,
dichiaratamente omosessuale, in questo film messo in cantiere e completato in
poche settimane del quale lui è praticamente autore unico, essendosi accollato
l’onere di regia, soggetto, sceneggiatura, fotografia, montaggio e produzione.
Lo spunto e la spinta a realizzarlo fu il suicidio del compagno nell’estate del
'78, uno dei soli 6 anni per secolo con 13 lune nei quali, si dice, le persone
sensibili siano particolarmente turbate. A parte le molto discusse immagini del
mattatoio (nel quale il protagonista del film lavorava) il film è tragico e
deprimente per la storia di Erwin/Elvira, figlio illegittimo abbandonato in orfanatrofio,
sposo e padre, omosessuale che per amore cambia sesso, ma viene abbandonato. La
sua depressione la porterà a cercare ed incontrare tutte le persone importanti
della sua vita, ma senza risolvere niente. A prescindere dalla trama che
potrebbe disturbare molti trattando temi e ambienti non accettati da tutti, il
film è di eccellente qualità tecnica (chi fa da sé fa per tre) in tutti i sensi,
ma in particolare per la fotografia ed inquadrature.</span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">Salt of the Earth </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Herbert J. Biberman, USA, 1954)<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal">
</p><p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Basato su eventi reali, narra dello sciopero ad oltranza di
buona parte di lavoratori, per lo più immigrati, in una miniera di zinco del New
Mexico (USA). Per risolvere la questioni sollevate (sicurezza sul lavoro, salario
e pari diritti), dopo che il picchettaggio è stato proibito ai minatori, in
quanto dipendenti, interverranno le donne, non senza l’opposizione degli stessi
mariti. Si assisterà ad incidenti con la polizia, con lavoratori giunti da
altri posti, con i dirigenti della compagnia. La maggior parte delle scene furono
girate proprio nelle aree delle miniere, così come gli “attori” interpretavano
sé stessi (solo 5 erano professionisti). Già sul set intervenne la polizia, la
produzione fu dichiarata sovversiva e filocomunista (all’epoca imperava il
maccartismo), la protagonista fu deportata in Messico, il montaggio fu
realizzato di nascosto e la pellicola fu conservata in un deposito segreto. Bandita,
circolò più o meno clandestinamente in USA (e solo dopo molti anni riabilitata),
fu invece apprezzata in Europa e attualmente conta sul 100% di recensioni
positive su RT. Mi ha ricordato molto l’ottimo <b><i>Matewan</i></b> (1980, <b>John
Sayles</b>), di simile genere ma riferito alla strage di minatori di carbone di
tale cittadina del West Virginia, ricordata come <i>massacro di Matewan</i> (1920).</span><span face="Verdana, sans-serif" style="font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwHicqgrxCruTk4SYgtnOQJzjKOCq28sTo3gSdY0ESKRwkf5fibIkIMjCuk2nWB58ftUndp6rTLQtMPOQmpAA1YPJjC023S7PDvzr5Fw4bklZ2UZYSqK9_oWEdYqeC3AUuLpmEfrlUmvLtvbbfKxef2fYSP2hN5NCfWyNcGw7tsfPlHrOTvdRSY9rx8Q/s900/Picnic%20at%20Hanging%20Rock.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="621" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwHicqgrxCruTk4SYgtnOQJzjKOCq28sTo3gSdY0ESKRwkf5fibIkIMjCuk2nWB58ftUndp6rTLQtMPOQmpAA1YPJjC023S7PDvzr5Fw4bklZ2UZYSqK9_oWEdYqeC3AUuLpmEfrlUmvLtvbbfKxef2fYSP2hN5NCfWyNcGw7tsfPlHrOTvdRSY9rx8Q/s320/Picnic%20at%20Hanging%20Rock.jpg" width="221" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9L0WAM9qmWlSm388M16rLkYUrLJ5oXw-bMKlx_P1wJqu1QxZCakd4sYbHIrgn-Wpr9LXBXqIGEdMOKHWrKmhZFOuSouazP9YCYD-i5sVY-f0ohr4e5ZTmw6BT4VWorNgxwmaJVdaCAx7WsDOTfnOuVj9dlq4GuHSmCEo-SXIaqpzRakE0kzzEFYEE9g/s900/The%20Cup.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9L0WAM9qmWlSm388M16rLkYUrLJ5oXw-bMKlx_P1wJqu1QxZCakd4sYbHIrgn-Wpr9LXBXqIGEdMOKHWrKmhZFOuSouazP9YCYD-i5sVY-f0ohr4e5ZTmw6BT4VWorNgxwmaJVdaCAx7WsDOTfnOuVj9dlq4GuHSmCEo-SXIaqpzRakE0kzzEFYEE9g/s320/The%20Cup.jpg" width="231" /></a><br /></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><br />Picnic at Hanging Rock </i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Peter Weir, Aus,
