sabato 10 marzo 2018

“In questi paesi del Peru’ vi sono pecore grandi come cameli ...”

E continua “... il corpo somiglia al camelo, et la testa come pecore di Spagna, et li paesani le adoprano at lavorar la terra, et a someggiare, et sono bonisime da mangiare”.
   
Si tratta di una delle note aggiunte allo straordinario planisfero con proiezione polare di circa 3 metri di diametro, composto da 60 mappe raccolte in un atlante, delineato da Urbano Monte nel 1587Le prime quattro tavole rappresentano la calotta polare divisa in settori circolari (ovviamente di 90° ciascuno) mentre le altre 56 sono di forma di settore di corona circolare, numerate per fasce procedendo verso est e, una volta completata una, si passa alla sottostante, a sud. La prima mappa è quella che comprende il Nord Europa e quindi la quinta (sottostante, immagine in alto a dx) copre il Mediterraneo occidentale, la sesta il Vicino e Medio Oriente e così via. 
Le due immagini che seguono si riferiscono all'intero planisfero e al montaggio delle prime 4 tavole che coprono la calotta polare.
   
Questo famoso atlante, ben noto come tale, vari mesi fa fu acquisito dalla David Rumsey Map Collection della Università di Stanford e dopo averlo accuratamente scannerizzato, come tutte le altre mappe antiche della collezione, gli esperti si resero conto che le sessanta mappe potevano effettivamente essere composte in un unico grande planisfero.
La cosa è stata ovviamente realizzata in modo digitale e non certo ritagliando i disegni dalle pagine dell’atlante, che tuttavia furono ideati proprio per essere montati su un pannello di legno che potesse ruotare su un asse coincidente con il Polo Nord, così come esplicitato dallo stesso autore.
Ma la mastodontica opera non si limita alla sola rappresentazione di oceani e continenti nelle 60 mappe (raccolte nel “Libro Terzo”) ma negli altri “Libri sono anche riportate tante dettagliate notizie climatiche e geografiche.
   

Inoltre, molte di tipo descrittivo sono inserite nelle tavole stesse, in parte con disegni di sovrani e brevi testi descrittivi di paesi lontani (in particolare nella parte estrema dove c'è più spazio sia per la distorsione dovuta alla proiezione sia per la predominanza del mare - vedi sopra), rappresentazioni di eventi storici, succinte notizie in merito alle abitudini delle popolazioni, descrizioni di animali sconosciuti in Europa (come nel caso dei lama, ai quali ovviamente si riferisce l’incipit). 
   
Per esempio, nello stralcio sopra a sx si possono leggere curiose note relative ai nativi della Florida (che all'epoca si estendeva fino al nord del Messico) e i "grandi coridori" che corrono "al paro dele fiere" potrebbero riferirsi ai famosi Tarahumara (ma resta il mistero delle donne che allattano i loro figli fino a 12 anni) ed ai fiumi che corrono solo di giorno e i "giganti" (?) delle regioni andine (a dx). 
Nello stralcio sopra si vedono due autoritratti dell'autore Urbano Monte posti sotto alla data (1587, "doppo la Natività di nostro signore") ma noterete che in quello originario a sinistra si dichiara di anni 43, in quello a destra di anni XXXXV (45). Tutt'oggi esistono entrambi e il disegno aggiunto è sollevabile, come appare dalle foto affiancate, e ciò lascia intendere che Monti continuò a lavorare all'opera almeno durante i due anni successivi alla pubblicazione.
  
Da questa pagina gli interessati potranno ammirare nel dettaglio l'intera opera, le immagini possono essere ingrandite molte volte essendo in alta risoluzione ed è anche possibile scaricarle in jpg di grandezza di circa 8.000 pixel di lato. 

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