martedì 20 ottobre 2015

Don Tancredo, un Carneade per i non ispanici

Per l'ennesima volta, guardando un film, mi sono imbattuto in una storia strana, singolare eppure assolutamente vera, che ha anche generato un modo di dire tutt'ora utilizzato in Spagna. Il film in questione è "El inquilino" (1955, regia di José Antonio Nieves Condes) con un giovane Fernando Fernán Gómez  nei panni di Evaristo, il protagonista della pellicola che, avendo un disperato bisogno di soldi, accetta di fare il Don Tancredo. In questo video, anche se non conoscete una parola di spagnolo, è molto facile intendere la successione degli avvenimenti: spiegazione di ciò che deve e che non deve fare al riluttante Evaristo, travestimento, attuazione nell'arena. Certamente per chi ha dimestichezza con l'idioma la scena è ben più godibile.
Come mio solito, incuriosito, ho effettuato una rapida ricerca in rete ed ecco quanto ho appreso. Quasi tutti concordano nell'individuare in un poco capace e ancor meno valente torero valenciano, tale Tancredo López, l'origine del nome. Alcuni sostengono che fu lui il creatore di questa breve rappresentazione tragicomica altri invece affermano che la copiò avendola vista eseguire da un suo collega a La Habana, Cuba. Comunque siano andati i fatti il questo breve spettacolo durò dal 1899 fino alla metà circa del secolo scorso anche se, negli ultimi anni, era già ufficialmente proibito.

Il Don Tancredo, vestito completamente di bianco e con la faccia infarinata, si sistemava su un piedistallo al centro dell'arena e doveva rimanere lì immobile. Si supponeva che il toro, entrato furiosamente alla ricerca di qualsiasi essere vivente che si muovesse per caricarlo e possibilmente incornarlo, si disinteressasse ben presto dell'oggetto immobile, limitandosi ad avvicinarsi per odorarlo per poi allontanarsi. 
Il suddetto López fu incornato più volte così come molti suoi emuli dimostrando la poca consistenza della teoria dell'immobilità. L'attuazione rimase relegata in spettacoli di basso livello in quanto quel pubblico dimostrava di apprezzare questo tipo di intermezzo fra una toreada e la successiva. Il fatto che si potessero guadagnare soldi "facili" attirava per lo più disperati, gente senza una peseta, che erano disposti a farsi incornare per risollevarsi da una situazione economica disperata. 

Fin qui la storia del Don Tancredo, reale e documentata, ci sono perfino elenchi completi dei più famosi, così come delle date degli incidenti più gravi (numerosi).

Nel già accennato uso comune, il "titolo" è stato affibbiato a numerosi personaggi politici, primo fra tutti Zapatero, e di norma si attribuisce a quelli che, sia in ambito politico che lavorativo, aspettano che i pericoli passino, ignorandoli e facendo finta di niente.

Leggende metropolitane (di vario genere): 
* si dice che anche il Generalísimo Francisco Franco facesse iDon Tancredo e che per questo motivo avesse due fascicoli sulla sua scrivania: "questioni che il tempo ha risolto" e "questioni che il tempo risolverà".
i tori non caricavano pensando di trovarsi davanti ad una statua di marmo. Ma come potevano riconoscere il marmo, considerato che oltretutto ci vedono poco? 
correva voce che Tancredo López ipnotizzasse i tori. 

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