1975)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Film che fece
conoscere la cinematografia australiana nel mondo, molto curato per le immagini
(fotografia, costumi e scenografia) ma lento e un po’ inconsistente. Eppure
servì a lanciare Peter Weir a livello internazionale e a farlo trasferire a
Hollywood dove ebbe una brillante carriera in crescendo, basti citare <b><i>L'attimo
fuggente</i></b> (1989), <b><i>The Truman Show</i></b> (1998) e <b><i>Master
& Commander </i></b>(2003). Come anticipato, questo film sembra più un
esercizio di fotografia, ricostruzione degli interni e costumi di un collegio d’epoca
coloniale (siamo nel 1900) e scene in ambiente naturale (meno incisivo,
nonostante il fascino della natura). Nella trama non ci sono grossi sviluppi e
molte incognite non verranno definitivamente risolte, rimanendo sospeso fra lo
spirituale, il mistero e il mistico.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">The Cup </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Khyentse
Norbu, Bhutan/Aus, 1999)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Veramente mi aspettavo
qualcosa di più da questo film che fu addirittura la proposta bhutanese per i
film non in lingua inglese agli Oscar (per conoscenza diretta, hanno prodotto film
migliori). La particolarità è che si svolge quasi interamente in un monastero che
accoglie i profughi tibetani dopo l’invasione dei cinesi che distrussero
migliaia di monasteri nel loro paese. Almeno in questo caso, da come viene
mostrato nel film interpretato quasi esclusivamente da non professionisti, la
vita degli allievi e i loro rapporti non sono molto differenti da quelli nei
collegi del resto del mondo. Oltretutto è evidente che molti si trovano lì non
per vocazione ma per necessità. L’elemento scatenante è la passione che alcuni
di loro hanno per il calcio e quindi faranno il possibile per noleggiare un
televisore (e relativa parabola) per guardare la finale della Coppa del Mondo
1998. Riusciranno a convincere lo scettico abbate e suo braccio destro? Non è un
gran film ma è interessante guardarlo per curiosità.</span></span><b><i><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #0f243e; font-size: 11pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2; mso-themeshade: 128;"><o:p></o:p></span></i></b></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1566474220874785871.post-61237074281964821812022-12-05T20:39:00.004+01:002022-12-05T20:52:52.411+01:00Microrecensioni 331-335: Alec Guinness e altri 2 neo noir<p><span style="font-family: verdana;"><span style="color: #1f497d;">Dopo aver guardato
gli ultimi due dei sette neo noir selezionati una decina di giorni, ho
completato la cinquina con tre comedie in classico stile inglese di metà secolo
scorso, tutte con protagonista </span><b style="color: #1f497d;">Alec Guinnes</b><span style="color: #1f497d;"> e tutte prodotte dagli
storici </span><i style="color: #1f497d;">Ealing Studios</i><span style="color: #1f497d;">, fondati nel 1902 ed ancora in attività. Fra il
1947 e il 1957 sfornarono una serie di </span><i style="color: #1f497d;">dark comedies</i><span style="color: #1f497d;"> molto apprezzate
che sono tuttora conosciute, nel loro insieme, come </span><i style="color: #1f497d;">Ealing comedies</i><span style="color: #1f497d;">. Queste
tre sono fra le più famose e apprezzate, insieme con il cult </span><b style="color: #1f497d;"><i>The
Ladykillers</i></b><span style="color: #1f497d;"> (1955, </span><i style="color: #1f497d;">La signora omicidi</i><span style="color: #1f497d;">), oltre che con</span><b style="color: #1f497d;"> Alec
Guinness </b><span style="color: #1f497d;">anche con un’altra icona del cinema inglese:</span><b style="color: #1f497d;"> Peter Sellers</b><span style="color: #1f497d;">.
