giovedì 18 dicembre 2014

"Blood simple" e "La ley de Herodes"

Fra i tanti film recuperati in rete e visti di recente, due in particolare mi hanno colpito per le ambientazioni minimaliste e per mantenersi abilmente al limite fra la black comedy quasi surreale e il noir moderno (Blood simple) e la satira politica (La ley de Herodes). 

Il primo (distribuito in Italia con il titolo Blood simple - Sangue facile) è il lavoro di esordio dei fratelli Coen ed è generalmente giudicato uno dei loro film migliori, al livello di Fargo e Miller's crossing, anch'essi essenziali, crudi, senza fronzoli, eppure con colpi di scena e situazioni inaspettate. In questo film del 1984 John e Ethan Coen impiegano un ridottissimo cast (M. Emmet Walsh, John Getz, Frances McDormand, Dan Hedaya sono gli interpreti principali) che però è di ottimo livello pur non comprendendo grandi nomi.
Conoscendo quello che hanno prodotto i Coen negli anni successivi, anche se incorrendo in alcuni flop o incidenti di percorso, quando l'ho trovato (oltretutto in buona definizione) non ho esitato a scaricarlo, a fiducia, senza perdermi in ulteriori approfondimenti ... e non me ne sono assolutamente pentito.
Ma la vera sorpresa è stata quella di La ley de Herodes (pare che non sia stato distribuito in Italia), accreditato di un ottimo 8,2 su imdb, vincitore di numerosi premi cinematografici fra i quali tanti Ariel e, come Blood simple, del Sundance Festival.

Questa pellicola di Luis Estrada del 1999 è una feroce satira della corruzione politica non di alto livello, ma quella basata sulla meschinità, avidità e arroganza di personaggi che costituiscono la base (spesso a loro insaputa) dei grandi giochi politici e delle operazioni finanziarie con "soldi veri". La cosa che all'epoca sorprese molti messicani è che si descriveva e denunciava apertamente la corruzione ad ogni livello del PRI che è stato praticamente l'unico partito di governo per quasi tutto il XX secolo. Il cast, oltre all'ottimo protagonista Damián Alcázar (che somiglia tanto a Germán Valdés, alias Tin Tan, famoso negli anni 50) conta su brevi apparizioni dell'altrettanto bravo Pedro Armendáriz Jr. e su decine di attori che interpretano alla perfezione i tanti ruoli di contorno, ma non per questo minori, come Delia Casanova (Rosa, la moglie), Guillermo Gil (Padre), Eduardo López Rojas (doctor), Isela Vega (Doña Lupe), Alex Cox (gringo), e tanti altri.
Ma il film va al di là della semplice piccola storia ambientata in uno sperduto e polveroso paesino fra le desolate montagne messicane. Infatti, narra della trasformazione di una persona in origine semplice, buona, armata di buoni sentimenti e buona volontà, che crede negli ideali, ma che una volta intrappolato negli ingranaggi della burocrazia, della politica e del potere in genere, si incattivisce, perde qualunque moralità, diventa avido e arrivista e ciò è quello che tristemente è accaduto e accade, dove più e dove meno, in quasi qualunque paese del mondo.
Di recente lessi che l'Italia é classificata fra i paesi più corrotti non ricordo se dell'Europa o del mondo, ma, comunque sia, c'è poco da stare allegri.
Le pellicole sono disponibili su YouTube, in edizione originale. Ve le consiglio entrambe.

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