lunedì 2 maggio 2016

Musiche, rumori, sottofondo ... quanto sono utili?

Forse sono io ad avere problemi di udito,  più probabilmente alcuni esagerano con jingle, rumori di fondo o di ambiente e colonne sonore.
Andiamo per ordine. I jingle intesi come musichette che dovrebbero fare da sottofondo alla lettura di notizie o previsioni meteo (trasmesse sia via tv sia in radio) spesso ne limitano la comprensione. Potrebbe attribuirsi semplicemente alla scarsa capacità del tecnico di regolare i volumi, ma a prescindere da ciò qual è il vantaggio o lo scopo? Anche nei film a volte ci sono scene nelle quali i rumori coprono del tutto le voci dei protagonisti. Se ciò è la precisa volontà del regista che in questo modo vuole dare l'idea che nessun altro in quell'ambiente può ascoltare detta conversazione la cosa è perfetta, altrimenti è un grave errore.  Altre volte invece si riescono a cogliere solo poche parole del dialoghi e lo spettatore resta con il dubbio: mi sono perso qualcosa di importante o vale l'ipotesi precedente? Una cosa simile accade in molte situazioni nelle quali sono in tanti a parlare nello stesso momento e le voci si accavallano ... qual è il messaggio per lo spettatore? Quando tutto ciò non è necessario per lo sviluppo della trama diventa solo un disturbo.
Tento ora di chiarire una sottile differenza che spesso è più rilevante di quanto possa apparire.
  • Film score = musica originale (detto anche commento musicale) composta specificamente per il film, allo scopo di sottolineare determinate scene o avvenimenti (simile alla musica di scena di alcuni spettacoli teatrali).
  • Soundtrack = colonna sonora che include canzoni e pezzi indipendenti dal film, spesso utilizzati solo parzialmente e non nella loro interezza. Non sempre sono strettamente legati agli avvenimenti, talvolta si riferiscono solo all'epoca o ai luoghi nei quali è ambientata la scena o neanche a questi.
   
Il commento musicale nasce insieme al cinema stesso in quanto, come è noto, durante la prima trentina di anni era assolutamente muto e l'accompagnamento (il commento) veniva eseguito dal vivo da solisti o piccoli gruppi fino ad orchestre sinfoniche complete per le grandi produzioni proiettate in teatri importanti (foto in alto). Poi si cominciarono a incidere dischi che si tentava di riprodurre in modo sincronizzato con la proiezione ed infine si trovò il metodo di avere l’audio sulla stessa pellicola, al lato dei fotogrammi.

Recentemente ho molto apprezzato (e l’ho sottolineato nelle mie micro-recensioni) alcuni film nei quali il commento musicale - se e quando c’è - resta di sottofondo con volume ragionevolmente basso. Un esempio per tutti è Son of Saul (Oscar 2016 miglior pellicola straniera) la cui “colonna sonora” che accompagna i movimenti del protagonista in luoghi affollati da disperati e soldati, è costituita per lo più delle grida di dolore e paura dei primi e di comando e minaccia dei secondi. 
Parimenti il fruscio delle foglie, il gorgoglio dell'acqua e le voci della selva amazzonica (uccelli e sopratutto insetti) di El abrazo de la serpiente, o il ritmo dei colpi di machete che tagliano le canne, il crepitio del fuoco che divora le distese di piante secche e il canto degli uccelli in La tierra y la sombra (4 premi a Cannes 2015) calano lo spettatore nell'ambiente come non potrebbe farlo alcuna musica originale. In questi casi un buon Dolby Surround è un enorme vantaggio.

Interessante intervista al compositore del commento originale 
del film El abrazo de la serpiente (in spagnolo, sub. inglese) 
  
Estremizzando il concetto secondo il quale un film dovrebbe essere soprattutto immagini, corredate da dialoghi e rumori naturali - e anche "silenzi" che tante volte sono molto significativi - si dovrebbe fare a meno della colonna sonora e se proprio si volesse aggiungere un commento musicale questo dovrebbe essere veramente di sottofondo senza essere in alcun modo intrusivo. 
Avvalendosi dei mezzi moderni dovrebbe essere realizzabile senza troppe difficoltà, ma è sempre importante avere la giusta dose di rumori originali di sottofondo ... il silenzio assoluto è estremamente raro.

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