I due neo noir, pur avendo dei meriti, non mi hanno convinto del tutto.</span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEmMyld5AD8LG5RVk0dwU_ZSYi49dt3BN__d_-KyVzfRudx1d8-tgu5CukMZDs7jnQ5MvKYcmjZQCsN7Y9RwO8o_ny8b3gPw2bR3Vx9XykmgWL7BaKw_7pV4mvpq_rdOf2W5pMqsh3XiOZ2ExNNCA5mh-fOcU5tHk_az7SKWDzyg5QbvKJvPwYd5AqKg/s900/The%20lavander%20mob%20hill.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="604" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEmMyld5AD8LG5RVk0dwU_ZSYi49dt3BN__d_-KyVzfRudx1d8-tgu5CukMZDs7jnQ5MvKYcmjZQCsN7Y9RwO8o_ny8b3gPw2bR3Vx9XykmgWL7BaKw_7pV4mvpq_rdOf2W5pMqsh3XiOZ2ExNNCA5mh-fOcU5tHk_az7SKWDzyg5QbvKJvPwYd5AqKg/s320/The%20lavander%20mob%20hill.jpg" width="215" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQYWo919w0NaFXHQIdNmjS6zcfZAPGXQu_QvOFIjZQ1kmslfarq3HPVcqR67zL7qb_k2RKza_ibj4crl0VCW5udgFM5ZtAJjVOOhhDBwo8-NgYE2kJhRkihThpLkBOnePZ2gOMnQUvqkW_p-n-S39-I19U764cetZ4yJfzATcmEtPS9RWRMPrTCr2iA/s812/the%20man%20in%20the%20white%20suit.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="812" data-original-width="536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQYWo919w0NaFXHQIdNmjS6zcfZAPGXQu_QvOFIjZQ1kmslfarq3HPVcqR67zL7qb_k2RKza_ibj4crl0VCW5udgFM5ZtAJjVOOhhDBwo8-NgYE2kJhRkihThpLkBOnePZ2gOMnQUvqkW_p-n-S39-I19U764cetZ4yJfzATcmEtPS9RWRMPrTCr2iA/s320/the%20man%20in%20the%20white%20suit.jpg" width="211" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><br />The Lavender Hill Mob </i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Charles
Crichton, UK, 1951)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Un integerrimo
impiegato modello di una banca ha il compito di controllare le spedizioni di lingotti
d’oro, dall’inizio alla fine, perfino viaggiando all’interno del furgone che li
trasporta. Dopo 20 anni di onorata carriera progetta un piano per far sparire
una buona quantità di lingotti, ma ha bisogno di soci. A partire da questo
punto, dalla ricerca dei complici all’attuazione del piano, dovrà superare un incredibile
numero di imprevisti. Come concetto può essere assimilato al famosissimo (in
Italia) <b><i>La banda degli onesti</i></b> (1956, con <b>Totò</b> e <b>Peppino
De Filippo</b>). La storia è narrata in flashback, ovviamente con sorpresa
finale.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">The Man in the White Suit </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Alexander Mackendrick,
UK, 1951) <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Qui <b>Alec
Guinness </b>lavora in una fabbrica tessile e, più o meno di nascosto, porta avanti
un suo progetto di realizzazione di una fibra praticamente indistruttibile, resistente
a tutto, perfino a qualunque tipo di sporco. Quello che non immagina è la sua
idea sarà contrastata praticamente da tutti. Film che fa buona satira sugli industriali
sia quando si fanno concorrenza, sia quando si riuniscono in cartello, e anche sui
suoi colleghi di lavoro e sui sindacati. Anche in questo caso sorprese e
intoppi si susseguono a ritmo quasi frenetico, ma la vera star della storia è
una imperturbabile ragazzina che spunta dal nulla nei momenti critici. Anche
questo da non perdere, a patto che apprezziate l’umorismo inglese.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"></span></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym5T4rKSHXW1iWvj1F6BgGomZLm9j7a_3oUgp805SkDJ10hdmvvjBNfgQaFBJO8oI5nw0zib9IYUkOwScVbTOSQEap5YVuBbQ8CtQMQo9CxWbtHDeM1Scis6fT5pctrBKYc-njnhpBLG61cQTiCdMznF9p8crmiWn03S8yIoU_HyDfomv6p1XEAU5zA/s900/kind%20hearts%20and%20coronets.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym5T4rKSHXW1iWvj1F6BgGomZLm9j7a_3oUgp805SkDJ10hdmvvjBNfgQaFBJO8oI5nw0zib9IYUkOwScVbTOSQEap5YVuBbQ8CtQMQo9CxWbtHDeM1Scis6fT5pctrBKYc-njnhpBLG61cQTiCdMznF9p8crmiWn03S8yIoU_HyDfomv6p1XEAU5zA/w144-h200/kind%20hearts%20and%20coronets.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP6dDBBw-PAcR31ZT_KYaEqlwa8vOR0yz_AiId7U0u5PJHip69pPST82rF83WFbnyhAMNo7C1caPdxTXVFpKXuQeT1xvgEWxA_H32jHtHqAliuIFLCrox2zezxvgv8rtgeLjvLQ12MCMwxS-08TizToQY-KNToBbWBGMtyWSJ9mq7yuzR5V2CUpS7noQ/s900/The%20Chaser.