mercoledì 16 settembre 2015

La lunga corsa verso la Casa Bianca

Stasera secondo dibattito fra gli aspiranti candidati alla Casa Bianca per il GOP (Grand Old Party) ovverosia il Partito Repubblicano. E’ prassi del sistema elettorale americano iniziare questi confronti ben oltre un anno prima delle elezioni, previste per novembre 2016.
Come molti sanno, in linea di massima ci sono solo due fazioni: Repubblicani (centro-destra, con un elefante per simbolo) e Democratici (centro-destra, simbolo un asino) pur non essendo esclusa a priori la possibilità di un candidato indipendente.


Considerato il grande potere decisionale del quale gode il Presidente degli Stati Uniti, per gli elettori è importante sapere quali sono le sue idee personali, i suoi progetti e i suoi impegni sociali. Infatti non ci sono strettissime regole di partito e spesso i potenziali candidati appartenenti ad uno stesso gruppo non sono d'accordo fra loro, neanche su temi importanti come sistema sanitario, immigrazione, sistema fiscale, politica estera e aborto, argomenti sempre molto controversi.
Un paio di situazioni inusuali hanno caratterizzato questa primissima fase elettorale: la discesa in campo di Donald Trump (miliardario che non risponde alle seppur poche direttive del GOP e si vanta di non essere ricattabile dalle lobby in quanto va avanti con soldi suoi) e l’inaspettata perdita di popolarità di Hillary Clinton che fino a qualche mese fa sembrava non avere rivali. Vale a dire che il candidato dei Repubblicani potrebbe essere un uomo non di partito, che non ha mai ricoperto alcuna carica politica (infatti, la maggior parte sono o sono stati senatori o governatori) e quello dei Democratici appare al momento debole.
Anche per quanto riguarda i dibattiti per le primarie la situazione è particolare in quanto i candidati Repubblicani sono tanti da aver costretto gli organizzatori a dividerli in due gruppi in base ai polls. Nel primo confronto del 6 agosto la discussione con i 7 più “deboli”, ma con almeno l’1%, precedette quella dei primi 10, trasmesso in diretta da Fox News in prima serata. Nella seconda tornata Carly Fiorina (anche lei non politica di carriera) è stata “promossa” quasi a furor di popolo senza che nessuno sia stato “retrocesso”. Stasera si prevede quindi una “triste” e probabilmente poco seguita prima parte con soli 4 candidati (Santorum, Jindal, Pataki, Graham – altri 2 hanno rinunciato) seguita dal vero dibattito fra gli 11 di punta: Trump, Bush, Walker, Huckabee, Carson, Cruz, Rubio, Paul, Christie, Kasich, Fiorina. Al momento Trump è nettamente in testa con oltre il doppio delle preferenze rispetto al secondo.
A fronte di questa sovrabbondanza (ma fra qualche mese vari si ritireranno) sull’altro fronte c’è una penuria di candidati. Fino a qualche mese fa Hillary Clinton appariva infatti la certa vincitrice delle primarie e quindi quei pochi che si erano proposti per il Partito Democratico aspiravano per lo più alla vicepresidenza ed i dibattiti previsti erano ben pochi, il primo solo il 13 ottobre.
Poi lo scandalo delle email al quale si è aggiunto un attacco (giudicato molto insolito, ma che ha avuto il suo effetto) da parte di Trump alla principale consulente politica nonché amica di Hillary, Huma Abedin, ha causato una rapida diminuzione dell'indice di gradimento per la Clinton. Al momento è in rapida risalita Sanders che ha superato Biden, pur restando ben distante dalla Clinton. Ciò potrebbe anche far aumentare il numero di candidati Democratici. 
Trump ha riportato sulle prime pagine fatti in effetti già noti che però hanno fatto riflettere molti democratici. In pratica ha chiesto “Quante possibilità ci sono che le informazioni riservate (classified) alle quali Huma Abedin ha certamente accesso non passino direttamente al marito Anthony Weiner?”. Ovviamente lo ha fatto sottolineando che questi lavora ora per un gruppo di consulenza di altissimo livello (commercio internazionale, politica e finanza) e non ha perso l'occasione per ricordare agli elettori che Weiner, già membro della Camera, fu costretto a dimettersi nel 2011 a causa di uno scandalo sessuale (e per questo lo ha chiamato "depravato e pervertito") e non da ultimo che Huma è di fede musulmana, non certo un merito per molti Repubblicani. 
Che la si voglia vedere come politica seria, in quanto innegabilmente influenzerà mercati e politica internazionale, o come telenovela, sono sicuro che questa corsa alla Casa Bianca sarà piena di sorprese. Seguitela ...

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