mercoledì 24 settembre 2014

Incontro (reale) con una civetta

A seguito del post di ieri relativo alla civetta e altri rapaci notturni, ho ricevuto da Giannandrea Schiavo un interessante messaggio nel quale descrive uno dei “rari” incontri reali e ravvicinati con questo piccolo rapace, vissuto in prima persona. 
Ve la riporto allegando anche due “foto ricordo” dell’evento.
Una mattina del 2007 mi sveglio, come al solito è presto e fuori è ancora buio.Quella mattina però dalla sala da pranzo provengono alcuni rumori insoliti, diciamo dei ticchettii.Chiaramente so che non sono dei malintenzionati, comincio quindi a domandarmi di quale animale si tratti stavolta (nel giardino di casa ne ho incontrati diversi) ... accendo il lampadario centrale ed eccola lì, in mezzo al salone che mi guarda "immobile" con la testa ruotata di 90° ...incredibile una civetta in mezzo al salone di casa, questo proprio non mi era mai capitato! Capisco quindi che i ticchettii erano generati dai suoi ripetuti tentativi di "attraversare" il vetro del balcone, la guardo allibito, poi mi fermo e comincio a chiamare mia moglie dicendole che c'è una civetta in mezzo al salone e che deve alzarsi perché io devo andare al lavoro e rischio di perdere il treno!
Dopo un attimo di incredulità Isabella arriva entusiasta, nel frattempo la civetta è scomparsa ... caspita in un attimo si è nascosta.Prima di andare via apriamo il balcone, sperando che così si decida ad uscire dal nascondiglio ed a volare via .... dopo oltre un'ora mia moglie mi chiama e mi dice:- la civetta dal salone è passata nella stanza delle bambine e si è nascosta sotto al letto di una delle mie figlie- ad uscire fuori non ci pensa proprio (probabilmente adesso il sole è troppo alto e la infastidisce)- "estrarla" manualmente dal nascondiglio non è proprio semplice poiché il becco e gli artigli incutono un certo timore. A questo punto mia moglie ha una grande idea: chiama il veterinario Ferdinando Iaccarino di Piano chiedendogli se gli interessasse aiutarla nel recupero della civetta. Detto fatto, Ferdinando incuriosito dall'eccezionalità dell'evento, si fionda a casa nostra e, dotato di un paio di guanti protettivi, riesce a estrarre la civetta dal nascondiglio/letto  e la depone in uno scatolo (l'idea era quella di tenerla in un ambiente buio, cosicché fosse protetta dalla luce forte del giorno e dal relativo stress).
 Nel tardo pomeriggio arrivo a casa, prendo lo scatolo e lo depongo sul terrazzo (ultimo piano), ormai è quasi completamente buio ed immagino che per la nostra nuova amica sia il momento ideale per ritornare nel suo habitat naturale. Proprio così, non ho neanche il tempo di allontanarmi dallo scatolo che subito sento il battito delle ali della "nostra" civetta, il richiamo del buio è stato fortissimo e stavolta lei non ha avuto alcuna esitazione!
Per inciso, Giannandrea Schiavo vive a Sant'Agata, in area semiurbana. 

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