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP6dDBBw-PAcR31ZT_KYaEqlwa8vOR0yz_AiId7U0u5PJHip69pPST82rF83WFbnyhAMNo7C1caPdxTXVFpKXuQeT1xvgEWxA_H32jHtHqAliuIFLCrox2zezxvgv8rtgeLjvLQ12MCMwxS-08TizToQY-KNToBbWBGMtyWSJ9mq7yuzR5V2CUpS7noQ/w144-h200/The%20Chaser.jpg" width="144" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQb-3109LOLEtIAWUP2dO4SWzCK_gXsx4knlRUW_2sEfn0Cl1VBycKEWwfYZwHt69CD0RsjBF07fhNCr-jptptuOTxgRrUnPy2b0pvSIHqFOLS5GrM6wHwv6lJV3hbhe3xKwuti_oXzxQVBwX3vl7_RMGpUPyNuX6XD8UsDi3cVjr9l873kibpn6ikPA/s900/Nocturnal%20Animals.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQb-3109LOLEtIAWUP2dO4SWzCK_gXsx4knlRUW_2sEfn0Cl1VBycKEWwfYZwHt69CD0RsjBF07fhNCr-jptptuOTxgRrUnPy2b0pvSIHqFOLS5GrM6wHwv6lJV3hbhe3xKwuti_oXzxQVBwX3vl7_RMGpUPyNuX6XD8UsDi3cVjr9l873kibpn6ikPA/w144-h200/Nocturnal%20Animals.jpg" width="144" /></a></i></b></span></div><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Kind Hearts and Coronets </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Robert
Hamer, UK, 1949)<o:p></o:p></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Questo è il più
quotato dei tre, ma è quello che, pur piacendomi, ho gradito di meno per essere
troppo esagerato e più lento degli altri, anche un po’ scontato e con un
eccessivo uso di voce fuori campo. In questo caso, tecnicamente, il
protagonista è <b>Dennis Price</b> ma <b>Alec Guinness</b> interpreta ben 8
personaggi, tutti appartenenti alla sua famiglia, che lo aveva ripudiato per un
matrimonio al di fuori del loro ambiente nobiliare. Magistrali come sempre le
interpretazioni dei personaggi che variano per età e sesso.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">The Chaser </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Na Hong-jin,
Kor, 2008)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Neo noir
abbastanza violento, come molti coreani del genere, che vede protagonista un
ex-poliziotto convertitosi in gestore di un giro di prostitute. Per sua
sfortuna varie ragazze scompaiono senza lasciare traccia e lui si mette alla
ricerca dell’ultima che non è più tornata dall’appuntamento, ma non sa neanche
dove sia andata esattamente. Il protagonista si scontrerà più volte con i suoi
ex-colleghi che non credono ad una sola parola di ciò che dice, mentre il
sadico serial killer sembra godere di maggior credibilità. Ci sono vari buoni
twist, ma le continue liti e i tanti inseguimenti in una città incredibilmente quasi
vuota sono poco credibili, e la tendenza allo splatter è proposta troppo spesso
… inutilmente. <o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: verdana;"><b><i><span lang="EN-GB" style="color: #0f243e;">Nocturnal Animals </span></i></b><span lang="EN-GB" style="color: #1f497d;">(Tom Ford,
USA, 2016)<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: #1f497d;"><span style="font-family: verdana;">Senz’altro il
più noto di questo gruppo, quindi molti sapranno che si sviluppa su tre livelli
diversi, due reali ma distanti una ventina d’anni e il terzo fittizio, ma con
gli stessi ipotetici protagonisti. Questo è il segmento senza dubbio più interessante
in quanto è un vero noir che si svolge lungo le strade deserte del sud-ovest
americano, che mi hanno fatto pensare a <b><i>Hell or High Water</i></b>, dello
stesso anno. Inoltre in questa storia, e solo qui, è presente l’unico bravo
attore del film <b>Michael Shannon </b>(Nomination Oscar non protagonista), ammesso e non concesso che <b>Jake
Gyllenhaal</b> e <b>Armie Hammer</b> possano essere definiti attori. La
proiezione dura quasi due ore … eliminando le parti pseudo romantiche e i
litigi fra <b>Amy Adams</b> (che si difende) con i suoi partner ed sviluppando un
po’ quella del libro che dà il titolo al film, <b>Tom Ford</b> (che è anche
sceneggiatore) avrebbe potuto realizzare un miglio</span></span><span face=""Verdana",sans-serif" style="color: #1f497d; mso-bidi-font-family: Arial; mso-themecolor: text2;"><span style="font-family: verdana;">r prodotto. </span><o:p style="font-size: 11pt;"></o:p></span></p>Giovanni Visettihttp://www.blogger.com/profile/02246343694859826757noreply@blogger.com0